Caro anno nuovo, te lo confesso, sono un po' stanchina.
Questa volta, forse per la prima volta, non ho voglia di fare liste di buoni propositi e di progetti.
Navighiamo di nuovo a vista e le cose si ribaltano da un momento all'altro.
Abbiamo resistito fino alla fine schivando quarantene e tamponi ma questa coda d' inverno è lunga da far passare e ricominciamo con la certezza che ci fermeremo presto, necessariamente.
Il lavoro mi risucchia con i suoi ritmi estenuanti, le discussioni, sempre le stesse, che prima portavo avanti fiera e spavalda ora mi esasperano e mi chiedo quanto potrà durare l'assurda ottusa resistenza di chi non vuole arrendersi.
Con i colleghi bisogna usare dosi crescenti di diplomazia e pazienza perché o ci si prende per mano oppure affonderemo, insieme o separati.
I pensieri alle situazioni difficili intorno mi accompagnano costantemente e odio dover fare i conti con la realtà di non poter fare niente per cambiare le cose.
Nonostante tutto siamo riusciti a ritagliarci un po'di tempo per stare insieme, per una mini vacanza senza orari e senza obblighi, per stupirci di posti nuovi e gioire di quelle cose di poco conto che poi sono quelle che restano nei ricordi.
Nonostante la fatica è stato un buon inizio e voglio convincermi che sia l'antipasto di questo anno tutto nuovo, in cui cercherò ancora una volta di non perdere l'ottimismo e la speranza.
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