lunedì 20 dicembre 2021

Di buchi, pandolci e giornate inaspettate

Succede che tua sorella è in quarantena per una compagna di classe positiva e tu sei costretta a saltare l'asilo per qualche giorno.
Succede che la farmacia è stranamente vuota e con la mamma decidete di fare i buchi alle orecchie, traguardo rimandato e atteso da mesi.
Succede che, nonostante il male provato, la vanità abbia la meglio e tu vada in giro con il collo tirato e le orecchie ben in vista per farti ammirare da tutti.
Succede che dopo la spesa e una visitina alla nonnabis si torni a casa e si inizino a impastare piccoli pandolci per le tue maestre e la cuoca A.
Succede che, approfittando dell'assenza dell'altra sorella, tu le sottrai il prezioso maneggio dei Playmobil e passi il resto del tempo a inventarti "storie lunghe e storie corte"
Succede che le tue sorelle ti riempiono di baci e complimenti alla vista degli orecchini

Succede che questa giornata partita con tristezza perché "all'asilo tutti mi vogliono e se non ci sono saranno disperati" si trasformi in una giornata speciale, piena di momenti da ricordare e di sorrisi complici tra di noi...

martedì 14 dicembre 2021

Il salto del lattaio

Ricordo benissimo la prima volta che ho iniziato a provare a ballare: ero davanti alla TV, avrò avuto forse tre, quattro anni e vidi un ballerino fare una spaccata frontale saltando in alto.
Questa acrobazia, che una mia amica tanti anni dopo ribattezzò "il salto del lattaio" mi valse il primo trofeo ad una gara di danza in quel di Senigallia.
Nel tempo si sono susseguite tante ore di allenamento, le bramate punte, i piedi incerottati e puntualmente sbucciati, le prove che iniziavano a Febbraio e finivano a Giugno, le urla della maestra F., temuta e adorata allo stesso tempo.
L'emozione e la paura di stare sul palco, la vergogna per alcune parti davvero imbarazzanti (le famose "cozze" in cui ballavamo con una conchiglia di gommapiuma legata in vita), la soddisfazione e il panico di aprire da solista un saggio, le gare, le amicizie e il momento in cui capii che quello era davvero l'ultimo anno.

La voglia di ballare però non è mai passata e ho sempre cercato di imparare qualcosa di nuovo: l'anno di lavoro a Milano mi portò il corso di ballo liscio con i miei colleghi e poi ultimamente la Zumba, con cui ho riscoperto che il mio cervello era ancora plasmato per guidare gambe e coordinazione.
Quest'anno quasi per caso ho incontrato sulla mia strada un nuovo ballo, delle nuove istruttrici e un piccolo gruppo che si è trovato subito in grande sintonia.

Un'altra strada è iniziata anche se non so quanto durerà e cosa mi porterà...per adesso mi diverto e mi ritrovo esattamente dove avevo lasciato un pezzettino di me stessa...18 anni fa!