lunedì 29 luglio 2013

Vi guardo dormire

Vi guardo dormire, rannicchiate o scomposte, attorniate dai vostri pupazzi che vi vegliano sorridenti, con i piedini nudi e le mani chiuse a pugnetto, con il ticchettio dell’apina che si muove ritmica segnando lo scorrere di un’altra notte
Vi guardo e ritrovo la stessa espressione che avevate quando, piccolissime, dormivate nella vostra culla, fresca e profumata, rosa e bianca
Dormite così tranquille che immagino i vostri sogni fatti di fatine, di peppe pig, di amichette dell’asilo, vestiti con i fiori, orsetti gommosi, di prati su cui rotolarsi e mare in cui ciuffarsi
I vostri respiri si rincorrono e si tengono compagnia
Sarei pronta a fare il doppio della fatica purchè rimaniate sempre così allegre, serene e leggere, purchè continuiate a volervi bene e cercarvi e ridere tra voi, a riempirci di una gioia sempre nuova, a farci scoprire il mondo con i vostri ragionamenti così cristallini e semplici, a stupirci con la vostra capacità di capirci, a farci impegnare per essere un po' meno imperfetti... 

giovedì 25 luglio 2013

Ricordi estivi: vacanze in compagnia

Tra i primissimi ricordi che ho delle mie vacanze ci sono quelle trascorse in montagna in compagnia di una famiglia di amici dei miei che avevano due bimbi, all'incirca nostri coetanei.
Riesco a visualizzare dei prati grandissimi, il loro residence che aveva forse un tappeto o un pezzo di aiuola a forma di mela (il residence si chiamava "la mela" o qualcosa del genere...), le mattinate passate ai giardini prima di completare il giro della spesa quotidiana.
Ricordo le passeggiate, lunghe per le nostre gambette poco allenate, fatte spesso due volte: il papà di questi bambini collezionava scarafaggi di ogni dimensione e colore così passava la prima volta per il sentiero posizionando le "esche" (lattine di birra piene di non so quale misteriosa sostanza) e la seconda volta a ritirare lo schifoso bottino.
Quando la stanchezza si faceva sentire i papà davano inizio al gioco del biglietto: ogni tot di metri si fermavano e chiedevano a ogni bambino un biglietto per poter proseguire: una foglia, un sassolino, un fiore...
La merenda era spesso a base di gelato e quelle estati avevamo imparato a mangiare il cono "al contrario", morsicando la punta e risucchiando tutto il gelato dal basso...non oso immaginare in che condizioni uscissero le nostre mani e le magliette da questo bel divertimento!
Accanto a queste vacanze in montagna c'erano quelle nella campagna dei miei zii...una casa molto grande (o almeno a me pareva tale) nell'entroterra ligure in cui passavamo buona parte del mese di agosto con i miei zii, mia cugina e la nonna.
Lì ho imparato ad andare in bici (saltando il passaggio delle rotelle), e a familiarizzare con le galline e i conigli (ma ne ho ricordi vaghi), lì ho fatto la mia prima ed unica esperienza da chierichetta: con mia cugina avevamo l'onore di suonare le campane, rischiando ogni volta di rimanere appense alla corda, trascinate via dal loro peso!
Ricordo una passeggiata fatta moltissime volte fino ad una cappelletta, durante la quale ci inventavamo storie di paura; una compagnia di amichetti più grandi di noi; una stanza piccola e umida adibita a sgabuzzino, nella quale la nonna teneva i nostri giochi ma che mi incuteva tantissimo timore...
Ho davanti agli occhi le scale ripide che portavano al piano di sopra, la nostra stanza con arredi piuttosto antichi e pavimenti "ondulati", il letto a castello, i piatti della nonna con il bordo colorato, ogni piatto un colore diverso!
Un mese di vita con una famiglia allargata che a volte stava un po' stretta ma che mi ha lasciato tanti bellissimi ricordi!



martedì 23 luglio 2013

Pensieri e fastidi

Marta e la mamma camminano per mano, tra i prati verdi pieni di fiori alti che fanno il solletico alle gambe.
Sarà l'atmosfera bucolica, il paesaggio incantevole, il silenzio circostante interrotto solo dai rumori della natura...sarà l'alta quota che rende meditativi e pensierosi.
Sarà...
"Mamma, quando divento alta come te mi sposerò, vero?"
"Penso di si, Marta!"
"Allora mi posso mettere il tuo vestito bello, quello che hai nelle foto di quando tu e papà avete fatto il matrimonio?"
...il cuore della mamma inizia a squagliarsi di tenerezza....
"Certo Marta, se ti piacerà -e se non ti sarà corto ai polpacci essendo la tua mamma un tappo- potrai mettertelo!"
"E poi arriva un bambino nella mia pancia?"
"Spero di si, così io sarò la sua nonna!"
 ...
"Mamma...però il bambino mi fa fastidio nella pancia...facciamo che mi sposo solamente, ok?"


Margherita e la mamma camminano al mattino presto verso l'asilo. Marghe si passa più volte la mano sulla guancia:
"Mamma, devo farlmi la balba come papà!"
"Ma cosa dici? Tu sei una bambina e sei una femmina! Non puoi avere la barba!!!"
"Si mamma, ho la balba che mi fa fastidio alla guanciotta!"

mercoledì 17 luglio 2013

Il topino suona sempre due volte

La volta precedente aveva trovato una bimba decisa, senza alcun ripensamento, che aveva ceduto il suo ciuccio arancione guadagnando una fantastica lavatrice in miniatura, tutt'oggi funzionante!
Questa volta si è dovuto spostare in alta montagna, tra mucche e caprette, tra prati fioriti e cascate ghiacciate.
Ha aspettato pazientemente quattro giorni per essere proprio sicuro che quei ciucci non servissero più.
D'altra parte si sa: quando una bimba decide di dare il suo oggetto più amato a qualche neonato bisognoso, i baffi e le orecchie dei topini del ciuccio si rizzano, l'osservazione va avanti qualche tempo e poi la bimba, diventata grande, ha diritto al suo regalo!
Così, un giorno, a 1600m, in un'altra regione, in una stanza diversa dalla sua, una bimba decise di scrivere una letterina per affidare l'ultimo oggetto da "piccola" al topino, incaricandolo solennemente di portarlo a Babbo Natale il quale, a sua volta, avrebbe dovuto recapitarlo a Chiara L. una amichetta nata da pochi mesi.
Questa volta l'abile roditore ha portato un pacchetto grande ma leggero: una marmotta di pelouche, subito ribattezzata Chiara...."come la mia amica e la mamma". 

Ormai il topino è lontano, carico di ciucci da trasportare al polo Nord.
Sicuramente non riesce a sentire i lamenti di una bimba che un po' si pente e un po' si vergogna e, al mattino appena sveglia, qualche volta bofonchia: "Pelò io voglio il ciucc.."

venerdì 12 luglio 2013

Colori...rumori

L'azzurro intenso del cielo di montagna
Il bianco delle nuvole, piene e grandi sopra di noi
Il giallo del cuore di grosse margherite da annusare, strappare, portare tra i capelli
Il fuschia dei fazzoletti a quadri da mettere in testa per proteggersi dal sole
Il verde sconfinato di prati odorosi e colorati di fiori
Il rosa e il grigio di montagne alte e maestose, che incantano lasciandoti in silenziosa contemplazione

La musica dell'acqua che scorre svelta tra piccoli sassolini bianchi, il tonfo delle pietre che vengono ciuffate dentro
Le vocine incessanti di due piccole camminatrici che non risparmiano il fiato nemmeno sulla salita pù difficile
Il fischio delle marmotte
Lo scalpiccìo degli scarponi sul sentiero
Il rumore morbido dell'erba appena bagnata dalla brina del mattino

Manine che stringono forte le mie,
Occhi pieni di stupore per tante cose nuove da conoscere
Lo sgomento di fronte a maialini ingordi e infangati
Premure timorose per due caprette affamate
Farfalle azzurre che fanno il solletico alle gambe

Io credo che il paradiso sia tutto concentrato nelle guancette rosse, nel sospiro di un sonno profondo, in una mela mangiata a piccoli morsi, nelle ciocche bionde dei loro codini, negli occhi che si fanno grandi di stupore, nel soffio leggero per spargere al vento un soffione...nelle loro risate.

mercoledì 3 luglio 2013

Ha dei problemi

La mamma torna da un aperitivo con le amiche giusto in tempo per mettere le bimbe a letto e farsi raccontare la giornata da Marta.
Nota però un certo disappunto.
"Mamma, perchè non mangi?"
"Perchè ho fatto una specie di cena con le mie amiche"
"Ho capito...però perchè non hai mangiato con noi? Già l'altra volta sei uscita e poi sei anche andata a lavorare tanti giorni lontano" (2 giorni n.d.r.)
"Ma insomma...mi controlli proprio? Papà va a giocare a calcio ogni settimana; la mamma qualche volta può uscire un po' con le amiche, no?"
"Si, però...."
"Però...cosa? Non state bene con papà?"
"Si, noi stiamo bene però papà quando non ci sei ha dei problemi!!!"