lunedì 20 dicembre 2021

Di buchi, pandolci e giornate inaspettate

Succede che tua sorella è in quarantena per una compagna di classe positiva e tu sei costretta a saltare l'asilo per qualche giorno.
Succede che la farmacia è stranamente vuota e con la mamma decidete di fare i buchi alle orecchie, traguardo rimandato e atteso da mesi.
Succede che, nonostante il male provato, la vanità abbia la meglio e tu vada in giro con il collo tirato e le orecchie ben in vista per farti ammirare da tutti.
Succede che dopo la spesa e una visitina alla nonnabis si torni a casa e si inizino a impastare piccoli pandolci per le tue maestre e la cuoca A.
Succede che, approfittando dell'assenza dell'altra sorella, tu le sottrai il prezioso maneggio dei Playmobil e passi il resto del tempo a inventarti "storie lunghe e storie corte"
Succede che le tue sorelle ti riempiono di baci e complimenti alla vista degli orecchini

Succede che questa giornata partita con tristezza perché "all'asilo tutti mi vogliono e se non ci sono saranno disperati" si trasformi in una giornata speciale, piena di momenti da ricordare e di sorrisi complici tra di noi...

martedì 14 dicembre 2021

Il salto del lattaio

Ricordo benissimo la prima volta che ho iniziato a provare a ballare: ero davanti alla TV, avrò avuto forse tre, quattro anni e vidi un ballerino fare una spaccata frontale saltando in alto.
Questa acrobazia, che una mia amica tanti anni dopo ribattezzò "il salto del lattaio" mi valse il primo trofeo ad una gara di danza in quel di Senigallia.
Nel tempo si sono susseguite tante ore di allenamento, le bramate punte, i piedi incerottati e puntualmente sbucciati, le prove che iniziavano a Febbraio e finivano a Giugno, le urla della maestra F., temuta e adorata allo stesso tempo.
L'emozione e la paura di stare sul palco, la vergogna per alcune parti davvero imbarazzanti (le famose "cozze" in cui ballavamo con una conchiglia di gommapiuma legata in vita), la soddisfazione e il panico di aprire da solista un saggio, le gare, le amicizie e il momento in cui capii che quello era davvero l'ultimo anno.

La voglia di ballare però non è mai passata e ho sempre cercato di imparare qualcosa di nuovo: l'anno di lavoro a Milano mi portò il corso di ballo liscio con i miei colleghi e poi ultimamente la Zumba, con cui ho riscoperto che il mio cervello era ancora plasmato per guidare gambe e coordinazione.
Quest'anno quasi per caso ho incontrato sulla mia strada un nuovo ballo, delle nuove istruttrici e un piccolo gruppo che si è trovato subito in grande sintonia.

Un'altra strada è iniziata anche se non so quanto durerà e cosa mi porterà...per adesso mi diverto e mi ritrovo esattamente dove avevo lasciato un pezzettino di me stessa...18 anni fa! 

lunedì 22 novembre 2021

My sweet dream

Alle elementari avevamo lei, Miss Mary.
Era una vera donna inglese, vestita di colori pastello, la piccola borsa al gomito e i capelli sempre raccolti.
Quando entrava in classe sussurrava: "Good morning, children!" e noi, in risposta, urlavamo: "Good morning miss Maaaaary!!!"
Non ho molti ricordi di lei eccetto i tantissimi compiti delle vacanze che noi svolgevamo spesso in montagna sui tavolini del "bosco delle fate",  intrattenendo tutti gli astanti o mettendoli in fuga a causa dei nostri capricci.
Al biennio del liceo c'era la temutissima prof. V. che ci teneva in scacco con il terrore, mettendoci alla prova con i tremendi "sheet of paper" cioè dei compiti in classe a sorpresa.
Di lei ricordo l' incubo delle tabelle dei verbi irregolari su cui ci interrogava incessantemente tutto l'anno.
Nel triennio invece passammo alla prof. F. che parlava con uno spiccato accento genovese provocando grande ilarità tra noi studenti.
La grammatica lasciò il posto alla letteratura e a quel punto ci venne il dubbio se fossero peggio i verbi da sapere a memoria o la traduzione di un sonetto di Geoffrey Caucher

Nonostante tutto, il mio amore non si è mai spento e dopo aver sospirato per sette anni il corso di inglese per adulti che tengono a scuola delle bimbe...questa volta sono riuscita ad iscrivermi.
Così ora volteggio felice come una ragazzina innamorata al primo appuntamento e mi godo queste due ore, seduta al mio banchetto con i libri nuovi e un pesantissimo manuale di grammatica.
Ma l'altra sera, sfogliando le pagine ho provato un brivido davanti a quella tabella e mi sono trovata a ripetere "come, came, come...give, gave, given...throw, threw, thrown"


sabato 13 novembre 2021

(Non) trascurabili momenti di felicità

Allungare il tavolo e apparecchiare per gli ospiti
Il sospirato corso di inglese finalmente al venerdì
La torta di castagne
Un gruppo di mamme ex ballerine che si ritrova in palestra
Una piantina di fagioli portata con emozione dalle sue piccole manine 
Un paio di orecchini nuovi
Discussioni costruttive a tavola 
Il caffè della signora Maria
Un weekend in montagna tutti insieme come da tanto non accadeva
Il primo fiore invernale in mezzo al vaso
La vestaglia calda che rende meno traumatico il risveglio
La tisana tra cugini
L'ora di stretching con mamma e papà...che stanno diventando più atletici di me
Un arrivo che dà una ventata di novità 
La speranza che nonostante tutto, forse, siamo quasi alla fine di questi assurdi due anni

domenica 7 novembre 2021

Li ho tamponati

Li ho tamponati quest'estate quando dovevano andare ai matrimoni, quando arrivavano all'ultimo momento e imploravano la stampa del green pass per andare a Gardaland il giorno dopo, quando dovevano correre a prendere un aereo o al ritorno da un viaggio esotico.
Li ho tamponati nelle ultime settimane, quando l'ansia dei controlli al lavoro li ha fatti impazzire, quando hanno cercato di corrompermi, quando hanno protestato perché la domenica siamo chiusi, quando ognuno di noi ha iniziato ad avere i suoi fans ("io voglio solo Lei perché ho il naso delicato")
Ho tamponato nasi sensibili, setti deviati, turbinati infiammati, persone con problemi di coagulazione, lacrimazione, emorragie
Ho tamponato anche quelli che insinuavano "chissà cosa ci mettete lì dentro", quelli che pensano che la scatola sia come la confezione degli ovetti Kinder o il gratta e vinci: ogni 20 tamponi uno è sempre positivo.
Ho dovuto esercitare la pazienza come mai nella vita, ho dovuto frenare la lingua e contare fino a dieci svariate volte
Ho ricevuto complimenti per la mano leggera e proteste perché "nell'altra farmacia li fanno meglio"
Ho assistito a lamenti, contorsioni, lacrime; mi sono gelata in mattine già troppo fredde e ho ricevuto la visita di amici e parenti che volevano sincerarsi del mio stato psicofisico
Sono state settimane impegnative e altre ne seguiranno ancora

Ma da qualche giorno, a giorni alterni, c'è lui: Florin. Infermiere rumeno di due metri che non va tanto per il sottile.
Nessuno ha il coraggio di lamentarsi o sottrarsi al rito del tampone.

Lui è il nostro eroe ed è arrivato per vendicarci!

sabato 30 ottobre 2021

Caro blog

Caro blog,
quest'anno hai compiuto dieci anni.
Nel 2011 ero una mamma ancora piena di insicurezze e dubbi, invischiata nella routine fatta di pannolini, pappe e risvegli notturni.
Dieci anni fa il poco tempo che avevo lo dedicavo alla lettura di molti blog come te, scritti da mamme come me e cercavo di farmi coraggio, rassicurata dal fatto che stavamo navigando tutte sulla stessa barca.
Il tempo è passato e le pagine si sono riempite di tanti ricordi felici, di frasi buffe, di qualche sfogo e rari momenti tristi.
Piano piano stai prendendo forma anche come parole su un foglio e non solo nello spazio misterioso e fragile del web.
Non so se cammineremo altrettanti anni insieme ma resterai un prezioso pezzo della nostra storia che ogni tanto apriremo per rispolverare tutti quei momenti passati a crescere insieme.


mercoledì 29 settembre 2021

Chissà...

Chissà per quanto tempo ancora potremo sederci sotto una tettoia di legno in mezzo al verde, mangiando fichi, grissini e gelato,mandando foto al pezzettino di famiglia che è lontano ma sempre presente nei pensieri di tutti.

Chissà per quanto tempo saremo ancora noi quattro generazioni...dalla più grande di novantasei anni che afferma di non mangiare praticamente più nulla (salvo mettersi in bocca qualcosa subito dopo), alla più piccola di cinque che passa il tempo a rincorrere la gatta

Chissà per quanto tempo potremo ridere forte come domenica scorsa, cercare di essere sereni, raccontarci le novità o fare i soliti discorsi che ogni volta che si è in famiglia saltano fuori

Chissà quanto tempo ci sarà dato ancora per ritrovarci ogni tanto tutti insieme, prima che le nuvole che già si vedono all'orizzonte vengano a rovinare tutto.




martedì 21 settembre 2021

Martina e Matteo

 Quando vi ho conosciuti eravate due ragazzini allegri e innamorati. Sabato, davanti all'altare, dopo più di quindici anni eravate sempre voi, allegri e innamorati.
Ho ripensato allora ai nostri campi, ai momenti di riflessione, alle gite sui prati e le serate a chiacchierare, alle volte che dopo un litigio avevate bisogno di parlare, all'entusiasmo di quando avete saputo dell'arrivo di Marta e ai tanti momenti insieme che ora non so nemmeno più collocare nel tempo.
Vi ho guardati, e con voi i vostri amici storici con cui abbiamo condiviso quegli anni, noi "di qua" da educatori e voi "di là"; i vostri amici che ormai sono tutti sparsi, lontani, ognuno con la propria vita e le difficoltà di ogni giorno.
Vi ho guardati e, ancora una volta, ho pensato che il tempo che si regala, l'impegno per gli altri e la vita che si condivide resta sempre e ritorna, moltiplicata, anche a distanza di anni.

giovedì 16 settembre 2021

A undici anni

 A undici anni è ancora una bimba che gioca insieme a sua sorella piccola con le Barbie, che trascorre giornate intere con il maneggio dei Playmobil, che organizza la caccia al tesoro per gli ospiti, che disegna e si esercita a copiare le figure dai libri

A undici anni è però una ragazzina che inizia a perdersi nei video di YouTube, che vuole lo smalto, le scarpe con la suola alta perché sono di moda, che sogna di tingersi i capelli color arcobaleno

A undici anni non si capisce se ha intrapreso la strada dell'adolescenza o se è ancora ferma in attesa di spiccare il volo, certe volte sembra partita e altre invece ricade nell'infanzia.

A undici anni è sempre la nostra fiera, sognatrice, intraprendente maggie

martedì 31 agosto 2021

Ogni 7

La prima volta fu quattordici anni fa.

Loro erano solo fidanzati ma quell'esperienza diede il coraggio di guardare avanti e, per la prima volta seriamente, progettare un futuro insieme.

La seconda volta fu sette anni fa.

Loro erano una famiglia a cui mancava però ancora un pezzettino. Tornare fu bellissimo perché erano in compagnia degli amici tra i più preziosi che avessero e perché ebbero la possibilità di ascoltare da vicino una persona speciale che con la sua storia aveva cambiato anche un po' le loro storie.

La terza volta fu quest'estate.

Loro erano finalmente in cinque, in vacanza. E Assisi era sempre lì, ferma ad aspettarli. Questa volta, nel parco dell'eremo, tra il silenzio e gli ulivi sentirono che tutto quello che avevano chiesto tanti anni fa era tutto lì.

mercoledì 25 agosto 2021

Come sentirsi a casa anche lontano da casa

Sono in vacanza ed entro in farmacia dove assisto alle seguenti scene:

-Signora che parla ininterrottamente al cellulare incurante del farmacista che la sta servendo

-Signora che si attarda in futili conversazioni nonostante la coda dietro di lei

-Magazziniera al telefono per cercare l'ultimo pezzo di un rarissimo dentifricio ai sali del Mar morto o alle erbe svizzere (non saprei) mentre il cliente scocciatissimo sbuffa

-Signora incredula che non si capacita alla frase: "non c'è più posto per questa visita, passi tra qualche settimana"

-Signora che si intromette nella conversazione del cliente accanto, elargendo consigli non richiesti

Non so perché...ma tutto ciò un po' mi consola e un po' mi avvilisce!

mercoledì 18 agosto 2021

Specchio, specchio...

 "Mamma, guarda che carina quella borsetta!"

"Si Maty, sai che sopra c'è scritto: chi è la più bella del reame?"

"Ah bhe, allora è proprio la mia!"

venerdì 13 agosto 2021

L' amore è...

L' amore è una r moscia nelle parole "zia Chiara"
È asciugarsi dopo un bagno in piscina abbracciati sull'amaca
È camminare mano nella mano su un sentiero di montagna
È la vostra testolina ricciuta e l'accento buffo
L'amore è rispondere a tutte le vostre innumerevoli domande
È scoprirvi fieri di fare la pipì in piedi come i veri uomini
È il sorriso che compare quando guardo le vostre foto
È la malinconia al pensiero di dover stare di nuovo lontani

lunedì 9 agosto 2021

Cinque foto

Riguardo le tue foto e ti rivedo ad un anno, una pallina cicciosa con il ciuffo di capelli sottili: eravamo in vacanza e avevamo partecipato alla gara "mamme in fuga" sui sanpietrini sconnessi del centro di Salice d'ulzio, io di corsa e tu a rischiare la tua giovane vita sul passeggino: arrivammo orgogliosamente quarte nonostante il tuo dolce peso
A due anni ti ho immortalata sulle scale di un altissimo scivolo, con quel sorriso smagliante che ben presto hai imparato a sfoderare in occasione di ogni foto
Per i tre anni invece sei scalza su una spiaggia di ciottoli, vestita a quadretti bianchi e rosa con i capelli spettinati e mossi dal vento. Vicina ad un salvagente rosso appeso ad un cancello sembri posare per una pubblicità
A quattro anni sorridi felice, attorniata da amici della montagna e cuginetti, tutti stipati nel box dei nonni, addobbato per l'occasione. Al centro del tavolo c'è la torta piena di sirenette, una passione iniziata pochi giorni prima e non ancora spenta.
Ieri hai festeggiato i tuoi cinque anni e la foto che rimarrà di questo traguardo ti ritrae sempre sui monti, con lo zainetto che non hai abbandonato nemmeno dopo una passeggiata di tre ore e gli occhiali da sole.
Ti auguro di crescere sempre così, combattiva e tenace, solare e fedele nei tuoi affetti, generosa nel condividere le tue cose e amica di chiunque ti passi accanto!

sabato 31 luglio 2021

Meravigliose stranezze Marsigliesi

Un enorme pollice al centro di una rotonda
La marsigliese suonata in spiaggia alle 9,30 di ogni mattina
Numerose famiglie numerose che mi fanno sentire un po' meno strana che in Italia (anzi, anche un po'in difetto!)
Un supermercato che ti fagocita con le sue incredibili meraviglie e ti risputa fuori dopo almeno un'ora e varie decine di euro in meno nel portafoglio
Le case assurde con bagni assurdi
Una piscina tutta per noi
Il loro sottile umorismo 
Un'amaca su cui coccolare il tuo primo nipotino francese che a settembre andrà già a scuola e la cosa ti destabilizza un po'.

giovedì 22 luglio 2021

Sul divano

Quel divano una volta era giallo, stava in una piccola stanzetta dove ti avevamo ben presto sistemata a dormire.
Su quel divano ti abbiamo adagiata quando avevi qualche giorno in compagnia dei tuoi primi peluches, quando ti muovevi a scatti come fanno i neonati ed eri lunga poco meno di un avambraccio di papà.
Su quel divano ci abbiamo passato insieme tante notti, quando ti allattavo tentando di non addormentarmi, quando avevi la febbre e io venivo ad accoccolarmi finché la medicina non faceva effetto e il tuo respiro tornava normale, quando al mattino ti svegliavi puntualmente alle 6 e io cercavo di convincerti a dormire ancora un po'.
Ora quel divano è blu e tu lo occupi tutto, da un bracciolo all'altro.
Quel divano adesso è il tuo posto preferito per leggere i mattoni fantasy a cui ti ha iniziata tuo padre, pieni di draghi, spade ed eroi.
Tu ci passi i tuoi pomeriggi, in tutte le posizioni possibili: a testa in giù, sdraiata, seduta, a pancia sotto e il libro a terra.
Ogni tanto su quel divano ci sediamo ancora insieme anche se ormai non ti tengo più in braccio e la "piccolina" sono io.
Lì ci siamo fatte le prime coccole e spero che resterà ancora per un po' il nostro posto esclusivo.

lunedì 5 luglio 2021

Sei tu

 Sei tu che mi corri incontro e mi stringi quando arrivo la sera dopo un'intera giornata fuori casa

Sei tu che salti camminando e mi spieghi che fai così perché sei felice

Sei tu che hai fatto il quaderno come i bimbi dell'ultimo anno anche se eri ancora mezzana e me lo hai mostrato con orgoglio lasciandomi a bocca aperta

Sei tu che racconti a tutti che andrai da sola in vacanza con i nonni dai tuoi cuginetti 

Sei tu che scappi felice verso l'ingresso della piscina senza voltarti indietro

Sei tu che ti spegni la TV da sola perché si è detto che dopo due cartoni si va a nanna e così è

Sei tu che tra poco più di un mese avrai cinque anni e mi fai ancora gustare la tenerezza di averti tra le braccia, prima di prendere il volo come le tue sorelle...

martedì 15 giugno 2021

Il segreto della signora Maria

La signora Maria del piano di sotto ha due figli, maschi, che vanno a trovarla un paio di volte a settimana.
Ogni tanto riceve la visita della vicina di casa, anche lei piena di acciacchi e, quando fa molto caldo, mettono le sedie sul pianerottolo parlando dei fatti loro senza curarsi del viavai di tutti gli altri condomini.
Per il resto del tempo è sola, perciò quando io scendo per cambiarle il cerotto della medicina è sempre felice di fare due chiacchiere.
La signora Maria è una persona semplice e tenace ("certe volte sto male ma se penso che potrei morire...mi rincresce!"), cresciuta in un mondo completamente diverso da quello di oggi. Nonostante ciò racconta quella vita come se fosse stata una passeggiata e io la ascolto a bocca aperta, realizzando l'abisso che c'è tra noi.
Per lei è stato normale a dodici anni andare a vivere con una coppia di amici di famiglia, lasciando genitori e fratellini per tornare a rivederli solo due settimane in estate.
È stata una fortuna, anzi, perché era trattata bene, nutrita e vestita come a casa sua non sarebbe stato possibile.
A diciotto anni poi si è trasferita nuovamente, non senza aver prima procurato un'altra figlia adottiva a quella coppia, e ha iniziato a fare la babysitter.
È stato poi normale sposarsi e andare subito in un altra città, senza feste, pranzo o regali, dormendo la prima notte di nozze a casa di sua sorella, in quattro in un letto matrimoniale perché non c'era altro posto.
Partorire un figlio e tornare in una casa nuova dove non c'era nulla ma almeno suo marito aveva dato il bianco e tutto sembrava più ordinato.
Per la signora Maria sono state normali tante cose che mi fanno sgranare gli occhi e stringere il cuore...ma lei è felice perché tante persone le hanno sempre voluto bene: "Non mi sono mai lamentata e sono sempre stata contenta"
Forse è questo il segreto della signora Maria. Chissà se lo imparerò anche io.

venerdì 11 giugno 2021

Stazioni, ricordi e tranquillità

Amo le stazioni: mi danno un senso di libertà, di nuovi inizi, di speranza.
Amo guardare dal treno i nomi dei posti nuovi che corrono via sotto i miei occhi, i paesaggi, la vita che scorre normale mentre qualcuno la spia da dietro un finestrino.
Mi ricordo la prima vacanza con le amiche, da qui a Piombino in treno per arrivare poi all'Elba: distese di prati fioriti e campi coltivati e tante città nuove con nomi che incuriosivano.
Ricordo il freddo e lo stordimento sul treno delle 6,25 per Milano il lunedì mattina di tanti anni fa, la tristezza e le lacrime lasciate sui binari quando l'esperienza finì
Ricordo l'allegria dei viaggi verso la spiaggia di Sori d'estate con i compagni di classe, la stanchezza di tanti tragitti in piedi su treni stracolmi di gente che imprecava contro i nostri zaini e tende al tempo degli scout.
Ricordo il viaggio in solitaria quest'estate da Marsiglia su pulitissimi convogli francesi e la voglia di capire di più questa lingua che ormai sta diventando famigliare.
Anche adesso sono su un treno, incredibilmente nuovo e spazioso e mi godo questi venti minuti di quiete prima di rituffarmi nel frullatore della giornata.

martedì 8 giugno 2021

Con il piede giusto fino alla fine

Sei partita con il piede giusto, come avevi promesso, e hai finito con una sfilza di bei voti, con un pensierino della tua maestra Serena che mi ha fatto venire il nodo in gola, con la malinconia al pensiero che il tuo amico F. si trasferisce a Roma e chissà quando lo rivedrai.
Quest'anno ti sei impegnata moltissimo, destreggiandoti tra compiti e tante ore di danza, sei riuscita a non fare nemmeno una assenza e non hai mancato quasi mai all'appuntamento via zoom con la tua amica N. con cui facevi matematica e lavoretti artistici.
Cinque anni fa mi avevi fatta commuovere perché eri piccola, sdentata e con uno zaino gigante sulle spalle, oggi sei una signorina sempre attenta ad abbinare i vestiti e torni ogni giorno raccontandomi i pettegolezzi delle tue amiche.
In tutto questo tempo hai imparato a tenere a freno la lingua, a sceglierti le amicizie, hai capito che sei cambiata e hai mollato senza troppi giri di parole il tuo storico fidanzato L.
Ora sei pronta per questo salto alla scuola media ma prima puoi goderti il meritato riposo di queste vacanze!

domenica 30 maggio 2021

40-1

Vorrei avere più tempo, per fare tutte le telefonate e ascoltare le persone a cui voglio bene
Vorrei avere più braccia, per preparare la cena e, contemporaneamente, stirare il grembiule delle bimbe di modo da non doverle mandare a scuola fingendo di esserselo dimenticato per non indossarlo stropicciato
Vorrei avere un cervello aggiuntivo, un hard disk esterno, suggerirebbe il mio ingegnere, per tenere in mente tutti gli impegni, le date e gli orari
Vorrei poter passare un'ora dalla signora Maria del piano di sotto che tenta sempre di offrirmi un caffè ma io scappo ogni volta di corsa
Vorrei avere il potere di salvare dal baratro della disperazione una persona che sta gettando la spugna
Vorrei passare più tempo con tante persone della famiglia, anche solo per dire cose stupide e inutili
Vorrei tante cose ma anche oggi, che ho aggiunto un anno alla mia vita, mi sembra di non poter chiedere niente di più della felicità che ho adesso, delle mie bambine che mi hanno svegliata con gli auguri, del regalo azzeccato del mio gigante buono, delle telefonate con mamma e papà, le conversazioni solo nostre con mio fratello,  di una pizza noi cinque in un locale all'ombra del santuario di Vicoforte mentre, affamati e allegri, ci facciamo selfie mossi e disordinati, proprio come noi!

mercoledì 26 maggio 2021

Poi ci rimanghi male

"Mamma, sai che oggi all'asilo guardavamo un giornale che ci hanno dato le maestre per ritagliare le figure...e il mio amico E. guardava sempre quelle cose..."
"Che cosa, Matilde?"
"Ehm...quelle cose per dare il latte ai bambini, a E. piacciono molto!"
"Ma cosa sono queste cose? Come si chiamano? Sono i biberon?"
"No, non i biberon! Quelle cose delle mamme...ma non te lo voglio dire perché sennò ci rimanghi male!"
-Capisco- 
"Figurati se ci rimango male! Ma cosa sono? Le tette?"
"Si"
"Al tuo amico E. piacciono le tette?'
"Si, le cercava sul giornale e le faceva vedere alla maestra!"

martedì 18 maggio 2021

La signora Maria

La signora Maria ha 93 anni e gli occhi azzurri, il sorriso buono e una casa ordinata.
La signora Maria prima di rompersi il femore usciva tutti i giorni e andava ad aiutare una signora più vecchia di lei, cucinava per uno dei suoi figli che ogni sera veniva a mangiare ("per fortuna ora viene solo due volte a settimana così non devo pensare a cosa preparare") e faceva tre piani di scale a piedi su e giù senza arrendersi.
Un giorno è caduta, poi c'è stato il lockdown e, a forza di stare sempre in casa, gli acciacchi si sono presentati uno ad uno costringendola a prendere tutte quelle medicine che in tanti anni non le era mai capitato di assumere.
La signora Maria è, come tante persone della sua età, spesso sola e all'ennesima medicina sottoforma di un cerotto piccolo e trasparente, ha tentato di arrendersi.
Da qualche settimana, un giorno sì e tre no, la sua vicina di sopra che casualmente fa la farmacista va a cambiarle quel cerotto così difficile da "sbucciare" e appiccicare sul braccio.
La signora Maria e la vicina farmacista sono diventate amiche, come nonna e nipote: lei racconta gli aneddoti della sua giovinezza, di quando lavava le scale per i signori ricchi che però non l'hanno mai messa in regola, dei figli e nipoti e bis-nipotini, di quando andava a scuola ma la maestra non c'era e lei ha imparato a scrivere ma non sa dove si mettono le doppie.
La signora Maria, domenica scorsa, era preoccupata perché aveva paura che mio marito mi sgridasse per quest'altro impegno che mi sono presa: "Io lo so come sono gli uomini: brontolano sempre! Ma io a mio marito non gli ho mai risposto, sa? Non abbiamo mai litigato!"
La signora Maria non sa che io sono una moglie poco sottomessa e che forse dovrei imparare qualcosina anche da lei!

mercoledì 12 maggio 2021

Festa della mamma

 Sei tu che tutte le mattine la svegli con tanta pazienza, mettendo a tacere i brontolii del tuo stomaco mentre lei impiega 10 minuti a tirarsi fuori da quel letto... perché lei vuole essere svegliata solo da te

Sei tu che la prepari e la accompagni all'asilo perché papà porta già le altre sorelle a scuola

Sei tu che 3 giorni su 5 la vai a prendere, sei tu che leggi le storie, ascolti i suoi discorsi strampalati, la porti ai giardinetti sotto casa e giochi a Memory fingendo di perdere 

Papà ha il suo momento speciale, essendo tutto il giorno a lavorare fuori casa, un momento che dura il tempo di un paio di cartoni

...festa della mamma 2021...

"La mia mamma si chiama Chiara, fa sempre le pulizie e lava i piatti mentre io guardo i cartoni con papà. Certe volte mi sgrida perché faccio la monella"


La prossima volta faccio il papà

mercoledì 28 aprile 2021

Idee imprenditoriali

"Stasera siete da sole con papà perché io devo andare in farmacia"

Marghe: "Uffa ma perché devi lavorare? Potresti fare la youtuber così staresti a casa con noi e guadagneresti lo stesso!"


mercoledì 21 aprile 2021

Toppe e stupore

Quando io e mia cugina eravamo piccole siamo state instradate precocemente da nostra nonna alle faccende prettamente femminili: cucire, ricamare e usare l' uncinetto.
Passavamo mattine intere a fare cornicette a punto croce o ad abbellire pezzi di stoffa con contorni all'uncinetto.
Abbiamo imparato ad attaccare bottoni e, più grandi, a sferruzzare gomitoli di lana.
Per anni ho ricamato bavaglini per tutti i nuovi nati e ancora adesso ci scaldiamo sotto una coperta a quadri azzurri e blu, costata mesi di fatica e scuciture.
Nonostante ciò, ormai tenere un ago in mano è diventato una delle cose che sopporto di meno, così accumulo calzini bucati, bottoni saltati e pantaloni da rattoppare per mesi finché una sera ogni tanto mi ci dedico presa dal senso di colpa o, nel migliore dei casi, l'agonia termina per mano di mia mamma.
È così raro quindi vedermi seduta a cucire che l'altro pomeriggio è successo più o meno così:
"Mamma mi si sta staccando la toppa a forma di granchietto sui jeans!"
"Non ti preoccupare Maty, poi te la cucio di nuovo!"
"Ma cosa dici? Tu non sai cucire!"


sabato 10 aprile 2021

Consigli on the road

Gruppetto di avventori del bar di fronte alla farmacia, io passo e uno dice: "ecco, chiediamolo alla farmacista! Scusi, al mio amico brucia il sedere, cosa può prendere?"

Io, con la mascella a terra, rispondo credendo che stiano scherzando..."vada in farmacia che abbiamo un sacco di creme!"

E lui, con i 20€ in mano: "No, veramente, mi dica il nome di una pomata che vado a prenderla!"

Avrei dovuto indagare meglio sul tipo di bruciore che affliggeva il suo amico per consigliargli la crema più adatta ma la location mi ha un po' frenata nell'anamnesi...

mercoledì 31 marzo 2021

L'importanza delle fonti

Pomeriggio di colloqui con i prof di Marta.

Prof. di storia: "Vedo che Marta è molto interessata alla storia, le piace! L'altro giorno parlavamo di Venezia e lei è intervenuta raccontando di Marco Polo... è un argomento che non abbiamo ancora fatto quindi probabilmente se l' è andato a leggere da sola!"

....

"Brava Marta! La prof mi ha detto che hai raccontato di Marco Polo! Ma dove hai letto la sua storia? Era molto contenta che avessi approfondito!"


"Ehm .... veramente l'ho letto sul libro di Geronimo Stilton!!! Ma non lo dire alla prof!!!"

lunedì 22 marzo 2021

Betta

La prima volta che ti abbiamo notata era Ottobre: fuori faceva ancora caldo e tu eri aggrappata al nostro stendino bianco e ti godevi i raggi del sole.
Dopo una settimana hai scoperto il vaso del geraneo e hai deciso di prendere dimora li.
Per tutto l'inverno hai abitato sotto le foglie quando il freddo e la pioggia colpivano il nostro balcone, uscendo ad asciugare le lunghe zampe e le sottili antenne quando il sole prendeva il posto delle nuvole.
Per tutto l'inverno ti abbiamo adottata, ti abbiamo cercata dopo i temporali e dopo la neve, ti abbiamo salutata felici di vederti giorno dopo giorno, dentro e fuori da vaso, sopra e sotto le foglie.
Abbiamo deciso di chiamarti Betta la cavalletta ed eravamo stupiti di scoprirti sempre lì, fedele nuovo membro della nostra famiglia.
Poi è arrivata la primavera, il tepore e gli uccellini che al mattino hanno ricominciato a cinguettare.
Una mattina mentre mi complimentavo con te per la tenacia con cui eri sopravvissuta a tutto quel freddo, hai fatto una specie di fruscio e sei saltata via, proprio sotto i miei occhi.
Forse hai trovato un cavalletto e sei fuggita inseguendo l'amore!

venerdì 12 marzo 2021

Ri-conoscersi

Incontrarsi dopo dieci anni davanti ad un caffè, riconoscersi nel modo di fare e nelle risate, ri-conoscersi da capo perché dall'adolescenza è passata una vita e non si è più quel che si era.
Ascoltare le storie una dell'altra nella fretta di dimenticare qualcosa perché quell'ora passa veloce e chissà tra quanti anni si ripresenterà l'occasione.
Spero che non passeranno altri dieci anni, amica di banco, di ossessioni canore, di levatacce all'alba per guardare le gare di motociclismo e di molte altre stupide cose che si fanno quando si ha sedici anni!

martedì 9 marzo 2021

Rivedersi

Rivedervi dopo tanti mesi, piccoli nipotini ricci, magrissimi e buffi; abbracciarvi e farvi il solletico nella pancia, ascoltare il vostro accento francese, i discorsi sconclusionati, i minestroni che fate con i verbi, guardarvi camminare mano nella mano con i nonni, vedervi giocare con le vostre amate cuginette come se fossero passati sette giorni e non sette lunghissimi mesi...

Rivederci noi "grandi" per poche ore e cercare di tenere a freno la lingua che vorrebbe raccontare tutto quello che è successo in questo tempo, ritrovarsi nei gesti familiari e nei modi di dire, aver voglia di tenersi a braccetto e dirsi tutte quelle cose che attraverso un telefono non passano per paura della preoccupazione, delle incomprensioni o del poco tempo a disposizione.

Rivedersi così, su una spiaggia ventosa, mangiando il piatto forte della nonna D. e chiacchierando felici è stato comunque bellissimo e rigenerante...

domenica 28 febbraio 2021

12 cose di te...in ritardo

Detesti:
1. Scegliere
2. L'anguria
3. Le ingiustizie
4. La gente che si sbaciucchia
5. Tirare i rigori
6. Indossare la gonna

Ami con altrettanta forza:
1. Le tue sorelle
2. Leggere
3. Guardare i film fantasy con papà
4. Correre con una palla tra i piedi
5. La felpa di Harry Potter
6. Il salame piccante

Da 12 anni a questa parte la nostra vita è più bella e molto più buffa grazie a te!

domenica 21 febbraio 2021

Cose che non sopporto

Non sopporto quelli che si avvicinano al banco telefonando e, senza smettere di parlare, pretendono di essere serviti scocciandosi se faccio una domanda in più perché interrompo la loro conversazione

Non sopporto quelli a cui squilla il telefono e pretendono che io (e tutti quelli in coda dopo di loro) aspetti la fine della comunicazione

Non sopporto quelli che "Chieda per sicurezza al suo collega" (uomo)

Non sopporto quelli che esigono lo sconto, che riportano indietro i prodotti dopo un mese, che non sanno cosa prendono ma "lo compro sempre, lei sicuramente lo sa", oppure "le compresse sono arancioni", "la scatola è rettangolare, bianca con una striscia blu", quelli che devono ritirare un farmaco ma non hanno il biglietto della prenotazione, non sanno come si chiama il farmaco né a cosa serva

Non sopporto quando vi dico che il primo posto per una visita è a giugno e voi mi chiedete: "Ma prima non c'è niente?"
Quando volete andare solo nei giorni dispari, dalle 10 alle 11 a parte il giovedì che invece preferite il pomeriggio e solo nel periodo della luna calante
Quando pretendete di sapere qual è il dottore che vi visiterà anche se io non ho possibilità di saperlo e allora dite: "può chiamare il reparto, no? A lei sicuramente lo dicono!"

Non sopporto quando sto servendo qualcuno e vi avvicinate dicendo: "Ha chiamato lei il numero 30?" Ma secondo te??? Se ho davanti una persona posso mai occuparmi contemporaneamente di un'altra?

Sono tante le cose che non sopporto...in questo periodo poi...!

mercoledì 17 febbraio 2021

Storie di ordinaria follia

 Tema: come tentare di farsi prenotare un vaccino se hai meno di 85 anni e la prenotazione inizia da domani

Svolgimento:

TATTICA: buttiamola sul pietismo

"Sono 10 minuti che aspetto al freddo, mi faccia questo piacere!"

TATTICA: gomblotto

" Ma ieri ammia cugggina che non aveva 90 anni CI hanno dato l'appuntamento"

TATTICA: la matematica è un'opinione

Buongiorno io ho 84 anni, praticamente 85...può fare un'eccezione?" 

TATTICA: il mafioso

"È proprio sicura che non può? Vuole per caso riprovare?"

TATTICA: lei non sa da dove vengo io!

"Ma come non puo' prenotarmi oggi? Ma lo sa che io scendo da quezzi alta!?! E se domani non me la sento?"

TATTICA: la raccomandazione

"Non può? Allora lo vado a chiedere al suo collega che lui sicuramente mi trova il posto!",

mercoledì 10 febbraio 2021

In punta di piedi

Silenziosa, riflessiva e meditabonda, sempre presa dai compiti e dalle mail che i prof vi scrivono assegnandovi nuovi lavori.
Alterni momenti in cui sei solitaria e momenti in cui scherzi con le tue sorelle, la lotta sul lettone con Matilde e la battaglia di peluche con Margherita.
Fai lunghe pedalate con papà e ridacchi guardando video buffi sul cellulare.
Continui a non saper abbinare vestiti e scarpe al mattino, a non riuscire a sbucciare la mela senza buttarne via mezza e se hai fame preferisci soffrire a pancia in giù sul divano invece che correre in cucina a sgranocchiare qualcosa.
Ti prendo un po' in giro perché sei lunga lunga ma certe volte più imbranata di un bambino piccolo, ti accolgo a casa chiedendoti se ti sei finalmente innamorata facendoti arrabbiare, cerco di intrufolarmi nel tuo mondo fatto di personaggi fantastici, mostri e incantesimi.
Per adesso mi godo tutti gli abbracci che ancora ci tieni a regalarmi e ti guardo stupita per la piccola donnina che stai diventando...cerco di farmi spazio in punta di piedi e spero che mi lascerai sempre un piccolo spiraglio da cui ammirarti, Martolicchia del mio cuore!

lunedì 25 gennaio 2021

Matilde evangelizzatrice

 "Sua figlia all'asilo canta in continuazione sa? Il lunedì mattina poi! Il lunedì canta le canzoni di Chiesa: si mette lì con la sua amica S. e cerca di insegnarle le parole!"

"Eh sì, anche a casa o canta o parla, non sta mai zitta!"

"Sa qual è il problema? È che i genitori di S. sono musulmani!"

venerdì 22 gennaio 2021

Con il piede giusto

Ehi cara Marghe, anzi Maggie come ami farti chiamare solo da me, credo che sia il tuo turno, credo che tu stia diventando grande come la tua quasi gemella Marta.
A settembre hai detto che volevi partire con il piede giusto e lasciarti alle spalle le note, i rimproveri per le troppe chiacchiere, le sgridate per i compiti fatti all'ultimo momento. Hai iniziato proprio così, impegnandoti a fare sempre qualcosa in più, collezionando nove e dieci, stupendoci per saper snocciolare tutti i 28 paesi dell'Unione Europea o disegnando perfettamente lo schema del cuore e della circolazione.
Capisco che stai crescendo quando cerchi di tranquillizzare Matilde nel bel mezzo di un capriccio, quando torno a casa e trovo le tazze della colazione lavate, quando mi parli di tutte le tue nuove paure da bambina grande, quando mi chiedi un conforto perché il tuo grande e granitico amore per L. sta vacillando e non sai spiegarti il motivo.
Forse il motivo è che stai crescendo, mezzanina del mio cuore.

venerdì 8 gennaio 2021

Ogni promessa è debito

Mai fare scommesse con le figlie

Marghe: "mamma se prendo 10 della verifica sui Greci, quest'estate andiamo in vacanza in Grecia?"

Le ho detto sì.

Ha preso 10-


Ci tocca.

martedì 5 gennaio 2021

Anno nuovo è...

Anno nuovo è un calendario vuoto da riempire con le date di tutti i compleanni

È svegliarsi con la convinzione che tutto potrà finire presto, o almeno cambiare un po' per darci tregua e farci intravvedere la normalità

Anno nuovo è tornare al lavoro ripromettendosi di essere più paziente, più tollerante, più comprensiva con i colleghi e soprattutto col capo

È fare tanti progetti, pensare a un viaggio da fare in estate, scegliere i prossimi libri che stazioneranno sul comodino

È scegliere una nuova serie da guardare insieme

Anno nuovo sono i buoni propositi, le liste e gli elenchi, spesso disattesi ma che mi danno la motivazione e la carica per cominciare ancora una volta!