venerdì 17 febbraio 2012

Consultiamoci al consultorio

Prima di restare incinta avevo un' idea totalmente sbagliata del consultorio. Per me era un luogo misterioso, anche un pò pericoloso, frequentato da persone con mille problemi che, in mancanza d'altro, cercavano rifugio lì.
Al consultorio potevi presentarti e, in maniera anonima, raccontare che bevevi, ti drogavi, facevi altre  cose strane: qualcuno stava li a sentirti e se poteva ti dava una mano.
Con il corso preparto invece ho scoperto che tutte queste idee da adolescente perbenista e diffidente erano sbagliate.
Ovviamente posso parlare solo della mia esperienza al "percorso nascita" ma credo che lo stesso si possa dire di tutti gli alti progetti che vengono portati avanti.
Il "percorso nascita" accoglie donne panzute e le accompagna da li fino a quando, molti mesi dopo il parto, si sentono sicure e fiduciose delle proprie capacità.
Il corso è servito molto e ha fatto nascere amicizie tra le future mamme che durano tutt'oggi; Durante i primi mesi dei nostri bambini, complice la primavera alle porte e la vicinanza di un parco nel quartiere vicino, avevamo l'appuntamento fisso del mercoledi per stare qualche ora insieme e confrontarci.
Anche questo è stato di fondamentale importanza per me perchè con la nascita di Marta mi sono scoperta molto insicura e vulnerabile ai commenti altrui: stare con mamme che vivevano le mie stesse paure e preoccupazioni mi ha aiutata a sentirmi meno "marziana".
Ciò che però mi ha davvero sostenuta è stato frequentare il "dopo-nascita": un giorno a settimana le mamme venivano accolte insieme ai loro bambini in una sala grande piena di tappeti e cuscini dove, sedute in cerchio, condividevano le cose accadute i giorni precedenti. La presenza di una ginecologa, di una puericutrice e di alcune psicologhe tirocinanti aiutava ad avere delle risposte meno soggettive e più qualificate.
Credo comunque, che al di là delle conscenze che queste persone mettessero in gioco, la risorsa più grande fosse l'ascolto.
Quando mi sedevo con Marta prima e con Marghe dopo su quei cuscini, avevo la certezza che, una volta arrivato il mio turno, sarei stata ascoltata senza essere giudicata, sarei stata incoraggiata e consigliata.
Per Marta le difficoltà maggiori erano dovute all'allattamento, alle coliche e, più in generale, ad una insicurezza di fondo che pian piano, anche con il loro aiuto, sono riuscita in parte a superare. Quando è nata Marghe il problema che si è manifestato subito e che mi dava davvero tormento era la gelosia di Marta che i primi mesi la ha trasformata in una bambina capricciosa e incomprensibile, con scatti d'ira imprevedibili per eventi assolutamente banali. Vederla soffrire così, nonostante tutti gli sforzi per cercare di risolvere questa situazione, non mi dava pace.
Mettendo in pratica i loro consigli e pazientando qualche mese, l'emergenza è rientrata.
Con il rientro al lavoro non mi è stato più possibile seguire quest "post-nascita", sono però felice di constatare che almeno qualche struttura e progetto utile riescano a sopravvivere nella nostra città.

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