Questo anno che si sta concludendo è stato pieno di cose bellissime, è stato il primo anno vissuto nella casa nuova e mi ha portato la mia tanto attesa terza bimba...
Dunque vediamo...
A gennaio Margherita ci deliziava con le sue storie d'amore, a inizio Febbraio potevo gridare ai quattro venti la migliore notizia dell'anno mentre alla fine festeggiavamo i 7 anni della nostra grande bambina.
A Marzo ricevevo pareri medici discutibili, che si sono infatti rivelati del tutto infondati!
Aprile mi ha portata di nuovo a Parigi, a Maggio fantasticavo sul mio terzo fiorellino e mi godevo un compleanno tranquillo
A Giugno salutavamo l'asilo e una festa mi riempiva di malinconia, a Luglio cercavo di immaginare come sarebbero stati i rapporti tra le tre sorelline e mi sono goduta ogni singolo giorno trascorso con le mie bimbe
Ad Agosto l'attesa si faceva veramente estenuante ma quando poi è finita ho vissuto l'esperienza più intensa della mia vita
Settembre e il rientro a casa, i sei anni della nostra "mezzana" e alcune riflessioni su questa terza avventura
A Ottobre festeggiavamo il primo compleanno del nipotino parigino e i primi sorrisi di Matilde
A novembre se ne andava una persona speciale, menomale che ci pensava Marghe a risollevare gli animi
Ed ecco Dicembre, la sua prima risata e alcune strane raccomandazioni!
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
venerdì 30 dicembre 2016
lunedì 26 dicembre 2016
Mi raccomando
Succede così, una mattina di festa: Sua sorella con la febbre e lei si ritrova ad andare da sola con papà al pranzo con zii e
cuginetti.
Lei, Marghe, la regina del palcoscenico, padrona della situazione, melodrammatica quando serve, esageratamente sdolcinata ("come farò senza la mia adorata Marta"), ovviamente modesta ("menomale che c'è Marghe, vero?).
Al momento del commiato, sulla porta di casa, lancia baci con a mano e saltella giù per le scale.
Poi si ricorda anche della mamma e, da due piani sotto sentenzia: "Mamma, mi raccomando, non morire!"
cuginetti.
Lei, Marghe, la regina del palcoscenico, padrona della situazione, melodrammatica quando serve, esageratamente sdolcinata ("come farò senza la mia adorata Marta"), ovviamente modesta ("menomale che c'è Marghe, vero?).
Al momento del commiato, sulla porta di casa, lancia baci con a mano e saltella giù per le scale.
Poi si ricorda anche della mamma e, da due piani sotto sentenzia: "Mamma, mi raccomando, non morire!"
giovedì 22 dicembre 2016
Dicembre
All'inizio del mese puoi aver già fatto tutti i regali, evento mai successo in vita tua e che ti lascia incredula e con una sensazione di vuoto inspiegabile
In due settimane puoi infilare un inserimento al nido, qualche mattina al lavoro per imparare le cose nuove che in tua assenza si sono materializzate, lunghe sere di sbadigli a chiudere bomboniere o cuocere pandolci
In un mese si possono anche fare visite e vaccini, prendere appuntamenti per i quattro mesi successivi lasciando pizzini con date e orari da tutte le parti, ascoltare concerti di Natale, sperimentare baci di dama troppo grossi, programmare il menù del 25, imparare canzoni nuove, scrivere liste della spesa troppo lunghe, andare ai colloqui con le maestre, vedere amici troppo spesso o altri non incontrarli per niente, ricevere regali insperati
In una giornata di fine mese si può applaudire alle tue bimbe che cantano e ballano emozionate
In una sera di fine mese si può trovare la felicità nei loro occhi stanchi e nella risata piena di una piccolina che ha appena imparato a ridere davvero.
In due settimane puoi infilare un inserimento al nido, qualche mattina al lavoro per imparare le cose nuove che in tua assenza si sono materializzate, lunghe sere di sbadigli a chiudere bomboniere o cuocere pandolci
In un mese si possono anche fare visite e vaccini, prendere appuntamenti per i quattro mesi successivi lasciando pizzini con date e orari da tutte le parti, ascoltare concerti di Natale, sperimentare baci di dama troppo grossi, programmare il menù del 25, imparare canzoni nuove, scrivere liste della spesa troppo lunghe, andare ai colloqui con le maestre, vedere amici troppo spesso o altri non incontrarli per niente, ricevere regali insperati
In una giornata di fine mese si può applaudire alle tue bimbe che cantano e ballano emozionate
In una sera di fine mese si può trovare la felicità nei loro occhi stanchi e nella risata piena di una piccolina che ha appena imparato a ridere davvero.
martedì 13 dicembre 2016
Quattro cellule
Quattro cellule o poco più eri un anno fa.
Quattro cellule ora sono una bimba di quattro mesi che si incanta davanti alle lucine dell'albero di Natale, che piange solo per la fame e per il sonno, che gorgheggia e ride, che si sfrega gli occhi quando è stanca e si ciuccia il pollice o l'intera mano direttamente, che ha bisogno della copertina con gli orsetti per addormentarsi
Quattro cellule, un desiderio rincorso per tanto tempo, che quando poi si è materializzato mi ha paralizzato dalla paura e dalla gioia insieme, che ci ha fatto accadere tanti piccoli miracoli intorno e che continua a stupirci ogni momento
Quattro cellule, un segreto difficile da mantenere, quando gli occhi brillano e non si può dire il perché
Quattro cellule che un anno fa mi hanno accompagnata silenziosamente in un pomeriggio in cucina tra la musica di Natale e la nausea e che oggi mi fanno compagnia in una bimba allegra che gioca tranquilla sul suo tappetone
Quattro cellule e un anno fa non potevamo immaginare quanta tenerezza avresti portato in questa famiglia...
Quattro cellule ora sono una bimba di quattro mesi che si incanta davanti alle lucine dell'albero di Natale, che piange solo per la fame e per il sonno, che gorgheggia e ride, che si sfrega gli occhi quando è stanca e si ciuccia il pollice o l'intera mano direttamente, che ha bisogno della copertina con gli orsetti per addormentarsi
Quattro cellule, un desiderio rincorso per tanto tempo, che quando poi si è materializzato mi ha paralizzato dalla paura e dalla gioia insieme, che ci ha fatto accadere tanti piccoli miracoli intorno e che continua a stupirci ogni momento
Quattro cellule, un segreto difficile da mantenere, quando gli occhi brillano e non si può dire il perché
Quattro cellule che un anno fa mi hanno accompagnata silenziosamente in un pomeriggio in cucina tra la musica di Natale e la nausea e che oggi mi fanno compagnia in una bimba allegra che gioca tranquilla sul suo tappetone
Quattro cellule e un anno fa non potevamo immaginare quanta tenerezza avresti portato in questa famiglia...
mercoledì 7 dicembre 2016
Non c'è problema
"Marghe ma se Babbo Natale non ti porta nemmeno questa volta il camper di Barbie, tu ti arrabbierai con lui?"
"No mamma, non c'è problema: glielo chiedo il prossimo anno, poi quello dopo, poi quello dopo.... finché non me lo porta!"
Ho capito, lo prendi per sfinimento!
"No mamma, non c'è problema: glielo chiedo il prossimo anno, poi quello dopo, poi quello dopo.... finché non me lo porta!"
Ho capito, lo prendi per sfinimento!
domenica 4 dicembre 2016
Perle di Marghe
Robin Hood
"Mamma, perché dobbiamo dare i soldi quando andiamo a messa?"
"Perché così Don E. li dà ai poveri che passano di qua"
"E si però se tutte le volte diamo i nostri soldi finisce che i poveri diventano ricchi e noi ricchi diventiamo poveri!"
Eleganza
"Oggi pomeriggio i nonni uscivano a fare shopping. Anzi, la nonna fa shopping e compra tante cose perché vuole essere legante...invece il nonno beh...lui guarda solo!"
Doppio mento
"Marghe portami un bavaglino che asciughiamo il collo della sorellina"
"Collo? Ma Maty non ce l'ha il collo!"
"Mamma, perché dobbiamo dare i soldi quando andiamo a messa?"
"Perché così Don E. li dà ai poveri che passano di qua"
"E si però se tutte le volte diamo i nostri soldi finisce che i poveri diventano ricchi e noi ricchi diventiamo poveri!"
Eleganza
"Oggi pomeriggio i nonni uscivano a fare shopping. Anzi, la nonna fa shopping e compra tante cose perché vuole essere legante...invece il nonno beh...lui guarda solo!"
Doppio mento
"Marghe portami un bavaglino che asciughiamo il collo della sorellina"
"Collo? Ma Maty non ce l'ha il collo!"
venerdì 25 novembre 2016
Appunti d'autunno
Tra un mese è Natale e, anche se non lo credevo possibile, saremo tutti qui come l'anno scorso, intorno al nostro lunghissimo tavolo.
Il rientro al lavoro incombe, con orari ancora ignoti e che spero di poter trattare
Matilde cresce bella grassottella e ogni giorno ci stupisce con le sue faccine e i gorgheggi, i discorsetti che fa guardandoci in faccia e mettendo un po' la linguetta fuori, per finire con una specie di tosse che vorrebbe essere una abbozzo di risata.
Le bimbe volteggiano tra casa e scuola, ci sommergono di racconti, continuano a passare tanto tempo insieme inventandosi giochi strani che riempiono la casa di risate; amano e sbaciucchiano la sorellina che piano piano diventa sempre più partecipe ai loro tentativi di gioco insieme.
La prossima settimana iniziamo l'inserimento al nido e già mi tremano le gambe....io, mamma navigata mi trovo il cuore piccolo piccolo al pensiero di lasciarla. La vecchiaia gioca brutti scherzi.
Le prime grandi piogge ci hanno raggiunto.
La produzione di marmellate è avviata alla grande.
I miei buoni propositi culinari stanno dando i loro frutti.
Le settimane volano, anche quest' anno sta per scivolare via...
Il rientro al lavoro incombe, con orari ancora ignoti e che spero di poter trattare
Matilde cresce bella grassottella e ogni giorno ci stupisce con le sue faccine e i gorgheggi, i discorsetti che fa guardandoci in faccia e mettendo un po' la linguetta fuori, per finire con una specie di tosse che vorrebbe essere una abbozzo di risata.
Le bimbe volteggiano tra casa e scuola, ci sommergono di racconti, continuano a passare tanto tempo insieme inventandosi giochi strani che riempiono la casa di risate; amano e sbaciucchiano la sorellina che piano piano diventa sempre più partecipe ai loro tentativi di gioco insieme.
La prossima settimana iniziamo l'inserimento al nido e già mi tremano le gambe....io, mamma navigata mi trovo il cuore piccolo piccolo al pensiero di lasciarla. La vecchiaia gioca brutti scherzi.
Le prime grandi piogge ci hanno raggiunto.
La produzione di marmellate è avviata alla grande.
I miei buoni propositi culinari stanno dando i loro frutti.
Le settimane volano, anche quest' anno sta per scivolare via...
sabato 19 novembre 2016
lunedì 14 novembre 2016
Sorella maggiore al quadrato
Questa definizione ti piacerebbe molto, curiosa come sei di capire tutti i misteri della matematica, desiderosa di imparare quelle strane operazioni che sono nelle ultime pagine del tuo libro che tu sbirci con un po' di timore quasi di nascosto.
Già la prima volta ti sei dimostata una sorella paziente, amorevole, generosa ma pensavo che fosse stato più facile perchè Marghe era quasi tua coetanea, l'intesa è nata subito e continua ancora oggi.
Credevo che questa volta lasciassi un po' correre, tu così grande e presa dalle tue letture di Topolino, i compiti, il calcio, nuova passione sbocciata nell'estate...ti avrei anche giustificata...insomma tu avevi già dato!
E invece anche la seconda volta sei qui, ancor più paziente, ancora più dolce. Non c'è nemmeno bisogno di chiederti aiuto che ti trovo già li vicino alla tua piccolissima sorellina a metterle il ciuccio, a calmarla, a bisbigliare piano piano nel suo orecchio. Ti trovo accanto a lei sotto la palestrina per farla giocare, a parlarle in quel modo strano che avete inaugurato da quando è nata e tanto ci fa sorridere.
Ti trovo a sopportare i suoi pianti mentre le preparo il biberon, mi sorprendi quando le parli quasi come una mamma o la sgridi se rigurgita sul bavaglino appena messo, quando mi rispondi "certo, certo!" ogni volta che ti chiedo di aiutarmi come se fosse la cosa più ovvia del mondo che tu, a sette anni, interrompi i tuoi giochi per venire a soccorrermi nei momenti critici.
Sei proprio una sorella speciale Martoletta mia: anche Maty se n'è accorta e ti ripaga con tanti sorrisi sdentati!
Già la prima volta ti sei dimostata una sorella paziente, amorevole, generosa ma pensavo che fosse stato più facile perchè Marghe era quasi tua coetanea, l'intesa è nata subito e continua ancora oggi.
Credevo che questa volta lasciassi un po' correre, tu così grande e presa dalle tue letture di Topolino, i compiti, il calcio, nuova passione sbocciata nell'estate...ti avrei anche giustificata...insomma tu avevi già dato!
E invece anche la seconda volta sei qui, ancor più paziente, ancora più dolce. Non c'è nemmeno bisogno di chiederti aiuto che ti trovo già li vicino alla tua piccolissima sorellina a metterle il ciuccio, a calmarla, a bisbigliare piano piano nel suo orecchio. Ti trovo accanto a lei sotto la palestrina per farla giocare, a parlarle in quel modo strano che avete inaugurato da quando è nata e tanto ci fa sorridere.
Ti trovo a sopportare i suoi pianti mentre le preparo il biberon, mi sorprendi quando le parli quasi come una mamma o la sgridi se rigurgita sul bavaglino appena messo, quando mi rispondi "certo, certo!" ogni volta che ti chiedo di aiutarmi come se fosse la cosa più ovvia del mondo che tu, a sette anni, interrompi i tuoi giochi per venire a soccorrermi nei momenti critici.
Sei proprio una sorella speciale Martoletta mia: anche Maty se n'è accorta e ti ripaga con tanti sorrisi sdentati!
lunedì 7 novembre 2016
Federica
Una settimana fa è arrivata la telefonata. Quella telefonata che prima o poi, lo sapevo, sarebbe arrivata.
Solo che me la immaginavo diversa, magari dopo un periodo in cui ti saresti ritirata dal lavoro, magari saremmo venuti a trovarti a casa, ci saremmo preparati insomma.
E invece è successo tutto così d'improvviso, anche per te che avevi comprato la zucca da intagliare per Halloween e chissà quante cose avevi intenzione di fare, e invece.
Te ne sei andata in una giornata di sole così come il sole splendeva qualche giorno dopo, su un cortile gremito di persone venute per salutarti.
Impossibile pensarti chiusa lì dentro, impossibile perdonarsi di non aver trovato il tempo per venire a presentarti Matilde, impossibile realizzare che quando andrò in Dipartimento tu non ci sarai, non sentirò la tua voce allegra e lo squillare del tuo cellulare, non mi accoglierai con i tuoi occhi chiari e le tue domande, sempre interessata a tutto quello che facevo.
Quest'anno in quel laboratorio nessuno farà il presepe mettendoci dentro gli animaletti dell'ovetto kinder, nessuno appenderà il nuovo calendario, nessuno farà mille telefonate per incastrare recite e spettacoli e saggi di danza.
Tu eri così, attaccata alla vita, sempre in movimento, sempre verso gli altri. In tanti anni non ti ho mai vista demordere, hai combattuto quello che ti stava consumando affrontandolo in faccia, senza rinchiuderti ma continuando a tenere tutti i fili della tua famiglia e il lavoro e le amicizie.
Non ti volevi arrendere anche se ormai era chiaro che non potevi vincere.
Ti ringrazio Fede, per quello che mi hai insegnato, per la tua forza e il tuo coraggio che, ne sono certa, hai tirato fuori anche quando-forse-hai capito che non c'era più niente da fare.
Solo che me la immaginavo diversa, magari dopo un periodo in cui ti saresti ritirata dal lavoro, magari saremmo venuti a trovarti a casa, ci saremmo preparati insomma.
E invece è successo tutto così d'improvviso, anche per te che avevi comprato la zucca da intagliare per Halloween e chissà quante cose avevi intenzione di fare, e invece.
Te ne sei andata in una giornata di sole così come il sole splendeva qualche giorno dopo, su un cortile gremito di persone venute per salutarti.
Impossibile pensarti chiusa lì dentro, impossibile perdonarsi di non aver trovato il tempo per venire a presentarti Matilde, impossibile realizzare che quando andrò in Dipartimento tu non ci sarai, non sentirò la tua voce allegra e lo squillare del tuo cellulare, non mi accoglierai con i tuoi occhi chiari e le tue domande, sempre interessata a tutto quello che facevo.
Quest'anno in quel laboratorio nessuno farà il presepe mettendoci dentro gli animaletti dell'ovetto kinder, nessuno appenderà il nuovo calendario, nessuno farà mille telefonate per incastrare recite e spettacoli e saggi di danza.
Tu eri così, attaccata alla vita, sempre in movimento, sempre verso gli altri. In tanti anni non ti ho mai vista demordere, hai combattuto quello che ti stava consumando affrontandolo in faccia, senza rinchiuderti ma continuando a tenere tutti i fili della tua famiglia e il lavoro e le amicizie.
Non ti volevi arrendere anche se ormai era chiaro che non potevi vincere.
Ti ringrazio Fede, per quello che mi hai insegnato, per la tua forza e il tuo coraggio che, ne sono certa, hai tirato fuori anche quando-forse-hai capito che non c'era più niente da fare.
mercoledì 2 novembre 2016
Cose che si dimenticano
I primi 40 giorni che, seppur molto meno tragici della prima volta, sono davvero impassabili (come la porta di Alice nel paese delle meraviglie) ...cioè che non passano mai
Gli sbalzi di umore da ormoni ballerini: piangi, ridi, piangi, ansia, felicità, piangi di nuovo
Il sonno a singhiozzi (non c'è bisogno di altri commenti)
Gli sbalzi di umore da ormoni ballerini: piangi, ridi, piangi, ansia, felicità, piangi di nuovo
Il sonno a singhiozzi (non c'è bisogno di altri commenti)
Il corpo sformato o, come dice quel santo del mio gigante buono nel tentativo di non farmi deprimere, "tutta questa pelle in eccesso che piano piano tornerà normale"
Ma soprattutto avevo quasi rimosso tante cose belle che ora mi stupiscono come se fosse la prima volta:
Ma soprattutto avevo quasi rimosso tante cose belle che ora mi stupiscono come se fosse la prima volta:
certe espressioni buffe, la dolcezza di vederla dormire con i pugnetti chiusi, i sorrisi a sofficino, il modo tutto suo di rispondere con versetti ai nostri discorsi, lo sgambettare frenetico sotto la palestrina, occhi attenti e insaziabili davanti a ogni cosa nuova, gli sbadigli con il naso arricciato e la bocca storta, l'addormentarsi ubriaca di latte con la bocca aperta e l' espressione esausta, i sorrisi felici che ci incantano ogni volta.
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Matilde,
Quello che non voglio dimenticare
lunedì 24 ottobre 2016
Vita da neonata
Ciao, sono Matilde e ho due mesi e mezzo.
Di solito mi sveglio alle sei e la mia pancina brontola fortissimo così, dopo qualche urletto, ottengo il mio biberon caldo e poi me ne torno sotto alle coperte. Le mie sorelle invece si devono alzare per andare a scuola ma io non me ne preoccupo e continuo a dormire.
Verso le sette e mezzo entrano tutti nella mia camera e vengono a guardarmi...non so proprio cosa ci sia di così curioso nella mia culla comunque io faccio qualche versetto così ottengo tante carezze e un ciuccio, loro sono contenti e se ne vanno presto.
Alle nove i miei occhietti non hanno più sonno così arriva la mamma e mi porta di là, facendomi tutte quelle vocine imbarazzanti alle quali io rispondo con tanti sorrisi nel tentativo di farla smettere...forse sbaglio qualcosa perchè più rido più lei mi stropiccia, devo cambiare tattica.
Quando ha esaurito tutto il suo repertorio di coccole mi mette nel bagnetto e questo momento mi piace molto: lì mi rilasso e qualche volta assaggio un po' di quella bella schiuma bianca profumata; quando mi tira fuori dall'acqua tiepidina per dispetto faccio la pipì nell'accappatoio tanto sono piccola e lei non mi sgrida.
A questo punto mangio di nuovo.
Non so cosa succede dopo, io mi sento sballottata qui e là, forse perchè la mamma esce e guida il passeggino in modo troppo sportivo...ma tanta gente tenta di fermarci ("ma che cariiiina!", "me la fa vedere?", "come dorme beeeene!") e penso che lei cerchi di fuggire da tutti questi ostacoli. Una cosa che proprio non capisco è per quale motivo tutti si stupiscono del fatto che io sia una femmina...quando sarò grande la mamma dovrà spiegarmelo!
Finiti tutti i giri andiamo a prendere una delle mie sorelle, se è Margherita succede che appena mi vede urla : "ciao ciorellina" e si arrampica sul passeggino per guardarmi; se è Marta invece si avvicina piano piano e infila la testa nella cappottina per darmi un bacino e svegliarmi...alle proteste della mamma risponde sempre: "era già mezza sveglia!"
Comunque io sono contenta delle loro coccole e non piango mai, riprendo a dormire fino a casa.
Quando arriviamo la mia pancia ricomincia a brontolare e allora sì, piango forte...non capisco perchè loro vogliano pranzare proprio quando io voglio il biberon!
Poi gioco un po' con i pupazzi della sdraietta, faccio la cacca gialla preferibilmente nel pannolino pulito appena messo, faccio tante puzzette fingendo di non essere stata io, piango un po' e mi riaddormento finchè non arriva il momento di uscire di nuovo per andare a prendere l'altra sorella.
Il pomeriggio passa veloce e dopo la merenda la mamma mi mette sdraiata sul tappetone con sopra la palestrina: credo che le mie sorelle, anche se grandi, si divertano molto a giocare perchè ridono e mi fanno agitare tutta con quei suoni e quei colori che si muovono e cambiano così velocemente.
La sera però mi succede una cosa bruttissima: tutte quelle puzzette cattive fanno la fila nella mia pancia e si spingono, litigano, urlano...io non riesco a mandarle via e mi viene tanto da piangere...
per fortuna arriva quello caldo e morbido, credo si chiami papà, che mi prende in braccio e mi fa rilassare.
Dopo la loro cena io sto sempre in braccio a papà che guarda dei cartoni con le sorelline, poi loro vanno a nanna e io mangio ancora. Ora che sono bella pienotta faccio tanti sorrisi e versetti, papà è felice perchè crede che li faccia sopratutto a lui...ma non sa che durante il giorno ne ho fatti tanti altri...la mamma non dice niente, forse vuole mantenere il segreto!
Alle nove e mezza sono tanto stanca e non vedo l'ora di andare nella mia culla bella calda...dopo tutto ho una vita faticosa,ub pò di riposo ci vuole, no?
Di solito mi sveglio alle sei e la mia pancina brontola fortissimo così, dopo qualche urletto, ottengo il mio biberon caldo e poi me ne torno sotto alle coperte. Le mie sorelle invece si devono alzare per andare a scuola ma io non me ne preoccupo e continuo a dormire.
Verso le sette e mezzo entrano tutti nella mia camera e vengono a guardarmi...non so proprio cosa ci sia di così curioso nella mia culla comunque io faccio qualche versetto così ottengo tante carezze e un ciuccio, loro sono contenti e se ne vanno presto.
Alle nove i miei occhietti non hanno più sonno così arriva la mamma e mi porta di là, facendomi tutte quelle vocine imbarazzanti alle quali io rispondo con tanti sorrisi nel tentativo di farla smettere...forse sbaglio qualcosa perchè più rido più lei mi stropiccia, devo cambiare tattica.
Quando ha esaurito tutto il suo repertorio di coccole mi mette nel bagnetto e questo momento mi piace molto: lì mi rilasso e qualche volta assaggio un po' di quella bella schiuma bianca profumata; quando mi tira fuori dall'acqua tiepidina per dispetto faccio la pipì nell'accappatoio tanto sono piccola e lei non mi sgrida.
A questo punto mangio di nuovo.
Non so cosa succede dopo, io mi sento sballottata qui e là, forse perchè la mamma esce e guida il passeggino in modo troppo sportivo...ma tanta gente tenta di fermarci ("ma che cariiiina!", "me la fa vedere?", "come dorme beeeene!") e penso che lei cerchi di fuggire da tutti questi ostacoli. Una cosa che proprio non capisco è per quale motivo tutti si stupiscono del fatto che io sia una femmina...quando sarò grande la mamma dovrà spiegarmelo!
Finiti tutti i giri andiamo a prendere una delle mie sorelle, se è Margherita succede che appena mi vede urla : "ciao ciorellina" e si arrampica sul passeggino per guardarmi; se è Marta invece si avvicina piano piano e infila la testa nella cappottina per darmi un bacino e svegliarmi...alle proteste della mamma risponde sempre: "era già mezza sveglia!"
Comunque io sono contenta delle loro coccole e non piango mai, riprendo a dormire fino a casa.
Quando arriviamo la mia pancia ricomincia a brontolare e allora sì, piango forte...non capisco perchè loro vogliano pranzare proprio quando io voglio il biberon!
Poi gioco un po' con i pupazzi della sdraietta, faccio la cacca gialla preferibilmente nel pannolino pulito appena messo, faccio tante puzzette fingendo di non essere stata io, piango un po' e mi riaddormento finchè non arriva il momento di uscire di nuovo per andare a prendere l'altra sorella.
Il pomeriggio passa veloce e dopo la merenda la mamma mi mette sdraiata sul tappetone con sopra la palestrina: credo che le mie sorelle, anche se grandi, si divertano molto a giocare perchè ridono e mi fanno agitare tutta con quei suoni e quei colori che si muovono e cambiano così velocemente.
La sera però mi succede una cosa bruttissima: tutte quelle puzzette cattive fanno la fila nella mia pancia e si spingono, litigano, urlano...io non riesco a mandarle via e mi viene tanto da piangere...
per fortuna arriva quello caldo e morbido, credo si chiami papà, che mi prende in braccio e mi fa rilassare.
Dopo la loro cena io sto sempre in braccio a papà che guarda dei cartoni con le sorelline, poi loro vanno a nanna e io mangio ancora. Ora che sono bella pienotta faccio tanti sorrisi e versetti, papà è felice perchè crede che li faccia sopratutto a lui...ma non sa che durante il giorno ne ho fatti tanti altri...la mamma non dice niente, forse vuole mantenere il segreto!
Alle nove e mezza sono tanto stanca e non vedo l'ora di andare nella mia culla bella calda...dopo tutto ho una vita faticosa,ub pò di riposo ci vuole, no?
mercoledì 19 ottobre 2016
La primina dallo zaino arancione
Da un mese è iniziata la scuola, proprio quella che tu snobbavi, che dicevi non interessarti.
Vi guardo tutte le mattine dalla finestra mentre trottate dietro a papà con i vostri grembiuli azzurri e lo zaino sulle spalle, mentre tu già riempi di parole l'aria freschina delle sette e mezzo e attraversi la strada dando la mano alla tua Marta.
Il primo giorno siamo partiti sotto un diluvio e ci siamo scolati tutti, papà è riuscito a portarti nella sezione sbagliata e quando vi ho raggiunti, complice il tempo uggioso e gli ormoni ancora scombussolati, ho fatto come quelle tremende mamme piagnucolone....eh sì lo confesso: mi è venuto da piangere mentre i bambini di quinta vi cantavano una canzone e tu eri seduta dritta dritta e felice vicino al tuo amico F.
In quel momento mi sembravi troppo piccola per quello zaino arancione, avvolta in un grembiule un po' troppo abbondante e poi seduta in un banco così alto per te...
Invece da quel giorno sei sempre entusiasta, impegnata e precisa nei compiti, mi travolgi di racconti mentre torniamo a casa e fin dai primi giorni hai fatto amicizia con tante bambine.
Quando ti vengo a prendere mi corri incontro nel tuo modo teatrale urlando "mamma" come se non mi vedessi da mesi e poi saltelli per tutto il cortile salutando compagni e maestre, persino genitori che io neanche conosco.
Dopo un mese hai già imparato tante parole di inglese e ci delizi con le tue canzoncine in cui si afferrano parole pronunciate correttamente e altre "sgiuan sgiuan" come facevamo noi da adolescenti quando ascoltavamo le canzoni e tentavamo di mascherare le nostre evidenti lacune di comprensione della lingua straniera inventandoci frasi intere.
Da un mese ti sei buttata in questa nuova vita e anche questa volta mi stai insegnando che dentro quella bimba piccola c è una grande forza...
Vi guardo tutte le mattine dalla finestra mentre trottate dietro a papà con i vostri grembiuli azzurri e lo zaino sulle spalle, mentre tu già riempi di parole l'aria freschina delle sette e mezzo e attraversi la strada dando la mano alla tua Marta.
Il primo giorno siamo partiti sotto un diluvio e ci siamo scolati tutti, papà è riuscito a portarti nella sezione sbagliata e quando vi ho raggiunti, complice il tempo uggioso e gli ormoni ancora scombussolati, ho fatto come quelle tremende mamme piagnucolone....eh sì lo confesso: mi è venuto da piangere mentre i bambini di quinta vi cantavano una canzone e tu eri seduta dritta dritta e felice vicino al tuo amico F.
In quel momento mi sembravi troppo piccola per quello zaino arancione, avvolta in un grembiule un po' troppo abbondante e poi seduta in un banco così alto per te...
Invece da quel giorno sei sempre entusiasta, impegnata e precisa nei compiti, mi travolgi di racconti mentre torniamo a casa e fin dai primi giorni hai fatto amicizia con tante bambine.
Quando ti vengo a prendere mi corri incontro nel tuo modo teatrale urlando "mamma" come se non mi vedessi da mesi e poi saltelli per tutto il cortile salutando compagni e maestre, persino genitori che io neanche conosco.
Dopo un mese hai già imparato tante parole di inglese e ci delizi con le tue canzoncine in cui si afferrano parole pronunciate correttamente e altre "sgiuan sgiuan" come facevamo noi da adolescenti quando ascoltavamo le canzoni e tentavamo di mascherare le nostre evidenti lacune di comprensione della lingua straniera inventandoci frasi intere.
Da un mese ti sei buttata in questa nuova vita e anche questa volta mi stai insegnando che dentro quella bimba piccola c è una grande forza...
sabato 8 ottobre 2016
Otto Ottobre
I tuoi primi sorrisi
Gli occhietti vispi che si illuminano alla vista delle tue sorelle
Le gambe che si agitano quando ti mettiamo sotto la palestrina
Le prime, timide prove di gorgheggi
Il respiro leggero quando dormi profondamente
Noi quattro che ti osserviamo zitti zitti al mattino mentre dormi beata nella tua culla
Nuove espressioni che un giorno riconosceremo come proprio tue
Il bagnetto nella bacinella azzurra
Quattro apine sulla tua copertina calda
Manine piccole che si stringono ai nostri vestiti quando sei in braccio
Il primo freddo
L'autunno che ormai è arrivato
Otto ottobre: due mesi con te, piccola leoncina
Gli occhietti vispi che si illuminano alla vista delle tue sorelle
Le gambe che si agitano quando ti mettiamo sotto la palestrina
Le prime, timide prove di gorgheggi
Il respiro leggero quando dormi profondamente
Noi quattro che ti osserviamo zitti zitti al mattino mentre dormi beata nella tua culla
Nuove espressioni che un giorno riconosceremo come proprio tue
Il bagnetto nella bacinella azzurra
Quattro apine sulla tua copertina calda
Manine piccole che si stringono ai nostri vestiti quando sei in braccio
Il primo freddo
L'autunno che ormai è arrivato
Otto ottobre: due mesi con te, piccola leoncina
martedì 4 ottobre 2016
Un anno fa
Un anno fa avevi un' ora mezza di vita e finalmente scoprivamo il tuo nome, rimasto un mistero fino alla fine
Poco dopo il messaggio è arrivata anche la tua foto e io mi sono definitivamente innamorata di te che eri cicciotto, rosa e con la bocca come il tuo Papà
Abbandonato sulla pancia della tua mamma, sembrava come se non ci fosse altro posto più naturale su cui riposarsi dopo tutta quella fatica, quindi te ne stavi lì beato a goderti un sonnellino, il primo di una lunga serie...per la gioia dei tuoi genitori!
Le foto delle settimane seguenti infatti raccontavano una storia tutta uguale: tu che dormi, tu che dormi con papà , tu che dormi in braccio alla mamma, dormi nella cullina, dormi con la tutina verde, con quella bianca con il riccio che era stata di Margherita, dormi di giorno, di sera...dormi, ecco.
Solo dopo tre mesi sono riuscita a vederti e coccolarti un po', intravvedere i tuoi occhietti in quelle rare pause tra una dormitina e l'altra
Poi sei ripartito e le foto ci raccontavano dei tuoi progressi: oltre al dormire hai scoperto che ti piaceva anche mangiare
Quando siamo venuti a trovarti ad Aprile ci hai regalato risate, urletti e qualche momento di gioco sul tappetone, le tue cuginette facevano le prove generali per l'arrivo della sorellina e io ripassavo il cambio pannolino
A luglio ti abbiamo visto al mare ad abbronzare le tue coscette cicciose
Ad Agosto sei venuto a conoscere la tua piccola, terza cuginetta e ci hai fatti ridere con quel modo sconclusionato che hai di gattonare
Oggi hai un anno e quando ci rivedremo spero che correrai per tutta la casa, ti permetterò di staccare le palline dall' albero di Natale e potrai assaggiare il pandolce fatto da me, per apprezzare le tue origini
E non preoccuparti per i tuoi sette dentini, sappiamo che trovi molto divertente prenderti cura di loro...uno spazzolino a forma di pinguino ti seguirà in valigia!
Allora tanti auguri nipotino parigino, anche se i chilometri ci dividono sei sempre presente nei nostri pensieri, oggi più che mai!
Poco dopo il messaggio è arrivata anche la tua foto e io mi sono definitivamente innamorata di te che eri cicciotto, rosa e con la bocca come il tuo Papà
Abbandonato sulla pancia della tua mamma, sembrava come se non ci fosse altro posto più naturale su cui riposarsi dopo tutta quella fatica, quindi te ne stavi lì beato a goderti un sonnellino, il primo di una lunga serie...per la gioia dei tuoi genitori!
Le foto delle settimane seguenti infatti raccontavano una storia tutta uguale: tu che dormi, tu che dormi con papà , tu che dormi in braccio alla mamma, dormi nella cullina, dormi con la tutina verde, con quella bianca con il riccio che era stata di Margherita, dormi di giorno, di sera...dormi, ecco.
Solo dopo tre mesi sono riuscita a vederti e coccolarti un po', intravvedere i tuoi occhietti in quelle rare pause tra una dormitina e l'altra
Poi sei ripartito e le foto ci raccontavano dei tuoi progressi: oltre al dormire hai scoperto che ti piaceva anche mangiare
Quando siamo venuti a trovarti ad Aprile ci hai regalato risate, urletti e qualche momento di gioco sul tappetone, le tue cuginette facevano le prove generali per l'arrivo della sorellina e io ripassavo il cambio pannolino
A luglio ti abbiamo visto al mare ad abbronzare le tue coscette cicciose
Ad Agosto sei venuto a conoscere la tua piccola, terza cuginetta e ci hai fatti ridere con quel modo sconclusionato che hai di gattonare
Oggi hai un anno e quando ci rivedremo spero che correrai per tutta la casa, ti permetterò di staccare le palline dall' albero di Natale e potrai assaggiare il pandolce fatto da me, per apprezzare le tue origini
E non preoccuparti per i tuoi sette dentini, sappiamo che trovi molto divertente prenderti cura di loro...uno spazzolino a forma di pinguino ti seguirà in valigia!
Allora tanti auguri nipotino parigino, anche se i chilometri ci dividono sei sempre presente nei nostri pensieri, oggi più che mai!
mercoledì 28 settembre 2016
Tu e io
Tu e io sulla passeggiata vicino al mare
Tu che dormi beata, con le braccia in alto e i pugni stretti, io che mi godo l'ultimo sole caldo
Tu che da qualche giorno hai iniziato a regalare sorrisi, soprattutto al mattino appena sveglia, facendo impazzire le tue sorelle che non vorrebbero più staccarsi da te e rischiano di far tardi a scuola
Tu che sei la bimba più baciata del mondo, che stai crescendo a latte e coccole, che ci hai fatto innamorare tutti quanti
Io che mi godo questi attimi e vedo la gioia negli occhi delle tue mammine ogni volta che riescono a calmarti o "ti allattano", come dice Marghe quando ti dà il biberon
Tu che hai scoperto subito la pancia calda e le braccia forti di papà, che non perde occasione per coccolarti, con la scusa che ti vede così poco
Io che ti studio e mi chiedo come diventerai, che carattere tirerai fuori, come sarete insieme voi tre sorelline
Tu e io, che piano piano ci stiamo conoscendo...passeggiando stamattina vicino al mare
Tu che dormi beata, con le braccia in alto e i pugni stretti, io che mi godo l'ultimo sole caldo
Tu che da qualche giorno hai iniziato a regalare sorrisi, soprattutto al mattino appena sveglia, facendo impazzire le tue sorelle che non vorrebbero più staccarsi da te e rischiano di far tardi a scuola
Tu che sei la bimba più baciata del mondo, che stai crescendo a latte e coccole, che ci hai fatto innamorare tutti quanti
Io che mi godo questi attimi e vedo la gioia negli occhi delle tue mammine ogni volta che riescono a calmarti o "ti allattano", come dice Marghe quando ti dà il biberon
Tu che hai scoperto subito la pancia calda e le braccia forti di papà, che non perde occasione per coccolarti, con la scusa che ti vede così poco
Io che ti studio e mi chiedo come diventerai, che carattere tirerai fuori, come sarete insieme voi tre sorelline
Tu e io, che piano piano ci stiamo conoscendo...passeggiando stamattina vicino al mare
venerdì 23 settembre 2016
La vita è beffarda
...la mia mamma me lo dice sempre!
Dopo aver passato una gravidanza sempre con la sensazione di scodellare la creatura da un momento all'altro, il collo dell'utero un po' accorciato, un po' contratto, "signora si riposi" (ah ah ah.), "lei non arriva alla fine", " alle prime contrazioni si faccia visitare", "mancano 20 giorni ma è già di 3cm"...
Dopo aver prenotato la casa in montagna dall'inizio di Agosto"tanto le sorelle sono nate 10 giorni prima e poi il 2 fa la luna quindi sicuramente nascerà"
Dopo aver preparato tutto con largo anticipo, compreso l'occorrente per la scuola delle sorelle grandi perché"ormai ci siamo, è questione di giorni"
Lei è arrivata con comodo, giusto due giorni prima del termine, quando ormai contavo le ore e i minuti, quando la convinzione che sarei rimasta qui a cuocere al caldo della città fino a ferragosto si stava facendo realtà, quando la paura di un parto indotto iniziava a terrorizzarmi..
Ma avevo fretta? Eccomi accontentata: un bel parto veloce veloce e non ci pensiamo più!
E poi dopo, le gioie dell'allattamento: sono riuscita a collezionare tutte le patologie possibili nei primi venti giorni... mughetto, ragadi, ingorghi e febbre...
Ma ho tenuto duro con la certezza che una volta passate queste sofferenze sarebbe andato avanti bene e poi....come il latte materno non ce n'è, quindi perché arrendersi subito?
Dopo un mese finalmente iniziavo a stare meglio....e il latte è andato via!
La mia mamma me lo dice sempre: la vita è beffarda e anche questa volta devo ammettere che ha ragione lei!
Dopo aver passato una gravidanza sempre con la sensazione di scodellare la creatura da un momento all'altro, il collo dell'utero un po' accorciato, un po' contratto, "signora si riposi" (ah ah ah.), "lei non arriva alla fine", " alle prime contrazioni si faccia visitare", "mancano 20 giorni ma è già di 3cm"...
Dopo aver prenotato la casa in montagna dall'inizio di Agosto"tanto le sorelle sono nate 10 giorni prima e poi il 2 fa la luna quindi sicuramente nascerà"
Dopo aver preparato tutto con largo anticipo, compreso l'occorrente per la scuola delle sorelle grandi perché"ormai ci siamo, è questione di giorni"
Lei è arrivata con comodo, giusto due giorni prima del termine, quando ormai contavo le ore e i minuti, quando la convinzione che sarei rimasta qui a cuocere al caldo della città fino a ferragosto si stava facendo realtà, quando la paura di un parto indotto iniziava a terrorizzarmi..
Ma avevo fretta? Eccomi accontentata: un bel parto veloce veloce e non ci pensiamo più!
E poi dopo, le gioie dell'allattamento: sono riuscita a collezionare tutte le patologie possibili nei primi venti giorni... mughetto, ragadi, ingorghi e febbre...
Ma ho tenuto duro con la certezza che una volta passate queste sofferenze sarebbe andato avanti bene e poi....come il latte materno non ce n'è, quindi perché arrendersi subito?
Dopo un mese finalmente iniziavo a stare meglio....e il latte è andato via!
La mia mamma me lo dice sempre: la vita è beffarda e anche questa volta devo ammettere che ha ragione lei!
venerdì 16 settembre 2016
Alla terza si impara/2
La terza volta impari la pazienza, scopri di averlo anche tu quell' istinto che le altre volte stava lì muto mentre ora parla chiaro (...o forse sei tu che finalmente gli dai ascolto), impari che ricevere aiuto non sminuisce il tuo impegno, che chiedere una mano non è una debolezza
La terza volta lo sai, i neonati sono esserini incomprensibili, tanto vale provare...questa volta andrà male, la prossima azzeccherai
Al terzo giro ormai è chiaro che tutto passa, il sonno, la fatica, le coliche, i pranzi consumati in fretta, le cene in mezzo agli strilli di chi è altrettanto affamato
Questa volta ti rassegni al biberon perché il latte è andato via presto, non conti con ossessione i giorni aspettando chissà quali traguardi tanto sai che arriveranno e meno ci pensi più in fretta succederà
La terza volta scopri la strategia di darsi solo un paio di obbiettivi al giorno senza stressarti per troppi programmi impossibili da realizzare ed essere soddisfatta del poco che si è riuscito a fare
Questa volta hai dalla tua l'esperienza, gli errori messi in fila anni prima, la capacità di organizzarsi affinata giorno dopo giorno
Questa volta i sensi di colpa si affacciano timidamente e scappano lontano, resta solo la felicità per quello che stai facendo: imperfetto, limitato, approssimativo ma è il meglio che ti riesce
A poco più di un mese va bene così
mercoledì 14 settembre 2016
Sei anni di sorrisi
Eccoci qui, piccola Marghe, anche tu hai tagliato il traguardo dei sei anni e domani farai il tuo ingresso alla scuola elementare.
Questa estate sei dimagrita e ti sei alzata, sei riuscita a conquistare la tua prima, vera, grande cicatrice sul ginocchio giocando scatenata a calcio con tua sorella nella piazzetta della casa dei nonni, hai fatto amicizia con innumerevoli bambine, hai mostrato a tutti la tua sorellina con orgoglio e tenerezza, hai abbandonato le rotelle della bici e veleggi sicura ed elegante anche sui pattini.
Hai dichiarato che questa estate ti ha portato troppe emozioni: una nuova sorella e l'inizio della scuola...e chissà quante altre cose grandiose vivrai con quella testolina che immagina e inventa tutto il giorno!
Hai imparato a fischiettare da papà e non ti fermi un attimo tanto che ai giardinetti non avevo nemmeno bisogno di alzare gli occhi per vedere dov'eri:mi bastava sentire il tuo cinguettio.
Continui ad essere golosa di frutta che preferisci a qualsiasi altra merenda, ti dedichi con passione al disegno, corri felice per mano con tua sorella e coccoli con tenerezza il tuo nuovo fagottino rosa che per ora ti ha regalato solamente qualche ruttino e qualche puzzetta...Tu continui a chiamarla "la mia adorata" e vorrei davvero sapere da dove l'hai tirato fuori!
Sei anni oggi, e sei sempre allegra e sorridente; Sei anni oggi, gattina della mamma, ti auguro di conservare la gioia di questi giorni per tutta la vita!
Questa estate sei dimagrita e ti sei alzata, sei riuscita a conquistare la tua prima, vera, grande cicatrice sul ginocchio giocando scatenata a calcio con tua sorella nella piazzetta della casa dei nonni, hai fatto amicizia con innumerevoli bambine, hai mostrato a tutti la tua sorellina con orgoglio e tenerezza, hai abbandonato le rotelle della bici e veleggi sicura ed elegante anche sui pattini.
Hai dichiarato che questa estate ti ha portato troppe emozioni: una nuova sorella e l'inizio della scuola...e chissà quante altre cose grandiose vivrai con quella testolina che immagina e inventa tutto il giorno!
Hai imparato a fischiettare da papà e non ti fermi un attimo tanto che ai giardinetti non avevo nemmeno bisogno di alzare gli occhi per vedere dov'eri:mi bastava sentire il tuo cinguettio.
Continui ad essere golosa di frutta che preferisci a qualsiasi altra merenda, ti dedichi con passione al disegno, corri felice per mano con tua sorella e coccoli con tenerezza il tuo nuovo fagottino rosa che per ora ti ha regalato solamente qualche ruttino e qualche puzzetta...Tu continui a chiamarla "la mia adorata" e vorrei davvero sapere da dove l'hai tirato fuori!
Sei anni oggi, e sei sempre allegra e sorridente; Sei anni oggi, gattina della mamma, ti auguro di conservare la gioia di questi giorni per tutta la vita!
domenica 11 settembre 2016
Pomeriggi piovosi, pensieri sparsi
Un pomeriggio di pioggia inaspettata
Programmi che saltano
Un gioco con papà che salva la situazione
Una minuscola bimba tranquilla che si guarda intorno e fa grandi dormite
Cucinare con calma, la mia attività preferita
La nostra bimba grande che, da quando c'è quella minuscola, ha sviluppato una tenerezza verso tutti noi, regalando bacini come mai aveva fatto
La bimba di mezzo, perdutamente innamorata della nuova arrivata, che mi bisbiglia: "grazie mamma che mi hai fatto una sorellina"
Nuovi equilibri che si stanno formando
La malinconia dei primi giorni che ormai ha lasciato spazio alla felicità, come questo sole che sta spuntando di nuovo sospingendo via le nuvole cariche di pioggia
Ancora una volta una grande, grande gratitudine
Programmi che saltano
Un gioco con papà che salva la situazione
Una minuscola bimba tranquilla che si guarda intorno e fa grandi dormite
Cucinare con calma, la mia attività preferita
La nostra bimba grande che, da quando c'è quella minuscola, ha sviluppato una tenerezza verso tutti noi, regalando bacini come mai aveva fatto
La bimba di mezzo, perdutamente innamorata della nuova arrivata, che mi bisbiglia: "grazie mamma che mi hai fatto una sorellina"
Nuovi equilibri che si stanno formando
La malinconia dei primi giorni che ormai ha lasciato spazio alla felicità, come questo sole che sta spuntando di nuovo sospingendo via le nuvole cariche di pioggia
Ancora una volta una grande, grande gratitudine
martedì 6 settembre 2016
La terzipara
Una settimana prima della nascita di Matilde abbiamo fatto un breve soggiorno in ospedale, ingannati da un falso allarme...In quell' occasione ho fatto una scoperta.
Quando entri e scoprono che sei alla terza gravidanza perdi la tua identità: forse il tuo nome resta scritto distrattamente su una cartella clinica ma per tutti tu sei La Terzipara.
In virtù di ciò sei lasciata in pace, chiusa in una stanza a proseguire il tuo travaglio senza troppe invadenze, tanto ormai sai già cosa devi fare.
La Terzipara è navigata ma potrebbe essere presuntuosa quindi è bene che qualche ostetrica le annunci con poca gentilezza che ogni parto è a sè , non pensare di fare presto anche questa volta. (E infatti...)
Si presume che la terzipara sappia sopportare ogni tipo di dolore quindi ci si stupisce del fatto che dopo il parto chieda l' antidolorifico senza aspettare che qualcuno si ricordi di darglielo al terzo giorno di morsi uterini.
La terzipara è furba, ha capito che la colazione scarseggia quindi ha infilato in valigia svariati pacchetti di wafer con cui colmare le lacune della mensa.
La terzipara ha ormai uno scudo contro le talebane dell' allattamento (attaccala! attaccala!) e riesce a districarsi dai loro complotti anche grazie all'aiuto del marito che risponde sicuro e incurante del loro visibile disappunto.
Alla dimissione poi, può succedere che la terzipara fugga, esausta dopo soli due giorni di ricovero, dimenticandosi del colloquio con il pediatra, che si vede costretto a chiamarla e farla tornare sui suoi passi...
Eh sì, le terzipare sono proprio delle ribelli da rieducare!
Quando entri e scoprono che sei alla terza gravidanza perdi la tua identità: forse il tuo nome resta scritto distrattamente su una cartella clinica ma per tutti tu sei La Terzipara.
In virtù di ciò sei lasciata in pace, chiusa in una stanza a proseguire il tuo travaglio senza troppe invadenze, tanto ormai sai già cosa devi fare.
La Terzipara è navigata ma potrebbe essere presuntuosa quindi è bene che qualche ostetrica le annunci con poca gentilezza che ogni parto è a sè , non pensare di fare presto anche questa volta. (E infatti...)
Si presume che la terzipara sappia sopportare ogni tipo di dolore quindi ci si stupisce del fatto che dopo il parto chieda l' antidolorifico senza aspettare che qualcuno si ricordi di darglielo al terzo giorno di morsi uterini.
La terzipara è furba, ha capito che la colazione scarseggia quindi ha infilato in valigia svariati pacchetti di wafer con cui colmare le lacune della mensa.
La terzipara ha ormai uno scudo contro le talebane dell' allattamento (attaccala! attaccala!) e riesce a districarsi dai loro complotti anche grazie all'aiuto del marito che risponde sicuro e incurante del loro visibile disappunto.
Alla dimissione poi, può succedere che la terzipara fugga, esausta dopo soli due giorni di ricovero, dimenticandosi del colloquio con il pediatra, che si vede costretto a chiamarla e farla tornare sui suoi passi...
Eh sì, le terzipare sono proprio delle ribelli da rieducare!
sabato 27 agosto 2016
Per voi
Ciao Marta, ciao Marghe
ancora una volta devo dirvi grazie... grazie perché avete accolto con gioia, delicatezza e amore smisurato questa sorellina nuova.
Grazie perché da 18 giorni la intrattenere quando piange, le accendere la musica del pupazzo per farla calmare, fate a gara a metterle il ciuccio, ad assistermi per il suo bagnetto, la ricoprite di baci anche se lei ancora non sa ricambiare, le parlate come fosse una di voi, non protestate troppo quando urla per le coliche.
Grazie per tutte le premure che avete per me, per le carezze mentre la allatto, per tutte le volte che siete state brave a giocare di là mentre io ero impegnata con lei, per le letture di Topolino in silenzio sul letto, per essere state sempre ubbidienti e pazienti anche quando non ho accontentato subìto le vostre richieste.
Grazie perché avete scacciato le mie paure in un attimo, quando ho guardato la gioia nei vostri occhi.
ancora una volta devo dirvi grazie... grazie perché avete accolto con gioia, delicatezza e amore smisurato questa sorellina nuova.
Grazie perché da 18 giorni la intrattenere quando piange, le accendere la musica del pupazzo per farla calmare, fate a gara a metterle il ciuccio, ad assistermi per il suo bagnetto, la ricoprite di baci anche se lei ancora non sa ricambiare, le parlate come fosse una di voi, non protestate troppo quando urla per le coliche.
Grazie per tutte le premure che avete per me, per le carezze mentre la allatto, per tutte le volte che siete state brave a giocare di là mentre io ero impegnata con lei, per le letture di Topolino in silenzio sul letto, per essere state sempre ubbidienti e pazienti anche quando non ho accontentato subìto le vostre richieste.
Grazie perché avete scacciato le mie paure in un attimo, quando ho guardato la gioia nei vostri occhi.
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lunedì 22 agosto 2016
Parto/3: Come si nasce in casa
E il bello è che mi avevano anche avvertita la volta precedente: " Se ha intenzione di fare il terzo si faccia ricoverare alla 37a settimana... sennò lo fa per strada!"
La volta scorsa infatti, svegliati di notte di soprassalto da una contrazione forte, eravamo arrivati in tutta fretta in ospedale giusto in tempo per far nascere Margherita.
Questa volta è stato un copione simile ma ancor più accelerato: sempre le contrazioni forti che ci hanno svegliati poco prima delle due, il tentativo di prepararci per scappare all'ospedale ma......fermi tutti, mi viene da spingere!!!
Per fortuna il mio gigante buono è anche molto coraggioso così , al telefono con il 118 che nel frattempo ci mandava un'ambulanza, si è improvvisato ostetrico mentre io scodellavo in sole quattro spinte questa bambina frettolosa dritta dritta nelle sue mani...
All' arrivo dell' ambulanza ai medici è restato solo da tagliare il cordone e impacchettarci tutti e tre per portarci al famoso Centro nascita alternativo, il reparto dell' ospedale dove non si usa l'epidurale e il parto viene rispettato come un evento ancora naturale.......
Bhe più alternativo di così ......non poteva proprio essere!!!!
La volta scorsa infatti, svegliati di notte di soprassalto da una contrazione forte, eravamo arrivati in tutta fretta in ospedale giusto in tempo per far nascere Margherita.
Questa volta è stato un copione simile ma ancor più accelerato: sempre le contrazioni forti che ci hanno svegliati poco prima delle due, il tentativo di prepararci per scappare all'ospedale ma......fermi tutti, mi viene da spingere!!!
Per fortuna il mio gigante buono è anche molto coraggioso così , al telefono con il 118 che nel frattempo ci mandava un'ambulanza, si è improvvisato ostetrico mentre io scodellavo in sole quattro spinte questa bambina frettolosa dritta dritta nelle sue mani...
All' arrivo dell' ambulanza ai medici è restato solo da tagliare il cordone e impacchettarci tutti e tre per portarci al famoso Centro nascita alternativo, il reparto dell' ospedale dove non si usa l'epidurale e il parto viene rispettato come un evento ancora naturale.......
Bhe più alternativo di così ......non poteva proprio essere!!!!
venerdì 19 agosto 2016
Bianca e rosa
Bianca e rosa, piccola e delicata, sei arrivata in un lampo e hai fatto parlare tutti della tua nascita avventurosa.
Da undici giorni sei tra noi, piccolo tassello che ancora mancava, stai lì pacifica a guardare le tue sorelle con gli occhi spalancati e l'espressione incuriosita.
Da brava terza hai capito che meno ti fai notare meglio è, per adesso mangi e dormi, fai qualche strillo e tanta cacca verde, motivo di stupore per le tue piccole baby-sitter.
Io ti annuso e ti parlo piano, riscopro dopo tanti anni la meraviglia di guance lisce, piedi minuscoli, respiro leggero e sospiri di sonno, sguardi nei tuoi occhietti profondi e la dolcezza di tenerti stretta stretta a me.
Benvenuta mia piccola Matilde, ti auguro di essere felice in mezzo a noi...
Da undici giorni sei tra noi, piccolo tassello che ancora mancava, stai lì pacifica a guardare le tue sorelle con gli occhi spalancati e l'espressione incuriosita.
Da brava terza hai capito che meno ti fai notare meglio è, per adesso mangi e dormi, fai qualche strillo e tanta cacca verde, motivo di stupore per le tue piccole baby-sitter.
Io ti annuso e ti parlo piano, riscopro dopo tanti anni la meraviglia di guance lisce, piedi minuscoli, respiro leggero e sospiri di sonno, sguardi nei tuoi occhietti profondi e la dolcezza di tenerti stretta stretta a me.
Benvenuta mia piccola Matilde, ti auguro di essere felice in mezzo a noi...
lunedì 1 agosto 2016
Tutte ostetriche con la pancia delle altre
"Questa pancia è ancora alta!"
"Eh però adesso si è abbassata, ci siamo!"
"Non hai preso tanto, sei tutta pancia"
"Uh signora ormai è proprio grossa!"
"Vedrai che con la Luna nascerà"
"Questa storia della Luna non ha nessun fondamento scientifico"
"Ah be' alla terza volta la strada è già fatta, la sparerai fuori in un attimo!"
"Le terzipare non hanno parti veloci, non si illuda"
"È ancora in giro a piede libero?"
"Mancano ancora 10 giorni alla scadenza, ne hai da aspettare!"
"Questa bambina ti sta già mostrando il suo carattere, fa quello che vuole lei"
"Non puoi mica farle fare quello che vuoi tu, quando sarà pronta nascerà"
"Eh però adesso si è abbassata, ci siamo!"
"Non hai preso tanto, sei tutta pancia"
"Uh signora ormai è proprio grossa!"
"Vedrai che con la Luna nascerà"
"Questa storia della Luna non ha nessun fondamento scientifico"
"Ah be' alla terza volta la strada è già fatta, la sparerai fuori in un attimo!"
"Le terzipare non hanno parti veloci, non si illuda"
"È ancora in giro a piede libero?"
"Mancano ancora 10 giorni alla scadenza, ne hai da aspettare!"
"Questa bambina ti sta già mostrando il suo carattere, fa quello che vuole lei"
"Non puoi mica farle fare quello che vuoi tu, quando sarà pronta nascerà"
martedì 26 luglio 2016
Alla terza si impara
La terza volta è stata diversa: la nausea, la stanchezza che certi giorni mi ha proprio stroncata, le sensazioni nella pancia... tutto mi faceva pensare ad un maschietto e invece...
Psicologicamente l'ho vissuta molto meglio: questa volta ho incontrato un datore di lavoro che ha gioito con me per la notizia senza farmi sentire una lavoratrice inutile e approfittatrice, interessandosi della mia salute e raccomandandomi di non stancarmi troppo; in giro per visite e ospedali ho incontrato dottori gentili che non mi hanno trattata da ragazza-madre come qualche anno fa, forse anche grazie al mio approccio più sicuro, forte dell'esperienza passata...
La terza volta ho lavorato più a lungo, ho preparato le cose con molto più anticipo, ho rispettato le scadenze, ho addirittura preso le vitamine. Mi sono presa i miei tempi, ho chiesto aiuto, sono stata coccolata dalle mie bimbe che si sono sempre dimostrate premurose e pazienti con me.
Ci voleva la terza gravidanza per imparare e spero che questo valga anche per il dopo...ora che sono agli sgoccioli sta arrivando la paura del parto, della stanchezza, dei buchi neri angosciosi del baby blues, del tempo che non basta mai, degli ormoni che si prendono gioco del mio umore, le coliche, il senso di inadeguatezza...
Ma alla terza volta lo so, lo so ormai che tutto passerà, prima o poi ritornerà il tempo dello smalto nei piedi, delle chiacchiere seduta sul bordo di una piscina, di un riposo sul divano, di una vita che prende di nuovo velocità e del tempo che vorresti frenare...
Cercherò di ricordarmelo....nelle future, ormai prossime, notti di allattamento...
giovedì 21 luglio 2016
Grazie per ogni vostro grazie
Grazie bimbe mie per tutte le carezze sulla pancia
Grazie per la vostra pazienza quando dovete frenare i vostri passi svelti in strada per aspettarmi
Grazie per ogni sacchettino di spesa che avete portato voi alleggerendo i miei
Grazie per un pomeriggio di giochi con il pongo, per avermi fatta riposare sul letto e avermi poi chiesto con dolcezza se stavo meglio, per esservi svegliate ogni giorno con il sorriso
Grazie per tutte le volte che vi siete alzate presto ma vi siete messe a leggere zitte zitte aspettando che io avessi voglia di tirarmi su, per quando avete dichiarato che quella era la cena più buona che avessi cucinato, per le risate che vi siete fatte chiamandomi "balenottera", per essere state ubbidienti e silenziose in giro per uffici noiosi
Grazie per ogni momento che stiamo vivendo insieme
Grazie per ogni vostro "Grazie" che compare così spesso sulle vostre labbra in questi giorni
Grazie per essere le mie bambine grandi.
Grazie per la vostra pazienza quando dovete frenare i vostri passi svelti in strada per aspettarmi
Grazie per ogni sacchettino di spesa che avete portato voi alleggerendo i miei
Grazie per un pomeriggio di giochi con il pongo, per avermi fatta riposare sul letto e avermi poi chiesto con dolcezza se stavo meglio, per esservi svegliate ogni giorno con il sorriso
Grazie per tutte le volte che vi siete alzate presto ma vi siete messe a leggere zitte zitte aspettando che io avessi voglia di tirarmi su, per quando avete dichiarato che quella era la cena più buona che avessi cucinato, per le risate che vi siete fatte chiamandomi "balenottera", per essere state ubbidienti e silenziose in giro per uffici noiosi
Grazie per ogni momento che stiamo vivendo insieme
Grazie per ogni vostro "Grazie" che compare così spesso sulle vostre labbra in questi giorni
Grazie per essere le mie bambine grandi.
lunedì 18 luglio 2016
Solo 23 giorni
La mia App sul cellulare dice che mancano solo 23 giorni al nostro appuntamento ma anche il ginecologo stamattina conveniva sul fatto che probabilmente saranno una decina di meno.
Stasera ho finalmente fatto la valigia anche se la tua roba non è proprio proprio pronta visto che sopra ai sacchettini c è ancora il nome di Marghe e la nonna dovrà al più presto rimediare...
Pensavo quanto è stato strano scegliere le quattro tutine per te...non so nemmeno come sei fatta e mi è difficile immaginare quale ti potrebbe stare meglio.
Ormai sono abituata alle tue sorelle, ognuna con i propri gusti e i propri colori, scegliere per loro è facile perché so bene come staranno con certi abbinamenti...ma tu, tu come sarai?
In queste due settimane che ci separano ho ancora tante cose da finire e chissà se riuscirò a farle tutte come vorrei...
Ormai cerco di immaginarmi questa nuova vita che ci sta correndo incontro e se da una parte mi godo le ultime dormite, l'infinità di tempo libero a mia disposizione, le chiacchiere tranquille a bordo piscina, dall'altra non vedo l'ora di incrociare i tuoi occhietti, di annusare la tua pelle delicata, di vedere le coccole che vi scambierete tra sorelle....
Mia piccola fagottina ormai siamo agli sgoccioli, tu ti muovi sempre più a fatica in questa grande pancia e io qui fuori arranco ogni giorno di più, le tue sorelle stanno perdendo la pazienza e papà ad ogni mia telefonata balza su' insospettito...
Ormai manca poco piccoletta, io la valigia l ho fatta...e tu, ti stai attrezzando?
Stasera ho finalmente fatto la valigia anche se la tua roba non è proprio proprio pronta visto che sopra ai sacchettini c è ancora il nome di Marghe e la nonna dovrà al più presto rimediare...
Pensavo quanto è stato strano scegliere le quattro tutine per te...non so nemmeno come sei fatta e mi è difficile immaginare quale ti potrebbe stare meglio.
Ormai sono abituata alle tue sorelle, ognuna con i propri gusti e i propri colori, scegliere per loro è facile perché so bene come staranno con certi abbinamenti...ma tu, tu come sarai?
In queste due settimane che ci separano ho ancora tante cose da finire e chissà se riuscirò a farle tutte come vorrei...
Ormai cerco di immaginarmi questa nuova vita che ci sta correndo incontro e se da una parte mi godo le ultime dormite, l'infinità di tempo libero a mia disposizione, le chiacchiere tranquille a bordo piscina, dall'altra non vedo l'ora di incrociare i tuoi occhietti, di annusare la tua pelle delicata, di vedere le coccole che vi scambierete tra sorelle....
Mia piccola fagottina ormai siamo agli sgoccioli, tu ti muovi sempre più a fatica in questa grande pancia e io qui fuori arranco ogni giorno di più, le tue sorelle stanno perdendo la pazienza e papà ad ogni mia telefonata balza su' insospettito...
Ormai manca poco piccoletta, io la valigia l ho fatta...e tu, ti stai attrezzando?
martedì 12 luglio 2016
Count down, acquisti pazzi e sorbetti al melone
Ormai siamo quasi alla fine della 36a settimana, io sono in pieno count down e, anche questa volta, mi ritrovo a desiderare di abolire il nono mese di gravidanza con la schiena che urla a giorni alterni, le caviglie a salsiccia, gli addominali diventati un ricordo lontano e l'andatura dell'orso Yoghi.
Le bimbe posano su di me sguardi tra lo stupito e il rassegnato, ormai hanno capito che "la mamma non ce la fa" e in queste primi dieci giorni di congedo dal lavoro, in cui passiamo giornate intere tutte tre insieme appassionatamente si sono comportate benissimo, aiutandomi con la spesa, giocando tranquille per pomeriggi interi e apprezzando i miei sforzi di portarle in giro o di invitare le amiche a casa.
Il weekend è stato animato dalla fine dei lavori in terrazzo, dall'acquisto pazzo di una piscinetta che si è rivelata più grossa di quel che immaginavamo, dalle compere per la scuola di Marghe che fortunatamente ha rinunciato allo zaino con "gli occhi dolci" ovvero un sobrio ed elegante zaino fuxia e rosa tuttotempestatodicuori e sberluccichi su cui campeggiava una faccia dagli occhi-ovviamente- a cuore.
La macchina del gelato ci ha regalato il primo sorbetto al melone, i ghiaccioli si riproducono nel nostro freezer e io cerco di stare lontana dalle vaschette di gelato per evitare impennate disastrose della bilancia proprio ora che sono alla fine.
Le mie public relations procedono alla grande cercando di approfittare degli ultimi momenti di calma prima del tuffo nell'apnea della vita con un neonato.
Insomma, questo luglio sta scorrendo piano piano, tra la mia impazienza e le tante cose ancora da sistemare (la valigia dell'ospedale ad esempio?), le bimbe sono tranquille e spero che tutto questo non sia il preludio di un temporale; io mi àncoro al mio ottimismo e mi autoconvinco che no, sarà un'estate fantastica anche se faticosa e ci ritroveremo a settembre ancora più felici di adesso...
Le bimbe posano su di me sguardi tra lo stupito e il rassegnato, ormai hanno capito che "la mamma non ce la fa" e in queste primi dieci giorni di congedo dal lavoro, in cui passiamo giornate intere tutte tre insieme appassionatamente si sono comportate benissimo, aiutandomi con la spesa, giocando tranquille per pomeriggi interi e apprezzando i miei sforzi di portarle in giro o di invitare le amiche a casa.
Il weekend è stato animato dalla fine dei lavori in terrazzo, dall'acquisto pazzo di una piscinetta che si è rivelata più grossa di quel che immaginavamo, dalle compere per la scuola di Marghe che fortunatamente ha rinunciato allo zaino con "gli occhi dolci" ovvero un sobrio ed elegante zaino fuxia e rosa tuttotempestatodicuori e sberluccichi su cui campeggiava una faccia dagli occhi-ovviamente- a cuore.
La macchina del gelato ci ha regalato il primo sorbetto al melone, i ghiaccioli si riproducono nel nostro freezer e io cerco di stare lontana dalle vaschette di gelato per evitare impennate disastrose della bilancia proprio ora che sono alla fine.
Le mie public relations procedono alla grande cercando di approfittare degli ultimi momenti di calma prima del tuffo nell'apnea della vita con un neonato.
Insomma, questo luglio sta scorrendo piano piano, tra la mia impazienza e le tante cose ancora da sistemare (la valigia dell'ospedale ad esempio?), le bimbe sono tranquille e spero che tutto questo non sia il preludio di un temporale; io mi àncoro al mio ottimismo e mi autoconvinco che no, sarà un'estate fantastica anche se faticosa e ci ritroveremo a settembre ancora più felici di adesso...
mercoledì 6 luglio 2016
Ti auguro
Ti auguro di aprire molte volte i tuoi occhietti e vedere le facce sorridenti delle tue sorelle
Ti auguro carezze delicate, abbracci stretti, sguardi stupiti, pernacchie sulla pancia
Ti auguro bagnetti pieni di schizzi e paperelle
Ti auguro di muovere i tuoi primi passi aiutata più da loro che da noi
Ti auguro risate complici e cristalline
Ti auguro coccole tra le loro braccia alle tue cadute
Ti auguro corse, pedalate, altalene lanciate verso il cielo, passeggiate in mezzo ai fiori, tuffi nell'acqua più pulita, mani dentro al pongo, costruzioni di lego altissime, bambole in fila da pettinare, storie colorate da leggere, adesivi da attaccare, canzoncine da cantare a squarciagola in macchina, travestimenti da indossare, puzzle da completare.
Ti auguro che tutto questo tu lo possa vivere insieme a loro, litigando e facendo subito pace, tirandovi i capelli e poi perdonandovi immediatamente, come fanno loro due adesso.
Ti auguro di addormentarti qualche volta nei loro letti
Ti auguro di continuare a sentire quel legame speciale che già adesso ti fa agitare nella mia pancia ogni volta che loro -e solo loro- ti parlano o ti toccano.
Ti auguro di inserirti presto nei loro sguardi, nelle loro risate, nelle loro paroline sussurrate alle nostre spalle, nelle loro manine strette, nei loro abbracci irruenti.
Te lo auguro ma so che sarà così.
Ti stiamo aspettando piccolina nostra.
Ti auguro carezze delicate, abbracci stretti, sguardi stupiti, pernacchie sulla pancia
Ti auguro bagnetti pieni di schizzi e paperelle
Ti auguro di muovere i tuoi primi passi aiutata più da loro che da noi
Ti auguro risate complici e cristalline
Ti auguro coccole tra le loro braccia alle tue cadute
Ti auguro corse, pedalate, altalene lanciate verso il cielo, passeggiate in mezzo ai fiori, tuffi nell'acqua più pulita, mani dentro al pongo, costruzioni di lego altissime, bambole in fila da pettinare, storie colorate da leggere, adesivi da attaccare, canzoncine da cantare a squarciagola in macchina, travestimenti da indossare, puzzle da completare.
Ti auguro che tutto questo tu lo possa vivere insieme a loro, litigando e facendo subito pace, tirandovi i capelli e poi perdonandovi immediatamente, come fanno loro due adesso.
Ti auguro di addormentarti qualche volta nei loro letti
Ti auguro di continuare a sentire quel legame speciale che già adesso ti fa agitare nella mia pancia ogni volta che loro -e solo loro- ti parlano o ti toccano.
Ti auguro di inserirti presto nei loro sguardi, nelle loro risate, nelle loro paroline sussurrate alle nostre spalle, nelle loro manine strette, nei loro abbracci irruenti.
Te lo auguro ma so che sarà così.
Ti stiamo aspettando piccolina nostra.
mercoledì 29 giugno 2016
Da semino a Margherita
Eri piccola piccola quando sei entrata in questo asilo, piccola ma non sola perché tua sorella, come sempre, ti aveva preceduta e da quel giorno, tutte le mattine, ti ha fatto compagnia per i primi minuti in classe.
Hai conquistato da subito l'uso del vasino, hai sfoggiato la tua parlantina dal basso dei tuoi due anni.
Hai mostrato il carattere litigando a modo tuo con la maestra S. e, dopo una giornata di reciproca indifferenza hai capito che il capo era lei e da quel momento siete diventate amiche.
Dopo la sezione primavera sei approdata nei verdi dove la maestra A. ha liberato la vostra fantasia, dove hai imparato tante cose più o meno monelle, dove hai sviluppato la tua anima da principessa vanitosa e sei diventata comare delle tue amiche A., G. e S. impegnate a disegnare spose, gioielli, sirenette e a concupire ignari bambini con cui avete fatto e disfatto matrimoni che Eliana Monti con la sua agenzia vi fa un baffo.
Siamo arrivate alla fine e dopo uno spettacolo interminabile che ha messo a dura prova la mia panza ripiena e una gita in mezzo agli asini e ai maiali eccoti qui, una bimba di quasi sei anni, che continua a ribadire la sua avversione per la scuola ma che ci tiene a fare anche lei i compiti delle vacanze.
Uscire dopo 5 anni da quell'asilo mi ha fatto venire un po' di magone perché ora siete entrambe lanciate verso la scuola e gli anni correranno in fretta.
Mi sono consolata pensando che tra due anni rientrero' di nuovo da quella porta con vostra sorella e chissà questa volta come sarà ....
Stamattina dormivi raggomitolata, con la mano sotto la guancia come quando avevi pochi mesi..
Quando tornerò a casa mi accoglierai con il tuo sorriso sdentato e verrai ad accoccolarti sulla pancia, chiedendomi se Mati ha dato calcetti.
Ti auguro di mantenerti ancora così, solare e tenera, allegra e monella come sei ora....continua a crescere piccolo fiorellino mio!
Hai conquistato da subito l'uso del vasino, hai sfoggiato la tua parlantina dal basso dei tuoi due anni.
Hai mostrato il carattere litigando a modo tuo con la maestra S. e, dopo una giornata di reciproca indifferenza hai capito che il capo era lei e da quel momento siete diventate amiche.
Dopo la sezione primavera sei approdata nei verdi dove la maestra A. ha liberato la vostra fantasia, dove hai imparato tante cose più o meno monelle, dove hai sviluppato la tua anima da principessa vanitosa e sei diventata comare delle tue amiche A., G. e S. impegnate a disegnare spose, gioielli, sirenette e a concupire ignari bambini con cui avete fatto e disfatto matrimoni che Eliana Monti con la sua agenzia vi fa un baffo.
Siamo arrivate alla fine e dopo uno spettacolo interminabile che ha messo a dura prova la mia panza ripiena e una gita in mezzo agli asini e ai maiali eccoti qui, una bimba di quasi sei anni, che continua a ribadire la sua avversione per la scuola ma che ci tiene a fare anche lei i compiti delle vacanze.
Uscire dopo 5 anni da quell'asilo mi ha fatto venire un po' di magone perché ora siete entrambe lanciate verso la scuola e gli anni correranno in fretta.
Mi sono consolata pensando che tra due anni rientrero' di nuovo da quella porta con vostra sorella e chissà questa volta come sarà ....
Stamattina dormivi raggomitolata, con la mano sotto la guancia come quando avevi pochi mesi..
Quando tornerò a casa mi accoglierai con il tuo sorriso sdentato e verrai ad accoccolarti sulla pancia, chiedendomi se Mati ha dato calcetti.
Ti auguro di mantenerti ancora così, solare e tenera, allegra e monella come sei ora....continua a crescere piccolo fiorellino mio!
giovedì 23 giugno 2016
San Giovanni
San Giovanni, un giorno di festa per la nostra città, i fuochi, le ciliegie, il caldo.
San Giovanni, il tuo onomastico.
Ogni anno venivamo a trovarti e ci accoglievi felice con la tua granita, al limone per i piccoli e al caffè per i grandi.
Noi ci tuffavamo dentro quei piccoli wafer e forse è da lì che è nata la mia passione per loro...
Ricordi di giochi sul tuo lungo balcone, di nascondini in quella casa grande, di chiacchiere e liti tra te e tua sorella, la mia nonna, che si è sempre sentita più saggia per "ben" 4 anni di differenza d'età.
Ricordi lontani, come lontano mi sembra quel San Giovanni di due anni fa quando la tua voce impastata e sofferente mi sorprese al telefono. Quell' anno, per la prima volta da che ne avessi memoria, ti eri dimenticata gli auguri per il compleanno e per l'anniversario, proprio tu che non sbagliavo mai una ricorrenza e ci chiamavi sempre puntuale e allegra.
Non lo sapevamo ma da quel giorno sarebbe passato solo un mese e poco più prima che te ne andassi.
Da quel giorno il pensiero di te mi raggiunge spesso, ora che ogni mattina la tua caffettiera sbuffa e ci sveglia con il suo profumo, ora che tutti i miei fiori sono sulle tue fioriere di ferro battuto, ora che il tuo sorriso con la lingua tra i denti a volte mi raggiunge...
Domani è il tuo onomastico e tanti di noi si ricorderanno di te.
Io ti immagino come in quella pubblicità, in paradiso mentre prepari a tutti la tua granita.
San Giovanni, il tuo onomastico.
Ogni anno venivamo a trovarti e ci accoglievi felice con la tua granita, al limone per i piccoli e al caffè per i grandi.
Noi ci tuffavamo dentro quei piccoli wafer e forse è da lì che è nata la mia passione per loro...
Ricordi di giochi sul tuo lungo balcone, di nascondini in quella casa grande, di chiacchiere e liti tra te e tua sorella, la mia nonna, che si è sempre sentita più saggia per "ben" 4 anni di differenza d'età.
Ricordi lontani, come lontano mi sembra quel San Giovanni di due anni fa quando la tua voce impastata e sofferente mi sorprese al telefono. Quell' anno, per la prima volta da che ne avessi memoria, ti eri dimenticata gli auguri per il compleanno e per l'anniversario, proprio tu che non sbagliavo mai una ricorrenza e ci chiamavi sempre puntuale e allegra.
Non lo sapevamo ma da quel giorno sarebbe passato solo un mese e poco più prima che te ne andassi.
Da quel giorno il pensiero di te mi raggiunge spesso, ora che ogni mattina la tua caffettiera sbuffa e ci sveglia con il suo profumo, ora che tutti i miei fiori sono sulle tue fioriere di ferro battuto, ora che il tuo sorriso con la lingua tra i denti a volte mi raggiunge...
Domani è il tuo onomastico e tanti di noi si ricorderanno di te.
Io ti immagino come in quella pubblicità, in paradiso mentre prepari a tutti la tua granita.
venerdì 17 giugno 2016
Pillole di Marghe
Ride bene chi ride ultimo
Al supermercato, Marghe osserva il banco della macelleria e i conigli confezionati. Dopo un attento studio anatomico nota che sull'etichetta è disegnato un coniglietto sorridente.
"Cosa avrà mai da ridere quel coniglio li, non sa che poi fa questa fine?"
Mamma sognatrice, figlia approfittatrice
"Ma quando dovrò comprare il vestito da sposa lo sceglierò io o tu?"
"Devi sceglierlo tu, Marghe, così prendi quello che ti piace di più, non è giusto che te lo scelga la mamma!"
"Ah. Ma tu verrai lo stesso nel negozio con me?"
"Ma certo, se tu mi vorrai io verrò, così magari posso dirti se ti sta bene, no?"
"Si, si, voglio che andiamo insieme..."
-Mamma intenerita al pensiero che la figlia ci tenga alla sua presenza in questo momento così importante-
"...sennò chi lo paga il vestito? io non li ho i soldi, devi venire tu così usi i tuoi!"
-Ecco-
Omissione di soccorso
"Certo che la dottoressa pelouche non mi sembra così brava: quando uno si fa male invece che curarlo subito si mette a cantare una canzoncina!"
Cose che capitano a lei
"Io non so proprio come mai ma quando vado in giro tutti mi guardano così, con quella faccia come a dirmi quanto sono bella!"
Al supermercato, Marghe osserva il banco della macelleria e i conigli confezionati. Dopo un attento studio anatomico nota che sull'etichetta è disegnato un coniglietto sorridente.
"Cosa avrà mai da ridere quel coniglio li, non sa che poi fa questa fine?"
Mamma sognatrice, figlia approfittatrice
"Ma quando dovrò comprare il vestito da sposa lo sceglierò io o tu?"
"Devi sceglierlo tu, Marghe, così prendi quello che ti piace di più, non è giusto che te lo scelga la mamma!"
"Ah. Ma tu verrai lo stesso nel negozio con me?"
"Ma certo, se tu mi vorrai io verrò, così magari posso dirti se ti sta bene, no?"
"Si, si, voglio che andiamo insieme..."
-Mamma intenerita al pensiero che la figlia ci tenga alla sua presenza in questo momento così importante-
"...sennò chi lo paga il vestito? io non li ho i soldi, devi venire tu così usi i tuoi!"
-Ecco-
Omissione di soccorso
"Certo che la dottoressa pelouche non mi sembra così brava: quando uno si fa male invece che curarlo subito si mette a cantare una canzoncina!"
Cose che capitano a lei
"Io non so proprio come mai ma quando vado in giro tutti mi guardano così, con quella faccia come a dirmi quanto sono bella!"
domenica 12 giugno 2016
La nostra piccola cuoca
Siamo entrati nella tua classe e tu eri lì, dritta, fiera, le mani dietro la schiena e il cappello da cuoca in testa. La panzotta in avanti a mostrare il grembiulino di carta e quegli occhi così felici che si sono illuminati in un modo che forse non avevamo mai visto.
Voi, i grandi dell'asilo, eravate tutti intorno ad un tavolone apparecchiato su cui stavano in mostra i piattini composti da voi, con cartacrespa, colla e colori.
Dopo hai ballato e cantato, hai ricevuto il tuo diploma a lungo sospirato anche se la sera prima mi hai detto di non essere emozionata "tanto io a scuola non ci voglio andare! "
Anche questa volta l'emozione e il pensiero si quanto sei cresciuta da quando sei entrata lì mi ha fatto inumidire un po' gli occhi...per fortuna ora ho la scusa degli ormoni!
Piccola Marghe mia, quest'anno hai patito la lontananza di tua sorella e forse la notizia del nuovo arrivo ha contribuito a certi momenti di smarrimento... Hai però imparato a consolarti da sola e a camminare con le tue gambe, hai cambiato fidanzato, ti sei sposata con tanto di velo e bouquet e hai partorito innumerevoli bambolotti tra la cucinetta e la camera assistita dalle tue migliori amiche.
Sei entrata in questo asilo e avevi appena due anni, sorridevi sempre e chiacchieravi di continuo...ora stai abbandonando le sembianze di bimba piccola e ti stai trasformando anche tu in una bambina alta e dalle gambette svelte e snodate.
Spero che questo cambiamento all'orizzonte non spenga i tuoi occhi sorridenti ma sia una nuova occasione di crescere insieme, piccolo grande fiorellino mio.
Voi, i grandi dell'asilo, eravate tutti intorno ad un tavolone apparecchiato su cui stavano in mostra i piattini composti da voi, con cartacrespa, colla e colori.
Dopo hai ballato e cantato, hai ricevuto il tuo diploma a lungo sospirato anche se la sera prima mi hai detto di non essere emozionata "tanto io a scuola non ci voglio andare! "
Anche questa volta l'emozione e il pensiero si quanto sei cresciuta da quando sei entrata lì mi ha fatto inumidire un po' gli occhi...per fortuna ora ho la scusa degli ormoni!
Piccola Marghe mia, quest'anno hai patito la lontananza di tua sorella e forse la notizia del nuovo arrivo ha contribuito a certi momenti di smarrimento... Hai però imparato a consolarti da sola e a camminare con le tue gambe, hai cambiato fidanzato, ti sei sposata con tanto di velo e bouquet e hai partorito innumerevoli bambolotti tra la cucinetta e la camera assistita dalle tue migliori amiche.
Sei entrata in questo asilo e avevi appena due anni, sorridevi sempre e chiacchieravi di continuo...ora stai abbandonando le sembianze di bimba piccola e ti stai trasformando anche tu in una bambina alta e dalle gambette svelte e snodate.
Spero che questo cambiamento all'orizzonte non spenga i tuoi occhi sorridenti ma sia una nuova occasione di crescere insieme, piccolo grande fiorellino mio.
mercoledì 8 giugno 2016
Ultimo giorno di prima
Il primo giorno avevi un vestito blu a pallini bianchi, correvi impaziente verso la scuola e iniziavi felice la tua avventura con tanti nuovi amici.
L'anno è volato, tu ti sei trasformata da timida e paurosa ad una bambina che fa ridere i suoi compagni e saluta tutti quelli che incontra. Abbiamo avuto alti e bassi, i compiti ci hanno fatto litigare molte molte volte, hai imparato tante parole in inglese, ora leggi i tuoi topolini assorta e concentrata, lasciandoti sfuggire qualche risata qua e là, soprattutto quando Pippo dice qualcosa di strano...
Stamattina avevi un vestito a righe e sei uscita mano nella mano con papà raccontandogli qualcosa tranquilla e sorridente mentre io ti guardavo dalla finestra.
Anche questa volta sei riuscita a sorprendermi mia grande forte bimba, ora puoi goderti il tuo meritato riposo!
L'anno è volato, tu ti sei trasformata da timida e paurosa ad una bambina che fa ridere i suoi compagni e saluta tutti quelli che incontra. Abbiamo avuto alti e bassi, i compiti ci hanno fatto litigare molte molte volte, hai imparato tante parole in inglese, ora leggi i tuoi topolini assorta e concentrata, lasciandoti sfuggire qualche risata qua e là, soprattutto quando Pippo dice qualcosa di strano...
Stamattina avevi un vestito a righe e sei uscita mano nella mano con papà raccontandogli qualcosa tranquilla e sorridente mentre io ti guardavo dalla finestra.
Anche questa volta sei riuscita a sorprendermi mia grande forte bimba, ora puoi goderti il tuo meritato riposo!
lunedì 30 maggio 2016
30 maggio
Svegliarsi senza ricordarsi che il giorno è proprio oggi
Tanti bacini dalla sua bimba grande
Messaggi continui a tutte le ore
Un fiore finto messo sul tavolo "perchè così pensi a noi e ti sembra che siamo qui"
Un caffè e un pasticcino nel bar della piazza con una persona speciale
La gioia dei primi lamponi che stanno maturando su in terrazzo
Le solite ordinarie faccende ascoltando la radio
Una dedica che ti fa commuovere mentre mangi insalata e pomodori
I sorrisi delle tue piccole quando le vai a prendere per iniziare la maratona della piscina del lunedì
Potenza di Facebook
Una visita veloce ad una amica
Una cena normale e silenziosamente allegra
Telefonate piene di ciattellameti con la mamma
34 anni, due figlie, una pancia ripiena, tante persone che mi vogliono bene.
Tanti ma tanti auguri a me!
Tanti bacini dalla sua bimba grande
Messaggi continui a tutte le ore
Un fiore finto messo sul tavolo "perchè così pensi a noi e ti sembra che siamo qui"
Un caffè e un pasticcino nel bar della piazza con una persona speciale
La gioia dei primi lamponi che stanno maturando su in terrazzo
Le solite ordinarie faccende ascoltando la radio
Una dedica che ti fa commuovere mentre mangi insalata e pomodori
I sorrisi delle tue piccole quando le vai a prendere per iniziare la maratona della piscina del lunedì
Potenza di Facebook
Una visita veloce ad una amica
Una cena normale e silenziosamente allegra
Telefonate piene di ciattellameti con la mamma
34 anni, due figlie, una pancia ripiena, tante persone che mi vogliono bene.
Tanti ma tanti auguri a me!
venerdì 20 maggio 2016
Risvegli
"Mamma, se tu mi parli io non riesco a svegliarmi!"
"Ah si? E cosa dovrei fare allora per farti alzare da questo letto?"
"Io ho bisogno di coccole, solo così posso aprire gli occhi!"
"Ah si? E cosa dovrei fare allora per farti alzare da questo letto?"
"Io ho bisogno di coccole, solo così posso aprire gli occhi!"
martedì 17 maggio 2016
In fattoria con la prima A
La tua maestra -degna erede della maestra M. dell'asilo in fatto di severità e disciplina- aveva dato istruzioni dettagliate per questa gita: presentarsi davanti alla scuola alle 8,30 non prima nè dopo, mettere nello zaino un ricambio costitutito da pantaloni della tuta, jeans e kway, portarsi il pranzo al sacco ma non troppo abbondante.
Siamo partiti puntualissimi ed è bastato uscire un po' dalla
città per ritrovarsi in mezzo al verde, ai fiori, ai cinguettii e all’odore
forte degli animali: ci hanno accolto tre asinelli albini con i loro musi
rotondi e il canto di qualche gallo ben nascosto.
Poi è arrivato Alfredo, un omone con i capelli scompigliati
e gli occhiali sulla fronte, che ha tenuto a bada tutti noi, cercando di
mantenere l’attenzione e l’ordine, bacchettando chi faceva domande fuori luogo, che fosse un grande o un bambino...indistintamente.
Hai avvicinato una mucca come mai ti era capitato, hai accarezzato il pelo degli asini, ci siamo infilate in una stalla piena di vitelli, pecore e agnellini. Ti sei fatta coraggio e hai munto una capretta, poi siamo uscite e abbiamo ammirato tanti piccoli maialini che correvano come schegge impazzite sul prato.
Hai corso, saltato, gridato, sudato e riso con i tuoi compagni, hai mangiato di gusto su una coperta rossa, addentato con golosità le fragole della tua amica C. e i biscotti di E.
Nel pomeriggio hai seguito con occhi attenti la spiegazione sul formaggio e hai preparato una ricottina da portare come trofeo a casa.
Nel viaggio di ritorno hai parlato di cose buffe con il tuo buffo amico cinese G. e, arrivata a casa, dopo una doccia, ti sei rilassata sul letto leggendo per l'ennesima volta la stessa storia di Topolino.
Io mi sono goduta la giornata di sole cercando di mantenere la distanza e osservarti in questa nuova veste di bambina alla fine della prima elementare: sei cambiata tanto in questo anno anche se a volte la timidezza ti blocca ancora, facendoti scomparire nella folla.
Sei cresciuta e non solo in altezza, anche se resti lo scheletrino di sempre: sei sempre attenta e partecipe ma sono felice di vedere quella leggerezza e serenità che ti permettono di vivere ancora da bimba tutto quello che ti capita addosso.
lunedì 9 maggio 2016
Leoncina guerriera
Se tutto andrà come dovrebbe sarai una leoncina: determinata, forte e coraggiosa come il nome che abbiamo scelto per te.
D'altra parte dovrai trovare il tuo posto in questa famiglia, tra una sorellona grande, giudiziosa e studiosa e una sorella mediana a cui piace stare sotto i riflettori...non riesco proprio ad immaginare come potrai essere, loro sono già così diverse e complementari che mi chiedo come possa esistere un terzo carattere ancora differente.
Per ora ti limiti a dimenarti quasi ininterrottamente, svegliandomi di notte e minando la resistenza della mia vescica di giorno; rispondendo a modo tuo alle carezze delle tue sorelle e muovendoti misteriosa senza farci capire se ti sei già messa a testa in giù o ancora vaghi libera e ribelle per la mia pancia.
Di sicuro ho capito che gradisci il formaggio e il cioccolato perchè a questi assaggi seguono evoluzioni gioiose...con buona pace della bilancia che ogni settimana mi attende beffarda e snocciola impietosa il suo verdetto. Anche questa volta la guerra è allo sfinimento ma la mia resistenza è strenua: so che ce la farò a rimanere nei limiti della decenza per non scivolare nelle tentazioni e nei rimorsi come fu la prima volta per Marta.
Oggi ho iniziato a guardare quelle piccole tutine e presto dovrò inziare a preparati qualcosa sul serio e,si te lo prometto, avrai anche tu qualcosa di nuovo, non solamente vestitini di terza mano!
L'attesa inizia a pesare a tutti quanti, le tue sorelline danno cenni di impazienza e anche io non vedo l'ora di scoprire come sarai, a chi assomiglierai....per ora mi limito a guardare con nostalgia le loro foto cercando di immaginarti come un bellissimo ibrido, forse più piccola, o più cicciottela, spero dormigliona, prego tranquilla.
Cara forte guerriera, piccola Matilde...qui siamo ancora in alto mare con i preparativi ma i pensieri sono già tutti per te!
D'altra parte dovrai trovare il tuo posto in questa famiglia, tra una sorellona grande, giudiziosa e studiosa e una sorella mediana a cui piace stare sotto i riflettori...non riesco proprio ad immaginare come potrai essere, loro sono già così diverse e complementari che mi chiedo come possa esistere un terzo carattere ancora differente.
Per ora ti limiti a dimenarti quasi ininterrottamente, svegliandomi di notte e minando la resistenza della mia vescica di giorno; rispondendo a modo tuo alle carezze delle tue sorelle e muovendoti misteriosa senza farci capire se ti sei già messa a testa in giù o ancora vaghi libera e ribelle per la mia pancia.
Di sicuro ho capito che gradisci il formaggio e il cioccolato perchè a questi assaggi seguono evoluzioni gioiose...con buona pace della bilancia che ogni settimana mi attende beffarda e snocciola impietosa il suo verdetto. Anche questa volta la guerra è allo sfinimento ma la mia resistenza è strenua: so che ce la farò a rimanere nei limiti della decenza per non scivolare nelle tentazioni e nei rimorsi come fu la prima volta per Marta.
Oggi ho iniziato a guardare quelle piccole tutine e presto dovrò inziare a preparati qualcosa sul serio e,si te lo prometto, avrai anche tu qualcosa di nuovo, non solamente vestitini di terza mano!
L'attesa inizia a pesare a tutti quanti, le tue sorelline danno cenni di impazienza e anche io non vedo l'ora di scoprire come sarai, a chi assomiglierai....per ora mi limito a guardare con nostalgia le loro foto cercando di immaginarti come un bellissimo ibrido, forse più piccola, o più cicciottela, spero dormigliona, prego tranquilla.
Cara forte guerriera, piccola Matilde...qui siamo ancora in alto mare con i preparativi ma i pensieri sono già tutti per te!
mercoledì 27 aprile 2016
La prima volta che vidi Parigi
La prima volta che vidi Parigi avevo quasi 19 anni, ero ottusamente innamorata -non ricambiata, ovvio- del mio compagno di banco, avevo passato una notte quasi insonne su una scomoda cuccetta del treno per approdare poi in un pessimo zozzo albergo.
Quella volta ero in gita scolastica, l'unica di cinque anni di liceo, la prima esperienza all' estero: tutto mi sembrava bello e affascinante, nonostante il freddo, la fame patita, la stanchezza, il mio cuore continuamente spezzato...
Tornai dimagrita di 2kg ma con in valigia delle bellissime New balance nuove che durarono svariati anni in ricordo dei loro primi passi sul suolo Parigino.
La seconda volta fu dodici anni dopo, un marito e due fiorellini al seguito...la mia antipatia per i francesi aveva dovuto fare qualche passo indietro per inseguire un fratello ormai internazionale e stabilmente ambientato proprio lì....
Quella volta ritornai bambina tra le carte da gioco e il labirinto di siepi nel mondo di Alice, ritrovai il sapore dei croissant caldi da riempire di marmellata, scoprii nuovi, puzzolenti formaggi e coloratissimi mercati pieni di frutta e verdure mai viste.
La terza volta che vidi Parigi ho giurato che ci tornerò solo negli unici tre mesi di clima compatibile con la mia freddolosita', ho trasportato la mia pancia ripiena qua e là, ho guidato sfidando le precedenze e le rotonde, mi sono stupita per un albergo davvero pulito, ho conquistato la ciccia profumata del mio piccolo parigino, mi sono sciolta ai suoi sorrisi e dentro i suoi occhietti rotondi...
Quella volta ritornai bambina tra le carte da gioco e il labirinto di siepi nel mondo di Alice, ritrovai il sapore dei croissant caldi da riempire di marmellata, scoprii nuovi, puzzolenti formaggi e coloratissimi mercati pieni di frutta e verdure mai viste.
La terza volta che vidi Parigi ho giurato che ci tornerò solo negli unici tre mesi di clima compatibile con la mia freddolosita', ho trasportato la mia pancia ripiena qua e là, ho guidato sfidando le precedenze e le rotonde, mi sono stupita per un albergo davvero pulito, ho conquistato la ciccia profumata del mio piccolo parigino, mi sono sciolta ai suoi sorrisi e dentro i suoi occhietti rotondi...
mercoledì 20 aprile 2016
Aprile dolce partire
Fare le valigie mi mette sempre di buon umore anche se le preparo all' ultimo momento rischiando di lasciare a casa qualcosa di fondamentale.
Il conto alla rovescia è arrivato a meno 25 ore e ci aspetta una toccata in costa azzurra e un voletto fino a Parigi.
Lì ritroveremo 7kg di ciccia e sorrisi, 7kg di nipotino da coccolare, strizzare e sbaciucchiare a profusione, finalmente soli, senza doverlo dividere con nessuno...
Spero di trovare tre giorni di sole, di tranquillità e riposo, tre giorni di chiacchiere serie e di discorsi insensati come solo con un fratello puoi fare, tre giorni di normalità che purtroppo la distanza non ci permette ormai più di gustare.
Stiamo arrivando, zii parigini...il silenzio ha le ore contate!!!
Il conto alla rovescia è arrivato a meno 25 ore e ci aspetta una toccata in costa azzurra e un voletto fino a Parigi.
Lì ritroveremo 7kg di ciccia e sorrisi, 7kg di nipotino da coccolare, strizzare e sbaciucchiare a profusione, finalmente soli, senza doverlo dividere con nessuno...
Spero di trovare tre giorni di sole, di tranquillità e riposo, tre giorni di chiacchiere serie e di discorsi insensati come solo con un fratello puoi fare, tre giorni di normalità che purtroppo la distanza non ci permette ormai più di gustare.
Stiamo arrivando, zii parigini...il silenzio ha le ore contate!!!
sabato 16 aprile 2016
Five weeks
In queste ultime cinque settimane:
Ha macinato km in macchina, trasformandosi in una automobilista insofferente
Ha sbagliato, ripetuto, corretto, raddrizzato parcheggi
Ha riso da sola sentendo la sua radio preferita
Ha ascoltato a tutto volume Wonderwall ricordando la sua adolescenza complicata e leggera insieme
Ha sviluppato un certo razzismo nei confronti dei motociclisti che sorpassano da tutti i lati, dei pedoni che hanno quel brutto vizio di attraversare in continuazione, dei Suv che invadono rotonde e corsie solo perchè sono grossi....delle donne al volante.
Lei esclusa, ovviamente.
Ma non solo:
Si è riposata per ben tre quarti d'ora sul divano a metà giornata senza fare proprio niente
Ha invocato ogni giorno la presenza dell'ascensore
Ha fatto la spesa a rate tracinando la sua panza e le buste su e giù per le scale
Ha fatto suonare innumerevoli promemoria
Ha tenuto public relations più del solito
Si è fatta violenza per prendere autobus per poche fermate
Ha fatto punture ogni giorno sul povero braccio del suo povero marito zoppo
Ha fatto ripetere poesie piene di fiori a Marta nel tragitto casa/scuola proprio come faceva il suo papà con lei quando era piccola
Ha apprezzato immensamente quell'aiuto del suo gigante buono ora costretto in poltrona.
Quell'aiuto a volte non proprio come lo vorrebbe lei, a volte troppo lento, a volte troppo rapido, a volte troppo disordinato o troppo pignolo...
Quell'aiuto che, come tutte le cose importanti quando mancano, si riscoprono fondamentali e sottovalutate.
Ha macinato km in macchina, trasformandosi in una automobilista insofferente
Ha sbagliato, ripetuto, corretto, raddrizzato parcheggi
Ha riso da sola sentendo la sua radio preferita
Ha ascoltato a tutto volume Wonderwall ricordando la sua adolescenza complicata e leggera insieme
Ha sviluppato un certo razzismo nei confronti dei motociclisti che sorpassano da tutti i lati, dei pedoni che hanno quel brutto vizio di attraversare in continuazione, dei Suv che invadono rotonde e corsie solo perchè sono grossi....delle donne al volante.
Lei esclusa, ovviamente.
Ma non solo:
Si è riposata per ben tre quarti d'ora sul divano a metà giornata senza fare proprio niente
Ha invocato ogni giorno la presenza dell'ascensore
Ha fatto la spesa a rate tracinando la sua panza e le buste su e giù per le scale
Ha fatto suonare innumerevoli promemoria
Ha tenuto public relations più del solito
Si è fatta violenza per prendere autobus per poche fermate
Ha fatto punture ogni giorno sul povero braccio del suo povero marito zoppo
Ha fatto ripetere poesie piene di fiori a Marta nel tragitto casa/scuola proprio come faceva il suo papà con lei quando era piccola
Ha apprezzato immensamente quell'aiuto del suo gigante buono ora costretto in poltrona.
Quell'aiuto a volte non proprio come lo vorrebbe lei, a volte troppo lento, a volte troppo rapido, a volte troppo disordinato o troppo pignolo...
Quell'aiuto che, come tutte le cose importanti quando mancano, si riscoprono fondamentali e sottovalutate.
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lunedì 11 aprile 2016
Piccola emme
Ehi, piccola emme che ancora dormi qui dentro, che ancora non hai iniziato il tuo balletto di piedini sulla mia vescica, che ogni giorno ti assicuri che io mi ricordi di te muovendoti senza sosta.
Al corso preparto un tuo amico, terzo pure lui ha pensato che fosse più divertente nascere in casa, tra gli odori dei suoi fratelli, sul lettone di mamma e papà..ecco per favore tu non giocarmi questi scherzi e sappi che alla tua mamma piace fare le cose belle ordinate e programmate, quindi va bene se nasci in fretta però dammi il tempo di arrivare in ospedale!
Ecco, se poi tu volessi nascere anche dieci, quindici giorni prima sarebbe proprio il massimo così poi ti portiamo tra le mucche e i cavallini e ci togliamo dal caldo che farà qui.
Piccola emme mia, erediterai vestiti di terza mano, dovrai farti spazio a gomitate in questa famiglia, imparerai la pazienza e la dolcezza dalla tua sorella più grande mentre la più piccola ti coccolera' con i suoi morbidi bacini e di sicuro ti insegnerà a parlare.
Piccola mia, ieri sera io e papà abbiano spulciato ancora una volta tutti i nomi con la emme, decisi a darti finalmente un' identità.
Purtroppo la fumata nera si è alzata di nuovo dal nostro comignolo e per ora sei ancora semplicemente una piccola, agitata, amata, minuscola emme.
Al corso preparto un tuo amico, terzo pure lui ha pensato che fosse più divertente nascere in casa, tra gli odori dei suoi fratelli, sul lettone di mamma e papà..ecco per favore tu non giocarmi questi scherzi e sappi che alla tua mamma piace fare le cose belle ordinate e programmate, quindi va bene se nasci in fretta però dammi il tempo di arrivare in ospedale!
Ecco, se poi tu volessi nascere anche dieci, quindici giorni prima sarebbe proprio il massimo così poi ti portiamo tra le mucche e i cavallini e ci togliamo dal caldo che farà qui.
Piccola emme mia, erediterai vestiti di terza mano, dovrai farti spazio a gomitate in questa famiglia, imparerai la pazienza e la dolcezza dalla tua sorella più grande mentre la più piccola ti coccolera' con i suoi morbidi bacini e di sicuro ti insegnerà a parlare.
Piccola mia, ieri sera io e papà abbiano spulciato ancora una volta tutti i nomi con la emme, decisi a darti finalmente un' identità.
Purtroppo la fumata nera si è alzata di nuovo dal nostro comignolo e per ora sei ancora semplicemente una piccola, agitata, amata, minuscola emme.
giovedì 31 marzo 2016
E ora come me lo spiega?
"Signora guardi, qui in mezzo non c'è proprio niente!"
"Povero marco"
"Pover' uomo"
"Scappa ad Honolulu"
"Fingiti morto"
"Ma io volevo un fratellino, sempre femmine.... Che noia! "
"Mamma la chiamiamo Rosetta? Rosina? Allora Mela così è un nome con la M"
Ebbene si... Arriva una fagottina femmina.
Al di là delle battute sul povero padre, sul mutuo che faremo per comprare gli assorbenti e sulla collezione di lupare che appenderemo in corridoio come inequivocabile monito ai futuri fidanzati....
...vorrei solo chiarire con la nonna del mio amico quella faccenda sul sedere grosso.
"Povero marco"
"Pover' uomo"
"Scappa ad Honolulu"
"Fingiti morto"
"Ma io volevo un fratellino, sempre femmine.... Che noia! "
"Mamma la chiamiamo Rosetta? Rosina? Allora Mela così è un nome con la M"
Ebbene si... Arriva una fagottina femmina.
Al di là delle battute sul povero padre, sul mutuo che faremo per comprare gli assorbenti e sulla collezione di lupare che appenderemo in corridoio come inequivocabile monito ai futuri fidanzati....
...vorrei solo chiarire con la nonna del mio amico quella faccenda sul sedere grosso.
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giovedì 24 marzo 2016
Piccolina finchè tu vorrai
Buongiorno morbida bambina mia,
dal risveglio lento e silenzioso, che ti fai coccolare dal primo momento in cui apri gli occhi, che chiedi subito di tua sorella e ti perdi negli abbracci grandi di papà.
Buongiorno piccola mia,
che disegni per pomeriggi interi e i tuoi soggetti sono solo principesse, regine, tacchi, collane e gente mezza nuda al mare.
Buongiorno fiorellino
che ti stai abituando all'idea di questo fratellino in pancia e ti informi, lo tocchi, gli parli, lo fai ballare cantando delle canzoncine sconclusionate.
Ieri sera mi hai fatta sdraiare sul divano per sentire i suoi calcetti e nei tuoi occhi ho visto per la prima volta la gioia di averne sentiti ben cinque, tutti rivolti a te, come risposta ai tuoi non troppo discreti incoraggiamenti.
Poi ti sei un po' rabbuiata e mi hai chiesto se i bimbi nella pancia possono morire e io non sapevo cosa fosse meglio raccontarti....ma poi ti ho detto la verità e tu ti sei presto scrollata questa ombra dicendo "bhè, speriamo che lui però non vada in cielo" e hai continuato a chiamarlo gioiosa...
L' altro giorno meditavi sul fatto che poi non sarai la più piccola della famiglia ma diventerai per sempre una "mezzana" come all'asilo....bhe, per me sarai sempre la nostra piccolina....almeno finchè tu lo vorrai.
dal risveglio lento e silenzioso, che ti fai coccolare dal primo momento in cui apri gli occhi, che chiedi subito di tua sorella e ti perdi negli abbracci grandi di papà.
Buongiorno piccola mia,
che disegni per pomeriggi interi e i tuoi soggetti sono solo principesse, regine, tacchi, collane e gente mezza nuda al mare.
Buongiorno fiorellino
che ti stai abituando all'idea di questo fratellino in pancia e ti informi, lo tocchi, gli parli, lo fai ballare cantando delle canzoncine sconclusionate.
Ieri sera mi hai fatta sdraiare sul divano per sentire i suoi calcetti e nei tuoi occhi ho visto per la prima volta la gioia di averne sentiti ben cinque, tutti rivolti a te, come risposta ai tuoi non troppo discreti incoraggiamenti.
Poi ti sei un po' rabbuiata e mi hai chiesto se i bimbi nella pancia possono morire e io non sapevo cosa fosse meglio raccontarti....ma poi ti ho detto la verità e tu ti sei presto scrollata questa ombra dicendo "bhè, speriamo che lui però non vada in cielo" e hai continuato a chiamarlo gioiosa...
L' altro giorno meditavi sul fatto che poi non sarai la più piccola della famiglia ma diventerai per sempre una "mezzana" come all'asilo....bhe, per me sarai sempre la nostra piccolina....almeno finchè tu lo vorrai.
giovedì 17 marzo 2016
Fagiolino senza nome
Fagiolino ancora innominato e -ahimè- asessuato, te ne stai tranquillo nella mia panza che piano piano lievita.
Rotoli mattina e sera tirandomi dei calcetti discreti, anzi come direbbe la tua sorellina Margherita, "belicati" che mi fanno ricordare che ci sei e ci ascolti, partecipi a modo tuo al frullatore delle nostre giornate senza sosta e alla sera protesti perché spesso mi sono stancata troppo e tu giustamente non ne puoi più di essere rimbalzato qua e là
Fagiolino senza nome ieri abbiamo iniziato il corso preparto in mezzo a tante pance più panzute di me ed è stato bello scoprire che non sono l'unica matta ad essermi infilata in questa tri-avventura ma sono in degna compagnia.
Tra meno di due settimane finalmente ti rivedremo e forse a quel punto avrai anche il tuo nome, la gente intorno a noi smetterà di fare le macumbe affinché tu sia un maschio (che a noi una terza femmina va benissimo) e io capirò se posso svuotare le scatole piene di tutine rosa e far spazio per quelle azzurre o se, per la terza volta, mettere in moto la lavatrice e mettere in pista tutto il minuscolo guardaroba delle tue sorelline .
Fagiolino senza nome qui fuori aspettiamo di vedere quanto sei cresciuto visto che l'unica tua ecografia è di tanto tempo fa, quando eri solo una pallotta cicciosa con quattro protuberanze che lasciavano intuire braccia e gambe...
Ora stai buono ancora lì al calduccio e non ti spaventare: quelle vocine esagitate sono le tue sorelle che ogni giorno si accertano che tu le riconosca, dicendoti frasi mielose attraverso l'ombelico!!!
Rotoli mattina e sera tirandomi dei calcetti discreti, anzi come direbbe la tua sorellina Margherita, "belicati" che mi fanno ricordare che ci sei e ci ascolti, partecipi a modo tuo al frullatore delle nostre giornate senza sosta e alla sera protesti perché spesso mi sono stancata troppo e tu giustamente non ne puoi più di essere rimbalzato qua e là
Fagiolino senza nome ieri abbiamo iniziato il corso preparto in mezzo a tante pance più panzute di me ed è stato bello scoprire che non sono l'unica matta ad essermi infilata in questa tri-avventura ma sono in degna compagnia.
Tra meno di due settimane finalmente ti rivedremo e forse a quel punto avrai anche il tuo nome, la gente intorno a noi smetterà di fare le macumbe affinché tu sia un maschio (che a noi una terza femmina va benissimo) e io capirò se posso svuotare le scatole piene di tutine rosa e far spazio per quelle azzurre o se, per la terza volta, mettere in moto la lavatrice e mettere in pista tutto il minuscolo guardaroba delle tue sorelline .
Fagiolino senza nome qui fuori aspettiamo di vedere quanto sei cresciuto visto che l'unica tua ecografia è di tanto tempo fa, quando eri solo una pallotta cicciosa con quattro protuberanze che lasciavano intuire braccia e gambe...
Ora stai buono ancora lì al calduccio e non ti spaventare: quelle vocine esagitate sono le tue sorelle che ogni giorno si accertano che tu le riconosca, dicendoti frasi mielose attraverso l'ombelico!!!
sabato 12 marzo 2016
La primavera, la pancia e lo zoppo
Si è fatta preannunciare nelle ultime mattine, quando aprendo le finestre respiravo quell'aria diversa.
Quando salendo all'asilo per mano con Marghe sentivamo gli uccellini cinguettare "nell'asilo degli uccellini", quando in strada il sole mi sembrava di nuovo bello caldo e nel pomeriggio la luce aveva iniziato ad allontanare l'ombra delle cinque...
La primavera sta arrivando dopo quest'ultima coda di freddo e pioggia: ogni giorno pregusto come sarà viverla in questa nuova casa, che profumi ci porterà, che colori ci regaleranno gli alberi qui intorno, che cinguettii nuovi impareremo ad aspettare dalla finestra.
Inranto la pancia cresce e tutto si dimena, presto sapremo se le sorelline saranno accontentate nel loro desiderio di un fratellino e tra poco potranno sentire i suoi movimenti.
Il mio ingegnere ha pensato bene di rompersi una caviglia e così abbiamo collezionato anche questa esperienza che chissà come si svolgerà nei prossimi mesi...
Gli zii parigini arriveranno prestissimo, Pasqua è alle porte e le nostre settimane sono sempre molto piene.
Come al solito, qui non ci sia nnoia mai.
Quando salendo all'asilo per mano con Marghe sentivamo gli uccellini cinguettare "nell'asilo degli uccellini", quando in strada il sole mi sembrava di nuovo bello caldo e nel pomeriggio la luce aveva iniziato ad allontanare l'ombra delle cinque...
La primavera sta arrivando dopo quest'ultima coda di freddo e pioggia: ogni giorno pregusto come sarà viverla in questa nuova casa, che profumi ci porterà, che colori ci regaleranno gli alberi qui intorno, che cinguettii nuovi impareremo ad aspettare dalla finestra.
Inranto la pancia cresce e tutto si dimena, presto sapremo se le sorelline saranno accontentate nel loro desiderio di un fratellino e tra poco potranno sentire i suoi movimenti.
Il mio ingegnere ha pensato bene di rompersi una caviglia e così abbiamo collezionato anche questa esperienza che chissà come si svolgerà nei prossimi mesi...
Gli zii parigini arriveranno prestissimo, Pasqua è alle porte e le nostre settimane sono sempre molto piene.
Come al solito, qui non ci sia nnoia mai.
domenica 6 marzo 2016
Delicatissima
Lei, la donna del sud, che a 80 anni suonati sfoggia capellini e rossetti accesi, che ti tratta come sua nipote dandoti però del lei, che ha fatto la guerra e la fame, che ancora viaggia in varie parti del mondo per andare trovare i parenti sparsi e ritrovare la sua radice.
Lei che quindi si sente autorizzata -dall'età e dall'esperienza- a snocciolare perle di saggezza popolare come dogmi indiscutibili, certezze inoppugnabili, verità incontrovertibili.
Lei che già sette anni fa, alla vigilia del tuo primo parto, ci tenne a spazzare ogni tuo dubbio: "è bello ma è do-lo-ro-si-ssimo!" appoggiando la sua mano inanellata sulla tua prospiciente protuberanza e scandendo le sillabe con gli occhi sgranati fissi nei tuoi.
Lei che ieri, alla vista della nuova rotondità, non ha potuto frenarsi dal fare una nuova, scientifica diagnosi:
"Ma lei aspetta di nuovo? E sa già se è maschio?"
"Ehm veramente ancora dobbiamo scoprirlo!"
"Allora si giri, si giri...mi faccia un po' vedere....Eh si, è maschio. I maschi fanno venire il sedere bello grosso!!!"
Delicatissima.
Lei che quindi si sente autorizzata -dall'età e dall'esperienza- a snocciolare perle di saggezza popolare come dogmi indiscutibili, certezze inoppugnabili, verità incontrovertibili.
Lei che già sette anni fa, alla vigilia del tuo primo parto, ci tenne a spazzare ogni tuo dubbio: "è bello ma è do-lo-ro-si-ssimo!" appoggiando la sua mano inanellata sulla tua prospiciente protuberanza e scandendo le sillabe con gli occhi sgranati fissi nei tuoi.
Lei che ieri, alla vista della nuova rotondità, non ha potuto frenarsi dal fare una nuova, scientifica diagnosi:
"Ma lei aspetta di nuovo? E sa già se è maschio?"
"Ehm veramente ancora dobbiamo scoprirlo!"
"Allora si giri, si giri...mi faccia un po' vedere....Eh si, è maschio. I maschi fanno venire il sedere bello grosso!!!"
Delicatissima.
domenica 28 febbraio 2016
7 anni e un giorno
7 anni e un giorno, oggi.
7 anni e due feste, ieri: una al mattino, del tuo compagno nato proprio come te e l'altra al pomeriggio, qui a casa, con le tue amiche...7 pure loro.
7 anni e una sorella che ti abbraccia e dice: "oggi sono proprio felice perché è il tuo compleanno" ..e sapeste quanto lo sono io di sentirvi parlare così!
7 anni da quel pomeriggio in cui sei nata ed eri piccola e bellissima.
7 anni sono passati ed ora hai tante di quelle sfaccettature che a volte è difficile starti dietro; ora sei così grande in ogni senso che ti vorrei ringraziare ogni giorno per quello che ci fai vivere, anche quando mi prendi come parafulmine perché dai nostri "litigi" ne esco un po' cambiata e ogni volta imparo qualcosa di te.
7 anni e tra poco sarai una super sorella maggiore, dovendo accudire anche un piccolo nuovo fagottino.
Buon compleanno mia grande e bellissima bambina.
7 anni e due feste, ieri: una al mattino, del tuo compagno nato proprio come te e l'altra al pomeriggio, qui a casa, con le tue amiche...7 pure loro.
7 anni e una sorella che ti abbraccia e dice: "oggi sono proprio felice perché è il tuo compleanno" ..e sapeste quanto lo sono io di sentirvi parlare così!
7 anni da quel pomeriggio in cui sei nata ed eri piccola e bellissima.
7 anni sono passati ed ora hai tante di quelle sfaccettature che a volte è difficile starti dietro; ora sei così grande in ogni senso che ti vorrei ringraziare ogni giorno per quello che ci fai vivere, anche quando mi prendi come parafulmine perché dai nostri "litigi" ne esco un po' cambiata e ogni volta imparo qualcosa di te.
7 anni e tra poco sarai una super sorella maggiore, dovendo accudire anche un piccolo nuovo fagottino.
Buon compleanno mia grande e bellissima bambina.
mercoledì 24 febbraio 2016
Mettiamo le mani avanti
"Io vorrei che in pancia ci fosse un maschietto perchè nel nostro bagno delle femmine siamo già in tre mentre nel bagno dei maschi ci va solo papà: se nasce una sorellina il nostro bagno diventa troppo affollato."
"Mamma te lo dico: finchè il piccolo si sveglia di notte ve lo tenete di là perchè io e Marghe poi dobbiamo andare a scuola!"
"Io vi aiuto a cambiare il pannolino però solo quando fa la pipì! Quello con la cacca glielo togli tu!"
"Mamma te lo dico: finchè il piccolo si sveglia di notte ve lo tenete di là perchè io e Marghe poi dobbiamo andare a scuola!"
"Io vi aiuto a cambiare il pannolino però solo quando fa la pipì! Quello con la cacca glielo togli tu!"
domenica 21 febbraio 2016
Aggiungi un posto a tavola
C'era una volta...un giorno..ehm...una sera di metà Gennaio
una famiglia riunita per la cena. A dirla tutta la cena era ancora in preparazione e quella volta, oltre ai soliti quattro posti apparecchiati ce n'era uno in più.
Osservando più attentamente però si notava che quelle posate erano delle posatine da bambini piccoli e, accanto al piatto, c'era un bavaglino.
Le bambine giocavano incuranti di tutto ciò, anzi a dirla tutta non se n'erano neanche accorte.
Iniziò allora un dialogo surreale tra mamma e papà:
"Cosa dici? aspettiamo ancora? Si sta facendo tardi!"
"Eh si, qui la pasta è quasi pronta...se non arriva subito scuoce tutto!"
"Ma si, mangiamo...anche perchè credo che bisognerà aspettarlo ancora per molto tempo...mesi, direi!"
Le bimbe continuavano a giocare, senza rendersi conto di questo scambio complice di battute e di sguardi.
Allora la mamma decise di radunarle sul divano e di chiarire i fatti.
Iniziò a parlare di quest'ospite che tardava e chiese se avevano capito chi potesse essere.
Risposte confuse e anche un po' scocciate dal ritardo.
Allora cambiò tattica, raccontò di regali di Natale che arrivano ma subito non si vedono, di attese lunghe fino all'estate, di bambini che si nascondono, di sorprese per tutta la famiglia.
Occhi sgranati, "questa è pazza", "va bhè ma io c'ho fame"
Allora decise di mostrare loro una foto...un'ecografia di quel fagiolino che bisognava attendere così a lungo.
E lì....lì...loro non capirono ancora di chi fosse quel bambino, dove fosse e sopratutto noi cosa c'entravamo con tutta questa faccenda.
Insomma, alla fine mamma e papà dovettero raccontare con chiarezza chi era arrivato e dove fosse: da quel momento sono state tutte carezze e bacini sulla pancia, domande strampalate "stanotte ha dormito?" , "oggi ha pianto?", "ma adesso gli cresce anche l'altra gamba?", "ora sarà grande come un mandarino?", "ma quand'è che ti viene la panciona?"
Le sorelline hanno raccontato a tutto il quartiere dal giorno successivo che loro hanno un fratello in pancia e ora se ne vanno felici ed emozionate aspettando che arrivi questa estate!!!
una famiglia riunita per la cena. A dirla tutta la cena era ancora in preparazione e quella volta, oltre ai soliti quattro posti apparecchiati ce n'era uno in più.
Osservando più attentamente però si notava che quelle posate erano delle posatine da bambini piccoli e, accanto al piatto, c'era un bavaglino.
Le bambine giocavano incuranti di tutto ciò, anzi a dirla tutta non se n'erano neanche accorte.
Iniziò allora un dialogo surreale tra mamma e papà:
"Cosa dici? aspettiamo ancora? Si sta facendo tardi!"
"Eh si, qui la pasta è quasi pronta...se non arriva subito scuoce tutto!"
"Ma si, mangiamo...anche perchè credo che bisognerà aspettarlo ancora per molto tempo...mesi, direi!"
Le bimbe continuavano a giocare, senza rendersi conto di questo scambio complice di battute e di sguardi.
Allora la mamma decise di radunarle sul divano e di chiarire i fatti.
Iniziò a parlare di quest'ospite che tardava e chiese se avevano capito chi potesse essere.
Risposte confuse e anche un po' scocciate dal ritardo.
Allora cambiò tattica, raccontò di regali di Natale che arrivano ma subito non si vedono, di attese lunghe fino all'estate, di bambini che si nascondono, di sorprese per tutta la famiglia.
Occhi sgranati, "questa è pazza", "va bhè ma io c'ho fame"
Allora decise di mostrare loro una foto...un'ecografia di quel fagiolino che bisognava attendere così a lungo.
E lì....lì...loro non capirono ancora di chi fosse quel bambino, dove fosse e sopratutto noi cosa c'entravamo con tutta questa faccenda.
Insomma, alla fine mamma e papà dovettero raccontare con chiarezza chi era arrivato e dove fosse: da quel momento sono state tutte carezze e bacini sulla pancia, domande strampalate "stanotte ha dormito?" , "oggi ha pianto?", "ma adesso gli cresce anche l'altra gamba?", "ora sarà grande come un mandarino?", "ma quand'è che ti viene la panciona?"
Le sorelline hanno raccontato a tutto il quartiere dal giorno successivo che loro hanno un fratello in pancia e ora se ne vanno felici ed emozionate aspettando che arrivi questa estate!!!
lunedì 15 febbraio 2016
Ci sei sempre stato
Fin da quando i nostri erano solo discorsi nebulosi da fidanzati, fin da quando immaginavamo come sarebbe stato avervi, come sareste stati assortiti, quando sareste arrivati.
C'eri fin da quando ci stavamo riprendendo dalla fatica della prima esperienza, che poi povera Marta è stata una bimba bravissima, solo che la prima volta ti stronca, ti stravolge, ti sfianca e solo dopo, ripensando a tutto, ti accorgi di quanto sei stata ottusa a voler fare tutto in quel modo, quando bastava essere un po' meno esigenti con se stesse.
C'eri anche dopo Marghe anche se, devo confessarlo, per qualche mese ti avevo cancellato e l'idea di te sembrava una montagna insormontabile, un' impresa impossibile per quelle poche forze rimaste.
Ma in fondo ci sei sempre stato, alla sera quando entravo nella loro cameretta e mi immaginavo un sospiro in più, in macchina quando, voltandomi per controllare se dormissero, quel posto vuoto lì in mezzo stonava così tanto. C'eri a tavola, sia quando eravamo stretti stretti nella casa vecchia sia adesso in questo tavolone grande.
Eri nei nostri pensieri quando sceglievamo gli oggetti da mettere nella loro cameretta, quando andavamo a vedere decine di appartamenti in cui mancava sempre quella stanza in più, quando mettevo via scatoloni di vestiti delle bimbe perchè.."non si sa mai"
Eri in mezzo a noi tra le risate nel lettone, nelle passeggiate in montagna, sei stato un pensiero fisso quando i nostri più cari amici ci precedevano in questa "pazzia" e io guardavo felice e speranzosa pensando al momento in cui sarebbe successo anche a noi.
La tua attesa è stata una lunga palestra per me che non so aspettare, che voglio programmare e ottenere tutto con i miei tempi.
Ma anche questa volta devo ammettere che forse solo adesso il tempo era maturo.
Ci sei sempre stato, nei miei pensieri e nel mio cuore.
Da tre mesi sei anche nella mia pancia, mio piccolo terzo fiorellino.
C'eri fin da quando ci stavamo riprendendo dalla fatica della prima esperienza, che poi povera Marta è stata una bimba bravissima, solo che la prima volta ti stronca, ti stravolge, ti sfianca e solo dopo, ripensando a tutto, ti accorgi di quanto sei stata ottusa a voler fare tutto in quel modo, quando bastava essere un po' meno esigenti con se stesse.
C'eri anche dopo Marghe anche se, devo confessarlo, per qualche mese ti avevo cancellato e l'idea di te sembrava una montagna insormontabile, un' impresa impossibile per quelle poche forze rimaste.
Ma in fondo ci sei sempre stato, alla sera quando entravo nella loro cameretta e mi immaginavo un sospiro in più, in macchina quando, voltandomi per controllare se dormissero, quel posto vuoto lì in mezzo stonava così tanto. C'eri a tavola, sia quando eravamo stretti stretti nella casa vecchia sia adesso in questo tavolone grande.
Eri nei nostri pensieri quando sceglievamo gli oggetti da mettere nella loro cameretta, quando andavamo a vedere decine di appartamenti in cui mancava sempre quella stanza in più, quando mettevo via scatoloni di vestiti delle bimbe perchè.."non si sa mai"
Eri in mezzo a noi tra le risate nel lettone, nelle passeggiate in montagna, sei stato un pensiero fisso quando i nostri più cari amici ci precedevano in questa "pazzia" e io guardavo felice e speranzosa pensando al momento in cui sarebbe successo anche a noi.
La tua attesa è stata una lunga palestra per me che non so aspettare, che voglio programmare e ottenere tutto con i miei tempi.
Ma anche questa volta devo ammettere che forse solo adesso il tempo era maturo.
Ci sei sempre stato, nei miei pensieri e nel mio cuore.
Da tre mesi sei anche nella mia pancia, mio piccolo terzo fiorellino.
martedì 9 febbraio 2016
Cerchi che si chiudono
Sono passati due anni da quella sera in cui, mettendo a letto Marta, una carezza e tre parole -"com'è bella" -rivolte alla sorella già addormentata, ti avevano fatto capire che forse forse i sensi di colpa potevano lasciare il posto alla gioia e allo stupore di star costruendo qualcosa di bello.
Due anni dopo le parti sono invertite, Marta stremata da una febbre che non le dà tregua precede sua sorella a letto. Marghe si avvicina piano, le dà un bacino leggero e con la mano le tocca la fronte: "sono dispiaciuta che Marta stia male, domani all'asilo penserò sempre a lei."
A volte i cerchi si chiudono.
E l'amore torna.
Due anni dopo le parti sono invertite, Marta stremata da una febbre che non le dà tregua precede sua sorella a letto. Marghe si avvicina piano, le dà un bacino leggero e con la mano le tocca la fronte: "sono dispiaciuta che Marta stia male, domani all'asilo penserò sempre a lei."
A volte i cerchi si chiudono.
E l'amore torna.
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Margherita,
Marta,
Quello che non voglio dimenticare,
Sorelle
domenica 31 gennaio 2016
Sincerità
Sabato mattina, mamma e bimbe vanno a scuola per iscrivere Marghe per il prossimo anno; Ci riceve Suor S., gentile e interessata alle bambine, parla con Marta della sua esperienza di questi primi mesi di elementari e alla fine si rivolge alla futura piccola alunna:
" Sai, io sono molto felice che il prossimo anno sarai in questa scuola! E tu? Ti piace venire a scuola?"
"No. Io voglio restare all'asilo!"
martedì 26 gennaio 2016
...And the story goes on...
Giorno 13:
"Mamma, adesso il mio fidanzato è F."
"Come? dopo tutti i pianti che hai fatto dietro A.! Ma A. lo sa che lo hai mollato? Gliel'hai detto?"
"Ehm...no!"
"Insomma Marghe, non si fa così, almeno devi avvertirlo prima di metterti con un altro, povero A.!"
"Va bè, va bè, domani glielo dico!"
Intanto Marta, con aria di sufficienza borbotta: "Eh, io lo sapevo che finiva così, un giorno uno, un giorno l'altro...tanto io ho deciso che mi innamoro a 18 anni, non prima!"
"Marghe, almeno mi dici come mai hai cambiato idea?"
"Perchè A. fa i rutti a tavola, invece F. se li tiene nella gola!"
"Mamma, adesso il mio fidanzato è F."
"Come? dopo tutti i pianti che hai fatto dietro A.! Ma A. lo sa che lo hai mollato? Gliel'hai detto?"
"Ehm...no!"
"Insomma Marghe, non si fa così, almeno devi avvertirlo prima di metterti con un altro, povero A.!"
"Va bè, va bè, domani glielo dico!"
Intanto Marta, con aria di sufficienza borbotta: "Eh, io lo sapevo che finiva così, un giorno uno, un giorno l'altro...tanto io ho deciso che mi innamoro a 18 anni, non prima!"
"Marghe, almeno mi dici come mai hai cambiato idea?"
"Perchè A. fa i rutti a tavola, invece F. se li tiene nella gola!"
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quando la mamma sclera,
Sorelle
venerdì 22 gennaio 2016
Se il buongiorno si vede dal mattino...
Giorno 1: la rivelazione
"Mamma, sai che io e A. siamo fidanzati?"
"Ah, si Marghe? E com'è A.? Gentile? Ti tratta bene?"
"Si, si certo!"
Giorno 4: una valle di lacrime
"Mamma è tutto il giorno che sono triste: oggi stavo giocando con i Lego insieme ad A. e gli ho chiesto se era vero che siamo fidanzati... Lui mi ha detto: no, io sposo la G.!"
-pianto disperato, singhiozzi a profusione-
"Io non ci voglio più andare all asilo, perché non mi vuole più!!!"
"Dai, non fare così, ne troverai un altro più simpatico e bravo!"
"No! No! A me piace solo lui, non voglio nessun altro!"
(-ehm ma io ste cose le dicevo a 15 anni!!!-)
Giorno 9: the happy end
"Oggi sono felicissima! A. Mi ha detto che lascia le sue 12 fidanzate e sposa me!"
-ecco marghe, non so se essere più felice o preoccupata!!!-
"Mamma, sai che io e A. siamo fidanzati?"
"Ah, si Marghe? E com'è A.? Gentile? Ti tratta bene?"
"Si, si certo!"
Giorno 4: una valle di lacrime
"Mamma è tutto il giorno che sono triste: oggi stavo giocando con i Lego insieme ad A. e gli ho chiesto se era vero che siamo fidanzati... Lui mi ha detto: no, io sposo la G.!"
-pianto disperato, singhiozzi a profusione-
"Io non ci voglio più andare all asilo, perché non mi vuole più!!!"
"Dai, non fare così, ne troverai un altro più simpatico e bravo!"
"No! No! A me piace solo lui, non voglio nessun altro!"
(-ehm ma io ste cose le dicevo a 15 anni!!!-)
Giorno 9: the happy end
"Oggi sono felicissima! A. Mi ha detto che lascia le sue 12 fidanzate e sposa me!"
-ecco marghe, non so se essere più felice o preoccupata!!!-
domenica 17 gennaio 2016
Marghe, oggi.
Per me sei sempre piccolina ma la verità è che anche tu stai crescendo tanto e ci stupisci con i tuoi racconti e le tue logiche.
Quest' anno all' asilo vesti perfettamente i panni della grande, fai comunella con le altre tue amiche da cui hai imparato parole come "sexy" o "sei adorabile" e hai adottato la piccola O. come tua mascotte preferita a cui insegni a mangiare, a pronunciare bene le parole e che difendi dalle sberle del vostro compagno S.
All' inizio di quest' anno hai accusato la mancanza di tua sorella ma ora ti stai riprendendo, quella malinconia che si impossessava di te d' improvviso ti ha abbandonata e questo penso ti abbia fatta crescere ancora.
Come Marta passi le tue giornate a cantare le canzoni dello zecchino d' oro e hai deciso che il prossimo anno ci vuoi andare pure tu; a natale hai ricevuto un tutù da ballerina di frozen ed è inutile dire quanto il mio cuore si sia sciolto a vederti così e immaginarti su un palco tra le note di qualche musica classica..
Oggi pomeriggio hai pattinato sul lungomare incurante della gente, dei cani, dei bambini..sfrecciavi con quelle gambette che piano piano si allungano e dopo ogni caduta (e sono state davvero tante) ti rialzavi con il sorriso, pronta a ripartire.
Oggi sei così, grintosa e allegra, malinconica e coccolona, mangi quintali di frutta e ti piace far schizzare in bocca il succo dei pomodorini, vorresti solo pizza Margherita ma con soprai wurstel o il prosciutto e non riusciamo a farti capire che quelle pizze non si chiamano Margherita!
Oggi ancora mi abbracci e mi dici piano che starai sempre con me e non te ne andrai mai... E io vorrei fartelo firmare ma temo che tra una decina d' anni te ne pentiresti..
Cara Marghe resta forte e tenera, allegra e capace di stupirti sempre, come fai ora che in fondo sei ancora la mia piccolina.
Quest' anno all' asilo vesti perfettamente i panni della grande, fai comunella con le altre tue amiche da cui hai imparato parole come "sexy" o "sei adorabile" e hai adottato la piccola O. come tua mascotte preferita a cui insegni a mangiare, a pronunciare bene le parole e che difendi dalle sberle del vostro compagno S.
All' inizio di quest' anno hai accusato la mancanza di tua sorella ma ora ti stai riprendendo, quella malinconia che si impossessava di te d' improvviso ti ha abbandonata e questo penso ti abbia fatta crescere ancora.
Come Marta passi le tue giornate a cantare le canzoni dello zecchino d' oro e hai deciso che il prossimo anno ci vuoi andare pure tu; a natale hai ricevuto un tutù da ballerina di frozen ed è inutile dire quanto il mio cuore si sia sciolto a vederti così e immaginarti su un palco tra le note di qualche musica classica..
Oggi pomeriggio hai pattinato sul lungomare incurante della gente, dei cani, dei bambini..sfrecciavi con quelle gambette che piano piano si allungano e dopo ogni caduta (e sono state davvero tante) ti rialzavi con il sorriso, pronta a ripartire.
Oggi sei così, grintosa e allegra, malinconica e coccolona, mangi quintali di frutta e ti piace far schizzare in bocca il succo dei pomodorini, vorresti solo pizza Margherita ma con soprai wurstel o il prosciutto e non riusciamo a farti capire che quelle pizze non si chiamano Margherita!
Oggi ancora mi abbracci e mi dici piano che starai sempre con me e non te ne andrai mai... E io vorrei fartelo firmare ma temo che tra una decina d' anni te ne pentiresti..
Cara Marghe resta forte e tenera, allegra e capace di stupirti sempre, come fai ora che in fondo sei ancora la mia piccolina.
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Margherita,
Quello che non voglio dimenticare
lunedì 11 gennaio 2016
Marta, oggi.
Se ti penso, nella mia testa sei sempre uguale; cambi, cresci, ma sei sempre tu, le tue reazioni a volte esagerate a volte tranquille sono le stesse che avevi da piccola.
Sei una certezza, sei la mia piccola roccia salda su cui fermarsi a riposare un po', a fare due chiacchiere prima di rimettersi in cammino.
Ecco, a pensarci bene qualcosa sta cambiando in te: la timidezza sta facendo spazio ad un nuovo sentimento che non mi sembra spavalderia ma è proprio il farsi coraggio e buttarsi nelle situazioni nuove, come una volta non facevi.
Ti ho saputa quindi perfettamente partecipe e coinvolta con tutti i tuoi nuovi compagni che all'uscita della scuola saluti felice, ti ho vista emozionata ma sicura in prima fila nello spettacolo di natale a muoverti con gli occhi fissi sulla maestra mentre la voce andava lontano e il sorriso si allagava sempre di più.
Come al solito mi sono immaginata chissà quali mostri in questa nuova avventura scolastica che tu hai prontamente spazzato via con un battito di ciglia sui tuoi occhioni grandi e curiosi.
Marta, oggi, mi sembri felice e desiderosa di remare sulla tua barchetta verso l'inesplorato, desiderosa di aprire le tue ali e volare verso le cose nuove; Non ho bisogno di tenerti dal filo come quei malinconici aquiloni della poesia...so che tu torni, che controlli dietro di te a che punto siamo rimasti, che ci vieni a cercare.
Come quella giornata sulla neve, in cui hai accettato che io passassi il mio tempo con Marghe per insegnarle a non rotolare giù a valanga, hai aspettato paziente il tuo turno di discesa insieme a me nella pista più difficile senza lamentarti, senza ingelosirti, come se sapessi che questa volta era giusto aspettare solitaria. E ci guardavi da lontano e da vicino, ci salutavi con il sorriso e con i guantoni pieni di neve, applaudevi tua sorella e canticchiavi tra le curve e gli incoraggiamenti di papà.
Andavi senza allontanarti troppo, ci tenevi sotto controllo, ti sei presa la tua libertà sapendo che questa implica anche l'impegno a mettere un limite ad essa.
Sei la mia bimba saggia e alta, golosa di melanzane grigliate, peperoni e gorgonzola, paziente, buffa ed elegante insieme, ami giocare a palla con i maschi e comunque con i bambini più grandi di te, ti piace leggere fianco a fianco con il tuo cugino L. e fare discorsi strani con il cugino P., sei appassionata dello zio parigino e la mastra d'inglese si sta facendo sempre più spazio nel tuo cuore.
Vola in alto con coraggio bimba mia, sono certa che sei capace di cose grandi!
Sei una certezza, sei la mia piccola roccia salda su cui fermarsi a riposare un po', a fare due chiacchiere prima di rimettersi in cammino.
Ecco, a pensarci bene qualcosa sta cambiando in te: la timidezza sta facendo spazio ad un nuovo sentimento che non mi sembra spavalderia ma è proprio il farsi coraggio e buttarsi nelle situazioni nuove, come una volta non facevi.
Ti ho saputa quindi perfettamente partecipe e coinvolta con tutti i tuoi nuovi compagni che all'uscita della scuola saluti felice, ti ho vista emozionata ma sicura in prima fila nello spettacolo di natale a muoverti con gli occhi fissi sulla maestra mentre la voce andava lontano e il sorriso si allagava sempre di più.
Come al solito mi sono immaginata chissà quali mostri in questa nuova avventura scolastica che tu hai prontamente spazzato via con un battito di ciglia sui tuoi occhioni grandi e curiosi.
Marta, oggi, mi sembri felice e desiderosa di remare sulla tua barchetta verso l'inesplorato, desiderosa di aprire le tue ali e volare verso le cose nuove; Non ho bisogno di tenerti dal filo come quei malinconici aquiloni della poesia...so che tu torni, che controlli dietro di te a che punto siamo rimasti, che ci vieni a cercare.
Come quella giornata sulla neve, in cui hai accettato che io passassi il mio tempo con Marghe per insegnarle a non rotolare giù a valanga, hai aspettato paziente il tuo turno di discesa insieme a me nella pista più difficile senza lamentarti, senza ingelosirti, come se sapessi che questa volta era giusto aspettare solitaria. E ci guardavi da lontano e da vicino, ci salutavi con il sorriso e con i guantoni pieni di neve, applaudevi tua sorella e canticchiavi tra le curve e gli incoraggiamenti di papà.
Andavi senza allontanarti troppo, ci tenevi sotto controllo, ti sei presa la tua libertà sapendo che questa implica anche l'impegno a mettere un limite ad essa.
Sei la mia bimba saggia e alta, golosa di melanzane grigliate, peperoni e gorgonzola, paziente, buffa ed elegante insieme, ami giocare a palla con i maschi e comunque con i bambini più grandi di te, ti piace leggere fianco a fianco con il tuo cugino L. e fare discorsi strani con il cugino P., sei appassionata dello zio parigino e la mastra d'inglese si sta facendo sempre più spazio nel tuo cuore.
Vola in alto con coraggio bimba mia, sono certa che sei capace di cose grandi!
martedì 5 gennaio 2016
Chi ben comincia...
Rare giornate di sole
Piste innevate su cui gridare dietro alla mia piccola sciatrice: "frenaaa!"
Un signore piovuto dal cielo che ci regala il suo skipass giornaliero senza volere niente in cambio
Sbandamenti lavorativi, decisioni difficili, scelte fatte insieme
Grosse dormite
Una giornata di stravizi delle bimbe con il loro papà mentre la mamma lavora
Consolidare nuove passioni: l'assaggio di puzzolentissimi formaggi di capra
I clienti che si rallegrano al sapermi ancora lì
Calze della befana da riempire
Un pranzo con la nonnabis che sta diventando una bella tradizione
Ricordi di recenti giornate trascorse con il mio pezzo di cuore parigino
Pensieri bellissimi e spaventosi
La solita incostante
Nuove scadenze a cui correre dietro perchè la noia non è il mio forte
Incredibili "coincidenze" che da qualche mese si allineano perfettamente nella mia vita
BEN ARRIVATO ANNO NUOVO!
Piste innevate su cui gridare dietro alla mia piccola sciatrice: "frenaaa!"
Un signore piovuto dal cielo che ci regala il suo skipass giornaliero senza volere niente in cambio
Sbandamenti lavorativi, decisioni difficili, scelte fatte insieme
Grosse dormite
Una giornata di stravizi delle bimbe con il loro papà mentre la mamma lavora
Consolidare nuove passioni: l'assaggio di puzzolentissimi formaggi di capra
I clienti che si rallegrano al sapermi ancora lì
Calze della befana da riempire
Un pranzo con la nonnabis che sta diventando una bella tradizione
Ricordi di recenti giornate trascorse con il mio pezzo di cuore parigino
Pensieri bellissimi e spaventosi
La solita incostante
Nuove scadenze a cui correre dietro perchè la noia non è il mio forte
Incredibili "coincidenze" che da qualche mese si allineano perfettamente nella mia vita
BEN ARRIVATO ANNO NUOVO!
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