Ehi, ricciolino, nipotino ancora innominato che te la dormi tranquillo nella panza della tua mamma.
Tutti intorno a te si agitano e ti ascoltano, ti spiano, ti vorrebbero tirare fuori da li, paranoici come solo i francesi possono essere, perfettini e meticolosi...hanno deciso che sei un po' piccolino e che quindi non si può aspettare oltre.
Ma tu te ne freghi e dormi beato, e io spero proprio che quando uscirai -in qualsiasi modo succederà- dimostrerai a tout le monde la tua bella ciccetta così che tutti finalmente si rilassino...
Ehi ricciolino, anche qui lontano lontano da te ci sono due nonni, due zii e due cuginette che ti aspettano ormai con una certa trepidazione, che si chiedono se assomiglierai di più a papà o alla mamma, se avrai tanti capelli e ricci come loro o se, in barba alla genetica, sarai bello pelato come la tua cuginetta grande quando è nata.
Hei ricciolino, in effetti non vediamo l'ora di coccolarti un po'... è arrivata l'ora di guardare con i tuoi occhietti quella bella torre alta alta tutta luminosa, quei parchi e giardini che qui ce li sogniamo, il mercato pieno di profumi e colori, le strade grandi, le persone di tutte le razze e lingue, quel fiume così placido, le facce curiose di tutti noi che già ti amiamo così tanto!
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