venerdì 28 gennaio 2022

Come sono i maschi

Lei è quella che, un giorno di asilo come tanti, si sposò con il suo amichetto A., alla presenza solenne della maestra che diede la sua benedizione.
Lei è quella che alla fine della prima elementare si fidanzò con L., dando vita ad una lunghissima storia d'amore, conclusasi dopo ben quattro anni e innumerevoli regali.
Lei è quella che stasera è salita in macchina comunicandomi un nuovo fidanzamento, mentre riceveva i messaggi emozionati delle sue amiche del cuore. 

"Marghe ma te lo ha chiesto lui oggi a scuola?"
"Ma figurati mamma, lo sai come sono i maschi: stanno lì a guardarti per mezz'ora e non parlano! Gliel'ho dovuto dire io sennò a quest'ora stavo ancora ad aspettare!"

mercoledì 19 gennaio 2022

Una albero, una vita

Tra i tanti regali di Natale, un albero.
Un disegno su un grande foglio, un albero con lunghi rami e su ogni ramo tanti nomi.
È l'albero della mia famiglia, di quella parte di essa più sconosciuta per riserbo, timidezza e lontananza.
Di quel nonno mai conosciuto e visto solo in una foto di profilo o di quella nonna che frequentavamo ogni tanto, di cui ho capito fratelli e sorelle solo da grande.
Nomi che si ripetono per tradizione, curiose omonimie, date di nascita che sono coincidenze, parenti sparsi dal sud Italia al sud America, storie che si sono interrotte troppo presto, ricordi legati all'infanzia.
Un albero che contiene tante vite, tante storie intrecciate o solo sfiorate, che hanno fatto sì che io ci sia...e sia proprio come sono ora!

sabato 8 gennaio 2022

La speranza di non perdere la speranza

Caro anno nuovo, te lo confesso, sono un po' stanchina.
Questa volta, forse per la prima volta, non ho voglia di fare liste di buoni propositi e di progetti.
Navighiamo di nuovo a vista e le cose si ribaltano da un momento all'altro.
Abbiamo resistito fino alla fine schivando quarantene e tamponi ma questa coda d' inverno è lunga da far passare e ricominciamo con la certezza che ci fermeremo presto, necessariamente.
Il lavoro mi risucchia con i suoi ritmi estenuanti, le discussioni, sempre le stesse, che prima portavo avanti fiera e spavalda ora mi esasperano e mi chiedo quanto potrà durare l'assurda ottusa resistenza di chi non vuole arrendersi.
Con i colleghi bisogna usare dosi crescenti di diplomazia e pazienza perché o ci si prende per mano oppure affonderemo, insieme o separati.
I pensieri alle situazioni difficili intorno mi accompagnano costantemente e odio dover fare i conti con la realtà di non poter fare niente per cambiare le cose.
Nonostante tutto siamo riusciti a ritagliarci un po'di tempo per stare insieme, per una mini vacanza senza orari e senza obblighi, per stupirci di posti nuovi e gioire di quelle cose di poco conto che poi sono quelle che restano nei ricordi.
Nonostante la fatica è stato un buon inizio e voglio convincermi che sia l'antipasto di questo anno tutto nuovo, in cui cercherò ancora una volta di non perdere l'ottimismo e la speranza.