lunedì 14 gennaio 2013

Lettera alle mie figlie, per spiegare il lavoro che non c'è

Cari piccoli fiorellini miei

che adesso dormite beate nei vostri lettini, abbracciando forte conigli a strisce e bambolotti senza capelli, che russate e ciucciate rumorosamente e va bene così perchè vuol dire che state dormendo profondamente


Care piccoline, dicevo, vi devo scrivere due righe per spiegarvi questo momento che stiamo passando, perchè lo so che siete furbe e avete capito che c'è qualcosa di strano ma forse non potete afferrare davvero cosa ci sia di così preoccupante se adesso papà passa molto più tempo con voi, se vi accompagna e spesso vi prende dall'asilo, se quando siete malate o c'è sciopero non è più la mamma che resta a casa...
Lo so, per voi è una festa e ve lo state gustando questo papà, anche se spesso lo vedete triste, anche se a volte vorreste parlargli ma lui non vi sente subito perchè...chissà a cosa sta pensando, anche se ci vedete discutere, certi momenti animatamente, altre volte a voce bassa...sperando di non far ricadere su di voi la nostra preoccupazione.
Lui ha cercato di spiegarvi, quasi sorridendo, che adesso i suoi colleghi vogliono che stia un po' a casa ma non so se avete capito che da sorridere c'è poco. 
Forse si, l'avete capito, e si nota da come siete brave e tranquille in questo periodo, da come lo riempite di bacini e abbracci, da come chiedete continuamente di lui quando per caso si allontana qualche oretta per una commissione.
Vi ringrazio piccoline mie perchè per noi è difficile apparire in un modo se in realtà la preoccupazione ci fa essere tristi, arrabbiati, spaventati per il futuro...nostro, ma sopratutto vostro...
Per me è quasi impossibile trattenere il nervosismo e il malumore, abbassare la voce o rimandare certi discorsi ad un momento più tranquillo
Per lui è complicatissimo far la faccia allegra se il telefono oggi non ha squillato neanche una volta e se il computer non ha recapitato neanche una mail

Ma vi ringrazio perchè è anche grazie a voi, alle vostre risate, alle vostre canzoncine stonate, ai vostri codini che rimbalzano nell'aria se ogni giorno troviamo la forza di guardare avanti con speranza, nonostante tutto.

La vostra mamma


Questo post partecipa al blogstorming

8 commenti:

  1. :( tanti pat-pat a te e a questo papà un po' preoccupato

    RispondiElimina
  2. Bellissimo post, anche se triste. Vi auguro di tutto cuore di ritrovare la serenità persa e spero che i signori politici, prima o poi, si rendano conto, di quel che c'è qui fuori. Tanta solidarietà, perché purtroppo la situazione e' critica anche qui.

    RispondiElimina
  3. Mi dispiace davvero tanto. E vi auguro di cuore che questo anno nuovo vi porti un po' di serenità...

    RispondiElimina
  4. Ecco, se anche gli ingegneri faticano a trovare lavoro, abbiamo toccato il fondo.
    Coraggio, tenete duro.

    RispondiElimina
  5. un post difficile e nello stesso tempo bellissimo. non ci sono parole per la situazione vostra e di tanti altri. Spero davvero che le cose cambino e lo spero prima di tutto per tutti i nostri figli. Un abbraccio

    RispondiElimina
  6. Grazie a tutte! Proviamo a guardare oltre, sperando che tutto finisca il più presto possibile!

    RispondiElimina
  7. In questi giorni sono in vena di ricordi nostalgici... la mia nonna diceva sempre che quando si chiude una porta si apre un portone... !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speriamo che sia un portone bello grande!!!

      Elimina