Rientrare dopo più di vent'anni in quel liceo e trovarsi a ripensare al primo giorno di scuola, quando tu, adolescente timidissima e persa, venivi tirata qua e là dalla tua amica/nemica che invece saltellava giuliva chiedendo a tutti: "In che sezione sei?"
Ritrovarsi a ricordare la tuta giallo fluo con cui partecipavi -giustamente sbeffeggiata- alle prime lezioni di educazione fisica prima di convincere i tuoi genitori a comprartene una dell'Adidas un po' meno appariscente e un po' più alla moda; alla soddisfazione con cui arrivavi per prima in classe e iniziavi a tirare su le tapparelle ogni mattina; alle corse il primo giorno di scuola su per cinque piani di scale per scegliersi il banco, alla nota presa perché avevi usato l'ascensore senza essere autorizzata, ai messaggi scritti su un foglio A4 e attaccati alle finestre per comunicare con gli studenti del liceo artistico di fronte; al pietoso rito per cui, quando si formavano le squadre di pallavolo, rimanevi sempre per ultima ad essere scelta perché bassa e decisamente scarsa.
Ricordarsi le ore di disegno in cui, con la tua inseparabile compagna di banco, condividevi le cuffiette del walkman per ascoltare il vostro gruppo preferito, l'assemblea in cui la prof di italiano, fidandosi dei consigli della figlia, aveva proiettato un film non proprio scolastico tra l'ilarità generale;
Il giorno delle prove d'esame quando scampasti dai controlli dei bigliettini nel vocabolario perché il prof era convinto che non eri il tipo da copiare in una occasione così ufficiale.
Rientrare dopo tanti anni per iscrivere tua figlia e sentirsi di nuovo a casa.