sabato 24 gennaio 2015

Cosa resterà nei ricordi

Cosa resterà nei ricordi delle vostre testoline,
quale sbiadita immagine lascerà la sua traccia in voi?
Ripensando a questi anni chissà a quale ricordo sorriderete intenerite, chissà cosa ci racconteremo intorno ad un tavolo tra qualche anno, voi lunghe lunghe come papà e io sempre ferma qui, al mio metro e cinquanta scarso?
Ricorderete il corridoio che, buio, percorrevate tutto d'un fiato proprio come me quando da piccola dovevo scappare dalla cameretta alla cucina con i fantasmi dietro che mi rincorrevano...
Ricorderete i pomeriggi d'estate passati a giocare sul poggiolo, all'ombra della tenda verde, le cene fuori tra il rumore delle cicale e il cinguettio delle rondini al tramonto
Forse anche le orribili piastrelle rosa del bagno, una dispensa così grande da potersi nascondere dentro, la vostra cameretta che prima era una sala e piano piano si è trasformata, le coccole nel lettone, il pianto di un neonato vicino di casa, le unghiette di un cane che scorrazzava al piano di sopra
Non so cosa resterà nella memoria quando tra qualche anno parleremo della casa vecchia, forse un abbraccio stretto da dietro alla mamma che lava i piatti, una guancia schiacciata contro la schiena: "come sei mordida....e anche profumata!", forse il ricordo di qualche sera accanto a papà che prepara la pizza e voi inginocchiate sulla sedia che, canticchiando e facendo mille domande, lo assistete fedeli e attente
Forse solo rumori e profumi, solo i tramonti rosa e viola, solo alcuni momenti di tutta questa vita che abbiamo passato qua dentro e che tra poco cambierà.

lunedì 19 gennaio 2015

Frullatore

Il blocco dello scrittore
L'influenza che ha colpito e affondato i tre quarti della famiglia (e indovinate chi è l' unico quarto che non si è ammalato?)
Il tiraemolla della compravendita
Quattro preventivi pendenti tra cui scegliere per i lavori
Mattinate infinite tra piastrelle e sanitari
I saldi che aspettano
I programmi che saltano
Due mattine di lavoro in più
Bimbe malaticce da coccolare
Chiavi dimenticate
Telefonate rimandate
Inviti da dribblare
Richieste d'aiuto cadute nel vuoto
Cucina terapeutica
Riunioni insensate
L'arte di arrangiarsi
Appuntamenti irrinunciabili
Bollette in scadenza

Sono felice, poi isterica, poi efficiente, poi demotivata, poi speranzosa...ma sono sempre qua.

domenica 11 gennaio 2015

Trapasso nozioni

Mia piccola grande bambina biondo cenere che tra poco più di un mese fai sei anni e tutto ciò mi sconvolge
Mia piccola bimba delicata, magra e lunga, agile e goffa insieme
Incredibilmente padrona sugli sci, spavalda e decisa ("mamma ora vado a bombazza!"), quest'anno mi hai fatto un bellissimo regalo: tante discese insieme a te su quella neve un po' finta ma soffice, con il sole a colorarci le guance
Tu che l'anno scorso hai mosso i tuoi primi passi in questo sport, che non sapevi dire altro che "c'ho paura" e solo la mia cocciutaggine ha permesso che non demordessimo
Tu che anche questa volta avevi iniziato con i lamenti -subito repressi dalla parte meno materna di me- e che poi hai preso confidenza con i bastoncini, le gambe ingarbugliate, il culetto freddo per le tante cadute, la neve nei guantini, i tornelli che si aprivano magicamente al tuo passaggio
Tu che hai iniziato scoordinata e tutta storta per finire poi elegante e dritta come un fiorellino che sbuca dalla neve, che mi hai sgridata perchè "dovevi dirmelo che poi mi divertivo così tanto!"
Incurante dei tanti sciatori che ti sfrecciavano da tutti i lati sei scesa calma, canticchiando serena tra una curva e un altra, ti sei persa un po' d'animo quando, in un punto davvero difficile per te, la paura l'ha fatta da padrona facendo vacillare anche me...ma il training autogeno ha aiutato entrambe
Hai sfrecciato veloce nella parte finale, larga e poco affollata, per poi arrivare in fondo con una bella frenata e, guardandomi con i tuoi occhioni mi hai detto: "va bè, la rifacciamo no?"
Hai preferito un' altra giornata di sci ai gonfiaboli dove invece la tua piccola fotocopia si è rilassata con papà l'ultimo giorno
Siamo state strette strette sulla seggiovia a guardare il cielo azzurro senza una nuvola e gli sciatori coraggiosi che facevano i salti sotto di noi, ci siamo godute un bel silenzio e una risalita mano nella mano, entrambe felici di questa giornata solo nostra, il più bel trapasso nozioni che abbia mai fatto!

martedì 6 gennaio 2015

Buoni, buonissimi propositi

1. Riuscire a mettere tutti i tasselli nell'ordine giusto: vender casa prima di comprare la nuova (per non pagare uno sproposito di tasse e balzelli) ma poter avere il tempo di fare lavori e trasloco nella nuova prima di essere buttati fuori di qui.
2. Godersi gli ultimi tramonti, i panorami, la luce accecante del sole da quella finestra dalla vista definita "imprendibile" sull'annuncio immobiliare e che mi ha fatto innamorare di questa casa.
3. Stare calma. Molto calma.
4. Affrontare l'iscrizione di Marta alle elementari e poi a settembre il suo primo giorno di scuola senza smoccicare troppi fazzoletti, dando la definitiva dimostrazione di essermi rammollita anche io, come quelle mamme che tanto deprecavo quando mamma non ero.
5. Tenere duro nel tuffarmi senza indugi nella polmonazza calda e umida dello spogliatoio della piscina fino a Giugno, con l'odore del cloro che risveglia ansie infantili mai sopite e con l'amara certezza che "un anno di corso non basta per imparare a nuotare: deve mandarle almeno altri 2 o 3 anni!"
6. Più libri e meno facebook.
7. Riuscire a sperimentare ricette nuove senza ripiegare sui soliti, consolidati cavalli di battaglia con la scusa di non avere tempo.
8. Dedicarmi con più attenzione a certe persone.
9. Stirare le camicie di Marco senza lasciarle mesi e mesi in attesa finchè qualche anima gentile si trovi a passare di qui e, impietosita, impugni il ferro e completi l'opera.
10. Godersi la famiglia. Tutta quanta: zii, cugine e nonna-bis compresa, che oggi, facendo ingresso nell'anno dei suoi 90 anni, ha offerto il pranzo alle tre generazioni dopo di lei; Ha poi passeggiato svelta sul lungomare per una buona mezz'ora, riposandosi alla fine su una panchina con il sole in faccia e le figlie accanto, una di qua e l'altra di là, che a vederle così erano proprio belle.