Ormai le settimane sembrano passare più in fretta, segno che questa nostra condizione sta diventando una routine, che ci stiamo adattando e stiamo apprezzando, nonostante i lati negativi, questo strano modo di vivere.
Le mie giornate iniziano presto perché in farmacia c'è sempre affollamento e le cose da fare si accumulano: così mi alzo prima di tutti e mi godo la colazione in solitaria, mi preparo in silenzio ed esco cercando di non svegliare nessuno.
Entro e sto una mezz'ora da sola a riordinare l'arretrato, poi una alla volta arrivano anche le altre... è strano come ci si saluta allegramente, felici di essere ancora tutte insieme.
Al mio ritorno a casa trovo le bimbe sempre impegnate in qualche gioco nuovo e durante il pranzo ripetono la lezione studiata al mattino o ci aggiornano sui compiti ancora da finire.
Al momento della frutta si accende la TV per il primo bollettino della giornata e per l'imperdibile meteo... ascoltato attentamente dalle bimbe per sapere se i giorni seguenti potranno andare in terrazzo o scendere nel piazzale davanti al portone per sgranchirsi le gambe.
Il pomeriggio vola sia che ci sia da tornare a lavorare sia che si resti a casa.
Alle 18,30 è il momento di capire come si è comportato il virus, è i momento dei grafici e delle statistiche, della speranza o della paura.
La fine della giornata scivola via con la preparazione della cena, i cartoni animati, la telefonata ai nonni e qualche film guardato insieme sul divano.
In casa c'è una atmosfera tranquilla e serena, ci stiamo godendo la compagnia e le nostre piccole abitudini. Credo che questi mesi rimarranno impressi nelle nostre menti per sempre, accompagnate sicuramente da un po'di angoscia per il futuro ma anche da un ricordo di famiglia che nessuna vacanza ci avrebbe potuto dare.
Nessun commento:
Posta un commento