Da quasi due mesi ormai abbiamo questo appuntamento fisso che si somma alle mie corse quotidiane ma che sta diventando una piacevole abitudine.
All'inizio hai dovuto abituarti a queste punturine, eri agitata e sbagliavi tutto, poi ti sei rassegnata e adesso ti fai trovare con ogni cosa pronta...
Quando arrivo mi racconti cosa ti sei cucinata, cosa hai in programma per la giornata, mi chiedi della mia e poi, dopo aver controllato di aver fatto tutto giusto, mi congedi in fretta ringraziandomi mille volte per questi cinque minuti che ti dedico.
Io invece penso che sia un bel modo per dirti grazie: per i girotondi nell'ingresso, per le infinite partite a carte, per avermi parlato di un passato lontano fatto di guerra, uncinetto, preghiere e Fioretti, per le lasagne e i cannoli, per i ghiacciolini rotondi di salsa di pomodoro, per tutte le volte che ti abbiamo sconquassato la casa...
Da quasi due mesi ogni mattina salgo da te e mi stupisco di come sei forte, testarda, tenace e lucida: a novantatre' anni hai cavalcato un 600 di glicemia e ne sei uscita a testa alta, agguerrita più di prima.
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