giovedì 31 agosto 2017

Ciao Agosto

Domani è Settembre.
Domani avrete un' altra estate addosso con la sua abbronzatura, le cicatrici, le ciocche schiarite dal sole.
Il centro estivo vi ha insegnato tutte le canzoni che passa la radio e una storia misteriosa di un paese lontano.
Siete state tre settimane lontane dalla nonna che ha prolungato oltre il dovuto il soggiorno in ospedale: andarla a trovare vi ha fatte sentìre grandi e importanti.
Avete imparato a giocare a Uno, avete inventato tanti giochi e come al solito mi avete stupita con la vostra fantasia, siete state quasi ogni pomeriggio curve sui compiti,  avete pedalato tenaci sulle salite di montagna,  avete coccolato i cuginetti parigini e fatto amicizia con chiunque.
Siete state pazienti con la vostra sorellina che ha movimentato pranzi e cene, avete litigato e siete state strette strette sul divano a leggere insieme lo stesso libro, mi avete aiutata in questa settimana che siamo state sole qui in montagna, sospirando per la mancanza di papà che però vi siete godute quasi tre settimane.
Ormai nuotatrici provette avete trascorso  due pomeriggi al parco acquatico con lui, tra tuffi e scivoli paurosi.
Agosto è finito, il pensiero della scuola fa già capolino...
E domani è Settembre.

giovedì 24 agosto 2017

Davanti a me

C'è la Mamma di F. -in Farmacia la conosciamo così- che ci saluta sempre con il sorriso e aspetta pazientemente che prendiamo tutta la montagna di medicine per sua figlia, una ragazzina di 16 anni, da sempre immobile nel letto. Quel sorriso ogni volta è una lezione di vita.
C'è M., una donna di 50 anni, che la malattia sta imprigionando lentamente e inesorabilmente nel suo corpo ma che combatte per una apparenza normale, rispondendo sempre "abbastanza bene" quando le si chiede come va. 
C'è A., un ragazzo della mia età,  che poco dopo essersi sposato -o prima, chissà? - ha scoperto di avere la sclerosi multipla e adesso si fa accompagnare sulla sedia a rotelle dalla moglie. 
C'è quella ragazzina timida e impaurita con gli occhi grandi che spuntano dal velo avvolto intorno al viso: non parla, non mi guarda nemmeno,  lascia fare al marito che mi chiede una crema per lei. Chissà come si fa ad avere 19 anni e vivere in un paese così diverso, senza una Sorella o un' amica con cui andare a comprare un rimedio per i brufoli. 
C'è S., si muove lenta e imponente e chiede meccanicamente sempre le stesse pastiglie: un matrimonio finito male l'ha trasformata in una botte di calmanti. 
C'è quell'altra ragazza che mi prega sempre di darle le gocce per l'ansia anche se la ricetta è scaduta e mi fa riflettere su cosa
 possa averla trascinata in questo buco nero di sofferenza e apatia. 
C'è un signore un po' strano che si porta sempre per mano sua mamma e viene a prendere i pannoloni per lei: la vita certe volte chiede il conto troppo presto.
C'è la signora B., che ha perso il marito e poi la figlia per un tumore. Adesso tocca a lei ma ci dice che non le interessa, tanto ormai è preparata. 

Ogni giorno davanti a me si fermano occhi lucidi, mani nervose,  schiene piegate,  voci tremanti. Si fermano storie, parole che sperano di essere ascoltate,  pesi che vengono alleggeriti giusto il tempo di prendere una medicina e andare via. 
Ogni giorno davanti a me si fa ben chiaro il motivo per cui non mi arrabbio più per un pantalone sporcato,  per delle briciole in terra,  per 10 euro persi per strada,  per una parola sgarbata in un momento di stanchezza. 
Ogni giorno cerco di ricordarmi dell'immensa fortuna che ho. 

sabato 19 agosto 2017

Tutti insieme

Ci ricorderemo di questa vacanza, mia grande Martoletta, come quella in cui hai imparato a guidare la tua bici su per i sentieri ripidi, trasformando la tua solita paura per le cose nuove in entusiasmo per avercela fatta.
Ci ricorderemo del nostro malumore sciolto da un tuo bacino quando ti sei resa conto che, come il pesce Guizzino, non si può sempre vivere nella paura ma vale la pena provare...perché spesso poi si riesce!
In questa settimana ti sei ubriacata di topolini,  ti sei goduta papà e lo hai ascoltato a bocca aperta,  hai fatto tante divisioni sul libro dei compiti,  hai aiutato Matilde a camminare tenendola per le mani,  hai inventato mille giochi con Margherita.

I segni di questa vacanza saranno per sempre sulle tue ginocchia,  mezzanina della mamma: innumerevoli cadute e altrettante cicatrici decorano le tue gambe. È il segno che, come sempre, ti butti con tutta te stessa nelle cose, che sia pedalare su una strada di montagna o correre fino a perdere il fiato durante la tua prima gara per le strade del paese.
Cara Marghe ormai sei anche tu una signorina grande: balli e ci stupisci con le tue movenze sicure,  ti prendi cura dolcemente della tua piccola sorellina,  piangi se non puoi venire con la mamma alla SPA.

Questa settimana rimarrà impressa nei nostri ricordi perché ti abbiamo festeggiato due volte,  in anticipo con nonni e cuginetti e il giorno giusto tra i bacini delle tue grandi mammine.
In questa vacanza hai scoperto che il nostro cibo è buono più del tuo, che farsi portare da papà nello zaino ha il suo perché, che si può dormire bene anche in una grande cameretta con le tue sorelline che vegliano su di te
Hai gattonato su grandi prati pieni di fiorellini in cui hai affondato il naso uscendone tutta gialla di polline, hai gareggiato nella gara di mamme in corsa con il passeggino standotene buona e incredula a farti sballottare per il selciato del paese, ti sei arrampicata sui giochi in legno dei giardinetti scoprendo quanto è bello finire sullo scivolo tra i nostri applausi...

Ci siamo divertiti, ci siamo riposati e stancati,  siamo stati finalmente tanto insieme,  tutti insieme.

domenica 13 agosto 2017

Toccata e fuga

Una partenza (quasi) all' alba per un viaggio che si preannunciava lungo lungo.
Arrivare secondo i tempi,  senza soste,  senza intoppi,  felici di riabbracciare dopo troppi mesi i nostri Parigini.
Cuginetti che prendono subito confidenza, scherzi e giochi su un prato sterminato,  punteggiato da fiori e balle di fieno.
Passeggiate inframmezzate dal buffo parlottare Italo-francese di un minuscolo ometto che abbandona presto ogni timore e ti segue con la sua piccola manina nella tua.
Perdersi negli occhietti profondi di un nipotino minuscolo e annusare il profumo che ti giunge nuovo,  essendo la prima volta che lo stringi e lo conosci in carne e ciccia.
Grande nostalgia per questa distanza che ci divide e fa riempire di lacrime gli occhi spensierati dei miei fiorellini grandi.
Due mezze giornate insieme e poi di nuovo dividersi e contare i giorni che restano per rivedersi di nuovo.
Una bella stanchezza, felici di averla affrontata.

martedì 8 agosto 2017

Un anno, leoncina mia!

Hai deciso di venire al mondo in fretta,  in una caldissima estate d'agosto, facendoci vivere l'esperienza più forte della nostra vita...un parto autogestito in camera da letto!
Abbiamo fatto tutti e tre un viaggio in ambulanza,  piano piano,  per non farti ballonzolare troppo e quando siamo arrivati in ospedale eravamo già sulla bocca di tutti.
Al nostro rientro a casa tutto il quartiere, inspiegabilmente,  sapeva della tua nascita eccezionale e per mesi ho dovuto raccontare l'accaduto anche a perfetti sconosciuti.
Adesso sei una pallina cicciosa che gattoni veloce dietro le tue sorelle,  che saluti tutti sbracciandoti come il Papa sulla Papamobile al mattino appena ti svegli e alla sera, al momento di andare a nanna.
Dici poche parole ma ti fai capire benissimo, fai il verso del leone aprendo la bocca seria seria, sei golosa di frutta come Marghe e dormi poco di giorno come Marta.
Hai imparato a soffiare dopo che ti cantiamo "tanti auguri" e continui a fare cucù settete con ogni cosa che ti capita tra le mani.
Hai cinque dentini e una voglia caffelatte sulla coscia, uguale a quella delle tue sorelle.
Sei ancora tutta da scoprire piccola monella mia, ma di sicuro mi ricorderò della risata che ti esce quando le sorelline fanno qualcosa di buffo...il suono più meraviglioso del mondo!