Il primo anno eri piccola e un po' impaurita.
Hai esordito in una squadra di tutti maschi più grandi di te, che si stupivano per una femmina che giocava a calcio e si sentivano in diritto di non passarti mai la palla.
Il secondo anno siamo capitati in una nuova società, sempre tra i maschi ma con Alice-l'allenatrice, simpatica e comprensiva.
Hai imparato e ti sei fatta coraggio anche se la tua scelta di fare il difesore per paura di sbagliare i gol ci faceva capire che la strada verso l'autostima era ancora lunga.
Quest'anno un imprevisto ci ha portato a cambiare ancora ma, come a volte succede, il nuovo è stato molto meglio del vecchio.
Finalmente giochi in una squadra femminile, in cui tutte si concentrano quando l'allenatore parla ("i maschi non ascoltavano mai, si facevano i dispetti e dicevano stupidaggini"), in cui si scherza e ci si impegna, in cui hai trovato delle nuove amiche e hai scoperto che se stai sulla fascia puoi azzardare qualche tiro in porta o ritirarti verso la difesa per limitare i danni.
Non so dove ti porterà questa avventura, stramba bimba mia...ma so che sono davvero orgogliosa della mia calciatrice!
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