In questo mese abbiamo visto
-pacchetti di fazzoletti sotto il naso
-mascherine color carne confezionate con una coppa di reggiseno
-visiere fatte con le fascette trasparenti, attaccate agli occhiali attraverso i buchi sul lato
-gente con la mantella da pioggia completa di cappuccio calato sugli occhi (senza pioggia e comunque al coperto della farmacia)
-gente con i guanti gialli per lavare i piatti
-il genio che si abbassa la mascherina per leccare le ricette e passarle sotto il plexiglass
-chi starnutisce e lascia il fazzoletto sul bancone
-il signore che pretende la mascherina bianca perché quella azzurra non potrebbe farla usare alla moglie
-chi vuole il termometro di vetro perché quello digitale misura 35 gradi e lo induce a pensare di essere morto
-la visita, nel giro di un'ora, dei Nas e della guardia di finanza...mancava giusto la rapina ed eravamo a posto!
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
martedì 14 aprile 2020
lunedì 6 aprile 2020
Cosa cambia
Ciao amica mia,
isolata in una solitaria camera di ospedale con una minuscola e urlante compagna, il cui nome inizia con la E "larga".
Ti è capitata la sorte di partorire proprio in questi giorni sospesi, lenti, stani e indimenticabili, da sola e con una mascherina addosso che rendeva il fiato ancora più corto di quel che la paura già farebbe.
Tu che hai ascoltato per anni con occhi terrorizzati i racconti dei miei parti fulminei e mi hai seguita in scia scodellando la tua creatura in pochi minuti.
Ieri ci siamo sentite e, in piena tempesta di ormoni, ti ho sentita impaurita, sconsolata, preoccupata per tutto quello che stava per ricominciare.
È dura lo so, in clausura ancora di più...ma tu sei forte e ormai lo sai che bisogna fare passare questi tremendi primi giorni, bisogna recuperare le forze e l'autostima davanti al nostro povero corpo strapazzato, basta ricominciare a dormire per sentirsi di nuovo bene...
Quello che ancora non puoi immaginare è quanto sarà bello tra poche settimane vedere le due sorelline insieme, tra qualche mese ridere con loro, tra poco tempo spiarle giocare e farsi le coccole.
Allora scoprirai la risposta alla tua domanda di ieri..."cosa cambia tra una sola e due?"
isolata in una solitaria camera di ospedale con una minuscola e urlante compagna, il cui nome inizia con la E "larga".
Ti è capitata la sorte di partorire proprio in questi giorni sospesi, lenti, stani e indimenticabili, da sola e con una mascherina addosso che rendeva il fiato ancora più corto di quel che la paura già farebbe.
Tu che hai ascoltato per anni con occhi terrorizzati i racconti dei miei parti fulminei e mi hai seguita in scia scodellando la tua creatura in pochi minuti.
Ieri ci siamo sentite e, in piena tempesta di ormoni, ti ho sentita impaurita, sconsolata, preoccupata per tutto quello che stava per ricominciare.
È dura lo so, in clausura ancora di più...ma tu sei forte e ormai lo sai che bisogna fare passare questi tremendi primi giorni, bisogna recuperare le forze e l'autostima davanti al nostro povero corpo strapazzato, basta ricominciare a dormire per sentirsi di nuovo bene...
Quello che ancora non puoi immaginare è quanto sarà bello tra poche settimane vedere le due sorelline insieme, tra qualche mese ridere con loro, tra poco tempo spiarle giocare e farsi le coccole.
Allora scoprirai la risposta alla tua domanda di ieri..."cosa cambia tra una sola e due?"
martedì 31 marzo 2020
La nostra nuova vita
Ormai le settimane sembrano passare più in fretta, segno che questa nostra condizione sta diventando una routine, che ci stiamo adattando e stiamo apprezzando, nonostante i lati negativi, questo strano modo di vivere.
Le mie giornate iniziano presto perché in farmacia c'è sempre affollamento e le cose da fare si accumulano: così mi alzo prima di tutti e mi godo la colazione in solitaria, mi preparo in silenzio ed esco cercando di non svegliare nessuno.
Entro e sto una mezz'ora da sola a riordinare l'arretrato, poi una alla volta arrivano anche le altre... è strano come ci si saluta allegramente, felici di essere ancora tutte insieme.
Al mio ritorno a casa trovo le bimbe sempre impegnate in qualche gioco nuovo e durante il pranzo ripetono la lezione studiata al mattino o ci aggiornano sui compiti ancora da finire.
Al momento della frutta si accende la TV per il primo bollettino della giornata e per l'imperdibile meteo... ascoltato attentamente dalle bimbe per sapere se i giorni seguenti potranno andare in terrazzo o scendere nel piazzale davanti al portone per sgranchirsi le gambe.
Il pomeriggio vola sia che ci sia da tornare a lavorare sia che si resti a casa.
Alle 18,30 è il momento di capire come si è comportato il virus, è i momento dei grafici e delle statistiche, della speranza o della paura.
La fine della giornata scivola via con la preparazione della cena, i cartoni animati, la telefonata ai nonni e qualche film guardato insieme sul divano.
In casa c'è una atmosfera tranquilla e serena, ci stiamo godendo la compagnia e le nostre piccole abitudini. Credo che questi mesi rimarranno impressi nelle nostre menti per sempre, accompagnate sicuramente da un po'di angoscia per il futuro ma anche da un ricordo di famiglia che nessuna vacanza ci avrebbe potuto dare.
Le mie giornate iniziano presto perché in farmacia c'è sempre affollamento e le cose da fare si accumulano: così mi alzo prima di tutti e mi godo la colazione in solitaria, mi preparo in silenzio ed esco cercando di non svegliare nessuno.
Entro e sto una mezz'ora da sola a riordinare l'arretrato, poi una alla volta arrivano anche le altre... è strano come ci si saluta allegramente, felici di essere ancora tutte insieme.
Al mio ritorno a casa trovo le bimbe sempre impegnate in qualche gioco nuovo e durante il pranzo ripetono la lezione studiata al mattino o ci aggiornano sui compiti ancora da finire.
Al momento della frutta si accende la TV per il primo bollettino della giornata e per l'imperdibile meteo... ascoltato attentamente dalle bimbe per sapere se i giorni seguenti potranno andare in terrazzo o scendere nel piazzale davanti al portone per sgranchirsi le gambe.
Il pomeriggio vola sia che ci sia da tornare a lavorare sia che si resti a casa.
Alle 18,30 è il momento di capire come si è comportato il virus, è i momento dei grafici e delle statistiche, della speranza o della paura.
La fine della giornata scivola via con la preparazione della cena, i cartoni animati, la telefonata ai nonni e qualche film guardato insieme sul divano.
In casa c'è una atmosfera tranquilla e serena, ci stiamo godendo la compagnia e le nostre piccole abitudini. Credo che questi mesi rimarranno impressi nelle nostre menti per sempre, accompagnate sicuramente da un po'di angoscia per il futuro ma anche da un ricordo di famiglia che nessuna vacanza ci avrebbe potuto dare.
venerdì 27 marzo 2020
Esasperazione
In farmacia in queste ultime settimane è un vero delirio, file chilometriche, gente nervosa, consegne di farmaci da preparare,il telefono che non smette di squillare...
Già di mio sono frenetica ma in questo momento molto di più.
E per punizione mi capitano sempre loro. Quelli flemmatici.
"Prego, 92? 93? Che numero ha signore?"
E loro ti guardano. Poi guardano il cartellone luminoso che- accidenti- è piuttosto lento nell'elencare i numeri. E non rispondono. Non si muovono.
Allora io li incalzo.
"Prego, 93? Venga che tocca a lei"
"Eh ma sul cartellone siamo ancora a 92!"
"Ma non c'è nessuno prima di lei, venga pure"
Finalmente la voce registrata pronuncia il numero esatto. Con tutta calma si avvicina.
"Buonasera, aspetti che cerco le ricette"
(Aspettare?!? Ma tu sai quanto lavoro ho ancora da fare là nel retro?!? E in tutto questo tempo cosa hai fatto? Non potevi cercarle prima le ricette???)
Cerco invano di accelerare le cose
"Ecco me le dia, faccio io, non si preoccupi"
"Eh no, devo controllare: allora questa è mia, questa anche, questa è di mia moglie..."
E se le tengono strette, le sfogliano, te le descrivono, questa è per lo stomaco, questa è per la pressione...come se io non lo sapessi a cosa servono!!!
Finalmente riesco ad impossessarmene e a sistemare le medicine
"Aspetti che le cerco il codice fiscale!"
"No grazie ho già tutto qui sulle ricette"
"Ma lo sa che quelle di mia moglie le deve fare a parte, eh?"
"Si sì ho già fatto"
"Ah e io prendo i generici, mi raccomando"
"Si sì lo so"
È fatta. Vado per chiudere lo scontrino...
"Bene, sono 8 euro e 40"
E INVECE NO.
"No aspetti, dovevo prendere ancora una cosa però non me la ricordo, ora chiamo mia figlia"
Già di mio sono frenetica ma in questo momento molto di più.
E per punizione mi capitano sempre loro. Quelli flemmatici.
"Prego, 92? 93? Che numero ha signore?"
E loro ti guardano. Poi guardano il cartellone luminoso che- accidenti- è piuttosto lento nell'elencare i numeri. E non rispondono. Non si muovono.
Allora io li incalzo.
"Prego, 93? Venga che tocca a lei"
"Eh ma sul cartellone siamo ancora a 92!"
"Ma non c'è nessuno prima di lei, venga pure"
Finalmente la voce registrata pronuncia il numero esatto. Con tutta calma si avvicina.
"Buonasera, aspetti che cerco le ricette"
(Aspettare?!? Ma tu sai quanto lavoro ho ancora da fare là nel retro?!? E in tutto questo tempo cosa hai fatto? Non potevi cercarle prima le ricette???)
Cerco invano di accelerare le cose
"Ecco me le dia, faccio io, non si preoccupi"
"Eh no, devo controllare: allora questa è mia, questa anche, questa è di mia moglie..."
E se le tengono strette, le sfogliano, te le descrivono, questa è per lo stomaco, questa è per la pressione...come se io non lo sapessi a cosa servono!!!
Finalmente riesco ad impossessarmene e a sistemare le medicine
"Aspetti che le cerco il codice fiscale!"
"No grazie ho già tutto qui sulle ricette"
"Ma lo sa che quelle di mia moglie le deve fare a parte, eh?"
"Si sì ho già fatto"
"Ah e io prendo i generici, mi raccomando"
"Si sì lo so"
È fatta. Vado per chiudere lo scontrino...
"Bene, sono 8 euro e 40"
E INVECE NO.
"No aspetti, dovevo prendere ancora una cosa però non me la ricordo, ora chiamo mia figlia"
domenica 22 marzo 2020
Domani, un mese.
Domani è un mese, un mese di questa vacanza strana e improvvisa che piano piano ha limitato la nostra libertà e ci ha fatto scoprire nuove abitudini, nuovi modi di comunicare, un modo alternativo di vivere la nostra quotidianità.
Anche la scuola si è adeguata e così ci siamo intrufolati nella cucina della maestra di italiano, nel salotto della maestra di matematica, nella cameretta di quella di storia e geografia; abbiamo conosciuto il gattone peloso di una e il cagnolino dell'altra, abbiamo visto sullo sfondo libri disordinati, foto allineate, divani, armadi e lampadari che ci hanno rivelato qualche cosa di più di quelle persone che tra le mura scolastiche ci sono sembrate a volte severe e invece sono persone proprio come noi, simpatiche e impacciate davanti alla piccola telecamera del computer.
Non sappiamo quando torneremo alla normalità ma sarà bello tornare a scuola e osservare con occhi nuovi quelle stesse maestre che ci parlavano da dietro uno schermo...
Anche la scuola si è adeguata e così ci siamo intrufolati nella cucina della maestra di italiano, nel salotto della maestra di matematica, nella cameretta di quella di storia e geografia; abbiamo conosciuto il gattone peloso di una e il cagnolino dell'altra, abbiamo visto sullo sfondo libri disordinati, foto allineate, divani, armadi e lampadari che ci hanno rivelato qualche cosa di più di quelle persone che tra le mura scolastiche ci sono sembrate a volte severe e invece sono persone proprio come noi, simpatiche e impacciate davanti alla piccola telecamera del computer.
Non sappiamo quando torneremo alla normalità ma sarà bello tornare a scuola e osservare con occhi nuovi quelle stesse maestre che ci parlavano da dietro uno schermo...
venerdì 13 marzo 2020
Sorelle in clausura
La prima settimana c'era la novità, i ritmi del mattino finalmente lenti, ancora qualche attività sportiva, qualche uscita e, soprattutto, nessun compito a casa.
Abbiamo scoperto con stupore la bellezza di un weekend a casa, sistemare tante cose lasciate in sospeso, finire alcuni lavori che si fanno sempre di fretta in attesa di quel tempo che non c'è mai; abbiamo guardato una messa alla TV, tutti accoccolati insieme sul divano, abbiamo giocato, cantato e guardato un film.
La seconda settimana era partita con l'illusione di tornare alla normalità dopo pochi giorni: ci godevamo quelli che pensavamo essere gli ultimi giorni di una vacanza inaspettata.
Poi è arrivata la notizia del prolungamento della chiusura delle scuole, gli sport si fermavano e i compiti iniziavano ad apparire giorno dopo giorno come incubi sulle caselle del registro elettronico.
La terza settimana abbiamo avuto la certezza che questa vacanza sarebbe stata molto più lunga del previsto e il fatto di non sapere quando sarebbe finita la rendeva un po'claustrofobica...
Iniziavano i video delle maestre che, in abiti casalinghi e su lavagne improvvisate, spiegavano pochi minuti di lezione a voce bassa e con fare impacciato e buffo; si dava fondo a tutti i giochi, anche a quelli meno considerati, si impastavano torte, si pitturava, si passavano lunghe ore a creare pasticcini di Pongo e ci si inventavano nascondigli con i cuscini del divano; si piantavano semini lasciati a germogliare nel cotone e il terrazzo ci salvava dalle quattro mura di casa.
La convivenza era a tratti fastidiosa e a tratti tenera e complice.
Non si vede ancora la fine di tutto questo...noi resistiamo e ringraziamo di essere in cinque...per lo meno non ci si annoia!
martedì 10 marzo 2020
Perle virali
"Macché mascherine dottoressa! Io sono anni che vado sugli autobus con la sciarpa sulla bocca e non mi sono mai ammalata!"
"E vabbè, fino a 87 anni ci siamo arrivati, ora se dobbiamo morire pazienza!"
" Eh sì, signora ma io ne ho 50 meno di lei..."
"Ma su, ormai quello che dovevamo vivere lo abbiamo vissuto, anno più, anno meno....che differenza fa?"
"Ho sentito che questo virus colpisce gli anziani: ho 80 anni e dicono che sarei anziana.....ma sa, io mi sento giovane, non me li sento quegli anni! Quindi sono al sicuro vero dottoressa?"
"E vabbè, fino a 87 anni ci siamo arrivati, ora se dobbiamo morire pazienza!"
" Eh sì, signora ma io ne ho 50 meno di lei..."
"Ma su, ormai quello che dovevamo vivere lo abbiamo vissuto, anno più, anno meno....che differenza fa?"
"Ho sentito che questo virus colpisce gli anziani: ho 80 anni e dicono che sarei anziana.....ma sa, io mi sento giovane, non me li sento quegli anni! Quindi sono al sicuro vero dottoressa?"
sabato 29 febbraio 2020
Dieci più uno
1. Divori libri e ti stai appassionando al genere Fantasy che tuo padre ti ha fatto scoprire qualche mese fa
2. Hai guardato tutta la saga di Star wars accoccolata sotto la coperta con papà e hai scoperto un nuovo mondo
3. Continui ad amare la matematica e i calcoli mentre il disegno è il tuo tallone d'Achille
4. Corri su e giù per il campo, incarnando perfettamente il tuo ruolo di ala anche se ultimamente ti stai facendo coraggio e riesci a fare gol inaspettati
5. Odi l'anguria, le pere e i broccoli mentre potresti accettare formaggio anche dopo un pranzo di 20 portate
6. Coccoli Matilde e, paziente, giochi con lei a "Culedo" (Cluedo!)
7. Ridi a crepapelle con Marghe, canti con lei le canzoni della scuola ma certe volte le tiri dei bei calci quando perdi la pazienza!
8. A differenza di qualche anno fa quando avevi paura di ogni cartone animato, ora puoi guardare le scene più paurose di Harry Potter ma nascondi la testa sotto al cuscino se due personaggi si scambiano un bacio
9. Alterni momenti di dolcezza e coccole alle prime risposte scocciate da pre-adolescente
10. Sei impaziente di debuttare alle medie insieme alle tue amiche L., S. ed E.
11. Sei sempre la nostra buffa Martoletta e tutti noi ti vogliamo troppo bene!
2. Hai guardato tutta la saga di Star wars accoccolata sotto la coperta con papà e hai scoperto un nuovo mondo
3. Continui ad amare la matematica e i calcoli mentre il disegno è il tuo tallone d'Achille
4. Corri su e giù per il campo, incarnando perfettamente il tuo ruolo di ala anche se ultimamente ti stai facendo coraggio e riesci a fare gol inaspettati
5. Odi l'anguria, le pere e i broccoli mentre potresti accettare formaggio anche dopo un pranzo di 20 portate
6. Coccoli Matilde e, paziente, giochi con lei a "Culedo" (Cluedo!)
7. Ridi a crepapelle con Marghe, canti con lei le canzoni della scuola ma certe volte le tiri dei bei calci quando perdi la pazienza!
8. A differenza di qualche anno fa quando avevi paura di ogni cartone animato, ora puoi guardare le scene più paurose di Harry Potter ma nascondi la testa sotto al cuscino se due personaggi si scambiano un bacio
9. Alterni momenti di dolcezza e coccole alle prime risposte scocciate da pre-adolescente
10. Sei impaziente di debuttare alle medie insieme alle tue amiche L., S. ed E.
11. Sei sempre la nostra buffa Martoletta e tutti noi ti vogliamo troppo bene!
lunedì 24 febbraio 2020
Angeli custodi
Ci sono persone che capitano nella tua vita, che incrociano i tuoi passi e sembrano mandate proprio nel momento giusto, senza che tu abbia fatto niente per meritartele.
Certe volte questi incontri si ripetono, sempre nell'attimo in cui ti stavi guardando intorno in cerca di una mano, o forse quando ancora non ti eri resa conto che avevi bisogno di un aiuto, di quelle parole, proprio di quel consiglio.
Per me questa persona è l'ostetrica C., incontrata tantissimi anni fa, quando ero una giovane mamma spaventata in cerca di risposte certe a cui aggrapparmi: ogni venerdì la trovavo al consultorio e per molti mesi le mie settimane sono state scandite dal conto alla rovescia per quelle due ore di sfoghi e parole rassicuranti.
Dopo tanto tempo la incontrai di nuovo per caso poco dopo la nascita di Matilde...pur essendo ormai una mamma navigata l'allattamento altalenante mi stava stremando: anche quella volta sono bastate due ore di confronto con lei per farmi prendere la decisione che si rivelò più giusta, per la piccola affamata e per me.
E così ancora, qualche giorno fa, il destino ci ha fatte incrociare di nuovo oltre la porta della stanza 10 per un controllo di routine: tutte le domande che avevano bisogno di una risposta l'hanno trovata nello sguardo dolce e nelle parole pacate di una persona emozionata e felice quanto me di esserci incontrate proprio in quel momento.
Tutte le volte che ci salutiamo ho la tentazione di chiederle il numero di telefono...ma ora so che quando ne ho bisogno lei si materializza nella mia vita...anche senza mandarle un messaggio con whatsapp!
Per me questa persona è l'ostetrica C., incontrata tantissimi anni fa, quando ero una giovane mamma spaventata in cerca di risposte certe a cui aggrapparmi: ogni venerdì la trovavo al consultorio e per molti mesi le mie settimane sono state scandite dal conto alla rovescia per quelle due ore di sfoghi e parole rassicuranti.
Dopo tanto tempo la incontrai di nuovo per caso poco dopo la nascita di Matilde...pur essendo ormai una mamma navigata l'allattamento altalenante mi stava stremando: anche quella volta sono bastate due ore di confronto con lei per farmi prendere la decisione che si rivelò più giusta, per la piccola affamata e per me.
E così ancora, qualche giorno fa, il destino ci ha fatte incrociare di nuovo oltre la porta della stanza 10 per un controllo di routine: tutte le domande che avevano bisogno di una risposta l'hanno trovata nello sguardo dolce e nelle parole pacate di una persona emozionata e felice quanto me di esserci incontrate proprio in quel momento.
Tutte le volte che ci salutiamo ho la tentazione di chiederle il numero di telefono...ma ora so che quando ne ho bisogno lei si materializza nella mia vita...anche senza mandarle un messaggio con whatsapp!
martedì 18 febbraio 2020
Pessimismo
Matilde: "Basta mamma!"
Mamma: "Basta cosa?"
Matilde: "Sono stanca!"
Mamma: " Ma cosa dici? È mezz'ora che sei seduta qui in macchina!"
Matilde: "Ma si, sono stanca... stanca della vita!"
Mamma: "Basta cosa?"
Matilde: "Sono stanca!"
Mamma: " Ma cosa dici? È mezz'ora che sei seduta qui in macchina!"
Matilde: "Ma si, sono stanca... stanca della vita!"
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