Tra i primissimi ricordi che ho delle mie vacanze ci sono quelle trascorse in montagna in compagnia di una famiglia di amici dei miei che avevano due bimbi, all'incirca nostri coetanei.
Riesco a visualizzare dei prati grandissimi, il loro residence che aveva forse un tappeto o un pezzo di aiuola a forma di mela (il residence si chiamava "la mela" o qualcosa del genere...), le mattinate passate ai giardini prima di completare il giro della spesa quotidiana.
Ricordo le passeggiate, lunghe per le nostre gambette poco allenate, fatte spesso due volte: il papà di questi bambini collezionava scarafaggi di ogni dimensione e colore così passava la prima volta per il sentiero posizionando le "esche" (lattine di birra piene di non so quale misteriosa sostanza) e la seconda volta a ritirare lo schifoso bottino.
Quando la stanchezza si faceva sentire i papà davano inizio al gioco del biglietto: ogni tot di metri si fermavano e chiedevano a ogni bambino un biglietto per poter proseguire: una foglia, un sassolino, un fiore...
La merenda era spesso a base di gelato e quelle estati avevamo imparato a mangiare il cono "al contrario", morsicando la punta e risucchiando tutto il gelato dal basso...non oso immaginare in che condizioni uscissero le nostre mani e le magliette da questo bel divertimento!
Accanto a queste vacanze in montagna c'erano quelle nella campagna dei miei zii...una casa molto grande (o almeno a me pareva tale) nell'entroterra ligure in cui passavamo buona parte del mese di agosto con i miei zii, mia cugina e la nonna.
Lì ho imparato ad andare in bici (saltando il passaggio delle rotelle), e a familiarizzare con le galline e i conigli (ma ne ho ricordi vaghi), lì ho fatto la mia prima ed unica esperienza da chierichetta: con mia cugina avevamo l'onore di suonare le campane, rischiando ogni volta di rimanere appense alla corda, trascinate via dal loro peso!
Ricordo una passeggiata fatta moltissime volte fino ad una cappelletta, durante la quale ci inventavamo storie di paura; una compagnia di amichetti più grandi di noi; una stanza piccola e umida adibita a sgabuzzino, nella quale la nonna teneva i nostri giochi ma che mi incuteva tantissimo timore...
Ho davanti agli occhi le scale ripide che portavano al piano di sopra, la nostra stanza con arredi piuttosto antichi e pavimenti "ondulati", il letto a castello, i piatti della nonna con il bordo colorato, ogni piatto un colore diverso!
Un mese di vita con una famiglia allargata che a volte stava un po' stretta ma che mi ha lasciato tanti bellissimi ricordi!