lunedì 31 dicembre 2012

Un anno in un post

Gennaio è iniziato con un elenco di ciò che mi aspettavo e, rileggendolo, mi accorgo che si è avverato quasi tutto e molto di più
Febbraio è stato scandito dalla fine del mio dottorato e si è concluso con il compleanno della nostra bimba grande
A Marzo collezionavo lezioni di autostima
Aprile mi ha regalato una trasferta francese in solitaria
A Maggio meditavo sui miei primi trent'anni
A Giugno ho scoperto la storia di una santa dei nostri giorni e quasi non passa giorno che io non pensi a lei...
Luglio mi ha portato il mio primo blog award  :)  L'abbandono del nido e del ciuccio
Ad agosto Marghe iniziava a sfoderare il suo caratterino e Marta proponeva improbabili ragionamenti
A settembre sono arrivati i secondi due anni
Ottobre e una maestra ingombrante
Novembre e l'uscita dal tunnel
A Dicembre si tirano le somme di un anno intenso, non proprio sereno ma vissuto insieme guardando sempre nella stessa direzione.

E adesso....ti aspettiamo anno nuovo!

martedì 25 dicembre 2012

Auguri auguri

Auguri auguri a chi passa di qui per caso e chi viene a sbirciare di proposito, a chi legge silenziosamente e a chi lascia una traccia; Auguri a chi mi segue da tanto e a chi mi ha scoperta da poco tempo...auguri anche a questo blog che mi fa compagnia da un anno e mezzo!
Auguri alle mie piccole che in questi giorni ci cantano "Signor Pino di Natale" a nastro, intervallato da "ui ui uiui in e iello sammarin" ("we all live in a yellow submarine") e auguri anche al nonno, artefice di tutto ciò.
Auguri alle nonne, affaccendate in cucina, e alla nonna bis che si appresta a vivere il suo 87° Natale;
Auguri al nonno G. che anche quest'anno mugugnerà contro il trambusto dei nipotini, auguri alle frotte di zii, zie, pro-zii e pro-zie che ad elencarli tutti arriva capodanno.
Auguri ai cuginetti tremendi e alle cuginette, auguri sopratutto ad uno speciale, piccolo-piccolo, che abbiamo aspettato tanto tempo ma che finalmente ha deciso di tenere compagnia al suo fratellino P. e diventerà il nipotino n°10!
Auguri a fratel-zio e alla mia quasi cognata che ci stiamo allenando a chiamare zia G.
Auguri a tutti gli amici, quelli con cui dividiamo quasi quotidianamente la fatica e le gioie e quelli lontani ma ugualmente preziosi; Auguri a G. che, dall'altro capo del mondo festeggia il suo primo Natale da mamma e a  Suor M. prof innanzitutto ma poi amica e guida, che con un disegno strappato mi ha insegnato a perseverare.
Auguri al signore della frutta che ce ne regala sempre, anche quando passiamo davanti al suo negozio e non compriamo niente; auguri all'edicolante dei portici che si traveste da Babbo e ogni anno che passa la sua pancia lo fa sembrare sempre più autentico; Auguri alla signora del caffè e alla fioraia, al macellaio e a due postine: questo quartiere è davvero un piccolo paesello e ormai ci avete adottati.
Auguri ai miei colleghi che ad ogni festa mi fanno regali interessati per indurmi ad affinare la mia arte culinaria e alle mie due tesiste che sto adottando come terza e quarta figlia.
Auguri alle maestre, quelle nuove e quelle vecchie che abbiamo rivisto ieri mattina: le nostre piccole conservano un'impronta dell'amore che avete dato loro.
Auguri anche a te, signor N. che un mese fa hai lasciato a casa il mio gigante buono; sono sicura che a tutto quel che ci capita c'è una spiegazione...bisogna guardare solamente con fiducia un po' più avanti per capirlo, e stiamo cercando di farlo.

Auguri a noi, allora...quest'anno ce li meritiamo davvero!

venerdì 21 dicembre 2012

Oggi no, dai. C'ho da fare.

Da qui ai prossimi...ehm, 50 anni avrei giusto in programma qualche cosuccia da fare:

-Il corso completo di pasticceria base. La mia pazzia di questa fine anno, che forse parte a Gennaio o forse a Febbraio, chi può dirlo.
-Vedere mio fratello all' altare, che il solo pensiero mi fa venire il groppo in gola dall' emozione
-Volare in America
-Ricevere in maniera del tutto inaspettata l' anello tuttotempestatodidiamanti, che sto facendo il conto alla rovescia e ormai mancano SOLO 5 anni e qualche mese
-Studiare con le mie figlie la geografia e, finalmente, impararla
-Vedere di nuovo felice una persona a cui voglio davvero bene
-Festeggiare comeminimo le nozze d 'oro con il mio ingegnere (ehm, sono ottimista, che ci posso fare?)
...quindi cara fine del mondo passa un' altra volta!

lunedì 17 dicembre 2012

Quindi grazie

Grazie mamma, per esserti seduta sul divano accanto a me e avermi fatta sfogare, grazie perchè anche se a volte vorrei nasconderti le mie preoccupazioni alla fine cedo sempre e il motivo è che so che tu sei lì e ti siederai ancora una volta ad ascoltarmi. Grazie perchè non è così scontato, e chissà quante volte, quando è toccato a te, hai desiderato di essere accolta ancora come figlia...

Grazie papà, che ti sei trasformato in un folletto veloce e silenzioso e in una mattina hai rimesso in sesto una stanza che erano settimane che aveva bisogno di essere sistemata. Grazie per i tuoi silenzi e i tuoi sguardi che ho imparato ad interpretare, pieni dell'affetto che non mi dici. 

Grazie gigante buono della mia vita, che mi accetti come sono, che mi sgridi quando esagero, che non mi fai mai sentire fuori posto, che in questo terremoto sei sempre fermo, magari un po' traballante ma forte come sempre.

Grazie fratel-zio perchè anche se i chilometri ci separano ti sento sempre vicino, perchè parlare con te mi ricorda il sapore della nostra famiglia; grazie perchè ci sei, anche se stanco, preoccupato, stressato, fagocitato dalle nipotine.

Grazie "famiglie giovani", perchè dopo sabato ho ritrovato la tranquillità e il sorriso, perchè so che anche se sparsi e distanti il pensiero ci unisce costantemente e, davvero, è un gran conforto.

Grazie bimba mia grande, che mi sorvegli da lontano, mi dai i bacini e mi stringi finchè non torno la tua mamma allegra; Grazie per le tue linguacce ieri sulla giostra, ancora una volta vederti ridere mi apre il cuore e fa tornare al posto giusto le preoccupazioni. Grazie per quando ci dici: "datevi la mano così vi volete più bene", per quando ti intrufoli tra i nostri abbracci, perchè esclami "oggi siamo tutti contentoni!"

Grazie piccolina di casa, perchè sai conquistarci anche dopo una sgridata, perchè mi mangi il naso e ridi, perchè mi chiami con la vocina e dici "io voglio tu", perchè anche tu mi stringi e mi studi, perchè sei dolcissima e tremenda.

Grazie, perchè a volte mi dimentico di aprire gli occhi e rendermi conto di cosa ho: per fortuna ci siete voi a ricordarmelo.


venerdì 14 dicembre 2012

Tempus fugit

Si passa la mano tra i capelli.
Poi scruta quello che le è rimasto tra le ditine: "Mamma, ho un capello bianco"

Davanti allo specchio, tira un po' su la canottiera.
Si osserva anche di profilo.
Poi, indicando il petto, con aria circospetta e complice: "Mi stanno spuntando quelle!"

mercoledì 12 dicembre 2012

01.01.01-12.12.12

01.01.2001: Inizia l'anno che mi vedrà impegnata nella maturità, anno di scelte, di separazioni dagli amici storici, di cocenti delusioni amorose ("non mi sposerò mai, io di uomini non ne voglio più sapere!")

02.02.2002: Pochi giorni mi separano dal mio primo esame all'università, matematica e fisica

03.03.2003: Alle soglie dell'avventura con il mio Ingegnere, che mi dà la caccia da mesi....la mia capitolazione avverrà da li a poco

04.04.2004: Una gita alle Cinque Terre per festeggiare il nostro primo anno insieme

05.05.2005: La mia ultima gara del mio ultimo anno di danza che ne chiude ben 15 passati in quella stanzetta accanto alla sbarra e davanti ad un giudice spietato: lo specchio!

06.06.2006: Vedo la fine dell'università, ultimi esami e qualche mese alla Laurea

07.07.2007: Prima estate da lavoratrice, pochissime vacanze ma un' esperienza fuori dalla mia città che mi ha fatta crescere e vedere orizzonti nuovi

08.08.2008: Prima estate da sposina, già con Marta nella pancia

09.09.2009: Torno a lavorare dopo la maternità, Marta al nido e inizio della mia vita nel frullatore

10.10.2010: La nostra piccola Marghe con noi da nemmeno un mese, Marco licenziato..periodo di fuoco!

11.11.2011: Ultimi mesi di dottorato con un prof che mi mobba all'inverosimile, Marco fa la spola da Milano, stanchezza tremenda

12.12.2012: Si avvicina la conclusione di un anno pieno di sorprese belle e brutte, tre cambi di lavoro e un' idea che sembra una pazzia ma che forse porterà qualcosa di nuovo...

sabato 8 dicembre 2012

Con te che sei la mia passione io faccio il gioco del barbone

Da qualche mese a questa parte le bimbe hanno iniziato a giocare insieme, spesso anche senza litigare troppo e hanno due o tre giochi preferiti che ripetono quasi tutti i giorni.
Uno di quelli che le tiene occupate consiste nell' inforcare il cavallo e la melanzana a dondolo e aggirarsi, borsina al braccio, per il corridoio. Una ricorda all'altra le cose da comprare e i sacchetti vengono riempiti di tutti gli oggetti che trovano in giro.
A questo punto spesso segue il passaggio alla cucinetta e tutto il repertorio di pentole, padelle, bottiglie e contenitori viene sfoderato. Sono fantastiche le verdure e la frutta di stoffa di Ikea, talmente realistiche che ti verrebbe da mangiarle davvero! Così le mie piccole cuoche si cimentano in piatti alternativi e fantasiosi che poi la sottoscritta deve assaggiare e, ovviamente, approvare!
Il lavandino della cucina viene anche usato all'occorrenza come bidet per lavare il culetto ai bambolotti e le pentole si trasformano in pratici e igienici vasini sui quali i piccoli bambini incontinenti vengono posizionati e lasciati a produrre in libertà.
Infine c'è quello che io definisco "il gioco del barbone": dopo aver tirato fuori dei pannelli di cartone con disegnata sopra la Pimpa ne appoggiano due per terra, ognuno con un cuscino all'estremità e, dopo esservisi sdraiate sopra, si "coprono" con un altro pannello e fingono di dormire.
A questo punto esistono due varianti:
- Marta si trasforma in mamma solerte e urla "sveglia! sveglia!" nelle orecchie di Margherita; si alza e comincia a prepararle la colazione. La sorella si cala nei panni della figlia adolescente che la sera prima ha fatto tardi e inizia a lamentarsi che vuole dormire ancora.
Alle insistenze della mammina amorevole risponde buttando all'aria tazze e tazzine e tutto finisce-tragicamente-in lite.
-la seconda variante è quella in cui Margherita alza un po' la testa dal cuscino e, con la faccina tenera, chiede:" Matta dammi coccole". La sorella quindi inizia ad accarezzarle la testa dicendo "sei la mia amore" e Margherita incalza "coola coccole, coola". Possono andare avanti così per una mezz'ora intera...

mercoledì 5 dicembre 2012

La “corrazzata Potëmkin” di casa nostra

Tra le cose che amavo di più sentire raccontare dai miei genitori e da mia nonna c’erano le storie della loro infanzia, un mondo per me diverso e lontanissimo, che facevo un po’ di fatica a immaginare; Per questo mi piaceva “ripassare” quei racconti più e più volte.

Le avventure di mio papà piccolino che attraversava l’oceano al seguito dei suoi genitori in cerca di fortuna in America e, una volta arrivato lì con un febbrone altissimo, veniva salvato con un bagno in un catino di acqua ghiacciata; I racconti sulla guerra, di come mia nonna al suono della sirena durante la cena ritardasse qualche minuto a mettersi in salvo per finire a grandi cucchiaiate la minestra….che altrimenti avrebbe ritrovato fredda e piena di macerie; Un peluche, Giacomino, che mia mamma ancora conserva gelosamente in casa, il suo preferito da bambina…

Da mamma mi piace qualche volta raccontare a Marta cosa facevamo io e lo zio quando avevamo la sua età e vedo che lei mi ascolta curiosa e attenta, chiedendomi lo stesso episodio mille volte…

Di questo periodo Natalizio ho molti ricordi: la vigilia di Natale dalla zia M. dove si mangiava, si giocava con le nostre cugine e si aprivano i regali prima di scendere alla messa di Natale con i Branco dei Lupetti che aveva l’onore di stare nelle prime file; Il 31 Dicembre trascorso con tanti zii, zie e cugini di mia mamma seduti ad un tavolo lunghissimo su cui arrivavano innumerevoli portate di una cena infinita; poi la tombola e i botti a cui si assisteva rigorosamente da dietro il vetro mentre i grandi fuori davano “fuoco alle polveri”! Una befana particolarmente crudele che lasciava dalla nonna aglio e cipolle marce per spaventare nipotine "vivaci"...
Quello che maggiormente mi impegnava in quel periodo era la preparazione della recita di Natale home-made: come se non bastassero quelle scolastiche i nostri genitori erano costretti a sorbirsi anche una seconda rappresentazione inventata e messa a punto dalla sottoscritta che –ovviamente- era convinta di essere una magnifica regista e sottoponeva il fratello e le cugine ad estenuanti prove fino alla vigilia quando la recita veniva messa in scena a casa delle cugine, appunto.
La parte principale veniva assegnata casualmente a me, mia cugina I. era spesso il braccio destro, l’altra cugina L., ai tempi molto piccola, faceva brevi comparse e a mio fratello toccavano, sempre casualmente, delle parti “alternative” tipo la renna, il bambino cattivo che non riceveva neanche un regalo, la slitta di babbo natale, l’albero carico di palline.
Pur avendo tali parti per cui erano previste poche, misurate battute, il poveretto era costretto a ripetere la recita fino alla nausea per essere certi che la performance fosse brillante e tutto andasse bene.
Io mi divertivo tantissimo perché dovevo scrivere il copione e creare i costumi, dirigere gli attori e pensare alle scene…tutti gli altri-genitori compresi- credo che tutt’oggi ricordino queste mie recite come la “corrazzata Potëmkin” di Fantozziana memoria….

Penso che tramandare questi racconti e queste tradizioni sia importante per creare un vero senso di appartenenza perchè certi riti sono unici per ogni famiglia. Anche la memoria degli avvenimenti passati crea un legame con quelli che ci hanno preceduto: penso che mi ricorderò di molte persone della mia famiglia non solo per i frammenti di vita vissuti insieme ma anche per quello che mi è stato raccontato.

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