Ho bisogno delle sue fossette appena accennate, timide come lei, quando ride di gusto.
Ho bisogno anche degli occhi vispi che spuntano allegri da un turbinio di piccole bolle di sapone.
Ho bisogno di un prato di erba bassa, del primo sole caldo da godermi ad occhi chiusi, del mare così vasto da far paura, ammirato dall'alto della mia città.
Ho bisogno di una passeggiata serale come ai vecchi tempi, di discorsi seri e sempre uguali, di progetti nuovi che per ora sono li, appesi, ad aspettarci da tanto tempo.
Ho bisogno delle solite canzoni che ogni volta rivelano una parola nuova, del suo fischiettare allegro, delle loro vocine intonate che cantano sempre lo stesso ritornello.
Ho bisogno di provare lo stupore e la gioia per la sua prima pedalata senza rotelle, la tenerezza per "mamma, qui non facciamo lo sciopero dei bacini, nè degli abbracci, nè dell'amore", la curiosità per un nuovo sentiero marcato da un buffo segnavia che assomiglia ad una faccina.
Ho bisogno delle loro domande pignole, dei disegni strampalati, della fine dell'asilo, l'estate. le maniche corte, scorpacciate di melone, la vacanza al mare, le camminate in montagna, i piedi nudi, l'odore del doposole, il profumo dell'insalata di riso, il freddo del gelato in bocca, il rumore delle rondini al tramonto.
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