martedì 26 giugno 2012

Ultimo giorno di...Primavera

Buongiorno martoletta,
oggi è il tuo ultimo giorno di asilo! Questo asilo dei piccoli-un-pò-più-grandi come lo chiamavamo quando hai iniziato, per farti capire che ormai non eri più così minuscola da andare ancora con tua sorella e non abbastanza "dande" per andare alla materna.
Sei entrata entusiasta e curiosa, nonostante un inserimento che mi ha fatto temere che due anni di nido si fossero persi dentro un'estate ma poi, come al solito, hai capito che la faccenda si faceva interessante e, dopo aver fatto pasticciare anche i nonni con i pennelli e la pasta di sale, ci hai lasciati andare...
Hai impastato, tuffato le mani nella schiuma da barba mischiata al colore, pitturato, colorato, hai fatto pic-nic su una tovaglia stesa in classe, imparato a disegnare, letto libri e ascoltato storie....hai capito che il lupo di Cappuccetto Rosso non fa proprio per te.
Hai suonato cucchiai e da fiocco di neve ci hai incantati, mi hai insegnato la canzone del Rosso Pesciolino, hai imparato tutti i nomi dei tuoi amici ("i miei bambini"), ti sei fatta coccolare e hai riempito di bacini le tue maestre.
Hai confezionato regali e lasciato l'impronta delle tue mani che è stata trasformata in pesce, pinguino, fiore e ragnetto, hai piantato semini di margherite a Pasqua per vederle fiorire a Giugno, hai scelto il giallo come tuo colore flefelito e l'hai usato per ogni cosa.
Hai preso il treno e siamo andate in gita, ti sei fatta spaventare da un pagliaccio e hai guardato stupita la mamma che saltava insieme alle altre nella corsa con i sacchi.
Hai abbracciato quasi ogni pomeriggio il nonno che veniva a prenderti, lo hai raggirato per mesi facendoti portare in braccio su e giù per le scalette, ti sei fatta incantare dalla nonna che il mercoledi mattina, accompagnandoti, ti faceva salutare il sole che stava sorgendo...
Sei cresciuta tanto e adesso che vuoi fare sempre più cose "la sola" sei pronta per accompagnare Lalla tra i piccoli-un-pò-più-grandi e scappare di là, nella classe vicino...dei grandi.

martedì 19 giugno 2012

Su Enrico.

In questi giorni di riflessioni sulla vicenda di Chiara ho pensato anche a lui, suo marito Enrico.
Vederlo così sereno e forte cantare al funerale di sua moglie, suonare concentrato la chitarra circondato dagli amici che sembravano più scossi di lui, sentire la sua voce ferma mentre legge quello che Chiara ha scritto per Francesco, il loro bambino..
Mi pare che anche lui ci stia dando una grande esempio, anche lui sia una testimonianza vivente di quel totale affidamento che non lascia spazio alla rassegnazione, di quella gioia che Chiara ha chiesto come grazia per lui e Francesco.
Ritrovo in lui quel coraggio che già aveva manifestato in occasione della prima gravidanza di Chiara, quando dovevano decidere se far nascere una bambina che non aveva nessuna possibilità di vivere o abortirla.
Se lei è giunta a fare quello che ci è stato raccontato è anche grazie ad Enrico che l'ha sostenuta e accompagnata sino alla fine.
Quelle parole: "La lascio andare da Chi la ama più di me" sono la traduzione di quello che ci chiede il sacramento del matrimonio cioè di farsi santi insieme, di aiutarsi a vicenda a raggiungere quello che Chiara ci ha mostrato in questi giorni.

lunedì 18 giugno 2012

Perfetta letizia

"sopportare il male senza mormorare,
con pazienza e gioia saper sopportare.
Aver vinto su te stesso
Sappi, questa è letizia."

A.Branduardi - la predica della perfetta letizia







Grazie Chiara!
Di te porto solo il nome.

lunedì 11 giugno 2012

Giù le mani!

"Mamma, quando saliamo le scale per andare a fare la pappa, il bambino E. mi fa "chilichili" nella schiena per farmi il solletico"

"Oggi il bambino N. mi chiamava passerotto"

"Quando il nonno è venuto a prendermi, il mio amico J. si è messo a piangere e mi tirava per la maglietta perchè non voleva che me ne andassi"

OOOH! Giù le mani da mia figlia! Dopotutto siete ancora alla sezione Primavera, praticamente asilo N-I-D-O!

lunedì 4 giugno 2012

Il rumore dei ricordi

Il rumore della cerniera di una tenda che mi ha riportato indietro di anni, quando molti week end li trascorrevo indossando quella uniforme di cui mi resta solo il fazzolettone che portavo al collo ieri; Le voci, gli urli, il fischio che raduna tutti intorno al cerchio ("mamma perchè fanno il girotondo?"); i canti di una messa chiassosa e festosa, il voga per salutarsi alla fine della nostra prima festa di gruppo da famiglia ("facevano tanto lumòle").
Le risate delle mie bimbe che si rotolano felici in tenda, il suono dell'erba fresca sotto le scarpe di prima mattina, sussurrare per non svegliare quelli che ancora vorrebbero dormire intorno a te.
Il rumore delle margherite raccolte da mani piccole, il vento che muove i pali piantati in terra, addormentarmi al suono del "ciuc-ciuc" e in lontananza i canti del fuoco serale...respirare la serenità di un bivacco che ci ha riportato indietro di molti anni, scorgere nei suoi occhi gioia e malinconia, orgoglio di mostrare la sua famiglia a quell'altra grande famiglia che ha cresciuto un pò anche lui...
Pensare che dall'ultima volta in tenda ad una festa di gruppo è passato tanto tempo e che non mi sarei immaginata di ripetere l'esperienza da mamma. E da moglie. Sua!