Tra un mese è Natale e, anche se non lo credevo possibile, saremo tutti qui come l'anno scorso, intorno al nostro lunghissimo tavolo.
Il rientro al lavoro incombe, con orari ancora ignoti e che spero di poter trattare
Matilde cresce bella grassottella e ogni giorno ci stupisce con le sue faccine e i gorgheggi, i discorsetti che fa guardandoci in faccia e mettendo un po' la linguetta fuori, per finire con una specie di tosse che vorrebbe essere una abbozzo di risata.
Le bimbe volteggiano tra casa e scuola, ci sommergono di racconti, continuano a passare tanto tempo insieme inventandosi giochi strani che riempiono la casa di risate; amano e sbaciucchiano la sorellina che piano piano diventa sempre più partecipe ai loro tentativi di gioco insieme.
La prossima settimana iniziamo l'inserimento al nido e già mi tremano le gambe....io, mamma navigata mi trovo il cuore piccolo piccolo al pensiero di lasciarla. La vecchiaia gioca brutti scherzi.
Le prime grandi piogge ci hanno raggiunto.
La produzione di marmellate è avviata alla grande.
I miei buoni propositi culinari stanno dando i loro frutti.
Le settimane volano, anche quest' anno sta per scivolare via...
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
venerdì 25 novembre 2016
sabato 19 novembre 2016
lunedì 14 novembre 2016
Sorella maggiore al quadrato
Questa definizione ti piacerebbe molto, curiosa come sei di capire tutti i misteri della matematica, desiderosa di imparare quelle strane operazioni che sono nelle ultime pagine del tuo libro che tu sbirci con un po' di timore quasi di nascosto.
Già la prima volta ti sei dimostata una sorella paziente, amorevole, generosa ma pensavo che fosse stato più facile perchè Marghe era quasi tua coetanea, l'intesa è nata subito e continua ancora oggi.
Credevo che questa volta lasciassi un po' correre, tu così grande e presa dalle tue letture di Topolino, i compiti, il calcio, nuova passione sbocciata nell'estate...ti avrei anche giustificata...insomma tu avevi già dato!
E invece anche la seconda volta sei qui, ancor più paziente, ancora più dolce. Non c'è nemmeno bisogno di chiederti aiuto che ti trovo già li vicino alla tua piccolissima sorellina a metterle il ciuccio, a calmarla, a bisbigliare piano piano nel suo orecchio. Ti trovo accanto a lei sotto la palestrina per farla giocare, a parlarle in quel modo strano che avete inaugurato da quando è nata e tanto ci fa sorridere.
Ti trovo a sopportare i suoi pianti mentre le preparo il biberon, mi sorprendi quando le parli quasi come una mamma o la sgridi se rigurgita sul bavaglino appena messo, quando mi rispondi "certo, certo!" ogni volta che ti chiedo di aiutarmi come se fosse la cosa più ovvia del mondo che tu, a sette anni, interrompi i tuoi giochi per venire a soccorrermi nei momenti critici.
Sei proprio una sorella speciale Martoletta mia: anche Maty se n'è accorta e ti ripaga con tanti sorrisi sdentati!
Già la prima volta ti sei dimostata una sorella paziente, amorevole, generosa ma pensavo che fosse stato più facile perchè Marghe era quasi tua coetanea, l'intesa è nata subito e continua ancora oggi.
Credevo che questa volta lasciassi un po' correre, tu così grande e presa dalle tue letture di Topolino, i compiti, il calcio, nuova passione sbocciata nell'estate...ti avrei anche giustificata...insomma tu avevi già dato!
E invece anche la seconda volta sei qui, ancor più paziente, ancora più dolce. Non c'è nemmeno bisogno di chiederti aiuto che ti trovo già li vicino alla tua piccolissima sorellina a metterle il ciuccio, a calmarla, a bisbigliare piano piano nel suo orecchio. Ti trovo accanto a lei sotto la palestrina per farla giocare, a parlarle in quel modo strano che avete inaugurato da quando è nata e tanto ci fa sorridere.
Ti trovo a sopportare i suoi pianti mentre le preparo il biberon, mi sorprendi quando le parli quasi come una mamma o la sgridi se rigurgita sul bavaglino appena messo, quando mi rispondi "certo, certo!" ogni volta che ti chiedo di aiutarmi come se fosse la cosa più ovvia del mondo che tu, a sette anni, interrompi i tuoi giochi per venire a soccorrermi nei momenti critici.
Sei proprio una sorella speciale Martoletta mia: anche Maty se n'è accorta e ti ripaga con tanti sorrisi sdentati!
lunedì 7 novembre 2016
Federica
Una settimana fa è arrivata la telefonata. Quella telefonata che prima o poi, lo sapevo, sarebbe arrivata.
Solo che me la immaginavo diversa, magari dopo un periodo in cui ti saresti ritirata dal lavoro, magari saremmo venuti a trovarti a casa, ci saremmo preparati insomma.
E invece è successo tutto così d'improvviso, anche per te che avevi comprato la zucca da intagliare per Halloween e chissà quante cose avevi intenzione di fare, e invece.
Te ne sei andata in una giornata di sole così come il sole splendeva qualche giorno dopo, su un cortile gremito di persone venute per salutarti.
Impossibile pensarti chiusa lì dentro, impossibile perdonarsi di non aver trovato il tempo per venire a presentarti Matilde, impossibile realizzare che quando andrò in Dipartimento tu non ci sarai, non sentirò la tua voce allegra e lo squillare del tuo cellulare, non mi accoglierai con i tuoi occhi chiari e le tue domande, sempre interessata a tutto quello che facevo.
Quest'anno in quel laboratorio nessuno farà il presepe mettendoci dentro gli animaletti dell'ovetto kinder, nessuno appenderà il nuovo calendario, nessuno farà mille telefonate per incastrare recite e spettacoli e saggi di danza.
Tu eri così, attaccata alla vita, sempre in movimento, sempre verso gli altri. In tanti anni non ti ho mai vista demordere, hai combattuto quello che ti stava consumando affrontandolo in faccia, senza rinchiuderti ma continuando a tenere tutti i fili della tua famiglia e il lavoro e le amicizie.
Non ti volevi arrendere anche se ormai era chiaro che non potevi vincere.
Ti ringrazio Fede, per quello che mi hai insegnato, per la tua forza e il tuo coraggio che, ne sono certa, hai tirato fuori anche quando-forse-hai capito che non c'era più niente da fare.
Solo che me la immaginavo diversa, magari dopo un periodo in cui ti saresti ritirata dal lavoro, magari saremmo venuti a trovarti a casa, ci saremmo preparati insomma.
E invece è successo tutto così d'improvviso, anche per te che avevi comprato la zucca da intagliare per Halloween e chissà quante cose avevi intenzione di fare, e invece.
Te ne sei andata in una giornata di sole così come il sole splendeva qualche giorno dopo, su un cortile gremito di persone venute per salutarti.
Impossibile pensarti chiusa lì dentro, impossibile perdonarsi di non aver trovato il tempo per venire a presentarti Matilde, impossibile realizzare che quando andrò in Dipartimento tu non ci sarai, non sentirò la tua voce allegra e lo squillare del tuo cellulare, non mi accoglierai con i tuoi occhi chiari e le tue domande, sempre interessata a tutto quello che facevo.
Quest'anno in quel laboratorio nessuno farà il presepe mettendoci dentro gli animaletti dell'ovetto kinder, nessuno appenderà il nuovo calendario, nessuno farà mille telefonate per incastrare recite e spettacoli e saggi di danza.
Tu eri così, attaccata alla vita, sempre in movimento, sempre verso gli altri. In tanti anni non ti ho mai vista demordere, hai combattuto quello che ti stava consumando affrontandolo in faccia, senza rinchiuderti ma continuando a tenere tutti i fili della tua famiglia e il lavoro e le amicizie.
Non ti volevi arrendere anche se ormai era chiaro che non potevi vincere.
Ti ringrazio Fede, per quello che mi hai insegnato, per la tua forza e il tuo coraggio che, ne sono certa, hai tirato fuori anche quando-forse-hai capito che non c'era più niente da fare.
mercoledì 2 novembre 2016
Cose che si dimenticano
I primi 40 giorni che, seppur molto meno tragici della prima volta, sono davvero impassabili (come la porta di Alice nel paese delle meraviglie) ...cioè che non passano mai
Gli sbalzi di umore da ormoni ballerini: piangi, ridi, piangi, ansia, felicità, piangi di nuovo
Il sonno a singhiozzi (non c'è bisogno di altri commenti)
Gli sbalzi di umore da ormoni ballerini: piangi, ridi, piangi, ansia, felicità, piangi di nuovo
Il sonno a singhiozzi (non c'è bisogno di altri commenti)
Il corpo sformato o, come dice quel santo del mio gigante buono nel tentativo di non farmi deprimere, "tutta questa pelle in eccesso che piano piano tornerà normale"
Ma soprattutto avevo quasi rimosso tante cose belle che ora mi stupiscono come se fosse la prima volta:
Ma soprattutto avevo quasi rimosso tante cose belle che ora mi stupiscono come se fosse la prima volta:
certe espressioni buffe, la dolcezza di vederla dormire con i pugnetti chiusi, i sorrisi a sofficino, il modo tutto suo di rispondere con versetti ai nostri discorsi, lo sgambettare frenetico sotto la palestrina, occhi attenti e insaziabili davanti a ogni cosa nuova, gli sbadigli con il naso arricciato e la bocca storta, l'addormentarsi ubriaca di latte con la bocca aperta e l' espressione esausta, i sorrisi felici che ci incantano ogni volta.
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Quello che non voglio dimenticare
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