"Mamma, io sono vecchia!"
"E perché, Marta?"
"Ho male da tutte le parti!"
"Ah si? E dove, precisamente?"
"Ora non ricordo!"
ma anche come Marta, Margherita e Matilde, i miei tre fiorellini e come Marco, il mio gigante buono!
giovedì 28 maggio 2015
lunedì 25 maggio 2015
Cara casetta
Cara casetta
che te ne stai tranquilla lassù, baciata dal sole fin dal mattino.
Cara casetta, ancora a pezzi, ancora con i buchi, le crepe, la polvere, i fili e i tubi a vista.
Ti vengo a trovare quasi tutti i giorni, ti coltivo come una piantina e ogni volta spero che tu sia cresciuta un po'. Quando ti trovo vuota sto li, in silenzio, ad ascoltare quei rumori che piano piano diventeranno famliari, a guardare dalle finestre lo scorrere della vita altrui là fuori.
Sto li con te e cammino su e giù per quei pavimenti ancora sconnessi e immagino, immagino...
Immagino la nostra nuova vita dentro di te, i pranzi, i risvegli tutti insieme nel lettone, i capricci per il bagno, le risate e i giochi delle bimbe, il canticchiare che ti riempirà, i profumi dei dolci appena sfornati, il vociare delle persone che ci verranno a trovare.
Cara casetta, sei ancora mezza distrutta e l'attesa è lunga...
Cara casetta...quanto tempo ancora passerà prima di poterci aprire le tue porte?
I tuoi futuri impazienti inquilini
che te ne stai tranquilla lassù, baciata dal sole fin dal mattino.
Cara casetta, ancora a pezzi, ancora con i buchi, le crepe, la polvere, i fili e i tubi a vista.
Ti vengo a trovare quasi tutti i giorni, ti coltivo come una piantina e ogni volta spero che tu sia cresciuta un po'. Quando ti trovo vuota sto li, in silenzio, ad ascoltare quei rumori che piano piano diventeranno famliari, a guardare dalle finestre lo scorrere della vita altrui là fuori.
Sto li con te e cammino su e giù per quei pavimenti ancora sconnessi e immagino, immagino...
Immagino la nostra nuova vita dentro di te, i pranzi, i risvegli tutti insieme nel lettone, i capricci per il bagno, le risate e i giochi delle bimbe, il canticchiare che ti riempirà, i profumi dei dolci appena sfornati, il vociare delle persone che ci verranno a trovare.
Cara casetta, sei ancora mezza distrutta e l'attesa è lunga...
Cara casetta...quanto tempo ancora passerà prima di poterci aprire le tue porte?
I tuoi futuri impazienti inquilini
lunedì 11 maggio 2015
Aieie
Aieie lo abbiamo chiamato perché così ci sembrava lo avessi definito con i tuoi primi balbettamenti.
Lui prima stava in una scatola a righe bianche e rosa, proprio come il suo pigiama, mentre tu stavi nella mia pancia.
Io tiravo il suo cappello e lui rispondeva con una piccola e lenta canzoncina che ancora adesso a sentirla mi sembra di tornare indietro di sei anni..
Chissà se lo sentivi e già sgranavi gli occhi come fai adesso quando senti qualcosa che ti incuriosisce, chissà se ti facevi cullare e ti abbandonavi ad una dormitina, chissà se ti immaginavi che sarebbe diventato il tuo amico inseparbile della notte, che l' avremmo infilato in valigia, che avrebbe assistito alle tue prime febbri, alle notti agitate dagli incubi, che avrebbe strizzato l' occhio al topolino del ciuccio e a quello dei denti che per ora con te si è già guadagnato la pensione dal tanto lavorare!
Chissà se ti saresti immaginata di addormentarti quasi ogni sera abbracciata a lui, incurante di quanti gradi ci fossero fuori e dentro il letto, di quante capriole in lavatrice gli avremmo fatto fare e quanti raggi di sole ci sarebbero voluti ogni volta per farlo asciugare bene, appeso per le orecchie..
Lui è sempre li, che sorride paziente da sopra il tuo letto, anche adesso da questo nuovo a casa della nonna R., in attesa di conoscere la casa nuova.
Lui sta tranquillo, anche se a volte lo strapazzi un po', anche se a volte lo abbandoni, lo schiacci, lo lanci o lo tiri per le orecchie..
Lui è li, pronto a farsi abbracciare da te anche domani, come ogni sera da sei anni a questa parte.
Lui prima stava in una scatola a righe bianche e rosa, proprio come il suo pigiama, mentre tu stavi nella mia pancia.
Io tiravo il suo cappello e lui rispondeva con una piccola e lenta canzoncina che ancora adesso a sentirla mi sembra di tornare indietro di sei anni..
Chissà se lo sentivi e già sgranavi gli occhi come fai adesso quando senti qualcosa che ti incuriosisce, chissà se ti facevi cullare e ti abbandonavi ad una dormitina, chissà se ti immaginavi che sarebbe diventato il tuo amico inseparbile della notte, che l' avremmo infilato in valigia, che avrebbe assistito alle tue prime febbri, alle notti agitate dagli incubi, che avrebbe strizzato l' occhio al topolino del ciuccio e a quello dei denti che per ora con te si è già guadagnato la pensione dal tanto lavorare!
Chissà se ti saresti immaginata di addormentarti quasi ogni sera abbracciata a lui, incurante di quanti gradi ci fossero fuori e dentro il letto, di quante capriole in lavatrice gli avremmo fatto fare e quanti raggi di sole ci sarebbero voluti ogni volta per farlo asciugare bene, appeso per le orecchie..
Lui è sempre li, che sorride paziente da sopra il tuo letto, anche adesso da questo nuovo a casa della nonna R., in attesa di conoscere la casa nuova.
Lui sta tranquillo, anche se a volte lo strapazzi un po', anche se a volte lo abbandoni, lo schiacci, lo lanci o lo tiri per le orecchie..
Lui è li, pronto a farsi abbracciare da te anche domani, come ogni sera da sei anni a questa parte.
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