lunedì 20 febbraio 2017

Di cinema, bugie e anni che passano

Era il 2003, ed era venerdì.
All'inizio uscivamo il venerdì, anzi solo il venerdì.
Ci incontravamo a metà settimana, verso le due alla fermata dell'autobus -ognuno aveva lezione all'università- e, dopo tanti tentativi, lui era riuscito a strapparmi un innocuo appuntamento per andare al cinema.
Mi aveva prestato questo enorme libro, la sua passione, che io avevo letto quasi tutto, sorvolando sulle minuziose descrizione delle battaglie, incespicando sui nomi e i personaggi, tanti e tutti simili secondo me, tralasciando le lunghe descrizioni di paesaggi e ambienti...
Alla fine mi era toccato pure il film.
La futura suocera gongolava perché finalmente lui si era deciso ad invitarmi al cinema, senza sapere che l'invito pendeva già da settimane ed ero io che cercavo di rimandare...Lei aveva capito tutto da tempo, osservandolo dalla finestra, mentre gli autobus passavano e lui stava sempre lì, paziente, ad aspettare che io arrivassi, a volte in orario, a volte in ritardo.
E io non capivo perché lei mi mettesse tanta fretta, se ne avessi perso uno ne avrei preso un altro...
Così quel pomeriggio uscimmo e dopo tre lunghissime ore di battaglie e scontri dovetti anche mentire con un sorriso..."mi è piaciuto un sacco!"
Però il biglietto di quel film dorme ancora ben conservato nel portafoglio e qualche volta fa capolino per ricordarmi da dove siamo partiti, quattordici anni fa!

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