giovedì 31 dicembre 2020

Eccoti, sei arrivato

Eccoti qui, ultimo giorno dell'anno più strano, pauroso, alienante delle nostre vite.
Inizi così, con la colazione silenziosa mentre le bimbe sono ancora di là che dormono e noi che ci godiamo il tempo da soli, a fare chiacchiere da adulti e a rubare un'altra cucchiaiata di Nutella dal barattolo.

Sei stato un anno lentissimo, passato aspettando di giorno in giorno i numeri, le statistiche, le decisioni.
Però sei volato veloce perché non mi sembra di averti vissuto, senza contatti, senza cene, inviti, senza abbracci.

Durante quest'anno ho lavorato tantissimo, ho consolato, ascoltato, organizzato, soccorso, sono stata esausta molto più del solito ma ho anche intrecciato tanti rapporti con persone fino ad allora sconosciute...ho provato veramente cosa vuol dire raccogliere quello che si semina...e spesso il raccolto è stato molto più abbondante.

Ho ricominciato a prendermi del tempo per leggere, per la palestra, per due corsi che ovviamente sono andati ad accavallarsi perché le cose facili non mi sono mai piaciute.
Ho iniziato a studiare il francese di modo da essere all'altezza dei miei piccoli e meravigliosi nipotini.
Ho scoperto due nuove amiche e per fortuna non ne ho persa nessuna per strada...

Ho capito che un Natale da soli noi cinque può essere bellissimo tanto quanto una tavolata da 22 parenti, col vantaggio di poter mangiare con il sottofondo delle musiche natalizie.

Caro 2020, devo dirti che mi hai un po'deluso...ma poiché resto una cocciutissima ottimista vedo molte cose positive se mi guardo indietro.
Ora però ti lascio andare senza malinconia e l'augurio che mi faccio per il 2021 è quello di avere la vita e la casa di nuovo piena di gente, di abbracci e di piatti da lavare!

sabato 19 dicembre 2020

L'affronto

E stamattina l'affronto.

Si avvicina lento e malfermo, infila piano piano le ricette sotto il plexiglass, si aggiusta la mascherina e alza lo sguardo verso di me, la farmacista più veloce del west:
"Gentilmente si sbrighi che perdo il celere" 

mercoledì 16 dicembre 2020

Banalità e metodi drastici

"Maty, come si chiama il tuo pesciolino?"
" Si chiama Crozzy"
"Ah, e come mai l'hai chiamato così?"
"Perché è un bel nome!"

Che domande!


Mattina presto, ovviamente tutti in ritardo, papà cerca affannosamente il cellulare mentre le bimbe si disperano per il passare dei minuti, la mamma brontola e qualcun'altra pontifica:
"Papà è disordinato e perde tutto! Ma ce l'ha le mani per mettere in ordine o gliele hanno tagliate con una spada?"


venerdì 11 dicembre 2020

Cose che mancano

Mi manca
Invitare gente a cena
Fare la lista della spesa per il pranzo di Natale
I miei quattro Francesi
La frenesia di questo periodo, tra regali da fare e recite a cui assistere
Prendere un caffè con un'amica
Abbracciare le persone
Progettare le prossime vacanze
Parlare di persona con le maestre invece che da dietro uno schermo con la connessione ballerina 
Andare a mangiare la domenica dai miei
Sorridere senza la mascherina

Ma resistiamo e pazientiamo
Forse manca poco alla fine di tutta questa grande schifezza



mercoledì 2 dicembre 2020

Vi vorrei tenere così

Vi vorrei tenere così, in questo limbo tra l'adolescenza e l'infanzia, ancora piene di affetto, ammirazione e coccole per tutta la famiglia ma già grandi e serie per tanti discorsi, per tornare a casa da sole, per restare mezz'oretta a fare i compiti mentre vado a prendere vostra sorella all'asilo.
Vorrei fermare questo periodo in cui arrivate felici e piene di cose da raccontare, in cui scherziamo sui primi cambiamenti fisici senza che vi offendiate o vergognate, in cui posso tormentarvi interrogandovi sulle capitali europee o facendovi fare esercizi di matematica aggiuntivi senza sentire troppe proteste, in cui le prime risposte brusche vengono subito seguite dalle scuse.
Vorrei non dovervi vedere arrabbiate, tristi, silenziose o scostanti, piene di segreti e di orgoglio come solo gli adolescenti sanno essere.
Vorrei potervi evitare quella orrenda metamorfosi che vi porterà da dolci e solari bambine a diventare delle ragazzine in balia degli ormoni...
So che tutto è necessario perché diventiate grandi, solide e mature ma spero che questo periodo di pace duri ancora per un bel po'...

lunedì 30 novembre 2020

I complimenti son sempre graditi

Ammiro quelle persone che alla sera preparano con cura i vestiti da mettere il giorno dopo. 
Presumo che penseranno agli abbinamenti, le scarpe, gli orecchini, la borsa.
Io no.
Io mi vesto al volo, guardando l'orologio, truccandomi mentre urlo "mettetevi le scarpe!" e spesso prendendo la prima borsa pronta che capita lì vicino. A questo aggiungiamo che quando fa freddo mi piacerebbe uscire con il pigiama di pile e la vestaglia pelosa quindi la voglia di perdere tempo a cercare la calza giusta per una gonna o la collana abbinata al colore dei pantaloni scappa ancora prima di arrivare.
Però ogni tanto un rigurgito di orgoglio mi smuove e così riesco a tirare fuori qualcosa di più carino del solito jeans.

Peccato che il DNA di mio marito, poco incline ai complimenti e decisamente pragmatico sia stato tramandato alle figlie.


"Mamma sembri una vecchia"

domenica 22 novembre 2020

Io ti conosco!

In tempo di covid ci si ritrova così, emozionati e curiosi dietro uno schermo per conoscere i nuovi professori di questa scuola media, partita subito con grande entusiasmo e un sacco di compiti.

Dall'altra parte c'è lui, il prof.

Giovane, serio e professionale, ci intrattiene per qualche minuto prima di chiederci cosa ne pensiamo di nostra figlia calata in questa nuova realtà. Ed è lì che succede il colpo di scena... Il papà fino allora un po' nell' ombra si muove sulla sedia e appare ben chiaro nello schermo. Il prof lo guarda meglio, strizza gli occhi per poi riaprirli in un'espressione stupita:"Ma io ti conosco! Eri negli scout!!!" E così la serietà, il distacco e l'aplomb lasciano il posto a risate e a parole amichevoli... sciogliendo l'imbarazzo che questo schermo ormai onnipresente ci provoca!

lunedì 16 novembre 2020

Le mie vecchiette

Le mie vecchiette mi portano uova, amaretti e caffè, mi salutano da lontano per strada e approfittano per chiedermi se ho fatto quella prenotazione di quella visita che "non c'è fretta ma se la trova già dopodomani sono più contenta", mi telefonano per sapere come mai non mi hanno vista negli ultimi giorni in farmacia e mi pagano la colazione al bar vicino.
Le mie vecchiette mi chiedono da che parrucchiera vado e se mi faccio la ceretta da sola o dall'estetista, mi raccontano di come non sopportano le nuore o mi strizzano l'occhio mentre parlano dei difetti dei mariti, mi raccomandano di comandare sempre io in casa ma di questo mi sento di rassicurarle!
Le mie vecchiette vanno consolate e abbracciate con gli occhi e le parole, vanno incoraggiate e qualche volta sgridate proprio come le mie figlie, vanno ascoltate perché spesso sono le colonne portanti della loro famiglia, vanno ringraziate perché senza di loro la mia giornata lavorativa sarebbe molto meno colorata!

giovedì 29 ottobre 2020

Gli eventi precipitano

In questi ultimi giorni:
-Una febbre improvvisa ci ha fatto rinchiudere tutti in casa e nessuno sa ancora quando potremo rimettere il naso fuori
-La scuola riprende la didattica a distanza e forse i due eventi in concomitanza sono anche positivi
-I numeri e i grafici ci fanno tremare come qualche mese fa ma non perdiamo la speranza
-La nostalgia per i nostri marsiglini si fa sempre più grande
-Gli amici si vedono nel momento del bisogno e il primo tampone non si scorda mai
-Una brutta notizia purtroppo a lungo attesa è infine arrivata
-Ritrovare la gioia nei preparativi per halloween anche se quest'anno la caccia alle caramelle sarà solo casalinga
-Ancora una volta stupirsi per una bimba che ti abbraccia d'improvviso chiedendoti: "mamma sei felice?"

mercoledì 21 ottobre 2020

Quattro anni e il sole dentro gli occhi

Ciao piccola matildini, 

vorrei descrivere quello che sei adesso, a quattro anni, ma ci vorrebbero troppe parole, come quelle innumerevoli che escono costantemente dalla tua bocca, ci vorrebbero tanti colori come quelli che ogni giorno spalmi sul tuo grembiule dell'asilo, ci vorrebbero le foto delle tue espressioni furbe, dei tuoi occhi entusiasti, dei tuoi sorrisi...

Non si può certo chiudere in qualche riga tutta la tua esuberanza, la felicità per questo asilo tanto atteso in cui hai imparato a fare yoga, a scarabocchiare riccioli che pretendi di fare passare come numeri, a disegnare omini con ciglia foltissime e grandi sorrisi, a creare frittate di pasta di sale e canzoncine nuove.

Come si può fare capire la forza con cui stringi il collo delle tue sorelle per il bacino della buona notte, la tenerezza con cui ti accoccoli su papà mentre guardi i cartoni prima di andare a nanna, lo stupore di quando mi mostri un cuore disegnato su un piccolo foglio dicendo: "Questo è per te perché ti amo!"

Non si può, allora continueremo a stupirci insieme per il cielo rosa al mattino, a fare finta di commuoverci quando leggiamo la storia di Cenerentola, a trasformare un bacino sulla guancia in una pernacchia, a disegnare gli occhi della tua ranocchia con il pennarello indelebile, a preparare le torte con te arrampicata sulla seggiolina mentre aspetti di leccare le pale dell'impastatrice e a fare tutte le cose meravigliose e buffe che fai adesso che hai quattro anni e il sole dentro gli occhi

venerdì 16 ottobre 2020

Poteva andarmi molto peggio

Tema: "Descrivi la tua famiglia"

Svolgimento: "(...) mia mamma è brava, gentile e anche un po' sportiva; tra i difetti che ha c'è che fa tutto di fretta dimenticandosi di alcune cose e che le piace comandare"

Marta 

Un generale nazista con l'Alzheimer.

martedì 6 ottobre 2020

Navighiamo a vista

Abbiamo conquistato l'inizio della quarta settimana di scuola, ogni giorno è un giorno guadagnato e quando escono da quel cancello inizia l'interrogatorio.
"Eravate tutti presenti?"
"Qualcuno si è sentito male?"
"Hai tossito stamattina?"
"C'è qualche classe in quarantena?"
"Le maestre stanno tutte bene?"

Ad ogni colpo di tosse notturno si salta dal letto e si tende l'orecchio, le chat di classe sono ancora più intasate del solito e siamo sommersi dai moduli per giustificare ogni tipo di assenza e malore.

Navighiamo a vista. Ma resistiamo.

mercoledì 23 settembre 2020

La vita è beffarda (cit.)

Io odio la piscina, mi viene l'ansia solamente a sentire l'odore del cloro, non sopporto il freddo di quei maledetti spruzzetti nei piedi che devi subire quando entri e quando esci.
Io odio la piscina e già mi sentivo una fantastica mamma quando, anni fa, ogni lunedì portavo le due grandi in quel girone infernale, senza considerare che il loro ultimo anno avevo anche la panza ripiena di Matilde quindi già mi sarei meritata un mezzo busto.

Nonostante la mia avversione quest'anno ricomincio, con Matilde.
"Ah! Volevo dirle che a causa delle norme Covid i genitori dei bimbi che non sanno nuotare devono stare in acqua tutta la lezione!"

La vita è beffarda. Mia mamma me lo dice sempre.

lunedì 14 settembre 2020

Compleanni e coincidenze

 Il tuo primo giorno di scuola, quattro anni fa, cadde proprio quando compivi sei anni.
Quel giorno diluviava e non solo fuori da scuola ma anche dagli occhi della tua mamma che, ancora scombussolata dalla nascita della tua piccola sorellina, cercava di mascherare l'emozione tra grandi sorrisi.
Oggi splendeva il sole e tu, fresca dei tuoi tondi, perfetti e gioiosi dieci anni, sei entrata sicura e felice in quella classe tanto attesa da mesi. 
Hai distribuito le caramelle e ricevuto tanti regali dal tuo amatissimo fidanzato L.

Qualche settimana fa hai detto che non vedevi l'ora di tornare a scuola e spero che l'entusiasmo non si spenga troppo presto...
Buon compleanno mia piccola, grande stellina, ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni che, so già, sono tanti e ambiziosi!

giovedì 10 settembre 2020

Annuzza

 Il primo ricordo che ho di te risale ai tempi degli scout, quando avevamo la mania dei ciucci attaccati al fazzolettone: in barba a tutte le norme igieniche li tenevamo appesi lì a raccogliere ogni sorta di microorganismo per poi metterli in bocca nei momenti di noia.
Un pomeriggio entrammo quindi in farmacia per sceglierne di nuovi e tu, attirata dal nostro vociare, eri venuta a controllare se avessimo bisogno di qualcosa.
Parecchi anni dopo iniziai il mio tirocinio sempre in quella farmacia e la tua figura mi ispirò subito ammirazione e simpatia.
A mano a mano che il tempo passava scoprivo dei lati buffi di te: la merenda a metà mattina, il tuo proverbiale sbuffare, il mugugno dietro i clienti più noiosi, il tuo terrore per tutto ciò che riguardava il computer, la passione per il francese e lo spagnolo, i tuoi modi di dire e i proverbi piemontesi.
A poco a poco per me sei diventata "Annuzza" e io "la tua collega ideale", ci siamo fatte molte risate, ci siamo aiutate a vicenda e affezionate l'una all'altra anche se rimaniamo molto diverse.
Da dieci giorni sei in pensione, dopo averla sospirata per anni interi, dopo aver lavorato gli ultimi mesi nel bel mezzo della pandemia e aver rischiato di dover tornare dopo pochi giorni a causa di qualche infortunio di troppo delle tue colleghe.
Il tuo posto adesso è quasi sempre vuoto, come in segno di rispetto.
Ci manchi tanto anche se ancora ci sembra che tu sia solo in ferie.

Buona pensione Annuzza cara, speriamo che i nostri clienti non ti inseguano in maniera insistente anche per strada!

venerdì 4 settembre 2020

Trepida attesa

 Lei, che tutti i lunedì, appena sveglia, piangeva perché non voleva andare a scuola.
Proprio lei, che dalla prima elementare predica: "a me di tutta la giornata piace solo la ricreazione

Margherita: "Odio ammetterlo ma non vedo l'ora che inizi la scuola!"

mercoledì 26 agosto 2020

Come soffioni

Quando si riparte sembra che tutto svanisca come i soffioni nel vento: 
Il silenzio di un gruppo di case circondate dai monti
Il rumore maestoso di un grande fiume grigio che scende a valle scavando le rocce
La fatica delle passeggiate, lo stupore per la vista delle marmotte, i sorrisi di soddisfazione con i piedi nell'acqua gelata di un lago
Gli abbracci di una bambina grande che quasi non si può più chiamare bambina
Una panchina in mezzo a tanti fiori, le verdure dell'orto regalate da due signori speciali, una pizza in compagnia delle cugine grandi, panini addentati dopo ore di cammino
Il profumo dei boschi, l'odore di una stalla piena di mucche, il sapore inconfondibile di un vero formaggio di capra, il suono delle risate di due amiche del cuore che scherzano insieme.

Quando si ricomincia a correre forse si dimentica tutto...ma ogni tanto è bello farsi raggiungere da un ricordo di una vacanza così piena com'è stata questa appena finita, volata come un soffione nel vento.

lunedì 17 agosto 2020

Cugine, montagna e tatuaggi

 Vi abbiamo attese da giorni, curiose per i regali che sapevamo non sarebbero mancati, impazienti di stordirvi di chiacchiere e canti, di mostrarvi le nostre abitudini di famiglia. Siete arrivate preannunciate da un messaggio in cui si diceva di preparare le guance a mille baci e così è stato! Ci siamo divertite a sentire le storie che voi e la mamma avete raccontato, di quando eravate piccole e un po' monelle come noi, della nonnabis che faceva le passeggiate con voi mangiando qualche erbetta dal prato come le mucche, dei nostri nonni e di tanti parenti che non sappiamo nemmeno chi siano. Abbiamo camminato accanto a voi raccontandovi le nostre vite, abbiamo mangiato i panini sulle vostre ginocchia, abbiamo giocato a memory, mangiato gelati e pane e Nutella, ci siamo fatte tutti quei tatuaggi che ci avete regalato e vi abbiamo fatto fare un tuffo nel passato ascoltando le canzoni di Aladin e della Sirenetta. Ci siamo divertite tanto e al momento della vostra partenza qualcuna di noi aveva le lacrime agli occhi... sappiamo che anche voi siete state bene qui sulle montagne insieme a noi e speriamo che la mamma vi inviti presto a mangiare la pizza fatta da papà a casa nostra!

venerdì 14 agosto 2020

Tutto in un attimo

Come sempre succede, succede tutto in un attimo: la caduta, lo spavento, la corsa al pronto soccorso infrangendo tutto il codice della strada, la prima visita e l'attesa infinita per farle dare i punti, una dottoressa gentile già pronta per tornare a casa che decide di fermarsi a curare una bimba impaurita e dolorante ("quella dottoressa con la maglietta gialla era bellissima"). Infermiere sorridenti da dietro la mascherina e un chupa chupa che esce di sorpresa dalla tasca di un camice.

Riabbracciare le sorelle arrivate portando il suo peluche preferito dopo esser state consolate, accudite e sfamate dai vicini gentili

Una vacanza che prende una piega diversa da quello che avevamo progettato...ma insomma, anche questa volta è andato tutto bene

venerdì 7 agosto 2020

Il famoso buongiorno che si vede dal mattino

Quattro anni fa eravamo appena rientrati da una passeggiata nei vicoli, dopo una giornata nei boschi a camminare per cercare di convincerti ad uscire e dopo una trasgressiva cena a base di pizza surgelata.

Sarà stata la pizza, i chilometri macinati, le pulizie di primavera e i sali e scendi dalla scala per togliere fino all'ultimo granello di polvere, sarà stato il caldo o l'esasperazione, forse le preghierine delle tue sorelle che ti aspettavano da giorni in montagna con i nonni...

Sarà che le manie di protagonismo ti hanno contraddistinta fin dalla nascita...ma il tuo debutto al mondo in venti minuti scarsi, passando dal sonno profondo alla prima fortissima contrazione che mi ha costretta a scodellarti in camera da letto direttamente nelle braccia di tuo papà mi dovevano fare capire di che pasta eri fatta.

E infatti.

Buon compleanno mia piccola, testarda, monella, bellissima e irrinunciabile leoncina!


venerdì 31 luglio 2020

Ottima domanda

"Mamma, perché a tavola papà sta sempre seduto e tu fai tutto?"

mercoledì 29 luglio 2020

Nonni, sorrisi e arcobaleni

Dodici anni fa avevate appena svuotato il nido che già vi giungeva la notizia di un nuovo uccellino in arrivo: con un po'di sgomento svestivate i panni di genitori, carichi di responsabilità e doveri per indossare quelli più comodi di nonni, pieni di coccole.
I giochi hanno invaso di nuovo la vostra casa e siete diventati instancabili lettori di storie.
Non avevate ancora fatto l'abitudine a questa nuova condizione che gli uccellini divennero due e per qualche anno pensavate di essere al riparo da nuovi arrivi.
Ma il destino e i figli vi hanno giocato uno scherzetto ed ecco che in tre anni i nipotini sono passati da due a cinque: finalmente anche dei maschietti, ricci e francesi entravano a far parte della famiglia, insieme all'ultima delle sorelline che iniziano con la M.
E così questa estate, intrepidi e coraggiosi, ve li siete portati al mare tutti e cinque, in terra francese, con il loro carico di secchielli e formine, le ciabatte sparse, le creme da spalmare, le pipì da monitorare, i pranzi tutti allo stesso tavolo e le storie raccontate sul divano.
Di queste settimane non dimenticherete di certo la stanchezza...spero però che rimanga anche il ricordo di quella fila di cinque sorrisi sulle faccine felici che vi guardano mentre alle loro spalle una fontana e i primi raggi del sole giocano insieme a creare bellissimi arcobaleni.

venerdì 17 luglio 2020

Post vietato alle neomamme

È vero che fanno in fretta a crescere
È vero che il sonno perduto piano piano si recupera
È vero che quando sei nel pieno dello sconvolgimento i giorni sembrano non passare mai e ti chiedi in continuazione quando potrai tornare alla vita normale
È vero anche che, nonostante la fatica, i primi mesi si ricorderanno sempre con un po'di nostalgia e tanta tenerezza...
Però
No, non rimpiango quei primi tempi
Non desidero tornare nemmeno per un attimo al tempo dei pannolini e delle poppate notturne
La foto dei due gemellini di una ex-collega mi fa tirare un sospiro di sollievo, il pianto della neonata al piano di sotto mi conforta... perché non me ne devo occupare io;  la macchina piena di passeggini, ricambi, ciucci e biberon è un ricordo lontano e ora non ha prezzo partire senza il terrore di esserti dimenticata qualcosa di fondamentale.
Fare una grigliata tranquillamente seduta con altri genitori mentre i bambini mangiano o giocano senza doverli controllare continuamente, poter parlare    e confrontarsi con loro senza pianti o capricci incomprensibili è una conquista che non mi fa rimpiangere i vecchi tempi

È vero, crescono in fretta.. ma certe volte è un sollievo!

domenica 12 luglio 2020

Crescendo...

La nostra vacanza è iniziata così, io e te sedute sull'altalena, pancia contro pancia e le tue risate che riempivano il bosco.
La mattina ci siamo svegliati con lo scampanio delle mucche sul prato: tu e Marghe le avete contate e avete dato un nome ad ognuna.
Abbiamo camminato sotto il sole e in mezzo alla nebbia, abbiamo scampato una grandinata e ci siamo abbronzati braccia e naso, siamo passati dalla canottiera alla felpa nella stessa giornata, abbiamo toccato la neve e immerso le mani nell'acqua ghiacciata dei ruscelli.
Avete soffiato tanti soffioni, raccolto fiori e fragoline di bosco, ammirato laghetti di ogni dimensione e vi siete stupite davanti ad una enorme diga.
Ti sei fatta raccontare da Marta la storia dei fagioli magici e hai guardato il tuo cartone animato preferito abbracciata a me.
Hai camminato per mano con papà, stordendolo con i tuoi canti sconclusionati e hai diviso con lui il tuo tubetto di M&M.
Tra meno di un mese compi quattro anni e hai chiesto una torta a forma di leone.
Stai crescendo veloce anche tu, ma resterai sempre la nostra piccola di casa!

giovedì 9 luglio 2020

Autodeterminazione

"Maty stai attenta che sto stirando! Se ti avvicini troppo puoi bruciarti!"
"Anche tu puoi bruciarti, mamma!"
"Certo! Se mi brucio posso finire all'ospedale!"
"Ah...e anche papà si brucia?"
"Si, può farsi male anche lui se non sta attento! E se si brucia la mamma, si brucia papà..."
"...noi facciamo quello che ci va!"

lunedì 29 giugno 2020

Da mostro a wonderwoman

"Mamma, allora: sgridi sempre papà, sgridi me, Marta e Marghe! Sei proprio un'arrabbiona!"

"Mamma oggi vai a lavorare in farmacia?"
"No Maty, oggi stiamo tutto il giorno insieme!"
"Oh no! E i vecchietti come fanno? Muoiono!"

venerdì 26 giugno 2020

La mamma di F.

Finché non ho scoperto il tuo nome per me sei sempre stata "la mamma di F."
Ti ho sempre guardata con occhi stupiti e ammirati perché, nonostante la tua storia, la fatica che capivo dalle tue parole, nonostante la tristezza per il destino che la tua bambina si era trovata davanti, eri sempre sorridente e avevi pronta una battuta per sdrammatizzare.
Venivi in farmacia a comprare montagne di medicine per la tua F., che da quindici anni viveva tra il letto e una poltrona, a volte parlava, giocava ma tante altre volte era costretta a starsene lì sdraiata, aspettando di star meglio.
La tua F. l'altro giorno ha deciso di andarsene e tu sei venuta a salutarci tutti.
Come ci siamo dette con gli occhi lucidi, sicuramente lei ora è in pace e può fare tutto quello che qui non riusciva: starà correndo e saltando, starà facendo le capriole e, sorridendo, sarà lì sempre vicino a te, che sei stata una mamma davvero speciale!

lunedì 22 giugno 2020

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Riesumare costumi, asciugamani e braccioli
Preparare chili di insalata di pasta
Stare finalmente tante ore senza mascherina
Godersi il caldo del sole e il brivido dell'acqua fredda
La musica, le urla dei bambini, lo sgomento per chi, immancabilmente, addenta panini alle 11 del mattino
La compagnia di amici che da tanto tempo mancava
Un gelato violetta e caramello salato
Tornare stanchi e felici
Il primo giorno d'estate
Il primo stralcio di ritorno alla normalità

giovedì 11 giugno 2020

Arrivederci e grazie

Grazie maestra M., che hai intrattenuto con lunghissime lezioni di italiano dal tuo salotto i nostri bambini, che sei stata paziente quando le penne si scaricavano, quando il colore non era quello giusto, quando la pagina finiva e loro non sapevano se dovevano continuare a scrivere in quella successiva o farsi prendere dalla disperazione.
Grazie maestra A. per aver insegnato le divisioni mentre il tuo gatto Golia cercava di afferrare la tua penna o sonnecchiava sul foglio, facendo scompisciare tutta la classe.
Grazie maestra P. per aver assegnato montagne di compiti di inglese, puntualmente corretti fino all'ultimo giorno di scuola.
Grazie maestra M. per aver fatto scatenare la fantasia con disegni, fotografie durante le nostre prime passeggiate post clausura, per aver insegnato Dalì e Modigliani, per aver fatto scovare punti e linee in ogni angolo della casa.
Grazie maestra S. per le tue ricerche su vertebrati e invertebrati, per i tuoi collegamenti in cui parlavi di "problemini", "disegnini", "compitini", "matitine" e per aver interrogato i nostri bambini da dietro uno schermo, dandoci la possibilità di origliare e poi complimentarci orgogliosi: " È mia figlia!"
Grazie maestra P. per averci fatto imparare la filastrocca del coronavirus, un tormentone che resterà per sempre nella nostra memoria!
Grazie maestra L. per i tuoi collegamenti di Trinity in cui hai fatto recitare in inglese i nostri piccoli attori, correggendoli e incoraggiandoli con il tuo buffo accento inglese.
Grazie maestre A. e A. per aver proposto mille esercizi ginnici e per essere riuscite a fare le lezioni di educazione motoria a distanza.
Grazie maestra C. per esserti inventata i quiz di religione e aver intrattenuto via Skype la tua alunna più affezionata, ascoltandola per ore intere.
Grazie a tutte per esservi adattate, reinventate, aggiornate e per aver portato avanti questo anno scolastico così difficile...
I nostri bambini vi hanno sentite vicine anche da dietro uno schermo e siamo certi che a settembre riabbracciarsi sarà ancora più emozionante!

venerdì 5 giugno 2020

Traguardi e sorrisi

Cinque anni fa eri magra, timida e fierissima con il tuo cappello di cartoncino, appena "laureata" all'asilo dei grandi, pronta per debuttare in prima elementare.
Quel giorno, al pensiero di questo grande traguardo, la tua mamma piagnucolona si era fatta venire il magone e aveva dovuto ricacciare indietro le lacrime mentre intonavi il tormentone "È già settembre e a scuola si va...", per non rovinarti quel momento così emozionante.
Adesso sei sempre magrissima e ormai mi hai superato in altezza, sei ancora allegra e buffa come a quel tempo e ti impegni negli innumerevoli compiti che ancora, a pochi giorni dalla fine della scuola, vi vengono appioppati.
Oggi hai fatto la tua foto di classe "virtuale", ti sei chiusa un momento in bagno per pettinarti e hai scelto con cura la maglietta più bella dal cassetto.
Hai assistito curiosa alla prima riunione on line dei genitori della prima media e sei rimasta in po' delusa perché ancora non sai chi dei tuoi amici rimarrà nella stessa classe e chi invece dovrai lasciare.
Il tuo corpicino di bimba si sta lentamente trasformando e per me sei sempre più bella.
Sei arrivata al tuo secondo traguardo... sempre con quel sorriso che avevi cinque anni fa!

giovedì 28 maggio 2020

Storie di quotidiana follia

"Pronto, Farmacia!"
"Pronto, volevo sapere se avevate il collutorio XY"
"Purtroppo non ce l'ho e non riesco a ordinarlo perché tutti i nostri fornitori ne sono sprovvisti! Però posso trovarle una cosa simile"
"Eh ma il mio è senza alcool ed è per gengive sensibili"
"Ecco si, ne ho trovato uno proprio così!"
"Eh ma sulla confezione del mio c'è scritto: elimina i batteri negli spazi interdentali... In quello che ha trovato lei c'è scritta questa frase?"
"No signora non c'è scritto esattamente così!"
"Va be', insomma almeno fatemi un po' di sconto!"
"Guardi per lo sconto deve parlare con il mio titolare perché io non posso farglielo!"
"Insomma già l'altra volta ho chiesto lo sconto e non me l'avete voluto fare! Mi faccia questo sconto su, dopotutto prendo questo colluttorio per fare piacere a voi perché quello che volevo io non ce l'avete!"
"Ma signora se tutti i nostri fornitori non ce l'hanno io che colpa ne ho?"
"Doveva cercare di procurarmelo, possibile che non potete cercarlo, magari in altre farmacie? Non si è data molto da fare per trovarmelo!"

In certi momenti mi chiedo se queste conversazioni siano vere oppure siano degli scherzi telefonici... Prima o poi prenderò il coraggio e mi comporterò anch'io negli altri negozi come clienti si comportano nella nostra farmacia!

venerdì 22 maggio 2020

Giorni congelati

Questi sarebbero dovuti essere giorni frenetici, di prove, di corse per trovare il travestimento per lo spettacolo, di foto di classe, pizzate, raccolte soldi per le maestre, di incastri tra impegni di calcio e di danza, di feste a scuola e bomboniere e pensierini scambiati.
Sarebbero dovuti essere gli ultimi giorni di quinta elementare, con tanti ricordi da custodire negli anni prossimi, abbracci, promesse di rivedersi in vacanza, di lezioni leggere e di scherzi con quelle maestre che, arrivate alla fine, si intenerivano e passavano le ultime ore parlando del più e del meno.
Sarebbero stati i giorni senza il grembiule, i giorni della festa della scuola con la messa, la focaccia e i giochi organizzati dai ragazzi più grandi; sarebbe stato il momento di iscriversi all'amatissimo centro estivo, di decidere se farvi fare un corso di nuoto o un abbonamento alla piscina all'aperto, di definire con più certezza le vacanze estive.
E invece siamo qui, ancora in questa bolla surreale in cui siamo entrati tre mesi fa e da cui fatichiamo ad uscire, con la voglia di ripartire ma il timore di dover tornare indietro tra poche settimane.
Siamo come congelati in questa realtà fatta di numeri e grafici e statistiche, ci guardiamo e ci rendiamo conto che siamo a giugno ed è quasi come non aver vissuto, questo anno è già a metà e noi siamo sempre qui, in apnea, aspettando il momento in cui ci diranno che possiamo respirare di nuovo.

giovedì 14 maggio 2020

Maty e la quarantena

All'inizio di questa quarantena non capivi proprio perché non si poteva andare all'asilo: ogni mattina piagnucolavi e protestavi, mi chiedevi fiduciosa se quel giorno saresti andata dalle tue maestre o magari il giorno dopo.
Poi ti sei rassegnata anche perché stare a casa e giocare tutto il giorno con i proibitissimi giochi delle tue sorelle, pasticciare con le tempere, cucinare insieme a me e trapanare denti di Pongo per interi pomeriggi aveva il suo lato interessante.
Piano piano hai imparato che quando scappava "la salute" bisognava farlo nell'incavo del braccio, che era proibito uscire e, se proprio necessario, era meglio mettersi la mascherina. Allora dall'alto del nostro poggiolo ti sei messa ad urlare giù in strada sgridando tutti perché non stavano a casa e ogni giorno, al mio ritorno dalla farmacia, mi chiedevi se c'era ancora il virus.
Hai iniziato a riconoscere Conte ("il signore dei vostri cartoni animati") e hai capito che il telegiornale serviva per sapere quanta gente era all'ospedale.
Ogni tanto chiedevi dei cuginetti e, seria seria, dicevi che volevi andare a trovarli senza abbracciarli ma solo per vedere se stavano bene.
Ti sei intrufolata nelle video lezioni delle tue sorelle, hai ascoltato la storia degli Egizi e guardato su YouTube filmini in inglese, hai fatto anche tu tanti compiti e hai iniziato a colorare dentro i bordi.
Quando nessuno poteva giocare con te urlavi "mi sento sola" anche se sentirsi soli in questa famiglia sarebbe un privilegio che ogni tanto mi piacerebbe avere...
Ogni sera sei andata a nanna riempendo il tuo letto di peluche "così non faccio i brutti sogni" e tutte le mattine ti sei svegliata di buon umore.
Nelle ultime due settimane hai riabbracciato i nonni anche se con un po' di timore e, durante la passeggiata di domenica hai riempito le loro orecchie con incessanti chiacchiere strampalate.
Domani finalmente avrai anche tu il primo collegamento con le maestre e i tuoi compagni dei Verdi... Dopo tutta questa attesa ti meriti davvero un piccolo momento di normalità!

giovedì 7 maggio 2020

Aspirazioni e confusione

"Mamma, ho deciso cosa farò da grande: voglio diventare la veterinaria dei cavalli!"
"Ah che bello, Marghe!"
"Si però vorrei andare a Milano"
"E perché? Cosa c'è a Milano? Qualche corso di specializzazione sui cavalli?"
"No, è che vorrei anche fare la toilette alla Scala"
"Che cosa vuoi fare? E cosa c'entra con la veterinaria?"
"Ma si, voglio diventare...come si dice? Quella ballerina, la toilette"
"Etoile, Marghe...etoile alla Scala!"
"Si, vabbè... veterinaria e ballerina!"

martedì 28 aprile 2020

P.r.

Quando ha il collegamento con le maestre di scuola si pettina e si mette il cerchietto bello.
Quando ha la videolezione di danza si fa fare uno chignon perfetto e si fa osservare da noi da dietro la porta a vetri
Quando parla con le sue amiche e si scambia faccine su Skype si accomoda sul divano
Quando la chiama il suo fedelissimo fidanzato L. si sdraia sul lettone e per due ore sono parole d'amore e messaggi pieni di cuori in chat
Quando chiede alla sua amata maestra di religione di scambiare due parole da sole...finisce per chiudersi in camera e passare un'ora intera a farsi spiegare la vita di qualche Santo che l'ha incuriosita

La regina delle pubbliche relazioni ha trovato una sua nuova, comoda, modernissima dimensione in questa lunga clausura.

lunedì 27 aprile 2020

La via della perdizione

Quando a Natale dell'anno scorso hai scoperto Harry Potter, divorandoti tutta la saga in meno di due settimane ho iniziato a temere.
Ai libri è susseguita la visione del film e la scoperta di un nuovo genere che ancora, nonostante fossi una grande lettrice, non avevi ancora incontrato.
Da lì, compice tuo padre,è iniziato inesorabilmente il tuo svezzamento al genere Fantasy e l'attacco ai libri pieni di creature strane, incantesimi e viaggi.
L'altra mattina, approfittando della mia assenza, ti ha allungato "Il signore degli anelli" e così, tornando a casa dopo il lavoro, ti ho trovata persa con il naso in quelle pagine fitte e magiche.
Se arriverai alla fine del libro...la tua corruzione sarà completa.

martedì 14 aprile 2020

Dpi e molte stranezze

In questo mese abbiamo visto
-pacchetti di fazzoletti sotto il naso
-mascherine color carne confezionate con una coppa di reggiseno
-visiere fatte con le fascette trasparenti, attaccate agli occhiali attraverso i buchi sul lato
-gente con la mantella da pioggia completa di cappuccio calato sugli occhi (senza pioggia e comunque al coperto della farmacia)
-gente con i guanti gialli per lavare i piatti
-il genio che si abbassa la mascherina per leccare le ricette e passarle sotto il plexiglass
-chi starnutisce e lascia il fazzoletto sul bancone
-il signore che pretende la mascherina bianca perché quella azzurra non potrebbe farla usare alla moglie
-chi vuole il termometro di vetro perché quello digitale misura 35 gradi e lo induce a pensare di essere morto
-la visita, nel giro di un'ora, dei Nas e della guardia di finanza...mancava giusto la rapina ed eravamo a posto!

lunedì 6 aprile 2020

Cosa cambia

Ciao amica mia,
isolata in una solitaria camera di ospedale con una minuscola e urlante compagna, il cui nome inizia con la E "larga".
Ti è capitata la sorte di partorire proprio in questi giorni sospesi, lenti, stani e indimenticabili, da sola e con una mascherina addosso che rendeva il fiato ancora più corto di quel che la paura già farebbe.
Tu che hai ascoltato per anni con occhi terrorizzati i racconti dei miei parti fulminei e mi hai seguita in scia scodellando la tua creatura in pochi minuti.
Ieri ci siamo sentite e, in piena tempesta di ormoni, ti ho sentita impaurita, sconsolata, preoccupata per tutto quello che stava per ricominciare.
È dura lo so, in clausura ancora di più...ma tu sei forte e ormai lo sai che bisogna fare passare questi tremendi primi giorni, bisogna recuperare le forze e l'autostima davanti al nostro povero corpo strapazzato, basta ricominciare a dormire per sentirsi di nuovo bene...
Quello che ancora non puoi immaginare è quanto sarà bello tra poche settimane vedere le due sorelline insieme, tra qualche mese ridere con loro, tra poco tempo spiarle giocare e farsi le coccole.
Allora scoprirai la risposta alla tua domanda di ieri..."cosa cambia tra una sola e due?"

martedì 31 marzo 2020

La nostra nuova vita

Ormai le settimane sembrano passare più in fretta, segno che questa nostra condizione sta diventando una routine, che ci stiamo adattando e stiamo apprezzando, nonostante i lati negativi, questo strano modo di vivere.
Le mie giornate iniziano presto perché in farmacia c'è sempre affollamento e le cose da fare si accumulano: così mi alzo prima di tutti e mi godo la colazione in solitaria, mi preparo in silenzio ed esco cercando di non svegliare nessuno.
Entro e sto una mezz'ora da sola a riordinare l'arretrato, poi una alla volta arrivano anche le altre... è strano come ci si saluta allegramente, felici di essere ancora tutte insieme.
Al mio ritorno a casa trovo le bimbe sempre impegnate in qualche gioco nuovo e durante il pranzo ripetono la lezione studiata al mattino o ci aggiornano sui compiti ancora da finire.
Al momento della frutta si accende la TV per il primo bollettino della giornata e per l'imperdibile meteo... ascoltato attentamente dalle bimbe per sapere se i giorni seguenti potranno andare in terrazzo o scendere nel piazzale davanti al portone per sgranchirsi le gambe.
Il pomeriggio vola sia che ci sia da tornare a lavorare sia che si resti a casa.
Alle 18,30 è il momento di capire come si è comportato il virus, è i momento dei grafici e delle statistiche, della speranza o della paura.
La fine della giornata scivola via con la preparazione della cena, i cartoni animati, la telefonata ai nonni e qualche film guardato insieme sul divano.

In casa c'è una atmosfera tranquilla e serena, ci stiamo godendo la compagnia e le nostre piccole abitudini. Credo che questi mesi rimarranno impressi nelle nostre menti per sempre, accompagnate sicuramente da un po'di angoscia per il futuro ma anche da un ricordo di famiglia che nessuna vacanza ci avrebbe potuto dare.

venerdì 27 marzo 2020

Esasperazione

In farmacia in queste ultime settimane è un vero delirio, file chilometriche, gente nervosa, consegne di farmaci da preparare,il telefono che non smette di squillare...
Già di mio sono frenetica ma in questo momento molto di più.
E per punizione mi capitano sempre loro. Quelli flemmatici.
"Prego, 92? 93? Che numero ha signore?"
E loro ti guardano. Poi guardano il cartellone luminoso che- accidenti- è piuttosto lento nell'elencare i numeri. E non rispondono. Non si muovono.
Allora io li incalzo.
"Prego, 93? Venga che tocca a lei"
"Eh ma sul cartellone siamo ancora a 92!"
"Ma non c'è nessuno prima di lei, venga pure"
Finalmente la voce registrata pronuncia il numero esatto. Con tutta calma si avvicina.
"Buonasera, aspetti che cerco le ricette"
(Aspettare?!? Ma tu sai quanto lavoro ho ancora da fare là nel retro?!? E in tutto questo tempo cosa hai fatto? Non potevi cercarle prima le ricette???)
Cerco invano di accelerare le cose
"Ecco me le dia, faccio io, non si preoccupi"
"Eh no, devo controllare: allora questa è mia, questa anche, questa è di mia moglie..."
E se le tengono strette, le sfogliano, te le descrivono, questa è per lo stomaco, questa è per la pressione...come se io non lo sapessi a cosa servono!!!
Finalmente riesco ad impossessarmene e a sistemare le medicine
"Aspetti che le cerco il codice fiscale!"
"No grazie ho già tutto qui sulle ricette"
"Ma lo sa che quelle di mia moglie le deve fare a parte, eh?"
"Si sì ho già fatto"
"Ah e io prendo i generici, mi raccomando"
"Si sì lo so"
È fatta. Vado per chiudere lo scontrino...
"Bene, sono 8 euro e 40"
E INVECE NO.
"No aspetti, dovevo prendere ancora una cosa però non me la ricordo, ora chiamo mia figlia"

domenica 22 marzo 2020

Domani, un mese.

Domani è un mese, un mese di questa vacanza strana e improvvisa che piano piano ha limitato la nostra libertà e ci ha fatto scoprire nuove abitudini, nuovi modi di comunicare, un modo alternativo di vivere la nostra quotidianità.
Anche la scuola si è adeguata e così ci siamo intrufolati nella cucina della maestra di italiano, nel salotto della maestra di matematica, nella cameretta di quella di storia e geografia; abbiamo conosciuto il gattone peloso di una e il cagnolino dell'altra, abbiamo visto sullo sfondo libri disordinati, foto allineate, divani, armadi e lampadari che ci hanno rivelato qualche cosa di più di quelle persone che tra le mura scolastiche ci sono sembrate a volte severe e invece sono persone proprio come noi, simpatiche e impacciate davanti alla piccola telecamera del computer.

Non sappiamo quando torneremo alla normalità ma sarà bello tornare a scuola e osservare con occhi nuovi quelle stesse maestre che ci parlavano da dietro uno schermo...

venerdì 13 marzo 2020

Sorelle in clausura

La prima settimana c'era la novità, i ritmi del mattino finalmente lenti, ancora qualche attività sportiva, qualche uscita e, soprattutto, nessun compito a casa.
Abbiamo scoperto con stupore la bellezza di un weekend a casa, sistemare tante cose lasciate in sospeso, finire alcuni lavori che si fanno sempre di fretta in attesa di quel tempo che non c'è mai; abbiamo guardato una messa alla TV, tutti accoccolati insieme sul divano, abbiamo giocato, cantato e guardato un film.
La seconda settimana era partita con l'illusione di tornare alla normalità dopo pochi giorni: ci godevamo quelli che pensavamo essere gli ultimi giorni di una vacanza inaspettata.
Poi è arrivata la notizia del prolungamento della chiusura delle scuole, gli sport si fermavano e i compiti iniziavano ad apparire giorno dopo giorno come incubi sulle caselle del registro elettronico.
La terza settimana abbiamo avuto la certezza che questa vacanza sarebbe stata molto più lunga del previsto e il fatto di non sapere quando sarebbe finita la rendeva un po'claustrofobica...
Iniziavano i video delle maestre che, in abiti casalinghi e su lavagne improvvisate, spiegavano pochi minuti di lezione a voce bassa e con fare impacciato e buffo; si dava fondo a tutti i giochi, anche a quelli meno considerati, si impastavano torte, si pitturava, si passavano lunghe ore a creare pasticcini di Pongo e ci si inventavano nascondigli con i cuscini del divano; si piantavano semini lasciati a germogliare nel cotone e il terrazzo ci salvava dalle quattro mura di casa.
La convivenza era a tratti fastidiosa e a tratti tenera e complice.

Non si vede ancora la fine di tutto questo...noi resistiamo e ringraziamo di essere in cinque...per lo meno non ci si annoia!

martedì 10 marzo 2020

Perle virali

"Macché mascherine dottoressa! Io sono anni che vado sugli autobus con la sciarpa sulla bocca e non mi sono mai ammalata!"

"E vabbè, fino a 87 anni ci siamo arrivati, ora se dobbiamo morire pazienza!"
" Eh sì, signora ma io ne ho 50 meno di lei..."
"Ma su, ormai quello che dovevamo vivere lo abbiamo vissuto, anno più, anno meno....che differenza fa?"

"Ho sentito che questo virus colpisce gli anziani: ho 80 anni e dicono che sarei anziana.....ma sa, io mi sento giovane, non me li sento quegli anni! Quindi sono al sicuro vero dottoressa?"

sabato 29 febbraio 2020

Dieci più uno

1. Divori libri e ti stai appassionando al genere Fantasy che tuo padre ti ha fatto scoprire qualche mese fa
2. Hai guardato tutta la saga di Star wars accoccolata sotto la coperta con papà e hai scoperto un nuovo mondo
3. Continui ad amare la matematica e i calcoli mentre il disegno è il tuo tallone d'Achille
4. Corri su e giù per il campo, incarnando perfettamente il tuo ruolo di ala anche se ultimamente ti stai facendo coraggio e riesci a fare gol inaspettati
5. Odi l'anguria, le pere e i broccoli mentre potresti accettare formaggio anche dopo un pranzo di 20 portate
6. Coccoli Matilde e, paziente, giochi con lei a "Culedo" (Cluedo!)
7. Ridi a crepapelle con Marghe, canti con lei le canzoni della scuola ma certe volte le tiri dei bei calci quando perdi la pazienza!
8. A differenza di qualche anno fa quando avevi paura di ogni cartone animato, ora puoi guardare le scene più paurose di Harry Potter ma nascondi la testa sotto al cuscino se due personaggi si scambiano un bacio
9. Alterni momenti di dolcezza e coccole alle prime risposte scocciate da pre-adolescente
10. Sei impaziente di debuttare alle medie insieme alle tue amiche L., S. ed E.
11. Sei sempre la nostra buffa Martoletta e tutti noi ti vogliamo troppo bene!

lunedì 24 febbraio 2020

Angeli custodi

Ci sono persone che capitano nella tua vita, che incrociano i tuoi passi e sembrano mandate proprio nel momento giusto, senza che tu abbia fatto niente per meritartele.
Certe volte questi incontri si ripetono, sempre nell'attimo in cui ti stavi guardando intorno in cerca di una mano, o forse quando ancora non ti eri resa conto che avevi bisogno di un aiuto, di quelle parole, proprio di quel consiglio.
Per me questa persona è l'ostetrica C., incontrata tantissimi anni fa, quando ero una giovane mamma spaventata in cerca di risposte certe a cui aggrapparmi: ogni venerdì la trovavo al consultorio e per molti mesi le mie settimane sono state scandite dal conto alla rovescia per quelle due ore di sfoghi e parole rassicuranti.
Dopo tanto tempo la incontrai di nuovo per caso poco dopo la nascita di Matilde...pur essendo ormai una mamma navigata l'allattamento altalenante mi stava stremando: anche quella volta sono bastate due ore di confronto con lei per farmi prendere la decisione che si rivelò più giusta, per la piccola affamata e per me.
E così ancora, qualche giorno fa, il destino ci ha fatte incrociare di nuovo oltre la porta della stanza 10 per un controllo di routine: tutte le domande che avevano bisogno di una risposta l'hanno trovata nello sguardo dolce e nelle parole pacate di una persona emozionata e felice quanto me di esserci incontrate proprio in quel momento.

Tutte le volte che ci salutiamo ho la tentazione di chiederle il numero di telefono...ma ora so che quando ne ho bisogno lei si materializza nella mia vita...anche senza mandarle un messaggio con whatsapp!

martedì 18 febbraio 2020

Pessimismo

Matilde: "Basta mamma!"
Mamma: "Basta cosa?"
Matilde: "Sono stanca!"
Mamma: " Ma cosa dici? È mezz'ora che sei seduta qui in macchina!"
Matilde: "Ma si, sono stanca... stanca della vita!"

venerdì 14 febbraio 2020

Variegata clientela

L'esperto
Buongiorno, vorrei un termometro di quelli a mercurio, so che ci sono ancora, sono un po' più grandi di quelli tradizionali"
"Ehm, veramente il mercurio lo hanno vietato da tempo"
"No guardi, io di termometri me ne intendo, le dico che esistono...se poi lei non ce l'ha è un altro discorso"
"Forse si riferisce a quelli al Gallio che funzionano come quelli tradizionali"
"No, le assicuro che dentro c'è il mercurio, una forma particolare di mercurio...lo hanno detto ieri a Geo&Geo"

L'esperta 
"Vorrei qualcosa per una tendinite, su Internet ho letto che fa bene il collagene e la vitamina C, mi faccia vedere qualcosa"
-bhe se ha già consultato internet siamo a posto!-

Che Dio ce la mandi buona 
"Salve, non c'è il dottore? Prima qui c'era un dottore, un uomo"
"No mi dispiace, è finito il suo turno ed è andato via ma può benissimo dire a me!"
"E va be', speriamo bene!"

Vie di assunzione 
"Salve, vorrei della Tachipirina per mio figlio che ha 14 anni"
"Certo ma mi dica, è già capace a prendere le compresse?"
"Veramente io gli metto le suppostine"
- Forse sarà arrivato il momento di cambiare via di somministrazione?!?-

lunedì 10 febbraio 2020

Configurazioni

Guardo una foto in cui vi tenevo in braccio entrambe; eravate piccole, morbide e sorridenti.
Piano piano siete cresciute e tenervi in braccio contemporaneamente non è stato più possibile. Però avete iniziato a camminare svelte accanto a me, per mano, oppure insieme davanti a me, vicine vicine sul marciapiede stretto.
Quando la terza di voi ha iniziato a farsi spazio nella mia pancia e il mio passo ha cominciato a rallentare, voi eravate sempre lì davanti, svelte e felici, a chiamarmi "balenottera" e a ridere di questa mamma buffa e goffa.
Poi c'è stata la stagione del passeggino, le gare per chi poteva spingerlo un po', per chi stava davanti a controllare la sorellina e chi di fianco con una mano nella manina della nuova arrivata.
Adesso lei spesso cerca il vostro appoggio e io allora resto dietro mentre voi camminate pochi passi davanti a me, tenendo la piccola in mezzo, protetta e controllata.
Chissà quali saranno le prossime configurazioni del nostro andirivieni...spero siano sempre piene di quella tenerezza che c'è oggi.

venerdì 31 gennaio 2020

Vista da lei

Pomeriggio.
Matilde gioca tranquilla con degli omini colorati: ogni omino è un componente della famiglia...
"Questa verde è Marta, quello blu è papà, questa sono io, quella fuschia è Marghe...e questa sei tu, mamma, con le tette e la bocca rossa!"

sabato 25 gennaio 2020

Corse, viaggi e panorami

Le nostre giornate sono regolate da tabelle con i nomi e gli orari scritti di colori diversi, da calendari pieni di appuntamenti, da promemoria che squillano sul cellulare, da chat intasate di messaggi.
Corriamo sempre, il nostro motto è:  "Dai che siamo in ritardo!", riusciamo a dimenticare sempre qualcosa a casa o a scuola o dai nonni.
Programmiamo i weekend sperando di lasciarne qualcuno libero ma c'è sempre qualcosa che salta fuori: una partita, una riunione, un compleanno, qualche amico che bussa alla porta.
Abbiamo tante cose da dirci, ma la metà certi giorni vola via perché non c'è tempo, perché a tavola nasce qualche capriccio, perché "mi devi ancora ripetere scienze!", oppure è rimasta una telefonata da fare o siamo davvero troppo stanchi e crolliamo sul divano.
Anche questo nuovo anno è partito con l'acceleratore e stiamo già pensando alle vacanze estive, stiamo organizzando qualche giorno dai cuginetti francesi il prossimo mese e nella mia testa sono nate idee per il compleanno di Marta...qualcuno chiede il giorno esatto in cui finirà la scuola e qualcun'altro pensa solamente alle scadenze della settimana.

Quando ero piccola mi stupivo di quando mia nonna si lamentava degli anni che volavano: per me arrivare da settembre a Natale era una attesa lunghissima, per non parlare del miraggio delle vacanze estive!
Più andiamo avanti invece più mi sembra che questo tempo fugga e noi gli corriamo dietro curiosi di scoprire quello che verrà dopo... dovrei imparare a seguirlo con più calma per godermi il panorama di questo viaggio che sto facendo....

mercoledì 15 gennaio 2020

Venghi qui!

Piano piano cresci anche tu, finalmente possiamo dire di esserci lasciati dietro le spalle i capricci incontenibili, le scenate, i pianti disperati e incomprensibili, le manie senza senso.
Da qualche settimana sei tranquilla, sempre gioiosa, hai finalmente iniziato a dare bacini a tutti, tu che prima li centellinavi e adesso dici di averne la pancia piena: tutti lì pronti ad uscire dalla tua bocca!
Adesso parli, parli in continuazione, racconti, fai mille domande e impari parole nuove; ormai certi termini che prima pronunciavi male hanno preso la via giusta: "fenghine" per femmine, "pattole" per patate, "ontiti" per pantaloni,"quanquilla" per tranquilla, "Matille" per Matilde...
Io ti guardo e se da una parte mi piace immaginare come sarai, quali saranno le tue passioni, con cosa ti piacerà riempire il tuo tempo libero e quali saranno le espressioni che ci verranno in mente ogni volta che ti penseremo, dall'altra mi aggrappo ancora a quelle parole storpiate e buffe come l'altra notte quando, dopo un brutto sogno mi hai chiamata ripetendomi: "mamma venghi un po' qui, mi prego! Mi prego!"

giovedì 9 gennaio 2020

Ciao anno nuovo

Ciao anno nuovo,
forse non lo sai ma a me piacciono gli inizi, le partenze, le novità, piacciono i numeri pari, i quaderni tutti bianchi ancora da scrivere, i libri dalla copertina rigida ancora da aprire, i regali ancora incartati con un piccolo spiraglio da cui sbirciare...
Caro anno nuovo non puoi che piacermi sai?
Sei tutto da scrivere, profumi ancora di nuovo, sei da scartare per scoprire cosa nascondi dentro di te.
Per ora sei iniziato bene, con tante giornate passate tutti e cinque insieme, una gita con pic nic, un pranzo vicino al mare dopo una mattinata in bici, serate accoccolati sul divano sotto la copertina calda, momenti di tenerezza tra sorelle, amici, cene, chiacchiere e progetti per l'estate.
Benvenuto 2020, cerca di essere all'altezza del tuo debutto!