La notte che sei nata, disobbedendo alle ostetriche, ti ho tenuta nel mio letto, stretta stretta a me, a godermi il tuo respiro leggero, il tuo odore di nuovo, la morbidezza della tua pelle.
Quella notte non sapevo che saresti diventata chiacchierona, piena di fantasia, vanitosa, regina delle public relations, coccolona e dall'umore mutevole, dalle passioni ardenti e fuggevoli.
Quest'anno la passione travolgente è stata la danza classica: ti sei esercitata, hai imparato tutti quei nomi in francese, hai tenuto testa alle tue compagne, tutte più esperte di te e alla fine ti sei esibita su quello stesso palco che io abbandonai 14 anni fa.
Esausta, sei tornata a casa a notte fonda e mi hai chiesto di stare un po'nel letto con te.
Ti sei addormentata vicina vicina a me, come quasi nove anni fa...solo che al posto di quel minuscolo fagotto rosa c'era una bambina con braccia e gambe lunghe, con il respiro più pesante e ancora qualche traccia di brillantini nei capelli, con tanti sogni e desideri nella testa...
Alla fine mi sono addormentata anche io, pensando a quante cose abbiamo vissuto insieme tra queste due notti nello stesso letto...e anche se a volte ti sgrido perché sei distratta, disordinata e sempre nel tuo mondo, sono molto fiera di te perché non ti demoralizzi mai, ti fai coraggio e ti butti a con entusiasmo in ogni cosa, stupendomi continuamente.
Sei davvero speciale, ballerina mia!
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