Pancine nude e sporgenti, piedi che fremono alla vista dell'acqua, gambe impanate dalla sabbia appiccicata su strati e strati di crema.
Secchielli e palette, via vai continuo dal mare all'ombrellone, castelli che non reggono neanche pochi minuti sotto i colpi di due artiste dalle manine poco delicate.
Un papà in vacanza che gioca come un bambino e si lamenta che le sue opere non sono abbastanza apprezzate...
Papere gialle su braccioli gialli, un salvagente ben presto abbandonato da chi si trova nuda, libera e fresca in 30 cm di acqua e si ricorda come ha nuotato bene per 9 mesi
Schizzi ad uno zio della mamma che si improvvisa "polpaccio" e le fa ricordare i tempi in cui, piccola, la rincorreva per la casa facendole il gioco del "mangiaculetti"...le risate e gli urli felici sono gli stessi, una generazione dopo.
Pranzi sotto l'ombrellone mangiando pasta fredda tutti e quattro dallo stesso piatto, gioia inaspettata vedere come una soluzione pratica si trasformi in divertimento e complicità
Caldo e venticello leggero in riva al mare, acqua pulitissima e tranquilla, tempo per leggere, per nuotare in solitaria, per raccontare di quando la mamma e lo zio erano piccoli e stavano anche loro all'ombra dopo pranzo a giocare al gioco dell'oca sull'asciugamano...
Stupore per un paese piccolo, ordinato, pulito e colorato, per gli ulivi ancorati caparbiamente sulle colline, per un vicino che ti offre le sue mollette per stendere i costumi e ti chiede ogni giorno come sta andando la permanenza lì.
Breve vacanza per ricordarci di come si vive bene insieme, di come è bello anche discutere e litigare, se poi il ricominciare è sempre migliore, di quanto è meraviglioso sentirle cantare, vederle dormire, camminare tenendoci tutti per mano.
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
giovedì 30 agosto 2012
mercoledì 15 agosto 2012
All that she wants....
"Mamma, io voglio un altro bambino"
"Come un altro? In che senso, Marta?" (gulp!)
"Nella tua pancia!"
"Ah! vorresti un fratellino o una sorellina!"
"Si, però femmina!"
"Bene, e come la chiamiamo questa sorellina?"
"Marta!"
"Ehm, no....non può avere il tuo stesso nome! Dobbiamo scegliene uno nuovo!"
.....ci pensa un pò......
"Coniglio!"
Qui in montagna, complice un'esplosione di pance, bimbi neonati, agnellini neonati, mucche incintissime...la testolina di Marta è stata messa in movimento: forse però le idee sono ancora un pò confuse!
"Come un altro? In che senso, Marta?" (gulp!)
"Nella tua pancia!"
"Ah! vorresti un fratellino o una sorellina!"
"Si, però femmina!"
"Bene, e come la chiamiamo questa sorellina?"
"Marta!"
"Ehm, no....non può avere il tuo stesso nome! Dobbiamo scegliene uno nuovo!"
.....ci pensa un pò......
"Coniglio!"
Qui in montagna, complice un'esplosione di pance, bimbi neonati, agnellini neonati, mucche incintissime...la testolina di Marta è stata messa in movimento: forse però le idee sono ancora un pò confuse!
sabato 11 agosto 2012
Istantanee dalla montagna
Passeggiate nei boschi inseguendo le tracce dei càlloli (cavalli), raccogliendo foglie,
fiori e sassolini, giocando con il nonno a chi si siede per primo sulle
panchine e poi aspetta che gli si dica “andiamo!”, ascoltando le storie della
nonna che rapiscono e non fanno pensare alla fatica.
Mucche, asinelli, galli che cantano per svegliare pulcini
dormiglioni, caprette con la barba come
il mio papà, agnellini piccoli ma già golosi di erbetta del prato.
Giochi sul poggiolo tra le tovaglie stese ad asciugare,
conversazioni con un Nemo ripieno di elio che svolazza (“come mai oggi sei agitato?”), libri nuovi e vecchie attività (“nonna, ti aiutiamo noi a stendere!”).
Scorpacciata di more, lamponi e…di uno zio abituato al
silenzio che è stato catapultato per dieci giorni nel nostro frullatore fatto
di corse, canzoni, urli, pianti, capricci, divieti ripetuti alla nausea,
giochi, sveglie all’alba, abbracci, bacini e sorrisi che fanno dimenticare
tutta la fatica.
Telefonate mattutine aspettando il sabato per riabbracciare
papà, resoconti discutibili (“papà, stamattina Lalla ha fatto la cacca!”),
pensieri costanti a chi è lontano solo geograficamente (“Papà seia brumma?” –papà arriva stasera con la macchina?- “quando arriva papà torniamo qui?” “poi domani glielo raccontiamo?”)
Gite in seggiovia, sole, pilloli
(scivoli) e altalene, altalene, ancora altalene…
E per me…tempo dilatato, giornate lunghissime, momenti di inaspettata
incredibile bellissima noia, libertà di sudare a lezione di spinning, di
meditare progetti futuri…
sabato 4 agosto 2012
Lapalissiana!
A tavola.
“Marghe, vuoi una prugna?”
“Si! Gegia!”
“Non è una ciliegia, si chiama prugna!”
“Voio gegia!”
“No, non ciliegia, come si chiama questa?”
Guardandomi con aria di sfida:“Cocca!”
“Macchè albicocca! Pru-gna pru-gna dillo bene, pruuu-gna!”
“…”
“Dai, se mi dici come si chiama te ne do un’altra. Allora,
cos’ è questa?”
Aria furba e sorrisino compiacente: “Uuuutta!”
Frutta. Mi ha fregata.