Piano piano cresci anche tu, finalmente possiamo dire di esserci lasciati dietro le spalle i capricci incontenibili, le scenate, i pianti disperati e incomprensibili, le manie senza senso.
Da qualche settimana sei tranquilla, sempre gioiosa, hai finalmente iniziato a dare bacini a tutti, tu che prima li centellinavi e adesso dici di averne la pancia piena: tutti lì pronti ad uscire dalla tua bocca!
Adesso parli, parli in continuazione, racconti, fai mille domande e impari parole nuove; ormai certi termini che prima pronunciavi male hanno preso la via giusta: "fenghine" per femmine, "pattole" per patate, "ontiti" per pantaloni,"quanquilla" per tranquilla, "Matille" per Matilde...
Io ti guardo e se da una parte mi piace immaginare come sarai, quali saranno le tue passioni, con cosa ti piacerà riempire il tuo tempo libero e quali saranno le espressioni che ci verranno in mente ogni volta che ti penseremo, dall'altra mi aggrappo ancora a quelle parole storpiate e buffe come l'altra notte quando, dopo un brutto sogno mi hai chiamata ripetendomi: "mamma venghi un po' qui, mi prego! Mi prego!"
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