mercoledì 26 maggio 2021

Poi ci rimanghi male

"Mamma, sai che oggi all'asilo guardavamo un giornale che ci hanno dato le maestre per ritagliare le figure...e il mio amico E. guardava sempre quelle cose..."
"Che cosa, Matilde?"
"Ehm...quelle cose per dare il latte ai bambini, a E. piacciono molto!"
"Ma cosa sono queste cose? Come si chiamano? Sono i biberon?"
"No, non i biberon! Quelle cose delle mamme...ma non te lo voglio dire perché sennò ci rimanghi male!"
-Capisco- 
"Figurati se ci rimango male! Ma cosa sono? Le tette?"
"Si"
"Al tuo amico E. piacciono le tette?'
"Si, le cercava sul giornale e le faceva vedere alla maestra!"

martedì 18 maggio 2021

La signora Maria

La signora Maria ha 93 anni e gli occhi azzurri, il sorriso buono e una casa ordinata.
La signora Maria prima di rompersi il femore usciva tutti i giorni e andava ad aiutare una signora più vecchia di lei, cucinava per uno dei suoi figli che ogni sera veniva a mangiare ("per fortuna ora viene solo due volte a settimana così non devo pensare a cosa preparare") e faceva tre piani di scale a piedi su e giù senza arrendersi.
Un giorno è caduta, poi c'è stato il lockdown e, a forza di stare sempre in casa, gli acciacchi si sono presentati uno ad uno costringendola a prendere tutte quelle medicine che in tanti anni non le era mai capitato di assumere.
La signora Maria è, come tante persone della sua età, spesso sola e all'ennesima medicina sottoforma di un cerotto piccolo e trasparente, ha tentato di arrendersi.
Da qualche settimana, un giorno sì e tre no, la sua vicina di sopra che casualmente fa la farmacista va a cambiarle quel cerotto così difficile da "sbucciare" e appiccicare sul braccio.
La signora Maria e la vicina farmacista sono diventate amiche, come nonna e nipote: lei racconta gli aneddoti della sua giovinezza, di quando lavava le scale per i signori ricchi che però non l'hanno mai messa in regola, dei figli e nipoti e bis-nipotini, di quando andava a scuola ma la maestra non c'era e lei ha imparato a scrivere ma non sa dove si mettono le doppie.
La signora Maria, domenica scorsa, era preoccupata perché aveva paura che mio marito mi sgridasse per quest'altro impegno che mi sono presa: "Io lo so come sono gli uomini: brontolano sempre! Ma io a mio marito non gli ho mai risposto, sa? Non abbiamo mai litigato!"
La signora Maria non sa che io sono una moglie poco sottomessa e che forse dovrei imparare qualcosina anche da lei!

mercoledì 12 maggio 2021

Festa della mamma

 Sei tu che tutte le mattine la svegli con tanta pazienza, mettendo a tacere i brontolii del tuo stomaco mentre lei impiega 10 minuti a tirarsi fuori da quel letto... perché lei vuole essere svegliata solo da te

Sei tu che la prepari e la accompagni all'asilo perché papà porta già le altre sorelle a scuola

Sei tu che 3 giorni su 5 la vai a prendere, sei tu che leggi le storie, ascolti i suoi discorsi strampalati, la porti ai giardinetti sotto casa e giochi a Memory fingendo di perdere 

Papà ha il suo momento speciale, essendo tutto il giorno a lavorare fuori casa, un momento che dura il tempo di un paio di cartoni

...festa della mamma 2021...

"La mia mamma si chiama Chiara, fa sempre le pulizie e lava i piatti mentre io guardo i cartoni con papà. Certe volte mi sgrida perché faccio la monella"


La prossima volta faccio il papà

mercoledì 28 aprile 2021

Idee imprenditoriali

"Stasera siete da sole con papà perché io devo andare in farmacia"

Marghe: "Uffa ma perché devi lavorare? Potresti fare la youtuber così staresti a casa con noi e guadagneresti lo stesso!"


mercoledì 21 aprile 2021

Toppe e stupore

Quando io e mia cugina eravamo piccole siamo state instradate precocemente da nostra nonna alle faccende prettamente femminili: cucire, ricamare e usare l' uncinetto.
Passavamo mattine intere a fare cornicette a punto croce o ad abbellire pezzi di stoffa con contorni all'uncinetto.
Abbiamo imparato ad attaccare bottoni e, più grandi, a sferruzzare gomitoli di lana.
Per anni ho ricamato bavaglini per tutti i nuovi nati e ancora adesso ci scaldiamo sotto una coperta a quadri azzurri e blu, costata mesi di fatica e scuciture.
Nonostante ciò, ormai tenere un ago in mano è diventato una delle cose che sopporto di meno, così accumulo calzini bucati, bottoni saltati e pantaloni da rattoppare per mesi finché una sera ogni tanto mi ci dedico presa dal senso di colpa o, nel migliore dei casi, l'agonia termina per mano di mia mamma.
È così raro quindi vedermi seduta a cucire che l'altro pomeriggio è successo più o meno così:
"Mamma mi si sta staccando la toppa a forma di granchietto sui jeans!"
"Non ti preoccupare Maty, poi te la cucio di nuovo!"
"Ma cosa dici? Tu non sai cucire!"


sabato 10 aprile 2021

Consigli on the road

Gruppetto di avventori del bar di fronte alla farmacia, io passo e uno dice: "ecco, chiediamolo alla farmacista! Scusi, al mio amico brucia il sedere, cosa può prendere?"

Io, con la mascella a terra, rispondo credendo che stiano scherzando..."vada in farmacia che abbiamo un sacco di creme!"

E lui, con i 20€ in mano: "No, veramente, mi dica il nome di una pomata che vado a prenderla!"

Avrei dovuto indagare meglio sul tipo di bruciore che affliggeva il suo amico per consigliargli la crema più adatta ma la location mi ha un po' frenata nell'anamnesi...

mercoledì 31 marzo 2021

L'importanza delle fonti

Pomeriggio di colloqui con i prof di Marta.

Prof. di storia: "Vedo che Marta è molto interessata alla storia, le piace! L'altro giorno parlavamo di Venezia e lei è intervenuta raccontando di Marco Polo... è un argomento che non abbiamo ancora fatto quindi probabilmente se l' è andato a leggere da sola!"

....

"Brava Marta! La prof mi ha detto che hai raccontato di Marco Polo! Ma dove hai letto la sua storia? Era molto contenta che avessi approfondito!"


"Ehm .... veramente l'ho letto sul libro di Geronimo Stilton!!! Ma non lo dire alla prof!!!"

lunedì 22 marzo 2021

Betta

La prima volta che ti abbiamo notata era Ottobre: fuori faceva ancora caldo e tu eri aggrappata al nostro stendino bianco e ti godevi i raggi del sole.
Dopo una settimana hai scoperto il vaso del geraneo e hai deciso di prendere dimora li.
Per tutto l'inverno hai abitato sotto le foglie quando il freddo e la pioggia colpivano il nostro balcone, uscendo ad asciugare le lunghe zampe e le sottili antenne quando il sole prendeva il posto delle nuvole.
Per tutto l'inverno ti abbiamo adottata, ti abbiamo cercata dopo i temporali e dopo la neve, ti abbiamo salutata felici di vederti giorno dopo giorno, dentro e fuori da vaso, sopra e sotto le foglie.
Abbiamo deciso di chiamarti Betta la cavalletta ed eravamo stupiti di scoprirti sempre lì, fedele nuovo membro della nostra famiglia.
Poi è arrivata la primavera, il tepore e gli uccellini che al mattino hanno ricominciato a cinguettare.
Una mattina mentre mi complimentavo con te per la tenacia con cui eri sopravvissuta a tutto quel freddo, hai fatto una specie di fruscio e sei saltata via, proprio sotto i miei occhi.
Forse hai trovato un cavalletto e sei fuggita inseguendo l'amore!

venerdì 12 marzo 2021

Ri-conoscersi

Incontrarsi dopo dieci anni davanti ad un caffè, riconoscersi nel modo di fare e nelle risate, ri-conoscersi da capo perché dall'adolescenza è passata una vita e non si è più quel che si era.
Ascoltare le storie una dell'altra nella fretta di dimenticare qualcosa perché quell'ora passa veloce e chissà tra quanti anni si ripresenterà l'occasione.
Spero che non passeranno altri dieci anni, amica di banco, di ossessioni canore, di levatacce all'alba per guardare le gare di motociclismo e di molte altre stupide cose che si fanno quando si ha sedici anni!

martedì 9 marzo 2021

Rivedersi

Rivedervi dopo tanti mesi, piccoli nipotini ricci, magrissimi e buffi; abbracciarvi e farvi il solletico nella pancia, ascoltare il vostro accento francese, i discorsi sconclusionati, i minestroni che fate con i verbi, guardarvi camminare mano nella mano con i nonni, vedervi giocare con le vostre amate cuginette come se fossero passati sette giorni e non sette lunghissimi mesi...

Rivederci noi "grandi" per poche ore e cercare di tenere a freno la lingua che vorrebbe raccontare tutto quello che è successo in questo tempo, ritrovarsi nei gesti familiari e nei modi di dire, aver voglia di tenersi a braccetto e dirsi tutte quelle cose che attraverso un telefono non passano per paura della preoccupazione, delle incomprensioni o del poco tempo a disposizione.

Rivedersi così, su una spiaggia ventosa, mangiando il piatto forte della nonna D. e chiacchierando felici è stato comunque bellissimo e rigenerante...