giovedì 19 aprile 2012

M come Marsiglia

L'odore forte del porto, i rumori e il colore bianco che ti fanno sentire a casa, una lingua che ti era ostica e che pian piano si insinua nelle orecchie, i colleghi che diventano semplicemente amici con cui passare una serata di chiacchiere, un tailleur rimasto tanto tempo nell'armadio ma che ancora ti dà soddisfazioni, un buffet in cui c'è poco da abbuffarsi, mashmallows e liquirizie che ti fanno inorridire ma che tanto piacerebbero a qualcuno che nel frattempo sta sfoderando il kit del papà multitasking.
Libertà inaspettatamente leggera, senza sensi di colpa anche se non si può più viverla come quando loro non c'erano, pensiero costante ma sereno, voglia di riempirsi gli occhi e tornare piena di ricordi da sfoderare al momento giusto...
Una giostra antica, profumo di sapone, balconi in ferro battuto, una cattedrale dai colori familiari, tanti papà in giro con i propri figli.
Telefonate rapide, tenere, surreali
"mamma? lalla...lalla...lalla!"
"mamma, la mia soella non ha mangiato la frittata"...
Ritorno di soppiatto per non svegliare chi dovrebbe dormire ma invece ti aspetta, ti abbraccia con uno sguardo e ride con gli occhi, la bocca e la pancia...e poi può tornare nel lettino con la sua bambola.
Una piccola che dorme beata e che si stropiccia gli occhi dopo un carezza.
Un papà stanco ma felice che cucina per te e realizza quanto può essere bello avere due marmocchie tutte per sè.

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