martedì 25 marzo 2014

Ci aspettavi da sette anni

Adagiata su quella collina verde stai lì inconfondibile, splendida e silenziosa.
Ci aspettavi da sette anni e alla fine siamo tornati: a calpestare quelle pietre, a respirare la tua aria, a sgranare ancora gli occhi alla vista di quella piazza a righe, ad osservare in silenzio la pianura che si apre da lassù.
Siamo tornati con le nostre bambine che hanno scoperto la chiesa con le stelle, la chiesa grande con una piccolina dentro, quella che si chiama come la mamma, le croci sul prato, le corse tra le margherite, la statua con un nido di colombe vere, questo signore così importante che tutta la città parla di lui.
Siamo tornati da dove siamo partiti tanto tempo fa, quando davanti a quel panorama ci siamo detti che forse potevamo iniziare a fare sul serio e così è stato. Siamo tornati dopo sette anni che Qualcuno ha riempito di cose belle, di fatiche, smarrimenti, speranze mai deluse, gioie sopra ogni aspettativa, cadute e ripartenze.
Abbiamo rivissuto una storia speciale, con il privilegio di ascoltare da vicino i suoi protagonisti, abbiamo respirato la loro fede, la loro forza e siamo ripartiti pieni, felici e pronti a scegliere di nuovo la nostra strada.
Siamo tornati a casa con il cuore e gli occhi aperti, già con la nostalgia di ciò che stavamo lasciando.

venerdì 21 marzo 2014

Pranzi leggeri e ricordi d'infanzia

Andare a mangiare dalla nonna, un giorno come tanti significa:

1. Essere accolta da una tavola imbandita per sei ed essere solo in due a pranzo
2. Mangiare pasta con le melanzane, involtino di carne farcito con pangrattato, erbette aromatiche, qualcos'altro non ben identificato e un uovo sodo.
3. Dover accompagnare questo secondo così frugale con pomodori, spinaci, patate al forno, insalatina con qualche pezzetto di cipolla cruda che "fa così bene" e che digerirai fino a sera
4. Essere sgridata dalla nonna perchè non hai mangiato abbastanza e non hai neanche assaggiato le olive
5. Ascoltare come quando eri bambina i racconti sul tuo nonno che ti portava dei panini piccoli piccoli solo per te e pensare che sarebbe stato bello stare con lui per più di due anni soli.
6. Risentire i racconti della sua adolescenza sotto le bombe e realizzare, qualche ora più tardi, come certe esperienze ci "ripulirebbero" gli occhi e le teste, lasciandoci affrontare certi problemi che consideriamo gravi con la giusta prospettiva
7. Ritrovare piattini e bicchieri da neonati e pensare come a volte il tempo si fermi...
8. Ridere a certe espressioni siciliane e certe parole che avevi lasciato in un angolo del cervello ma in queste occasioni riafforano e ti fanno sentire a casa
9. Riprometterti che ora che sei più libera, replicherai spesso questi pranzi perchè il tempo con una nonna è prezioso. Sotto tutti i punti di vista.

lunedì 17 marzo 2014

Amarle è...

...rivestire le loro bambole con pazienza, certa che appena le vedranno così ordinate non sapranno resistere all'impulso di rispogliarle completamente
...annusare i loro pigiamini mentre li ripieghi
...sorridere da sola in ascensore ripensando a qualche loro buffa parola
...resistere alla tentazione di comprare qualsiasi oggetto della amata Peppa
...preparare qualcosa di buono ed essere certe che quella sera la cena sarà etichettata "speciale"
...rimontare per la centesima volta la casetta dei Lego che, giorno dopo giorno si abbatte sotto i loro colpi ma comunque resiste grazie ai tuoi rattoppi quotidiani
...andartene in giro da sola e avere la sensazione che ti manchi qualcosa per le mani
...lasciarle a dormire una notte dai nonni e aggirarti smarrita per la casa così vuota
...trovare calzini tuoi nel loro armadio e calzini loro nel tuo cassetto
...aspettare il momento di riabbracciarle dopo una giornata fuori casa
...ricominciare, ogni volta, con un sospiro e un sorriso, cercando di buttarsi alle spalle il nervoso che quel capriccio ti ha fatto montare...e certe volte è veramente dura.
...ricominciare, ogni volta, ricordandosi di come sono sincere ma difficili da mantenere le promesse quando sei piccola

Amarle è aspettare di sentire i loro respiri profondi nel sonno per andare a guardarle dormire e infastidirle con un ultimo bacino, ogni sera.


lunedì 10 marzo 2014

Di lavoro, ricordi e speranze inattese

Una mattina di sole, alle soglie della primavera passeggio per le strade del centro e mi raggiunge un ricordo. Mi rivedo seduta su una di quelle panchine gelide, imbaccuccata nella sciarpa mentre addento un panino e ti aspetto, al freddo.
Aspetto che tu scenda ed esca da quel portone, aspetto quei venti minuti di pausa in cui scambiare due chiacchere e poi riprendere ognuno una direzione diversa, io ancora verso le lezioni all'università e tu già al lavoro, il tuo primo, quello che forse hai fatto gratis per un paio di mesi prima di iniziare a fare sul serio.
Quanti bivii, quante scelte da quel momento, quante valigie, aerei, trasferte, reperibilità notturne, quante feste interrotte dal telefono che squillava, quanti colleghi e posti nuovi hai conosciuto, quanti cibi strani hai provato, quante colazioni ti sei gustato seppur in solitaria...
Quante telefonate ad ore impensabili e squilli per dirmi che eri partito o eri arrivato.
Hai dovuto cambiare e ricominciare, fermarti e ripartire.

Adesso un altro cambiamento è alle porte, arrivato rapido e inatteso.
Adesso forse è di nuovo ora di ricominciare.
Spero che questa sia la tua meritata quiete. 

martedì 4 marzo 2014

Non abbiate paura di ricominciare

Non abbiate paura di ricominciare, non abbiate paura del sonno perso, dei risvegli che vi sfiniscono, dello sconvolgere per la seconda volta i ritmi appena riconquistati
Non abbiate paura del pianto esasperato per le coliche o di quello rabbioso della sorellina grande diventata gelosa
Non abbiate paura della stanchezza, della testa piena di orari e scadenze, vaccini, colloqui all'asilo, pannolini da comprare, pappine da fare
Non abbiate paura dei sensi di colpa, enormi, prepotenti e subdoli che si presentano ad ogni lacrima che spunta sulla guancia della vostra bambina grande
Non abbiate paura del tempo di qualità o della quantità o di entrambi, tanto all'inizio non ci sarà nè uno nè l'altro
Non abbiate paura di soffrire nel vederla soffrire, non abbiate paura dei suoi capricci, delle sue regressioni

Non abbiate paura perchè, vi assicuro, qualche anno più tardi vi capiterà di metterla a letto accanto alla sua piccola compagna di giochi e di vita che già dorme da un'ora e di vederla sporgersi verso di lei, accarezzarle la guancia e sussurrarvi: "Com'è bella!"

Non abbiate paura, la cosa più grave che potrà succedervi è che vi scoppi il cuore di gioia.