Marghe sdraiata sul letto, la copertina avvolta addosso e solo gli occhi lucidi che spuntano da quel fagotto: Il giorno di Pasqua un po' di febbre frena la sua solita esuberanza.
"Mamma non voglio mangiare, io vorrebbi dormire"
"Va bene, ti faccio dormire ma prima dovresti mangiare qualcosina. Solo quello che ti senti!"
"Ok...mi sento di mangiare solo..."
"Che cosa?"
"Mi sento di mangiare solo un po' di uovo di Pasqua!"
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
martedì 22 aprile 2014
venerdì 18 aprile 2014
I fatti della vita
"Mamma, da dove vengono le mucche?"
"In che senso, Marta?"
"Eh..da dove vengono, chi le ha fatte?"
"Ehm...una mucca mamma ha fatto una mucchina che poi è diventata grande e ha fatto un'altra mucchina..."
"Si ma prima prima prima? Come ha fatto ad esserci la mucca?"
"L'ha creata Dio!" (Dilungarmi nella teoria evoluzionistica di Darwin mi sembra prematuro...)
Dopo la domanda "Ma i bambini come fanno ad uscire dalla pancia della mamma?" fatta ieri sera da Marta al suo papà...temo che prima o poi chiederà come hanno fatto la mucca e il bambino ad entrarci in quella pancia....
Domande imbarazzanti in arrivo........si salvi chi può!
"In che senso, Marta?"
"Eh..da dove vengono, chi le ha fatte?"
"Ehm...una mucca mamma ha fatto una mucchina che poi è diventata grande e ha fatto un'altra mucchina..."
"Si ma prima prima prima? Come ha fatto ad esserci la mucca?"
"L'ha creata Dio!" (Dilungarmi nella teoria evoluzionistica di Darwin mi sembra prematuro...)
Dopo la domanda "Ma i bambini come fanno ad uscire dalla pancia della mamma?" fatta ieri sera da Marta al suo papà...temo che prima o poi chiederà come hanno fatto la mucca e il bambino ad entrarci in quella pancia....
Domande imbarazzanti in arrivo........si salvi chi può!
lunedì 14 aprile 2014
Una brava mamma
Così capita che un pomeriggio sei li, seduta sul loro letto, con un libro sulle gambe e una bimba per lato; Sei li che leggi una storia, e poi un'altra e ancora un'altra.
E ti accorgi che adesso che sono cresciute e sono in grado di seguire una vera fiaba dall'inizio alla fine è diventato divertente stare con loro accoccolate ad ascoltarti.
Hai scoperto che ti appassioni anche tu nella lettura, che ti piace fare le vocione e le vocine, tanto da farti quasi i complimenti da sola per la magistrale interpretazione.
Hai capito che quello è il vostro momento, anche se a volte è breve, anche se arriva a fine giornata quando fate a gara a chi è più stanca; hai capito che dieci minuti insieme così, immergendosi veramente in quel mondo parallelo e magico servono a loro ma anche a te, hai capito che anche loro sentono che ti diverti...
Così capita che un pomeriggio sei li, con un libro sulle gambe e una delle due alla fine di una storia ti dica: "Lo sai che sei una brava mamma? Sei brava perchè ci leggi le storie!"
E se basta così poco per essere brava ai loro occhi....
Questo post partecipa al blogstorming
E ti accorgi che adesso che sono cresciute e sono in grado di seguire una vera fiaba dall'inizio alla fine è diventato divertente stare con loro accoccolate ad ascoltarti.
Hai scoperto che ti appassioni anche tu nella lettura, che ti piace fare le vocione e le vocine, tanto da farti quasi i complimenti da sola per la magistrale interpretazione.
Hai capito che quello è il vostro momento, anche se a volte è breve, anche se arriva a fine giornata quando fate a gara a chi è più stanca; hai capito che dieci minuti insieme così, immergendosi veramente in quel mondo parallelo e magico servono a loro ma anche a te, hai capito che anche loro sentono che ti diverti...
Così capita che un pomeriggio sei li, con un libro sulle gambe e una delle due alla fine di una storia ti dica: "Lo sai che sei una brava mamma? Sei brava perchè ci leggi le storie!"
E se basta così poco per essere brava ai loro occhi....
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lunedì 7 aprile 2014
Vita nuova, colleghi nuovi
Prima di tutto c'è lui, il padre, che ha rilevato l'attività e l'ha tenuta in caldo per il figlio; Lui si aggira sperso o assorto e a chi gli fa domande scomode risponde che adesso non è più lui il titolare, e chi s'è visto s'è visto.
Poi c'è il figlio che passa le sue giornate dividendosi tra il telefono e i fatturati, che controlla compulsivamente le vendite, che riceve informatori e vecchiette petulanti, che si imbarazza ai complimenti per il suo stato di futuro papà, che litiga al telefono con la moglie e poi con la coda tra le gambe finisce sempre per darle ragione.
C'è la dottoressa A., comunista mangiapreti e lettrice accanita de "Il Manifesto", che oggi ha ricevuto in dono da una cliente un ventaglio proveniente dalla Cina, con tante facce di Mao stampate sopra; Lei che è una fonte inesauribile di sapere, che accoglie tutti con un sorriso ma che dietro ne dice di tutti i colori, che mangia merendine a metà mattina.
C'è la dottoressa C., agitata, svelta, ansiosa. Sempre sorridente, a volte insicura, molto chiacchierona. Lei è il capro espiatorio della farmacia ma si fa passare tutto sopra e non ci pensa più.
Il dottor A., idolo delle signore che prende in giro con un sorriso e le fa capitolare, che vende l'invendibile, che esce per prendersi il caffè e la brioche al bar vicino senza che nessuno dica nulla, che mi ha presa sotto l'ala salvo poi buttarmi in mezzo ai lupi...ma si sa che il battesimo è spesso nel fuoco. Lui che ha la faccia da bravo ragazzo ma si sta prosciugando dall'ansia di una convivenza fresca fresca, che mi usa come consulente sentimentale, che si confessa tra un antidolorifico e una prenotazione cup.
Poi c'è N., con cui condividiamo una passione per la pasticceria, che ha tre bimbi sberluccicanti al collo e altrettanti da accudire a casa, che è semplice e dolce, che mi sta già facendo affezionare.
C'è L., veterana e capitana del magazzino, che un po' consiglia e un po' comanda, c'è I. che non ho ancora capito se è lunatica o non mi sopporta, che stamattina ha investito un cane e una signora salvo poi capire che era stata la signora a spiaccicare il suo cane cadendogli sopra e che lei non aveva (quasi) colpa.
Infine ci sono loro, i clienti affezionati che si siedono dietro il bancone cercando di fregare tutti gli altri con la scusa dell'età; quelli che si nascondono per chiedere il viagra, quelli che ti raccontano la loro vita per spiegarti cosa vogliono, quelli che invece non aprono bocca ma porgono solo le ricette, quelli che vanno di fretta e quelli che hanno l'appuntamento quotidiano per passarsi la giornata; ci sono i clienti scettici e quelli che pendono dalle tue labbra, quelli che ti scambiano per un medico sperando si saltare un po' di attesa su nello studio e quelli che chiedono se vendiamo anche pile per orologi...
Dopo un mese di nuovo lavoro sto imparando qualcosa di questo strano mondo e lo faccio dalla mia posizione defilata, da spettatrice sempre più partecipe, che si intrufola silenziosamente, che risponde alle domande curiose mantenendo sempre un basso profilo, che studia tutto senza esporsi, che spera vivamente di non fare troppi danni!
Poi c'è il figlio che passa le sue giornate dividendosi tra il telefono e i fatturati, che controlla compulsivamente le vendite, che riceve informatori e vecchiette petulanti, che si imbarazza ai complimenti per il suo stato di futuro papà, che litiga al telefono con la moglie e poi con la coda tra le gambe finisce sempre per darle ragione.
C'è la dottoressa A., comunista mangiapreti e lettrice accanita de "Il Manifesto", che oggi ha ricevuto in dono da una cliente un ventaglio proveniente dalla Cina, con tante facce di Mao stampate sopra; Lei che è una fonte inesauribile di sapere, che accoglie tutti con un sorriso ma che dietro ne dice di tutti i colori, che mangia merendine a metà mattina.
C'è la dottoressa C., agitata, svelta, ansiosa. Sempre sorridente, a volte insicura, molto chiacchierona. Lei è il capro espiatorio della farmacia ma si fa passare tutto sopra e non ci pensa più.
Il dottor A., idolo delle signore che prende in giro con un sorriso e le fa capitolare, che vende l'invendibile, che esce per prendersi il caffè e la brioche al bar vicino senza che nessuno dica nulla, che mi ha presa sotto l'ala salvo poi buttarmi in mezzo ai lupi...ma si sa che il battesimo è spesso nel fuoco. Lui che ha la faccia da bravo ragazzo ma si sta prosciugando dall'ansia di una convivenza fresca fresca, che mi usa come consulente sentimentale, che si confessa tra un antidolorifico e una prenotazione cup.
Poi c'è N., con cui condividiamo una passione per la pasticceria, che ha tre bimbi sberluccicanti al collo e altrettanti da accudire a casa, che è semplice e dolce, che mi sta già facendo affezionare.
C'è L., veterana e capitana del magazzino, che un po' consiglia e un po' comanda, c'è I. che non ho ancora capito se è lunatica o non mi sopporta, che stamattina ha investito un cane e una signora salvo poi capire che era stata la signora a spiaccicare il suo cane cadendogli sopra e che lei non aveva (quasi) colpa.
Infine ci sono loro, i clienti affezionati che si siedono dietro il bancone cercando di fregare tutti gli altri con la scusa dell'età; quelli che si nascondono per chiedere il viagra, quelli che ti raccontano la loro vita per spiegarti cosa vogliono, quelli che invece non aprono bocca ma porgono solo le ricette, quelli che vanno di fretta e quelli che hanno l'appuntamento quotidiano per passarsi la giornata; ci sono i clienti scettici e quelli che pendono dalle tue labbra, quelli che ti scambiano per un medico sperando si saltare un po' di attesa su nello studio e quelli che chiedono se vendiamo anche pile per orologi...
Dopo un mese di nuovo lavoro sto imparando qualcosa di questo strano mondo e lo faccio dalla mia posizione defilata, da spettatrice sempre più partecipe, che si intrufola silenziosamente, che risponde alle domande curiose mantenendo sempre un basso profilo, che studia tutto senza esporsi, che spera vivamente di non fare troppi danni!
mercoledì 2 aprile 2014
Il nonno e Margherita
Eccoli li, seduti su un divano, con gli occhi fissi su una pagina del libro.
Lei, Margherita, dolce dispotica nipotina, che stravede per il suo nonno ma che lo comanda a bacchetta, reclamando continuamente la sua attenzione e la sua presenza.
Lei che con i suoi sorrisi e la sua vocetta mielosa lo convincerebbe a prenderle la Luna, che gli stampa dei bacini forti forti, con tutto l'amore che ha, prima di andare via.
Lui, che da quando è nonno si è trasformato, perso negli occhi delle sue nipoti, completamente e gioiosamente complice, compagno di giochi instancabile, pazientissimo narratore di storie.
Lui che ha perso ogni dignità, ogni forza, ogni difesa con loro, che non prova nemmeno per un attimo a resistere, vinto dalla bellezza di ritrovarsi bambino anche lui, di mettersi al loro piano e guardare di nuovo il mondo da quella prospettiva semplice e meravigliosa che posseggono i bambini.
Eccoli, allora, vicini vicini, lui che lentamente legge l'ennesima favola, lei che, attenta e curiosa, lo ripaga appoggiando dolcemente la testolina al suo braccio, come un gattino adagiato al sole.
Ecco che, a coronamento di questo momento, lei si discosta un po', lo guarda e, interrompendolo dice: "Nonno, mi sbatte forte il cuore"
Anche al nonno forse, all' udire queste parole sbatteva forte il cuore, commosso da una manifestazione tanto carica di tenerezza.
"Nonno, mi sbatte il cuore perchè HO FAME"
Lei, Margherita, dolce dispotica nipotina, che stravede per il suo nonno ma che lo comanda a bacchetta, reclamando continuamente la sua attenzione e la sua presenza.
Lei che con i suoi sorrisi e la sua vocetta mielosa lo convincerebbe a prenderle la Luna, che gli stampa dei bacini forti forti, con tutto l'amore che ha, prima di andare via.
Lui, che da quando è nonno si è trasformato, perso negli occhi delle sue nipoti, completamente e gioiosamente complice, compagno di giochi instancabile, pazientissimo narratore di storie.
Lui che ha perso ogni dignità, ogni forza, ogni difesa con loro, che non prova nemmeno per un attimo a resistere, vinto dalla bellezza di ritrovarsi bambino anche lui, di mettersi al loro piano e guardare di nuovo il mondo da quella prospettiva semplice e meravigliosa che posseggono i bambini.
Eccoli, allora, vicini vicini, lui che lentamente legge l'ennesima favola, lei che, attenta e curiosa, lo ripaga appoggiando dolcemente la testolina al suo braccio, come un gattino adagiato al sole.
Ecco che, a coronamento di questo momento, lei si discosta un po', lo guarda e, interrompendolo dice: "Nonno, mi sbatte forte il cuore"
Anche al nonno forse, all' udire queste parole sbatteva forte il cuore, commosso da una manifestazione tanto carica di tenerezza.
"Nonno, mi sbatte il cuore perchè HO FAME"
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