A voi quasi gemelle che l'estate e la scuola hanno provveduto a far maturare in modo diverso, che restate sempre quasi gemelle ma ora una ha preso la fuga e chissà quando l'altra la raggiugerà.
A voi miei piccoli soli, che illuminate le nostre giornate con le vostre faccine allegre, con i discorsi curiosi, con le nuove canzoni imparate negli ultimi tempi
A voi che camminate sul sentiero tenendovi la mano, che su un prato vi correte incontro a braccia aperte per poi rotolare tra i ricci e le foglie secche, che vi spartite tutto, dall'ultimo formaggino alle forze residue di papà e questa è una palestra di vita preziosa
Parlo a voi che fate i compiti chi per davvero, chi per solidarietà, che da quando eravate piccolissime siete una l'intrattenimento dell'altra, che vi difendete e custodite
Non permettete al tempo e alle persone di rovinare questo legame che il destino vi ha regalato facendovi nascere quasi gemelle, non dimenticatevi dei bagnetti fatti insieme e delle bolle sotto l'acqua della vasca, delle risate piene e complici che hanno riempito la vostra cameretta
Non lasciatevi allontanare da un litigio ma ricordatevi come era bello fare pace subito ("dai facciamo pace così siamo di nuovo felici"), scambiatevi sempre quei bacini morbidi, anche quando sarete grandi senza farvi velare dal pudore, cercatevi e stuzzicatevi, siate attente ai bisogni dell'altra come ora, quando una si accorge prima della mamma che l'altra ha bisogno di una mano
Difendete per tutta la vita il privilegio di essere quasi gemelle.
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