Già da quando aveva due anni esprimeva il suo amore fraterno per lei in maniera a tratti dolce: "Matta dommi cicino a me" (Marta dormi vicino a me) o più perentoria: "Dammi le coccole".
Questo affetto è cresciuto con loro e adesso, quando corrono insieme per strada, lei si trova smarrita se la sua sorellona agile e veloce scappa avanti senza aspettarla: "Dov'è Marta? Perchè non si ferma? E io come faccio senza la mia Martina?"
Ieri pomeriggio abbiamo sfiorato una tragedia dicendole che l'anno prossimo a quest'ora per Marta finirà l'avventura della scuola materna mentre lei dovrà affrontare da sola l'ultimo anno: "Quando Marta andrà alla scuola elementare io non voglio stare all'asilo da sola: piangerò tutto il giorno!"
E nelle mattine di festa: "Marta non alzarti ancora, voglio stare nel lettino con te!".
Sarà che non é mai stata da sola, che questa sorella grande é sempre stata una brava mammina per lei fin da quando, piccolissima, le passava i pezzettini di frittata nel piatto e le puliva la bocca con il bavaglino...
Sarà che gli opposti si attraggono e loro più diverse di come sono non potevano uscire...ma la sua Martina sta diventando sempre più un punto di riferimento, una nave scuola che lei segue, gioiosa e rumorosa con cieca fiducia e totale abbandono!
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
lunedì 30 giugno 2014
lunedì 23 giugno 2014
Vorrebbe essere una principessa, per ora è una piccola suocera
Quasi quattro anni, decisa e caparbia, caustica e intransigente, osserva tutto e ti coglie in flagrante, ti sgrida agitando con movimenti misurati le mani grassottelle e scandendo le parole con gli occhi socchiusi. Ogni giorno siamo sottoposti al suo giudizio feroce, amici e parenti, nessuno escluso.
Meglio tardi che mai
In gita con i nonni, la sento al telefono: "Mamma il nonno è stato monellino: prima beveva alla fontanella e si è schissato tutto.
Poi si è fatto furbo."
Queste fortune a noi mai
"Oggi il mio compagno E. parlava e parlava e parlava...poi, finalmente gli si è scaricata la lingua!"
Specchio, specchio delle mie brame
"Nonna, ma questo specchio è sporco!"
"Ma no, quella è una macchia che non va via!"
"Appunto, è una macchia quindi è sporco!"
Ogni tuo desiderio è un ordine
"Mamma, adesso ti dico una cosa molto importante: domani non voglio andare all'asilo"
"Allora: voglio proprio vedere cosa mi metti nel piatto stasera"
"Mamma, anche oggi non mi hai comprato i sandalini!"
"Va bene che vai in farmacia ma se stasera quando torno apro quella scatola e non trovo i sandali nuovi mi arrabbio moltissimo"
"Ma l'hai capito con il cerbello che voglio i sandalini nuovi?"
Meglio tardi che mai
In gita con i nonni, la sento al telefono: "Mamma il nonno è stato monellino: prima beveva alla fontanella e si è schissato tutto.
Poi si è fatto furbo."
Queste fortune a noi mai
"Oggi il mio compagno E. parlava e parlava e parlava...poi, finalmente gli si è scaricata la lingua!"
Specchio, specchio delle mie brame
"Nonna, ma questo specchio è sporco!"
"Ma no, quella è una macchia che non va via!"
"Appunto, è una macchia quindi è sporco!"
Ogni tuo desiderio è un ordine
"Mamma, adesso ti dico una cosa molto importante: domani non voglio andare all'asilo"
"Allora: voglio proprio vedere cosa mi metti nel piatto stasera"
"Mamma, anche oggi non mi hai comprato i sandalini!"
"Va bene che vai in farmacia ma se stasera quando torno apro quella scatola e non trovo i sandali nuovi mi arrabbio moltissimo"
"Ma l'hai capito con il cerbello che voglio i sandalini nuovi?"
giovedì 19 giugno 2014
C.d.P. - Comitato difesa papà
Mamma: "Per favore prendi la frutta? Ah! Anche i piattini delle bimbe!"
Marta: "Ma tutto lui deve fare? Povero papà oggi si è stancato!"
Mamma: "Come tutto lui? Gli ho solo chiesto di prendere due cose!"
Marta: "eh, ma ha messo tutto a posto oggi pomeriggio e adesso gli chiedi mille cose!"
Mamma: "E io invece non ho fatto niente?"
Marta: "Va bè, tu hai solo stirato!"
Le porti dentro facendoti deformare tutta per nove mesi, le partorisci con dolore, ti alzi la notte per correre da loro, pulisci i loro culetti, lavi e stiri montagne di roba (e pergiunta tu odi stirare), prepari pranzetti e cenette...
...poi chiedi un favore al loro amato papino e loro ti fanno sentire in colpa.
Da domani sciopero.
Marta: "Ma tutto lui deve fare? Povero papà oggi si è stancato!"
Mamma: "Come tutto lui? Gli ho solo chiesto di prendere due cose!"
Marta: "eh, ma ha messo tutto a posto oggi pomeriggio e adesso gli chiedi mille cose!"
Mamma: "E io invece non ho fatto niente?"
Marta: "Va bè, tu hai solo stirato!"
Le porti dentro facendoti deformare tutta per nove mesi, le partorisci con dolore, ti alzi la notte per correre da loro, pulisci i loro culetti, lavi e stiri montagne di roba (e pergiunta tu odi stirare), prepari pranzetti e cenette...
...poi chiedi un favore al loro amato papino e loro ti fanno sentire in colpa.
Da domani sciopero.
lunedì 16 giugno 2014
Sarà
Sarà la routine, sarà la stanchezza, saranno gli anni passati insieme che ormai hanno due cifre e ci stupiscono ogni volta che ci pensiamo, saranno i lavori nuovi che assorbono tempo ed energie mentali, saranno le bimbe, sarà la gestione della casa, saranno gli impegni e gli inviti che nascono come funghi, sarà la nostra vita nel frullatore, sarà che ogni attimo vuoto dev'essere ingozzato di cose da fare.
Sarà che a volte non ci si fa più caso, che a volte ci si dimentica, ci si perde un po' di vista, sarà che a volte ci si sfiora correndo, sarà che ci sono periodi che non ci si ferma a guardarsi negli occhi.
Sarà che siamo entrati nel settimo anno di matrimonio...e si sa che al settimo c'è la famosa crisi.
Sarà...
Ma un pomeriggio di pioggia, chiusi in casa senza idee nè spirito d'avventura, assonnati e un po' annoiati lui fa una domanda che mi spiazza, mi stupisce e mi lascia nell'indecisone più incredula:
"Preferisci che metto a posto la dispensa o dò una ripulita a tutta quella roba vecchia imboscata là dietro?"
Ecco è in questi momenti che la folgorazione arriva, che la patina di routine viene soffiata via in un attimo.
In questi momenti capisci quanto sei stata distratta.
In questi momenti capisci perchè lo hai sposato!
Sarà che a volte non ci si fa più caso, che a volte ci si dimentica, ci si perde un po' di vista, sarà che a volte ci si sfiora correndo, sarà che ci sono periodi che non ci si ferma a guardarsi negli occhi.
Sarà che siamo entrati nel settimo anno di matrimonio...e si sa che al settimo c'è la famosa crisi.
Sarà...
Ma un pomeriggio di pioggia, chiusi in casa senza idee nè spirito d'avventura, assonnati e un po' annoiati lui fa una domanda che mi spiazza, mi stupisce e mi lascia nell'indecisone più incredula:
"Preferisci che metto a posto la dispensa o dò una ripulita a tutta quella roba vecchia imboscata là dietro?"
Ecco è in questi momenti che la folgorazione arriva, che la patina di routine viene soffiata via in un attimo.
In questi momenti capisci quanto sei stata distratta.
In questi momenti capisci perchè lo hai sposato!
domenica 8 giugno 2014
Menomale
Ammetto di essere una classica donna al volante: vado piano, sono imbranata nei parcheggi, faccio mille manovre per muovermi di 3 cm e ritornare inspiegabilmente nella stessa direzione di prima...
Sono tranquilla solo se guido da sola così posso autoinsultarmi quando faccio qualcosa che non va oppure decidere di alzare le spalle e sperare che nessuno abbia visto l'ennesimo parcheggio storto.
La cosa peggiore che potesse capitarmi è stata quella di dover ritirare la macchina dal meccanico, accompagnata dalle bimbe, un venerdi sera qualsiasi, giusto all'ora del rientro.
La macchina mi viene lasciata quasi in mezzo ad una strada a senso unico all' ingresso dell'officina. Macchine dietro che aspettano che io mi tolga, macchina che deve uscire come me dall'officina, bimbe da sistemare nei seggiolini, vecchietti seduti su un muretto che guardano e commentano la solita donna al volante: ansia, ansia, ansia...
Sistemo Marta e, in preda alla fretta, chiudo la portiera dalla sua parte....mi fermo quasi in tempo per evitare di spappolare un gomito a Marghe che, nel frattempo si era intrufolata obbediente ("Stai vicino alla mamma che passano le macchine!") tra me e l'auto. La prontezza di riflessi non basta però per evitare di farle male...non le ho chiuso il gomito dentro ma le ho dato comunque una bella botta: urla, pianti, livido che si palesa subito....macchine dietro, macchina che deve uscire, vecchietti che commentano la solita donna al volante nonchè madre distratta e violenta: ansia, ansia, ansia.
Sistemo anche la piccola urlatrice aggrappandomi all'effetto placebo di una salvietta sistemata sulla ferita, parto liberando tutti dalla mia presenza molesta e dal cruscotto si alza un "bip" sospetto: il meccanico, per collaudare al massimo la nostra macchina, ha pensato bene di farci 40 km e lasciarla in riserva.
Cerco disperatamente (ma lentamente) un distributore quando una macchina sbuca a destra e mi taglia la strada. Alla frenata seguono fragore e urla: Il meccanico ha anche sentito la necessità di slacciare il seggiolino di Marta che si spalma sullo schienale del sedile anteriore...fortunatamente andavo piano quindi nessuna contusione, solo un po' di spavento!
Fatta benzina e guadagnato faticosamente un parcheggio nella mia strada in salitissima scendiamo finalmente dalla macchina.
Marta: "Brava mamma, hai poscheggiato bene!"
Marghe, abbracciandomi: "Menomale che sei una brava mamma!"
Menomale...pensa un po' se fossi stata cattiva!
Sono tranquilla solo se guido da sola così posso autoinsultarmi quando faccio qualcosa che non va oppure decidere di alzare le spalle e sperare che nessuno abbia visto l'ennesimo parcheggio storto.
La cosa peggiore che potesse capitarmi è stata quella di dover ritirare la macchina dal meccanico, accompagnata dalle bimbe, un venerdi sera qualsiasi, giusto all'ora del rientro.
La macchina mi viene lasciata quasi in mezzo ad una strada a senso unico all' ingresso dell'officina. Macchine dietro che aspettano che io mi tolga, macchina che deve uscire come me dall'officina, bimbe da sistemare nei seggiolini, vecchietti seduti su un muretto che guardano e commentano la solita donna al volante: ansia, ansia, ansia...
Sistemo Marta e, in preda alla fretta, chiudo la portiera dalla sua parte....mi fermo quasi in tempo per evitare di spappolare un gomito a Marghe che, nel frattempo si era intrufolata obbediente ("Stai vicino alla mamma che passano le macchine!") tra me e l'auto. La prontezza di riflessi non basta però per evitare di farle male...non le ho chiuso il gomito dentro ma le ho dato comunque una bella botta: urla, pianti, livido che si palesa subito....macchine dietro, macchina che deve uscire, vecchietti che commentano la solita donna al volante nonchè madre distratta e violenta: ansia, ansia, ansia.
Sistemo anche la piccola urlatrice aggrappandomi all'effetto placebo di una salvietta sistemata sulla ferita, parto liberando tutti dalla mia presenza molesta e dal cruscotto si alza un "bip" sospetto: il meccanico, per collaudare al massimo la nostra macchina, ha pensato bene di farci 40 km e lasciarla in riserva.
Cerco disperatamente (ma lentamente) un distributore quando una macchina sbuca a destra e mi taglia la strada. Alla frenata seguono fragore e urla: Il meccanico ha anche sentito la necessità di slacciare il seggiolino di Marta che si spalma sullo schienale del sedile anteriore...fortunatamente andavo piano quindi nessuna contusione, solo un po' di spavento!
Fatta benzina e guadagnato faticosamente un parcheggio nella mia strada in salitissima scendiamo finalmente dalla macchina.
Marta: "Brava mamma, hai poscheggiato bene!"
Marghe, abbracciandomi: "Menomale che sei una brava mamma!"
Menomale...pensa un po' se fossi stata cattiva!
mercoledì 4 giugno 2014
Le mie quasi gemelle
Le mie quasi gemelle si passano 18 mesi e mezzo, si differenziano per una spanna e un paio di chili, sono agli antipodi come carattere e fisico ma il viso le accomuna tanto da essere spesso scambiate per gemelle.
Quando aspettavo Margherita molti mi avevano preannunciato che il loro rapporto si sarebbe avvicinato a quello di due sorelle nate nello stesso giorno e così è.
Non conoscono quasi per niente la gelosia, si cercano e si aiutano in tutto, soffrono dell'assenza una dell'altra e spesso giocano insieme isolandosi dagli altri bambini.
Si consolano a vicenda quando vengono sgridate e non riescono a tenersi il muso quelle rare volte che litigano: ho notato che, se evitiamo di intrometterci, il momento di rabbia si risolve più velocemente e spontaneamente con una risata.
Giocano, giocano e giocano ancora, facendosi compagnia da quando la piccola aveva pochi mesi; Sono mamma e figlia, maestra e alunna, sposo e sposa, principessa e principe, peppa e george...non hanno bisogno di molti giocattoli perchè si bastano a vicenda ed ogni momento è buono per inventarsi una scena nuova.
Si addormentano parlottando e al mattino la grande sveglia la piccola con un bacino; nei giorni di festa la più dormigliona chiama l'altra appena sveglia per farsi portare le ciabatte e ricevere un aiuto a scendere dal letto.
Marta è felice di cedere i suoi vestiti a Marghe e lei non vede l'ora di ereditare; amo anche vestirle uguali...proprio come gemelle e finchè non si ribellano continuerò con questa perversa abitudine!
Dormono nella stessa posizione, cantano a squarciagola guardandosi negli occhi, si rincorrono per strada finchè non si ritovano mano nella mano, si fanno le pernacchie sulla pancia dentro la vasca piena di papere e schiuma.
All'inizio è stata davvero molto dura ma tutto quello che è venuto dopo è stato così bello che spesso mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi una tale meraviglia!!!
Quando aspettavo Margherita molti mi avevano preannunciato che il loro rapporto si sarebbe avvicinato a quello di due sorelle nate nello stesso giorno e così è.
Non conoscono quasi per niente la gelosia, si cercano e si aiutano in tutto, soffrono dell'assenza una dell'altra e spesso giocano insieme isolandosi dagli altri bambini.
Si consolano a vicenda quando vengono sgridate e non riescono a tenersi il muso quelle rare volte che litigano: ho notato che, se evitiamo di intrometterci, il momento di rabbia si risolve più velocemente e spontaneamente con una risata.
Giocano, giocano e giocano ancora, facendosi compagnia da quando la piccola aveva pochi mesi; Sono mamma e figlia, maestra e alunna, sposo e sposa, principessa e principe, peppa e george...non hanno bisogno di molti giocattoli perchè si bastano a vicenda ed ogni momento è buono per inventarsi una scena nuova.
Si addormentano parlottando e al mattino la grande sveglia la piccola con un bacino; nei giorni di festa la più dormigliona chiama l'altra appena sveglia per farsi portare le ciabatte e ricevere un aiuto a scendere dal letto.
Marta è felice di cedere i suoi vestiti a Marghe e lei non vede l'ora di ereditare; amo anche vestirle uguali...proprio come gemelle e finchè non si ribellano continuerò con questa perversa abitudine!
Dormono nella stessa posizione, cantano a squarciagola guardandosi negli occhi, si rincorrono per strada finchè non si ritovano mano nella mano, si fanno le pernacchie sulla pancia dentro la vasca piena di papere e schiuma.
All'inizio è stata davvero molto dura ma tutto quello che è venuto dopo è stato così bello che spesso mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi una tale meraviglia!!!