venerdì 6 dicembre 2019

Ti ho vista

Ti ho vista questa primavera, felice e impaziente di tenere tra le braccia il tuo bambino
Ti ho vista questa estate, accaldata, esausta e curiosa, fare il conto dei giorni che mancavano
Ti ho vista a settembre impaurita e stanca, con il tuo bimbo finalmente nel passeggino e la pancia libera da quel dolce ripieno ingombrante
Ti ho vista qualche giorno fa, con tanta voglia di parlare ma la farmacia piena e troppi strilli provenire da là dentro, ho capito la tua ansia di riprendere a correre su e giù per strada nella speranza di calmarlo, ho solo visto i tuoi occhi persi, ho sentito quando dicevi che probabilmente sarebbe rimasto figlio unico.

Non potevo farlo ma avrei voluto abbracciarti, cara neomamma di cui non conosco nemmeno il nome
Avrei voluto dirti che poi passa, che poi crescono e diventano buffi e dolci, che poi riempiono la vita colorandola con la loro prospettiva tutta nuova e sorprendente
Avrei voluto cercare di convincerti che nessuno ha il manuale di istruzioni e che io non ho mai capito cosa ci trovano certe persone di così meraviglioso nella vita con un neonato
Avrei voluto dirti che in te vedevo la me stessa di tanti anni fa, che però poi è ripartita e ha avuto voglia di regalare altre sorelline a quel piccolo esserino urlante

Avrei voluto offrirti un caffè al bar di fianco alla farmacia, per farti fermare qualche minuto a prenderti un po'di tempo per te stessa...

Sono certa che tutte le cose che volevo dirti le scoprirai anche da sola... Anche se sentirsele dire da chi c'è già passato mentre tu sei nel buco nero aiuta di più...

sabato 30 novembre 2019

Post numero 500

Tutto è iniziato in una giornata di luglio di otto anni fa, dopo essermi fatta coraggio e due risate leggendo i blog di altre mamme, stanche e provate come me.
Grazie a queste letture quotidiane avevo capito che non ero l'unica ad essere perennemente stanca, a sentirmi fallita per ogni capriccio delle mie bimbe, a sentire il terreno che mancava sotto i piedi al pensiero dell'ennesima febbre, delle notti insonni, di un pomeriggio di pioggia da riempire per tenerle buone.

Un giorno d'estate ho deciso che sarebbe stato bello scrivere qui tutto quello che vivevo perché sarebbe stata una valvola di sfogo, come una chiacchierata con un'amica.
Da quel giorno tante cose sono cambiate, loro sono cresciute e io con loro; mi piace pensare che un giorno avrò il tempo di copiare tutti questi piccoli scorci della nostra vita in un foglio di carta che resti loro come ricordo...

Per adesso festeggio il mio post numero 500!

lunedì 25 novembre 2019

Anteprima

"Oggi nello spogliatoio M. e A. litigavano perché M. dice che A. le sta troppo appiccicata, a scuola e qui a calcio...mentre A. diceva che non ha amiche perché tutte la prendono in giro, quindi vuol stare solo con M."
"Uh che problemi Marta, ma tu non ti immischiare mi raccomando!"
"No, no, tranquilla mamma. Però oggi sono stata ad ascoltare perché voglio capire cosa mi succederà quando andrò anche io alle medie!"

mercoledì 20 novembre 2019

Stereotipi di genere

Ci sono cose che, per natura, per indole, per poca voglia non si impareranno mai.
La pallavolo, per esempio.
Quando ero alle superiori, durante l'ora di educazione fisica, i due capi squadra sceglievano i compagni e io restavo sempre per ultima.
Ero negata e lo sono rimasta.
Oppure i lavoretti manuali: ci sono mamme che passano i pomeriggi di pioggia in divertentissimi art-attack in compagnia dei figli. Io mi annoio, non sono capace.
Il mio vero tallone d'Achille però è il parcheggio.
Ma lì mi impegno, ci credo, ci provo ogni volta...con immutata fede ed entusiasmo.
Ricordo ancora le lunghissime lezioni di scuola guida, in cui tra le lacrime e i rimbrotti dell'istruttore tentavo queste manovre che, viste da fuori, sembravano così banali.
Niente.
Non so ancora per quale intervento divino io sia riuscita a parcheggiare il giorno dell'esame.
Comunque in questi due mesi di nuovi orari e spostamenti tra calcio e danza ho dovuto  barcamenarmi più volte in quest'arte.
Un pomeriggio, alla fine di 20 minuti di ricerca, ecco il famigerato parcheggio: stretto e in curva. Dopo innumerevoli manovre esco trionfante ad ammirare l'opera tra i complimenti delle bambine...
"Brava mamma, hai visto che ce l'hai fatta?
Secondo me se qualcuno passa e vede come l'hai messa bene non può immaginarsi che è stata una donna a parcheggiare così!"
Anni di lotta femminista buttati al vento.

giovedì 14 novembre 2019

Calciatrice

Il primo anno eri piccola e un po' impaurita.
Hai esordito in una squadra di tutti maschi più grandi di te, che si stupivano per una femmina che giocava a calcio e si sentivano in diritto di non passarti mai la palla.
Il secondo anno siamo capitati in una nuova società, sempre tra i maschi ma con Alice-l'allenatrice, simpatica e comprensiva.
Hai imparato e ti sei fatta coraggio anche se la tua scelta di fare il difesore per paura di sbagliare i gol ci faceva capire che la strada verso l'autostima era ancora lunga.
Quest'anno un imprevisto ci ha portato a cambiare ancora ma, come a volte succede, il nuovo è stato molto meglio del vecchio.
Finalmente giochi in una squadra femminile, in cui tutte si concentrano quando l'allenatore parla ("i maschi non ascoltavano mai, si facevano i dispetti e dicevano stupidaggini"), in cui si scherza e ci si impegna, in cui hai trovato delle nuove amiche e hai scoperto che se stai sulla fascia puoi azzardare qualche tiro in porta o ritirarti verso la difesa per limitare i danni.
Non so dove ti porterà questa avventura, stramba bimba mia...ma so che sono davvero orgogliosa della mia calciatrice!

venerdì 8 novembre 2019

Tre anni e tre mesi

Tre anni fa eravamo in montagna, come quest'anno, in cerca di castagne.
Tu eri un fagotto rosa, avvolto nella tutona pesante e te ne stavi tranquilla a sonnecchiare scaldata dai timidi raggi di sole che filtravano dalle foglie del bosco.
Le tue sorelle riempivano sacchetti e ogni tanto venivano a darti un' occhiata per vedere come passassi il tempo.
Lentamente ci stavamo abituando alla tua presenza perché, dopo tanto tempo nella formazione a quattro, questo nuovo assetto ci stupiva un po'.
Dopo tre anni sei qui, rumorosa, chiacchierona, travolgente. Ci hai aiutato a controllare i buchini nelle castagne, hai portato la tua borsa di Frozen per collaborare alla raccolta, hai fatto uno scivolone nel fango insieme a me,hai innaffiato le foglie gialle e rosse con la tua pipì, hai salutato le mucche e ti sei divorata la pizza con i "gustel" prima di ritornare a casa.
In macchina, mentre guardavi un cartone con le tue sorelle, hai decretato che eri stanca e non ce la facevi più..quindi hai chiuso gli occhi e ti sei addormentata istantaneamente.
Oggi hai tre anni e tre mesi...e possiamo dire di essere davvero usciti dal tunnel: ora la strada è liscia, illuminata e in discesa...

giovedì 31 ottobre 2019

Regali

Uscire un'ora e mezza prima dal lavoro
Preparare mummie di wurstel e pasta sfoglia con una cognata riccia
Cerchietti con le zucche a molla
Le risate di cinque cuginetti che si divertono insieme
La frutta regalata dalla vicina di sopra
Concedersi dieci minuti di chiacchiere serie e scherzose
Ragnetti sul naso
Una cena chiassosa e allegra
Il pensiero di un weekend lungo zeppo di impegni
Una telefonata che solleva il cuore dai pensieri

giovedì 24 ottobre 2019

Things I love in Autumn

L'uva, soprattutto l'uva fragola che un amico ci regala in grandi cassette ogni anno
Le castagne che puntualmente giuriamo di raccogliere in quantità moderate per poi invece tornare con decine di kg da trasformare nella marmellata più buona che esista
Riaccendere il forno e sperimentare nuove ricette dolci
Stare finalmente spaparanzati sull'enorme divano nuovo, bramato da tempo e sul quale fare delle sonore dormite
Le serie TV che ricominciano
I ritmi della famiglia che, ormai rodati, diventano abitudine
Dormire con la copertina leggera e svegliarsi senza il gelo fuori dal letto
I primi giorni di pioggia passati tutti insieme a casa
La festa di halloween che ogni anno ci regala un pomeriggio diverso, alla ricerca di caramelle nel nostro quartiere, come fosse un paesino di campagna

venerdì 18 ottobre 2019

Preparativi

La caccia alla giacca, al cappotto, alla stola, ad indumenti sempre più pesanti man mano che la data si avvicina e il caldo lascia il posto alla pioggia e al fresco.
Opera di convincimento per una nonna 94enne che cambia idea sulla propria partecipazione ogni giorno.
Consultare il meteo sperando in un piccolo miglioramento perché va bene "sposa bagnata, sposa fortunata" però...
Le prove dei canti (quasi) ogni giovedì, parenti agitati, bloccati dalla sciatica, un prete sopra le righe, l'emozione che sale anche se questa volta a sposarsi è la cugina "piccola"...
Domani si avvicina e, l'unica certezza della giornata, saranno le mie lacrime!

mercoledì 9 ottobre 2019

Ad imperitura memoria

Quando voi sarete grandi, quando sarete mamme, quando verrete da me disperate perché i vostri teneri bambini si trasformeranno da dolci creature a iene urlanti io, nonostante l'avanzare dell'età e il tempo che seppellisce i ricordi fastidiosi, non potrò negare che anche voi eravate così.
Non potrò sostenere che voi siete sempre state ubbidienti, sempre ragionevoli, non potrò dire di non sapere cosa siano i terrible two, di cosa voglia dire avere una marmocchia treenne che urla "Ho detto che voglio quello" in un negozio pieno di gente; Non potrò negare di aver provato letteralmente paura in alcuni periodi al solo avvicinarmi al vostro asilo, al pensiero che sarebbe bastata una scarpa allacciata un po'storta, il piatto verde invece che azzurro, l' avervi aiutato a mettere la giacca invece che farvi fare da sole, aver spostato un pelouche, aver girato il vostro latte troppo a lungo...o altre cose di fondamentale importanza, a fare scatenare la vostra ira.
Non potrò negare tutto questo, non potrò minimizzare, facendovi sentire madri ancora più inadeguate e fallite...
Anche io mi sono disperata, mi sono chiesta dove e quando ho sbagliato, in quale passaggio della vostra educazione mi sono distratta, quale capitolo del manuale di istruzioni ho dimenticato di studiare...
Anche io poi ne sono uscita e ho dimenticato.

Ma è tutto scritto qui.
Ad imperitura memoria.