domenica 30 giugno 2019

Estate: tempo di inizio, tempo di fine

L' estate è arrivata d'improvviso, con il caldo soffocante, l' odore di zampirone, esplosione di fiori e costumi da bagno stesi ad asciugare.
Pagelle e gelati di arrivederci insieme alle compagne di classe, l'inizio dei centri estivi e il pensiero al campo dei lupetti, la fine dell'asilo nido con la malinconia di un altro pezzettino di vita che si chiude.
Ancora tutte e tre nella vasca insieme a schizzarsi e urlare, a farsi lo shampoo a  vicenda, senza vergogna e pudori...forse per l'ultima estate perché chissà se il prossimo anno la preadolescenza farà perdere queste tenere abitudini.
Domeniche di chiacchiere all'ombra degli alberi con amici speciali, cene con i colleghi, il conto alla rovescia alle vacanze...
Tirare le fila di una esperienza nuova e pensare che, comunque sia andata, è bello mettersi in gioco per gli altri e restituire un po'di quello che negli anni si è ricevuto.
Un' altra estate è iniziata: ci restituirà le nostre bambine ancora più cresciute, indipendenti e -spero- felici.

domenica 23 giugno 2019

Etoile

La notte che sei nata, disobbedendo alle ostetriche, ti ho tenuta nel mio letto, stretta stretta a me, a godermi il tuo respiro leggero, il tuo odore di nuovo, la morbidezza della tua pelle.
Quella notte non sapevo che saresti diventata chiacchierona, piena di fantasia, vanitosa, regina delle public relations, coccolona e dall'umore mutevole, dalle passioni ardenti e fuggevoli.
Quest'anno la passione travolgente è stata la danza classica: ti sei esercitata, hai imparato tutti quei nomi in francese, hai tenuto testa alle tue compagne, tutte più esperte di te e alla fine ti sei esibita su quello stesso palco che io abbandonai 14 anni fa.
Esausta, sei tornata a casa a notte fonda e mi hai chiesto di stare un po'nel letto con te.
Ti sei addormentata vicina vicina a me, come quasi nove anni fa...solo che al posto di quel minuscolo fagotto rosa c'era una bambina con braccia e gambe lunghe, con il respiro più pesante e ancora qualche traccia di brillantini nei capelli, con tanti sogni e desideri nella testa...
Alla fine mi sono addormentata anche io, pensando a quante cose abbiamo vissuto insieme tra queste due notti nello stesso letto...e anche se a volte ti sgrido perché sei distratta, disordinata e sempre nel tuo mondo, sono molto fiera di te perché non ti demoralizzi mai, ti fai coraggio e ti butti a con entusiasmo in ogni cosa, stupendomi continuamente.
Sei davvero speciale, ballerina mia!

martedì 11 giugno 2019

L'ultimo giorno

Chissà se stamattina sarà stata davvero l'ultima volta che ti sei svegliata alle 5,40 per arrivare presto e trovare parcheggio nel "fosso dei ranocchi", chissà se varcando la porta della scuola hai avuto l'impressione che oggi fosse tutto diverso, chissà quanti sorrisi, lacrime ricacciate indietro, abbracci con i tuoi alunni, regali dalle tue colleghe, saluti, addii e arrivederci hai ricevuto in questa giornata piena.
Questo giorno tanto desiderato e invocato nei momenti di stanchezza è arrivato e ha portato grandi emozioni contrastanti anche tra noi che ti stiamo intorno.
Il distacco è ancora graduale fortunatamente: domani sarai di nuovo lì, in una classe senza alunni ma piena di colleghi stanchi, stufi e accaldati, a decidere dell'estate di tutti quegli adolescenti svogliati...
E poi ancora riunioni e l' ultimo esame di maturità, in un'altra scuola, con ragazzi non tuoi...
Questa pensione è davvero arrivata anche se ormai nessuno ci credeva più: ti auguro di rallentare, di goderti la vita senza correre, senza il pensiero ai doveri ma finalmente mettendo al primo posto tutto quello che in questi anni hai accantonato, ti auguro di dedicarti con la stessa forza e passione a te stessa... perché ora te lo meriti davvero, mamma!

mercoledì 5 giugno 2019

Proprio la mia

Quando sarai grande e autonoma, quando mi sfuggirai magari sbuffando, quando correrai dietro alle tue sorelle e non ascolterai questa mamma noiosa e ripetitiva...
Quando ti sembrerò troppo vecchia e distante dal tuo mondo pieno di tecnologia e amici, quando mi dirai che non ti capisco, che non ci arrivo, che mi devo rilassare e lasciarti in pace..
Ecco, in quel momento cercherò di ricordarmi di quando arrivavo a prenderti all'asilo nido e, facendo capolino nella stanza grande dei giochi, tu mi accoglievi urlando di gioia, tirando i tuoi amici per la manica, correndo qui e là per coinvolgere tutti nella tua felicità: "È la mia mamma! È la mia mamma! È proprio la mia mamma!"

Certo quando sarai grande non andrai in giro ad urlare a tutti con orgoglio che io sono la tua mamma...tu invece resterai per sempre la mia Matilde.