lunedì 24 ottobre 2011

Quello che le (tante) mamme non dicono.

Tante, perchè sono 7 su 10.
La notizia della mamma accusata della morte del figlio di 16 mesi, annegato al largo del mare di Grosseto lo scorso Agosto mi fa riflettere ulteriormente sull’argomento baby-blues.
Quando sei incinta tutti ti parlano dei mille aspetti postivi e negativi della maternità ma questo argomento resta tabù. Forse si affronta un po’ durante il corso pre-parto, ma non ho mai conosciuto nessuna che mi abbia raccontato la propria esperienza…e mi chiedo come sia possibile visto che, ripeto, 7 donne su 10 soffrono di depressione post-partum. Certo, senza arrivare agli estremi di Cogne o di questo nuovo caso…ma non è possibile che io abbia sempre incontrato quelle 3 fortunate mamme che hanno vissuto i primi mesi con serenità e gioia.
Ho la sensazione che ci si vergogni un po’, non lo si voglia ammettere…che il senso di colpa che accompagna le mamme si faccia vivo anche e soprattutto su questo argomento. E si taccia.
Per me non va così: dopo averlo vissuto sulla mia pelle, sia la prima che la seconda volta, ho il desiderio di raccontarlo alle neo-mamme perché, quando è successo, mi avrebbe fatto piacere che qualcuno mi avesse detto che era NORMALE.
È normale sentirsi tristi, inadeguate, spaventate. Perchè l’istinto materno non arriva per tutte subito, come un colpo di fulmine quando vedi tuo figlio. Perché il senso di colpa ti opprime quando tutti intorno a te sono euforici e tu, che dovresti essere quella più felice non lo sei.
È normale desiderare di tornare indietro, quando le attenzioni erano per te, mentre adesso le persone si accorgono solo che sei distrutta e ti dicono “E riposati, che ne hai bisogno!” (ma và? Pensa che invece mi diverto ad alzarmi 3-4 volte la notte”!), “ ma quanta pancia che ti è rimasta, come mai?” ( forse perché ho partorito solo da due mesi?),  “E va bè, che sarà mai, i figli li abbiamo avuti tutti”.
È normale piangere per delle sciocchezze, perché fuori piove, perché sono le sei di sera e sai che tra poco inizierà quell’ora tremenda in cui le coliche trasformeranno tuo figlio in un mostro urlante, disperato, inconsolabile e renderanno te ansiosa, impotente ed esausta.
La depressione post-partum ti trasforma in qualcosa che non pensavi mai di poter diventare: sono una persona sempre di buon umore, mi è facile vedere il bicchiere mezzo pieno…ma in quel periodo ho pianto tutti i giorni, più volte al giorno, mi hanno ferito frasi e commenti che, a ragionarci dopo, dovevano essere presi con molta più serenità, dando il peso giusto ( a volte nullo, viste le persone da cui provenivano).
Odio sentire la frase “ io non avevo tempo di farmi venire la depressione”, come se fosse uno stato che colpisce le mamme più “fortunate” e assistite…anche io non avevo tempo, neanche di farmi una doccia in pace, ma la depressione mi è venuta lo stesso.
Di quel periodo ricordo però con tenerezza gli gnocchi al pesto fatti da Marco con le sue mani…lo devo ringraziare perchè ha sempre consolato i miei pianti e ascoltato le mie paranoie….
Più che puntare il dito contro queste madri assassine bisognerebbe allora prendersela con i mariti, le neo-nonne, le amiche…quanti, alla vista di una mamma con un neonato alzano lo sguardo e le chiedono “come stai?”  prima di tuffarsi con la testa nella carrozzina? Quanti si interrogano sugli effetti di un banale consiglio, di una innocua osservazione?
Dopo esserci passata sinceramente non me la sento di incolpare più di tanto queste madri;  certo, chi ci ha rimesso sono i loro piccoli…ma quanto dev’essere infelice una madre che annega un bambino di 16 mesi, che parla, cammina, mostra già una propria personalità?
(Non che sia meno grave uccidere un neonato, ma mi fa impressione pensare ad una disperazione così grande da portarti ad uccidere un bambino all’inizio di quella che sarà l’eta più tenera e dolce…quando inizia a chiamarti mamma e mostra affetto per te).
Alle neo-mamme dico di tirare fuori tutto quello che provano, di non spaventarsi e di avere pazienza…fortunatamente in un mese o poco più tutto passa e si torna più felici di prima.

2 commenti:

  1. So che hai scritto questo articolo più di un anno fa e ormai sei fuori dal tunnel ma non posso fare a meno di scriverti che so di cosa parli.
    Io non sono arrivata a piangere più volte al giorno ma ho patito, tanto, sentendomi sola anche quando con me c'erano mio marito o mia madre o le amiche, sentendomi in trappola e contemporaneamente in colpa perchè non ero felice..i blog di altre mamme mi hanno fatto capire che era normale, ma solo dopo, quando ne ero già uscita da sola, perchè per fortuna il mio stato non era così grave ma anche io, come te, ora non mi sento più di condannare queste madri-assassine e ammiro quelle che, più semplicemente, ammettono di non veder l'ora di lasciare il neonato e farsi un giro o ricominciare a lavorare fuori casa, anche solo per poche ore.
    Prima o poi, scriverò anche io un post per descrivere quello che ho provato, nella speranza di essere d'aiuto ad altre neomamme. per ora, chiedo a tutte le mamme: "Come stai?" prima di "Come sta tuo figlio/a?" e mi offro per chiaccherate liberatorie, in caso di necessità.

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    1. grazie x aver condiviso la tua esperienza! Purtoppo noto che molte neomamme tedono a negare, anche se io x prima dico loro che é capitato ancche a me! spero che tante altre, leggendi queste esperienze si sentano meno "degeneri"!

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