domenica 29 gennaio 2012

Una papera tra noi

"Qua"
Battendo con le mani sul piatto quando le offriamo un pezzo di qualsiasi genere alimentare

"Qua"
Indicando il cavallo a dondolo ancora troppo alto per le sue gambette

"Qua"
Suggerendo il piede giusto dove farsi infilare la calza

"Quaqqua"
Per dire acqua

La varieta' di linguaggio attualmente non e' la sua dote maggiore.

mercoledì 25 gennaio 2012

Giorni difficili

Sono giorni difficili.
Giorni che iniziano con il mal di stomaco e finiscono in lacrime, giorni in cui mi chiedo se ne è davvero valsa la pena, se ce la farò ad arrivare a discutere questa tesi, quanto ancora dovrò ingoiare senza dire una parola, quante umiliazioni dovrò subire prima di chiudere definitivamente questo lungo capitolo della mia vita.
Giorni in cui ogni cosa che faccio e non faccio, quello che scrivo, quello che mi sembra corretto viene messo in discussione da una persona priva di qualsiasi minima capacità di confrontarsi, che  parla attraverso mail e non mi saluta da 2 anni.
Una persona che minaccia senza sapere neanche quali sono le regole, che rinvanga nel passato episodi ridicoli, che rigira frittate, che insinua e minaccia ancora.
Una persona che non ha neanche il coraggio di incrociarmi nei corridoi ma che io non ho la forza di affrontare come dovrei…e cerco di pazientare, come tutti consigliano, per prendermi questo titolo e farla finita.
Sono però giorni pieni di persone che stanno tifando per me, che in mille modi diversi mi stanno portando per mano a questa fatidica data.
La prof. F., una su tutti, che mi ha accolta nel suo studio e consolata, che mi ha guardata negli occhi e mi ha parlato come fa una madre con una figlia, che ha tirato fuori le motivazioni per affrontare questo ultimo periodo perché anche lei ha vissuto qualcosa di simile, forse peggio.
Che mi ha ricordato che un giorno dovrò insegnare alle mie figlie che nella vita si deve andare avanti, nonostante tutto.
Una volta ancora ho capito quanto arricchimento provenga da qualsiasi situazione, anche le peggiori.
Anche questa volta ne uscirò.

Forse.

lunedì 16 gennaio 2012

Oltre la Vita, oltre la morte...esiste un'alternativa all'aborto.

Ciao piccola bimba, arrivata e subito volata tra gli angioletti che ti facevano compagnia qualche mese fa, prima di venire a farti cullare nella pancia della tua mamma speciale. Chissà se hai avuto il tempo di sentire il profumo della sua pelle, il battito del cuore, quel suono che ti ha tenuto compagnia per quei nove mesi di vita (perché di Vita si tratta) che per tanti bambini come te non sono così scontati.
Spero che il tuo papà abbia potuto perdersi nei tuoi occhi blu e provare l’emozione di essere padre, per mezz’ora ma da adesso per sempre.
Ora che sei di nuovo lassù ti chiedo di guardare e proteggere questi tuoi genitori che saranno tristi e felici insieme, che per mesi hanno portato questo segreto così doloroso e meraviglioso insieme, che hanno creduto nel miracolo della vita e si sono resi strumento.
Posso solo immaginare il peso di tornare in una casa che è rimasta uguale a se stessa nonostante la tua presenza, il dolore di due genitori che non avevano culle e tutine da preparare, il coraggio nell’affrontare la gioia che gira intorno ad una pancia nuova nascondendo l’amarezza per quello che non sarebbe mai stato.
Il senso di questo atto d’amore è l’aver fatto fermare tutti noi a pensare,  pregare e piangere in questi due giorni, è la testimonianza silenziosa ma che ora urlerà al mondo che una vita è un miracolo e anche questa bimba aveva diritto a giocarsi la sua possibilità.

Questo post è dedicato alla mia amica G. e  a sua sorella, una mamma coraggiosa e forte.

giovedì 12 gennaio 2012

Ehi, bambola!


Per Natale Marta ha ricevuto una bambola piccola, carina, con gli occhioni azzurri e il sorriso serafico…tutta vestita da Winnie the Pooh.
Non è la prima che riceve ma, non so se per il fatto di essere capitata nel momento giusto o perché ricorda l’amato orsetto, Marta non fa altro che pensare a lei: se la porta a nanna (soppiantando il povero Aieie), le dà i bacini, le sussurra parole dolci, mette le braccine intorno al suo corpo e poi dice “lei mi abbraccia”, se la porterebbe anche in bagno..insomma, è diventata una presenza costante (vabbè, lo ammetto, sono un po’ gelosa di tutte queste effusioni!).
Ieri sera pensavo al motivo di tanto tenero attaccamento. Peccato che da adulti tante cose della nostra infanzia si dimenticano…credo che lei la consideri davvero una bimba da coccolare ma mi chiedo quanto in effetti la veda simile ad un essere umano in carne ed ossa e quanto invece si renda conto che il suo affetto non è ricambiato e che la bambola resta comunque un giocattolo.
Penso che probabilmente nella sua testa i due piani non siano così demarcati, che questa sia l’età in cui il piano “favoloso” e quello reale si fondono e si rincorrono, quello in cui l’amico immaginario non è poi così impalpabile, tutto si può credere, inventare e vivere come fosse vero.
Mi affascina questo mondo in cui è entrata e da cui uscirà tra molto, molto tempo: Mi ricordo di aver avuto anche io un attaccamento  simile per Ciccio, un pupazzo probabilmente inguardabile ma che, in un certo periodo della  mia infanzia, mi suscitava una tenerezza simile a quella che vedo adesso in mia figlia.
D’altra parte la mia immaginazione mi ha portata a pregare ogni sera per chissà quanto tempo perché il mattino dopo io mi potessi svegliare con la coda della Sirenetta, credendo davvero che prima o poi sarebbe successo! (se lo avesse saputo mia nonna…)

domenica 8 gennaio 2012

Caro Zio

Caro zio lunco lunco
che in questi giorni di vacanza ci hai fatto giocare, ci hai letto le nostre storie preferite, ci hai fatto volare e correre e fare tanti versi strani

Che ci fai fare tante cose buffe, ci hai insegnato che la palla non è un cerchio come invece dice il nostro libro nuovo e quando la voce registrata arriva a quel punto noi urliamo "Noooo" mettendoci le mani sulla testa, e tutti ridono
Che dopo una mattinata intera e un pranzo in nostra compagnia forse hai rimpianto un pò il silenzio della tua casetta
Che hai mangiato pizza e acqua gialla con noi

Ieri sei partito con l'aereo per andare in questo posto lontano lontano che so chiamarsi bussèl e tornerai per festeggiare i miei tre anni con la torta gaande gaande piena di mentine come mi ha promesso la mamma

Da oggi ho ricominciato a chiamarti con il mio cellulare immaginario che tengo sempre in tasca e da domani ti racconterò dell'asilo, ti chiederò "a fai te?", mi inventerò parole strane e alla fine proverò la tua perspicacia dicendo "capito?", ti manderò i bacini e poi chiuderò la conversazione per andare a redarguire Lalla che sicuramente starà facendo qualche casotto, visto che-lo sai anche tu- io sono baaavissima mentre lei è monella. Pochiiino.

Tua Marta

giovedì 5 gennaio 2012

Riguardare un film dopo 10 anni può sconvolgerti la serata...

Qualche sera fa, con l'intento di propinare un polpettone adolescenziale a Marco, abbiamo guardato prima "L'ultimo bacio" e poi il suo sequel, "Baciami ancora".
Il primo film l'avevo visto un paio di anni dopo la sua uscita al cinema, quindi ne saranno passati una decina.
Mi ha fatto molta impressione constatare come sia cambiato il mio punto di vista: lo ricordavo come un filmetto per ragazzine invasate di Stefano Accorsi, una storia un pò assurda e lontana dalla realtà, avevo giudicato il personaggio interpretato da  Martina Stella una sfascia-famiglie che giustamente era rimasta scottata.
Riguardandolo a distanza di anni mi sono resa conto che in realtà la storia raccontata è-purtoppo-abbastanza comune: anche noi conosciamo tante coppie "scoppiate" dopo poco tempo o  molti anni e ci rendiamo conto che a volte è difficile stare insieme.
Quello che viene mostrato nel film è proprio la difficoltà dello stare in coppia, dell'essere fedeli, il bisogno di realizzare i propri sogni e bisogni personali, anche rivoluzionando completamente la propria vita.
Non avrei mai pensato che questi due film ci avrebbero fatto pensare così tanto, commuovere e dialogare fino all'1 di notte...

Credo che quando si decide di stare in coppia non ci si possa basare solamente sulla passione del momento, bensì sulla volontà di stare insieme.
L'aspetto più difficile è proprio questa volontà a cui si collega, secondo me, la parola sacrificio.
Non che stare insieme debba diventare una tortura, però come in molte altre cose della vita, per ottenere dei risultati che durino nel tempo bisogna imparare a fare qualche compromesso, bisogna sudarsela, insomma.
La sfida è proprio questa, cercare di fare diventare un sentiero unico i nostri cammini personali, sforzarsi per andare nella stessa direzione sacrificando un pò quello che ci porterebbe "fuori pista", realizzare prima di tutto il bene comune, fare un passo indietro per permettere all'altro di farne uno avanti.
Tutto questo richiede impegno e, per la mia esperienza personale, tanto dialogo.  

domenica 1 gennaio 2012

20..12 buoni motivi per iniziare questo anno nuovo

1. I miei primi 30 anni
2. Laboratorio nuovo, ufficio nuovo, colleghi vecchi e nuovi
3. L'idea pazza di rimettersi sui libri...per semplice piacere
4. Sfiorare quota 10 anni insieme (ehm, saranno 9, infatti)
5. La prospettiva di un viaggio nel Nord Europa
6. Due matrimoni anche quest anno
7. Vedere crescere i miei fiorellini
8. Vedere che fine fa questo blog
9. La chiusura di un capitolo complicato ma comunque importante della mia "carriera", che aggiungerà una riga sul curriculum (spero non solo quella!)
10. Esperimenti culinari covati da un pò
11. Amici nuovi come pacchetti, da rigirare tra le mani, immaginarne il contenuto e poi scartare lentamente per scoprirlo!
12. Tutte le cose che non mi aspetto e che sono la parte più emozionante di questo affacciarsi nell'anno nuovo!