Ritrovare paesaggi che d'estate conosciamo a memoria trasformati dall'autunno, boschi verdi e fitti diventati radi e vestiti di rosso, giallo e marrone;
Odori nuovi, di foglie umide sul terreno morbido, di punchi (funghi) ancorati ad ogni tronco, piccoli e vicini vicini o grandi e sparsi quasi ad arte sui prati ancora verdi, odore di muppa (muffa-muschio), di fuoco acceso in un giardino, di biscotti all'anice appena sfornati in pasticceria.
Suoni e silenzi, il vento che fa scendere foglie lente come fiocchi di neve, i passi leggeri su quel tappeto in terra, i canti allegri e stonati di due vocine felici, il tonfo deciso dei ricci...
Manine che frugano alla ricerca di cagne cicciotte (castagne cicciotte), un saluto al nanetto nel prato vicino, una bambina ipocondriaca ("mamma, mi fa male il piede/l'orecchio/il dito/la guanciotta") e un cappottino-con-le-gambe che trotta felice dietro la sorellona.
Andar via due giorni e tornare che sembra passato un mese, salire a mille metri e scendere rilassati, straniti, disturbati dalla frenesia del quotidiano che ci aspetta, ripensare a quante volte, da fidanzata ho immaginato una macchina viaggiare di sera con dei piccoli passeggeri addormentati dietro che ora hanno gli occhi, i respiri, i profumi delle nostre bimbe.
Ritrovarsi, ancora una volta, famiglia.
Bellissimo post!!!
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