giovedì 12 marzo 2015

Sei entrata qui

Sei entrata qui con il tuo bellissimo vestito color champagne (o almeno così ti avevano detto si chiamasse quel colore non perfettamente bianco), in braccio al tuo fresco marito tra gli sguardi pettegoli e curiosi delle tue neo-vicine di sopra; ne uscirai in maniera molto meno romantica, con in mano scatole e sacchetti, probabilmente qualcuno anche di rumenta.
Sei entrata qui e pensavi di saper fare (quasi) tutto...ma un marito esigente ti ha smontato le certezze culinarie facendoti imparare il giusto ordine con cui si aggiungono gli ingredienti durante la preparazione del sugo, la lavatrice ti ha restituito asciugamani multicolori, maglie ristrette, calzini spaiati, il ferro da stiro ha vinto la sua battaglia e ancora non sai impiegare meno di 20 minuti per stirare una camicia, la pentola a pressione ti ha convinta che non è proprio il caso di cuocerci i fagioli dentro se non vuoi ritrovarteli sparsi per tutta la cappa dopo l'esplosione della valvola di sicurezza.
Però consolati: ora sei molto più veloce a fare tutto e sai calcolare benissimo il tempo che ci vorrà a fare le faccende da brava massaia così da non rimanere più con gli stracci in mano e gli ospiti alla porta.
Sei entrata e l'ansia da prestazione ti pervadeva ogni volta che c'era qualcuno a cena, avevi bisogno di vari giorni di preavviso e il menù era studiato e calcolato nei minimi dettagli. Ora butti una tovaglia e qualche piatto, improvvisi un polpettone con molto formaggio che dà il buon sapore, con il minimo sforzo ti godi la vita.
Sei entrata e non sapevi se e quando saresti diventata mamma, non sapevi se mai sarebbe arrivata una femmina, come tanto desideravi: hai scoperto che la vita a volte si diverte a prendersi gioco di te ("piuttosto che non averne preferirei arrivassero in un momento "sbagliato") ma che quella frase la ripeteresti un milione di volte ancora e che non c'è stato momento migliore di quello.
Esci da questa casa preceduta da due piccole donnine che canticchiano e sorridono sempre, che ancora giocano a chiamare l'ascensore con la voce, che fanno a gara per accendere la luce nelle scale, che giocano davanti allo specchio del portone facendo le facce buffe.
Sei entrata qui ed era tutto silenzioso, ordinato, preciso. Esci adesso e ti porti dietro una bella confusione.
Siete entrati in due e non sapevate quanto tempo ci avreste passato, dopo sette anni uscite in quattro ma non passerà giorno, credo, che dalla strada lo sguardo non si alzi verso queste finestre.

2 commenti:

  1. Oh...mai il racconto di un trasloco era riuscito a commuovermi, prima di questo post!
    In bocca al lupo per la porta che varcherete in quattro!

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    1. Crepi, crepi il lupo!!! Per adesso ci aspetta qualche mese di transizione dalla suocera!!!

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