Come le case, ogni laboratorio ha il suo odore. Spesso è un odore cattivo ma alla fine ti ci affezioni.
Così come alle persone, con cui hai lavorato gomito a gomito per mesi interi, con cui hai contribuito a produrre quegli stessi odori, tanto fastidiosi per chi non è abituato.
Ogni laboratorio poi ha le sue abitudini, i suoi riti, i suoi tabù.
Otto anni fa ho messo piede per la prima volta in laboratorio e da quel giorno ho bucato, macchiato, strappato svariati camici, rovinato jeans e scarpe, ho ascoltato confidenze delle tesiste seduta su uno sgabello sotto cappa, ho consolato lacrime per esami andati male e mi sono emozionata al momento delle discussioni delle tesi.
Il primo laboratorio era piccolo e sapeva di zolfo, etere e caffè; ero in compagnia di S. e A. con i quali smezzavamo cannoli alla nutella nelle occasioni importanti; I miei prodotti erano tutti gialli, arancioni e rossi e io navigavo ignara e felice nella speranza di essere dei loro prima o poi.
Il secondo laboratorio mi ha portata tra la nebbia, in compagnia del Tiziano che mi ha reso la vita difficile per i primi tre mesi. Poi, come per incanto, tutto ha preso a girare per il verso giusto. Di quel periodo ricordo l'odore di acetato d'etile, usato a fiumi per purificare i prodotti, il grigio dell'ambiente che si sposava benissimo con il cielo plumbeo di gennaio, il senso di inedaguatezza, lo smarrimento davanti ad un'esperienza che sembrava più grande di me ma anche una bella amicizia con una ragazza gentile, la soddisfazione di andar via, sei mesi dopo, felice di aver conquistato la simpatia di tutto il piano.
Il terzo laboratorio è stato il migliore, sempre tra la nebbia ma in un centro fantastico. Qui non puzze ma solo odori piacevoli, persone gentili, una cappa tutta mia e tante cose nuove da imparare e gestire.
In quei mesi sarei andata a lavorare anche nel we e certi giorni potevo passarci dieci ore senza neanche accorgermene. Un periodo bellissimo è stato Dicembre: scandito dalla preparazione del concerto di Natale con il coro aziendale.
Nel quarto laboratorio ero di nuovo "a casa", nello stesso ambiente dell'inizio ma due piani più in alto, una stanza enorme. Le giornate passate in solitaria sono state molte ma è stato li che ho scoperto la compagnia della radio accesa tra una reazione e l'altra.
L'ultimo laboratorio ha un odore competamente diverso, ha avuto regole, equilibri, rapporti nuovi. Questi ultimi due anni sono stati quelli della disillusione, del lavoro senza soddisfazioni, delle assurdità. Ho trovato comunque una bella amicizia, ho fatto pace con le mie aspirazioni, ho ridimensionato i miei orizzonti.
Li ricorderò per le chiacchiere "mistiche", per il fischiettare e canticchiare continuo, per la pausa caffè a mezzogiorno; Ricorderò i pranzi e le feste, la confidenza ormai strappata a tutti quanti, i discorsi seri a tu per tu in ogni angolo del dipartimento.
Li ricorderò con un sorriso, nonostante tutto.
Che bel post! E come hai ragione: sono le emozioni, le sensazioni, gli odori, che restano impresse nella nostra memoria...
RispondiEliminaCi riflettevo qualche giorno fa: è impressionante come certi odori e profumi aprano immediatamente tanti ricordi.........
Eliminagli odori sono davvero unici. E il bello è che quando lo senti di nuovo di nuovo è tutto lì, semplicemente, così com'era...
RispondiEliminaSi, ti ritrovi indietro di anni, in un attimo!
EliminaLo sai, una delle cose che ho mancato nella vita è stata una laurea in chimica, era la mia materia preferita alle superiori, andavo benissimo senza nemmeno studiare, però avevo altre priorità e quindi niente università di chimica...ora leggendo il tuo post un po' mi spiace...
RispondiEliminaE comunque gli odori sono un ricordo potentissimo! Basta un attimo e subito ritorni a quel dato momento.
Che forte! Si, la chimica è una cosa che o piace del tutto oppure è impossibile....non so se esistano vie di mezzo!
EliminaIo se tornassi indietro invece mi iscriverei a medicina....almeno forse, dopo tanto studio, avrei un mestiere un po' più sicuro.....