venerdì 6 settembre 2013

Eventi significativi e altre meraviglie di fine estate

Tornati dalle vacanze possiamo segnalare alcuni eventi degni di nota:
1. Le bimbe giocano incessantemente dal mattino, ancora nel loro letto, fino alla sera quando al buio parlottano aspettando il sonno. Ho capito il concetto del gioco come un lavoro (M. Bernardi docuit): per loro è un'occupazione seria, fondamentale e molto impegnativa,alla quale si dedicano anima e corpo tutto il tempo.
2. Il gioco preferito è quello mamma-e-figlia e (per grazia divina!) Marta, la grande, ama fare sempre la mamma mentre Marghe si cala nel ruolo di piccina. Spero che l'idillio duri perchè ho vaghi ricordi di soprusi miei nei confronti di mio fratello costretto a fare il figlio, il postino, lo zio o qualunque altro personaggio eccetto il marito. Ma c'è anche chi (Marco, ultimo di cinque figli) aveva sempre la parte del cane...quindi forse a mio fratello non è andata poi così male!
3. L'estate ha portato una ventata di autonomia insperata quindi si vogliono svestire e vestire da sole, impiegando magari il doppio del tempo ma noi le lasciamo fare...
4. Per la prima volta dopo 5 anni sono partita senza ciucci, biberon, lettini, pannolini, passeggini, pappine, clisterini e altri fondamentali orpelli che se te li dimentichi sono guai...
5. Grazie al fatto di aver passato 3 settimane insieme ai nonni, io e Marco siamo usciti quasi tutte le sere dopo aver messo a nanna le piccole escursioniste, accumulando perciò un debito enorme con i nonni suddetti!
6. Abbiamo scoperto che un po' di TV se scelta bene può essere non solo un modo per stare un'oretta tranquilli ma anche un pretesto per imparare (grandi e piccole): così grazie al cartone dei dinosauri abbiamo acquisito una cultura da paleontologi imparando a dire termini quali "Proganochelidi".
In compenso non vogliono vedere l'ape maia per paura delle vespe...

mercoledì 28 agosto 2013

Ricordi estivi: vacanze al campo

Per sette anni le mie vacanze sono state scandite anche dal campo estivo, prima nei Lupetti e poi in Reparto.
Si dice che l'ultimo campo è sempre il più bello, forse sull'onda dell'entusiasmo per le emozioni vissute poco prima; Se devo però pensare al più bel campo devo dire che è stato il primo.
Ricordo ancora la paura e la malinconia che mi presero qualche giorno prima della partenza: con mia mamma sul poggiolo iniziai a piagnucolare. Lei mi disse, con mia grande sorpresa, che anche lei da piccola era stata ai campi ACR e che prima di partire era molto triste ma quando il campo era giunto all'ultimo giorno non sarebbe mai voluta venir via.
Non so se questa frase fosse vera comunque bastò per rincuorarmi (Anche la mamma che è graaande ha avuto paura?!?) così presi il quaderno di caccia e mi preparai una pagina al giorno da completare tipo diario e, in fondo, il conto alla rovescia per la fine del campo: successe proprio come alla mamma...una volta ambientata non sarei più voluta tornare a casa!
Di quell'esperienza ricordo le lacrime soffocate nel cuscino i primi giorni al canto serale dell'Ula Ula, il sostegno con mia cugina, anche lei alla prima esperienza fuori casa; Il nostro caposestiglia che, approfittando del fatto che noi eravamo "innamorate" di lui ci sfruttava facendoci lavare la sua gavetta e appioppandoci vari altri compiti che noi, con i cuoricini negli occhi, eseguivamo solerti..
Ricordo il vero terrore per il mio primo gioco notturno, il divertimento della giornata al contrario in cui si faceva colazione con riso e insalata di mozzarella e pomodori, e si proseguiva tutto al rovescio, prati enormi, scorpacciate di ciliegie, la scoperta del famigerato patatonno che se non l'hai mai mangiato non sei stato un bambino abbastanza felice, le Messe in mezzo ai campi, le sere fino a tardi intorno al fuoco...
Del reparto ricordo lo stupore, la fatica e la soddisfazione di vivere dieci giorni senza tutte le comodità a cui ero abituata (quando tornai a casa la prima volta feci un salto allo squillo del telefono..), la gioia di costruirsi un tavolo su cui mangiare e dei fornelli con cui cucinare; l'orrore di avere un bosco come bagno e un fiume ghiacciato come doccia; la stanchezza per il fatto di non fermarsi quasi mai, le angurie divorate, i nodi da imparare, gli impegni da rispettare, le olimpiadi, momento in assoluto da me preferito...
La missione di squadriglia in cui affrontavamo da sole una gita fino ad posto stabilito, cartina alla mano e...soldi nascosti dentro il reggiseno per comprare tutti quei paciughi che erano assolutamente vietati.
Signore gentili che ci aspettavano alla fine del sentiero per ospitarci in casa loro in cambio di qualche servizio e che ci ricoprivano di dolci e manicaretti; la sfida di dormire qualche notte all'addiaccio su un prato e imparare a riconoscere alcune costellazioni...

Non credo sarei in grado ora di affontare dieci giorni così, come facevo a 14 anni...ma sono state esperienze che, se non avessi fatto parte degli scout, non avrei mai vissuto.

mercoledì 21 agosto 2013

Picchi, castighi e lezioni da imparare

Un pomeriggio come tanti le bimbe giocano tranquille sul poggiolo...troppo tranquille.
Ad un certo punto le amabili chiacchiere si fanno concitate, il tono si alza e le canzoncine senza senso si trasformano in urlacci...
Scappa anche una sberla e la situazione richiede l'intervento di una mamma a caso...
"Ma si può sapere cosa succede?"
"Marta mi ha dato un picchio!!!"
"Si, l'ho picchiata oh!"
E se ne va in un'altra stanza.
La mamma la segue...
"E adesso mi metto un po' qui in castigo, oh!"
"Ah, bhe...se fai tutto da sola..."
Dopo pochi istanti arriva la sorellina:
"Dov'è Marta?"
"Si è messa li, in castigo!"
"Allora mi metto anche io un po' in castigo vicino a lei"

Due minuti dopo essersele date si ritrovano sedute vicine vicine, strette strette in un angolino a sfogliare insieme un giornalino di Cip e Ciop, parlottando come se non fosse mai successo nulla!

Un pomeriggio come tanti...mamma e papà hanno imparato una lezione.
E si sono fatti una bella risata!

domenica 18 agosto 2013

Belli e buoni

Tarda mattina, cammino in paese con le bimbe per mano.
"Mamma ho visto due cocchi! Ho visto due cocchi! Ho visto..."
(Un tantino insistente la ragazza)
"Ma chi sono i cocchi Marghe? Non ho capito!"
"Quelli! I cocchi!"
Il mio sguardo incuriosito si posa su due ragazzi di colore, che la piccola e sagace osservatrice ha definito "cocchi" ricordandosi dei vucumprà che l'anno scorso al mare giravano per la spiaggia urlando:" Cocco bello! Cocco buono!!!"

mercoledì 14 agosto 2013

Ricordi estivi: vacanze in famiglia

Le mie vacanze in famiglia hanno avuto sempre come scenario la montagna: Valle d'Aosta prima, Piemonte poi.
La famiglia è sempre stata un po' allargata poichè per molti anni ci portavamo la nonna che prendeva parte anche alle passeggiate e -ricordo buffissimo- pascolava per i prati con qualche foglia in bocca, qualche erba che conosceva solo lei e che giudicava tenera e saporita!
Spesso poi adottavamo anche mia cugina che ai tempi era ancora figlia unica: questa situazione in cui ci trovavamo in tre mi piaceva moltissimo ed è lì che il nostro rapporto è diventato così stretto, quasi da sorelle!
Di queste vacanze mi ricordo come, percorrendo la strada da casa al paese mio papà si divertisse a cantarmi delle canzoncine, in particolare quella del Re che piangeva e che con le sue lacrime bagnava il suo cavallo (ah, bè..si bè)..mentre la ascoltavo mi immaginavo un cavallo con il pelo e la criniera completamente zuppi, grondante di lacrime reali.
Ricordo come con mia cugina monopolizzassimo le altalene e creassimo code chilometriche di bambini che aspettavano la fine delle nostre chiacchiere e di come mio fratello avesse allertato tutto il vicinato urlando "sangue! sangue! Muoio Muoio!" per una sbucciatura un po' più seria del solito..
Ricordo le fragole con la panna preparate da una vicina per merenda , piatto tabù in casa nostra e golosissima scoperta; un cane orrendo e spaventoso che sbucava a sorpresa da un cespuglio e che fu soprannominato "porco-cane" per la sua evidente somiglianza ad un maiale;
La banda del paese che qualche mattina passava ad incantare noi bimbi tutti schierati su un muretto ad ascoltare..
Da più grandi le passeggiate in bici che allora sembravano lunghissime tanto da richiedere una sosta x la merenda e che oggi, rifacendole da adulti sono veramente brevi;
Le partite a ping pong, i tornei a carte con la nonna, le merende nel parco vicino a casa, le sere trascorse in paese a sospirare davanti ai "calci in culo" che avremmo conquistato solo qualche anno più tardi...

mercoledì 7 agosto 2013

Cornuta lei, mazziato lui!

"All'asilo ho picchiato L.e la maestra mi ha messa in taftigo!" (castigo)
"Ha fatto bene!Non si picchiano gli altri bimbi ! Ma perché lo hai picchiato?"
"Perché la mia amica C. gli dava i bacini, così gli ho dato una fsberla!"

lunedì 29 luglio 2013

Vi guardo dormire

Vi guardo dormire, rannicchiate o scomposte, attorniate dai vostri pupazzi che vi vegliano sorridenti, con i piedini nudi e le mani chiuse a pugnetto, con il ticchettio dell’apina che si muove ritmica segnando lo scorrere di un’altra notte
Vi guardo e ritrovo la stessa espressione che avevate quando, piccolissime, dormivate nella vostra culla, fresca e profumata, rosa e bianca
Dormite così tranquille che immagino i vostri sogni fatti di fatine, di peppe pig, di amichette dell’asilo, vestiti con i fiori, orsetti gommosi, di prati su cui rotolarsi e mare in cui ciuffarsi
I vostri respiri si rincorrono e si tengono compagnia
Sarei pronta a fare il doppio della fatica purchè rimaniate sempre così allegre, serene e leggere, purchè continuiate a volervi bene e cercarvi e ridere tra voi, a riempirci di una gioia sempre nuova, a farci scoprire il mondo con i vostri ragionamenti così cristallini e semplici, a stupirci con la vostra capacità di capirci, a farci impegnare per essere un po' meno imperfetti... 

giovedì 25 luglio 2013

Ricordi estivi: vacanze in compagnia

Tra i primissimi ricordi che ho delle mie vacanze ci sono quelle trascorse in montagna in compagnia di una famiglia di amici dei miei che avevano due bimbi, all'incirca nostri coetanei.
Riesco a visualizzare dei prati grandissimi, il loro residence che aveva forse un tappeto o un pezzo di aiuola a forma di mela (il residence si chiamava "la mela" o qualcosa del genere...), le mattinate passate ai giardini prima di completare il giro della spesa quotidiana.
Ricordo le passeggiate, lunghe per le nostre gambette poco allenate, fatte spesso due volte: il papà di questi bambini collezionava scarafaggi di ogni dimensione e colore così passava la prima volta per il sentiero posizionando le "esche" (lattine di birra piene di non so quale misteriosa sostanza) e la seconda volta a ritirare lo schifoso bottino.
Quando la stanchezza si faceva sentire i papà davano inizio al gioco del biglietto: ogni tot di metri si fermavano e chiedevano a ogni bambino un biglietto per poter proseguire: una foglia, un sassolino, un fiore...
La merenda era spesso a base di gelato e quelle estati avevamo imparato a mangiare il cono "al contrario", morsicando la punta e risucchiando tutto il gelato dal basso...non oso immaginare in che condizioni uscissero le nostre mani e le magliette da questo bel divertimento!
Accanto a queste vacanze in montagna c'erano quelle nella campagna dei miei zii...una casa molto grande (o almeno a me pareva tale) nell'entroterra ligure in cui passavamo buona parte del mese di agosto con i miei zii, mia cugina e la nonna.
Lì ho imparato ad andare in bici (saltando il passaggio delle rotelle), e a familiarizzare con le galline e i conigli (ma ne ho ricordi vaghi), lì ho fatto la mia prima ed unica esperienza da chierichetta: con mia cugina avevamo l'onore di suonare le campane, rischiando ogni volta di rimanere appense alla corda, trascinate via dal loro peso!
Ricordo una passeggiata fatta moltissime volte fino ad una cappelletta, durante la quale ci inventavamo storie di paura; una compagnia di amichetti più grandi di noi; una stanza piccola e umida adibita a sgabuzzino, nella quale la nonna teneva i nostri giochi ma che mi incuteva tantissimo timore...
Ho davanti agli occhi le scale ripide che portavano al piano di sopra, la nostra stanza con arredi piuttosto antichi e pavimenti "ondulati", il letto a castello, i piatti della nonna con il bordo colorato, ogni piatto un colore diverso!
Un mese di vita con una famiglia allargata che a volte stava un po' stretta ma che mi ha lasciato tanti bellissimi ricordi!



martedì 23 luglio 2013

Pensieri e fastidi

Marta e la mamma camminano per mano, tra i prati verdi pieni di fiori alti che fanno il solletico alle gambe.
Sarà l'atmosfera bucolica, il paesaggio incantevole, il silenzio circostante interrotto solo dai rumori della natura...sarà l'alta quota che rende meditativi e pensierosi.
Sarà...
"Mamma, quando divento alta come te mi sposerò, vero?"
"Penso di si, Marta!"
"Allora mi posso mettere il tuo vestito bello, quello che hai nelle foto di quando tu e papà avete fatto il matrimonio?"
...il cuore della mamma inizia a squagliarsi di tenerezza....
"Certo Marta, se ti piacerà -e se non ti sarà corto ai polpacci essendo la tua mamma un tappo- potrai mettertelo!"
"E poi arriva un bambino nella mia pancia?"
"Spero di si, così io sarò la sua nonna!"
 ...
"Mamma...però il bambino mi fa fastidio nella pancia...facciamo che mi sposo solamente, ok?"


Margherita e la mamma camminano al mattino presto verso l'asilo. Marghe si passa più volte la mano sulla guancia:
"Mamma, devo farlmi la balba come papà!"
"Ma cosa dici? Tu sei una bambina e sei una femmina! Non puoi avere la barba!!!"
"Si mamma, ho la balba che mi fa fastidio alla guanciotta!"

mercoledì 17 luglio 2013

Il topino suona sempre due volte

La volta precedente aveva trovato una bimba decisa, senza alcun ripensamento, che aveva ceduto il suo ciuccio arancione guadagnando una fantastica lavatrice in miniatura, tutt'oggi funzionante!
Questa volta si è dovuto spostare in alta montagna, tra mucche e caprette, tra prati fioriti e cascate ghiacciate.
Ha aspettato pazientemente quattro giorni per essere proprio sicuro che quei ciucci non servissero più.
D'altra parte si sa: quando una bimba decide di dare il suo oggetto più amato a qualche neonato bisognoso, i baffi e le orecchie dei topini del ciuccio si rizzano, l'osservazione va avanti qualche tempo e poi la bimba, diventata grande, ha diritto al suo regalo!
Così, un giorno, a 1600m, in un'altra regione, in una stanza diversa dalla sua, una bimba decise di scrivere una letterina per affidare l'ultimo oggetto da "piccola" al topino, incaricandolo solennemente di portarlo a Babbo Natale il quale, a sua volta, avrebbe dovuto recapitarlo a Chiara L. una amichetta nata da pochi mesi.
Questa volta l'abile roditore ha portato un pacchetto grande ma leggero: una marmotta di pelouche, subito ribattezzata Chiara...."come la mia amica e la mamma". 

Ormai il topino è lontano, carico di ciucci da trasportare al polo Nord.
Sicuramente non riesce a sentire i lamenti di una bimba che un po' si pente e un po' si vergogna e, al mattino appena sveglia, qualche volta bofonchia: "Pelò io voglio il ciucc.."