venerdì 30 dicembre 2011

20..11 cose buone dell'anno che sta finendo

In ordine rigorosamente sparso:
1. La macchina del pane portata da Babbo Natale e la mensola costruita dal mio falegname di fiducia
2. Il mio falegname di fiducia (e molto, molto altro)
3. Marta che abbraccia Margherita dicendo "ammoe" (amore); Margherita che, appena sveglia, punta il letto di Marta e la indica con urli di gioia, come se non la vedesse da due mesi
4. Un fratello lontano..solo fisicamente, dei nonni instancabili ed entusiasti
5. I matrimoni di due amici che sono finiti uno molto a Nord e l'altra molto a Sud
6. Amici vecchi che quando ci si sente sembra passato un giorno e invece sono trascorsi mesi
7. Amici nuovi ancora da scoprire
8. Il mio tempo ritrovato parzialmente, ma con ampi margini di miglioramento
9. Una proposta inaspettata, accolta con poco entusiasmo, ripensata con una nuova voglia di ricominciare
10. Una vacanza breve ma illuminante nella mia amata Toscana
11. Questo blog, che rappresenta uno spazio e un passatempo tutto mio, un luogo dove annotare i ricordi delle bimbe che altrimenti andrebbero persi, un modo per farci sentire meno lontani da chi, amici e parenti, ci conosce ma si trova sparso per tutto il globo

giovedì 29 dicembre 2011

Gratitudine

Partecipo volentieri a questo giveaway perchè negli ultimi giorni, al lavoro, mi sono accorta che ho un debito molto consistente con tante persone che mi girano intorno più o meno tutti i giorni e che si sono rivelate, ancora una volta, davvero speciali.
Come avevo già raccontato qui, questi tre anni di dottorato sono stati un pò complicati per il rapporto ormai pessimo con il mio prof. ma, come tutte le situazioni difficili, hanno anche fatto emergere dei rapporti umani e una solidarietà che forse non avrei vissuto.
Sono quindi grata a questo 2011 per gli innumerevoli pranzi, caffè e dolcini condivisi con due colleghi vicini di ufficio, per le chiacchiere vagamente pettegole con due colleghe durante l'assistenza agli studenti, per gli sfoghi ascoltati e consolati, per gli sfottò sulle mie presunte scarse capacità culinarie, per i regali e le sorprese natalizie, per l'aiuto nella stesura di una tesi che sta prendendo pian piano una forma, nonostante tutto.
Sono grata perchè il prossimo anno avrò ancora un posto là dentro-anche se rimanere era l'ultimo dei miei desideri- perchè potrò fare ancora per qualche tempo il lavoro che mi piace.
Certo, se questi tre anni fossero trascorsi in una maniera meno burrascosa forse avrei avuto qualche mal di stomaco in meno, probabilmente avrei potuto fare più cose, certamente la mia tesi avrebbe avuto meno le sembianze di un puzzle...ma le persone che mi sono state vicine hanno reso il tutto più sopportabile e l'amicizia che ho ricevuto ha ripagato l'amarezza che mi ha accompagnata sopratutto nell'ultimo anno e mezzo.

giovedì 22 dicembre 2011

Il nostro piccolo fiocco di neve

Come siano riuscite le maestre dell'asilo a mettere insieme in meno di un mese una rappresentazione dello Schiaccianoci con bambini cosi' piccoli e' davvero un mistero...Per anni sono stata dietro le quinte e so quanto lavoro, quante prove, quante ripetizioni ci siano dietro pochi passi, pochi movimenti...quanto sia difficile coordinare musica, spostamenti, tempistica...e questo con bambine gia' di 6-7 anni.
Oggi ho visto l'amore di queste maestre tradotto in uno spettacolo bellissimo, nei sorrisi e negli incoraggiamenti ai bambini piu' timidi, nelle manine afferrate per accompagnare con dolcezza i piu' distratti al posto giusto, nei nasini asciugati, nei costumi sistemati, nei gesti di una insegnante di musica che e' riuscita a far ballare e suonare a tempo bambini minuscoli ma attenti, nei costumi lavorati nei minimi particolari.
Oggi ho respirato l'emozione di una maestra che si e' trovata per la prima volta dall'altra parte, dopo aver aspettato 15 anni il suo insperato fiocco di neve riccioluto e buffo; ho visto lo stupore del mio piccolo fiocco di neve che, entrato in scena, ha salutato il suo papa' e  la sua sorellina e poi ha girato e girato e girato, felice e leggera, azzurra e blu e bionda, per poi venire a farsi coccolare tra le mie braccia; ho capito la commozione di papa' per la sua bimba grande ma ancora cosi' piccola, la gioia inconsapevole di Marghe che applaudiva con le manine grassottelle la sua "Tatta"...
La musica di Tchaikowsky oggi ci ha portato la magia del Natale...

martedì 20 dicembre 2011

Hot topics

Da qualche parte devo aver letto che la consuetudine (piacevolissima!) di fermare e attaccare discorso con gente mai vista nè conosciuta per strada è tipicamente italiana; In nessun altro paese europeo si sognerebbero mai di placcare -per dirne una a caso- una donna incinta o una mamma con pargolo al seguito e iniziare a regalare chicche di saggezza non richiesta.
Nella mia ancorchè breve esperienza ho già collezionato una serie di perle che mi hanno trasformata in una abile dribblatrice di vecchie dalla parvenza inoffensiva...si proprio loro, che ti approcciano con la vocetta stridula, il sorriso e i lucciconi negli occhi per indurti a fermare il passeggino e poi affondano il coltello con cinica e fredda crudeltà!

Ginecologhe mancate
La nonna di un amico che, a pochi giorni dal parto, mi ferma mettendomi mano sulla pancia:
"il parto è una bella esperienza...ma è DO-LO-RO-SISSIMO". Espressione cadaverica, occhi di ghiaccio.

Una signora incontrata per strada che mi squadra:
"A che mese è?"
"Sono all'ottavo mese" (e ho preso solo 7kg, tiè)
"Le manca ancora un mese ed è già così grossa?!? Ma aspetta due gemelli?"

Speriamo che sia femmina
Un signore sull'ottantina: "Sarà un maschio vero?"
"Ehm, no, veramente è una femmina"
"Eh, d'altra parte si prende quel che viene"

Altro signore:" Ma sono due femmine?"
"Ehm, si!"
"Che sfortuna!"

Madre snaturata
Pieno giorno, in piazza. Mi avvicino ad un cassonetto per buttare la spazzatura, dalla carrozzina escono urla disperate di Marta, ancora in preda alle coliche...
Una signora si avvicina preoccupata e guardinga..."Ah, era solo un sacchetto di spazzatura, avevo paura che buttasse via la bambina!"

Un giorno, in giro con il passeggino coperto dalla cappottina trasparente para-pioggia:
"Ma è sicura che là sotto la bambina respira ?!?"
(No, le vendono apposta per sopprimerli!)

giovedì 15 dicembre 2011

Ipsa dixit

Un giorno, guardando una foto del matrimonio, Marta mi riconosce: "Mamma!!!"
"Brava, e quello lì vicino, chi è?"
"'gnooore!"  (signore!)

...come si dice?Mater semper certa est...


Una mattina, ancora nel suo letto...
"Buongiorno, hai fatto la nanna? E il tuo coniglio Aieie (ehm, si...come nel film di Aldo, Giovanni e Giacomo) si è svegliato?"
Lei lo prende, lo guarda, lo scaraventa violentemente giù dal letto, poi:
"Ora sveglio!"

...io direi piuttosto..ora dorme per sempre!


Ieri sera, con in mano il cellulare finto, borbotta tra sè e sè...
"Marta, cosa fai? chiami papà?"
"No, scrivo messaggio"

...mia madre me lo dice sempre che è una bambina precoce...

mercoledì 14 dicembre 2011

Il libro magico delle fiabe

Un ricordo molto tenero della mia infanzia risale ad un periodo in cui alla sera, appena messa a letto, da brava sorella maggiore (molto mammina) raccontavo una favola a mio fratello. Avrò avuto 7-8 anni.
La cosa si svolgeva così: Io evocavo il libro magico delle fiabe e se lui  non era già impegnato a farsi leggere da altri bambini (ovvero: se in effetti quella sera avevo voglia di inventami una storia) scendeva dal cielo ed entrava nella nostra stanza. Io avrei letto quel pezzo di fiaba che lui mi permetteva di vedere (ovvero: mi inventavo quel che potevo finchè la fantasia non si esauriva) e poi se ne andava, silenzioso e misterioso com'era arrivato.
Mio fratello mi ascoltava volentieri ed era molto affascinato dall'idea che io potessi evocare un libro magico che si materializzava solo nelle mie mani, ma dopo qualche tempo iniziò a dubitare dell'esistenza di questo oggetto che sarà stato pur magico ma era anche un pò troppo capriccioso (a volte arrivava, poi spariva, poi si interrompeva nel bel mezzo della trama).
Forse riconosceva nelle bizze del libro il carattere incostante della sorella?
Per non perdere la reputazione che mi ero costruita fino a quel momento, una sera, poco prima di andare a dormire, appoggiai un pezzo di carta sul comodino.
Una volta spenta la luce iniziai a chiamare il libro e con tono solenne dissi che mi aveva autorizzato a dare al fratello incredulo una prova della sua effettiva esistenza: accartocciando il foglio venne fuori un suono di pagine vere, che potevano essere sfogliate e lette!
La stima di mio fratello nei miei confronti schizzò da zero a 100 in due secondi e il fascino del libro magico durò ancora qualche tempo.
La mia prova fu talmente verosimile che quando, dopo molto tempo, dovetti ammettere l'inganno, lui non voleva crederci perchè in effetti aveva sentito il rumore di un libro e la delusione fu davvero grandissima!

Questo post partecipa al blogstorming

domenica 11 dicembre 2011

Fare famiglia

La decisione di prendere ferie per questo ponte è stata discussa, piuttosto improvvisata, per nulla programmata...quasi che non valesse la pena prendere un giorno senza avere neanche una meta...
Sarà che a me piace starmene comunque tranquilla a godere di quella vita familiare troppo vorticosa durante la settimana; vivere lentamente, senza guardare l'orologio, senza parlare sempre di quello che dobbiamo fare ma scegliendo finalmente quello che vogliamo fare.
In questi giorni di vacanza ci siamo dedicati alla preparazione del presepe e dell'albero, agli addobbi, ai regali (finalmente per una volta senza dover correre all'ultimo momento), abbiamo trascorso tanto tempo insieme alle bimbe, abbiamo scoperto lo stupore di Marta davanti a un Babbo Natale in carne ed ossa, la dolcezza delle due sorelline per mano lungo la passeggiata sul mare, abbiamo riso con loro e le abbiamo fatte ridere divertendoci come due bambini; Siamo riusciti a ritagliarci del tempo per i nostri hobby, per invitare un' amica che non frequentavamo da un pò, per una visita dalla nonna-bis...
Fare famiglia è stato vivere mettendo l'altro al primo posto, è stato respirare l'amore nei gesti quotidiani, prendersi il tempo per rendersi conto di tutte le cose buone che ci sono state donate e che spesso, nel frullatore della quotidianità, dimentichiamo.
Fare famiglia è stato ritovarsi alla sera per una preghiera insieme, ringraziandoci reciprocamente per aver messo in pratica quell'impegno preso qualche tempo fa di amarsi e onorarsi tutti i giorni....e ogni giorno della nostra vita.

lunedì 5 dicembre 2011

Dumb things about me

Mi da una vera e profonda soddisfazione:
1. Mangiare senza ritegno l'impasto di ricotta (rigorosamente di capra) e zucchero che prepara mia nonna per farcire i cannoli siciliani
2. Tuffare la carne tritata nel pure' (mi ricorda i tempi dell'asilo)
3. L'odore delle cartolibrerie
4. Le pieghe e i buchini di ciccia delle mie bimbe
5. Toccare le "antenne" delle lumache per farle ritrarre (si, ero una bambina sadica, lo ammetto)
6. Il rumore delle scarpette con la punta sul legno del palco
7. Gli orecchini di ogni foggia e misura (marito avvisato....)
8. Scoppiare i pallini della carta da imballaggio
9. Camminare ore e ore in montagna, tra la vegetazione bassa, il profumo del rododendro, i fischi delle marmotte...


Questo post partecipa al contest di Seavessi