Sono una piccola streghetta, con un cappello a punta lungo lungo pieno di fantasmi e una borsetta dove mettere le caramelle.
Oggi pomeriggio con le mie sorelle e i loro amici me ne sono andata in giro trotterellando per il quartiere, entrando e uscendo dai negozi come mi pareva: quando ho capito il meccanismo di questo nuovo gioco ho sfoggiato la mia faccia più buffa e, urlando "nchio! nchio!" ho riempito tutta la mia piccola borsetta.
Ho imparato a prendere per mano la sorellona più grande che si vergogna sempre moltissimo e a farmi accompagnare dentro: lei si faceva coraggio e io mi facevo aiutare a farmi notare in mezzo alla folla di bambini. Con un abile movimento aprivo la borsa e sorvegliavo attentamente quello che cadeva dentro, poi uscivo di corsa verso la mamma e imitavo il suo saluto: " vederci!"
Ora sono molto stanca perché la conquista dei dolcetti è stata impegnativa.
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
mercoledì 31 ottobre 2018
lunedì 22 ottobre 2018
Tagli e cuciture
Tu, proprio tu, che sei la piu timida e paurosa, quella che non si espone, non si butta per paura di sbagliare, proprio tu che quando hai iniziato a camminare stavi rasente ai muri con la schiena appoggiata perché non ti sentivi sicura, che odi dover scegliere e preferisci startene in disparte a studiare la situazione...
Proprio tu che fai credere al mondo di essere una fifona ti riveli poi coraggiosa e affronti tutto con il tuo altissimo senso del dovere, andando fino in fondo, magari con gli occhi chiusi e i pugni stretti ma senza mai tirarti indietro.
Sei entrata allegra e curiosa nell'ospedale dei bambini, ti sei infilata il pigiama e hai aspettato con pazienza leggendo il tuo libro. Hai un po' tremato davanti all'ago di quella dottoressa con la cuffietta dei Simpson e mi hai fatto impressione per esserti addormentata in pochi secondi sotto i miei occhi.
Quando ti sei risvegliata hai fatto un po' la matta perché intorno a te era tutto confuso, le luci, le nostre voci e quei sogni che andavano e venivano...
L' anestesia ti ha fatto dimenticare anche il giro in ascensore sulla barella, a cui tenevi tanto.
Dopo una settimana sei tornata la nostra Marta di sempre, che scalpita per correre e saltare, piena di energia e sorrisi.
Anche questa volta sei stata tanto tanto coraggiosa, bambina mia!
Proprio tu che fai credere al mondo di essere una fifona ti riveli poi coraggiosa e affronti tutto con il tuo altissimo senso del dovere, andando fino in fondo, magari con gli occhi chiusi e i pugni stretti ma senza mai tirarti indietro.
Sei entrata allegra e curiosa nell'ospedale dei bambini, ti sei infilata il pigiama e hai aspettato con pazienza leggendo il tuo libro. Hai un po' tremato davanti all'ago di quella dottoressa con la cuffietta dei Simpson e mi hai fatto impressione per esserti addormentata in pochi secondi sotto i miei occhi.
Quando ti sei risvegliata hai fatto un po' la matta perché intorno a te era tutto confuso, le luci, le nostre voci e quei sogni che andavano e venivano...
L' anestesia ti ha fatto dimenticare anche il giro in ascensore sulla barella, a cui tenevi tanto.
Dopo una settimana sei tornata la nostra Marta di sempre, che scalpita per correre e saltare, piena di energia e sorrisi.
Anche questa volta sei stata tanto tanto coraggiosa, bambina mia!
venerdì 12 ottobre 2018
Ignoranza
Marghe: "Sai che oggi a danza la mamma di una bimba si è portata via il suo reggiseno quindi, quando ci siamo cambiate per uscire, lei è andata via senza!"
Papà: " Ma cosa se ne fa una bambina del reggiseno?"
Marghe: "Oh, papà! Tu non sai niente di donne!"
Papà: " Ma cosa se ne fa una bambina del reggiseno?"
Marghe: "Oh, papà! Tu non sai niente di donne!"
domenica 7 ottobre 2018
Camicie
Odio stirare.
Odio sopratutto stirare le camicie.
Odio quella camicia.
Lei sta lì e e mi guarda dalla pila di roba, beffarda. Sa che non sono brava, sa che impiegherò un sacco di tempo per tentare di domare tutte le sue pieghette.
Quando la prendo e inizio le mie manovre, creo pieghe dove non ce n'erano e la rigiro mille volte...ecco li che mi mostra la sua etichetta, scritta con un carattere perfettino: SI STIRA DA SÉ
Non so mai se prenderla come una beffa o un incoraggiamento.
Odio sopratutto stirare le camicie.
Odio quella camicia.
Lei sta lì e e mi guarda dalla pila di roba, beffarda. Sa che non sono brava, sa che impiegherò un sacco di tempo per tentare di domare tutte le sue pieghette.
Quando la prendo e inizio le mie manovre, creo pieghe dove non ce n'erano e la rigiro mille volte...ecco li che mi mostra la sua etichetta, scritta con un carattere perfettino: SI STIRA DA SÉ
Non so mai se prenderla come una beffa o un incoraggiamento.