lunedì 18 marzo 2019

Non so perché queste cose si dimenticano

Non so perché queste cose poi si dimenticano, rimpiazzate dai nuovi modi di comportarsi e di parlare, dal carattere che piano piano si modifica, dalle espressioni che si legano indissolubilmente alla persona e ne lasciano un ricordo inconfondibile.
Anche con te succederà, finirà che ci dimenticheremo di come sei buffa adesso, di come ti sforzi di raccontare tutto quello che ti succede all'asilo e, quando non ti vengono le parole, sospiri dicendo: "oh! no chiama"; ora che ti imponi sulle tue sorelle: "Marghe zitta, ora parla Maty!", "Tu guarda le case, io canto", oppure le sgridi con le braccia sui fianchi: "no-si-fa!" scandendo minacciosa le parole.
Forse ci dimenticheremo di quando in macchina urli a papà di andare piano, di quando mi rimproveri se non cammino sul marciapiede, di quando ringrazi l'autobus per averci fatto passare sulle strisce o ti nascondi impaurita al passaggio di un cane perché hai paura che ti lecchi la mano.
Chissà se finirà nel dimenticatoio la tua espressione goduta mentre addenti un bignè pieno di cioccolata e, ancora con la bocca piena, dici: "mmm bono!", oppure l'impegno che metti quando nel bagnetto ti sfreghi con la tua piccola spugna tonda elencando tutte le parti del corpo, chissà se rimarrà memoria di quando ti leggi da sola i libri facendo le vocine, di quando appoggi le mani a terra e tiri su una gamba spiegando che fai ginnastica, di quando cerchi papà che ti faccia i "conini" o Marghe perché ti vesta da ballerina e danzi con te o Marta perché ti consoli dopo qualche sgridata.
Chissà se ci ricorderemo di quelle domeniche mattina in cui, tutte e tre nello stesso letto, giocavate a fare i mostri e ci svegliavate con ululati e risate...la sveglia più bella del mondo...

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